L’Oro di Modena sulla tavola delle feste Ufficio Stampa Consorzio Aceto Balsamico di Modena

Insalata di cappone con cialda di parmigiano e chicchi di melograno.JPGTante proposte su come giocarsi il “Jolly”in cucina per un pranzo di Natale da Oscar

 
Il regalo più gradito da trovare sotto l’albero per il Natale 2012? Una cesta di prodotti gastronomici di qualità, dove non può mancare una bottiglia di Aceto Balsamico di Modena IGP, il vero “jolly” della cucina, versatile, suadente, capace di rendere indimenticabile anche il più semplice e veloce dei piatti grazie al suo fascino inconfondibile, riconosciuto e premiato pochi giorni fa per la seconda volta con l’Oscar Qualivita come miglior prodotto IGP italiano.

Per offrire nuovi spunti su come impiegarlo in cucina e dare libero sfogo alla fantasia con piatti originali e d’effetto, il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena IGP organizza ogni anno in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Serramazzoni un concorso legato all’utilizzo dell’oro nero nel piatto e quale occasione più ghiotta delle festività per presentare le migliori proposte con il quale preparare un pranzo di Natale gustoso, originale, veloce e di sicuro successo? Il risultato è un menù ricchissimo di sapore, grazie al prezioso aiuto che offre l’oro nero di Modena in ogni cucina come un vero jolly capace di dare grande personalità anche agli abbinamenti più semplici, ai piatti della tradizione rivisitati così come a ricette innovative e leggere della nouvelle cuisine. L’abbinamento ideale è quello con altre eccellenze gastronomiche made in Italy DOP e IGP: un connubio che promette un successo da premio Oscar del gusto.

La proposta più originale per iniziare il Pranzo di Natale 2012 è una entrée di carpaccio di Vitellone bianco dell’Appennino DOP insaporito da una emulsione di aceto balsamico di Modena IGP, olio sale e pepe e ricoperto con scaglie sottili di caciotta d’Urbino DOP, Tartufo bianco e arance alla piastra, seguito da un altrettanto originale – e sicuramente da provare – Tajarin con crema di porri ortolani d’Asti, prosciutto di Modena DOP caramellato e aceto balsamico di Modena IGP, decorata con i porri tagliati a striscioline, prosciutto tagliato a fette sottili bagnato con lo sciroppo di zucchero e aceto balsamico ristretto.

Il primo piatto si ispira alla tradizione ed è un risotto di zucca profumata al rosmarino, mantecato con burro e parmigiano, arricchito con pancetta piacentina DOP croccante e una riduzione di aceto balsamico di Modena IGP, il tutto avvolto in una cornucopia di Parmigiano Reggiano DOP come augurio di prosperità in vista dell’anno nuovo e decorato con una dadolata di zucca e pancetta croccante.

La tradizione si riscopre anche nel più famoso tra i secondi piatti natalizi, il cappone, che si rinnova presentandosi tagliato a listelle sottili con una julienne di verdure (carote, sedano, zucchine) in una cialda di Parmigiano Reggiano DOP con una decorazione di chicchi di melograno e gocce di aceto balsamico di Modena IGP.

Ma quello che forse nessuno si aspetta è l’Honey Sweetness, un cocktail alcolico inedito da servire ghiacciato nella coppa martini, a base di miele della Lugiana DOP diluito con Bitter Campari e Malvasia DOC e “decorato” con sciroppo di fragola, una julienne d’arancia e aceto balsamico di Modena DOP. In alto i bicchieri dunque, per brindare al Natale e a quel “folletto” – alleato di tante massaie – capace di trasformare qualsiasi piatto in una festa, che risponde al nome di Aceto Balsamico di Modena IGP.

 

Ufficio Stampa Consorzio Aceto Balsamico di Modena

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Tel 335 6130800 email marzia.morganti@gmail.com

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Allegati presenti in questa mail:

 Ma quello che forse nessuno si aspetta è l’Honey Sweetness, un cocktail alcolico inedito da servire ghiacciato nella coppa martini, a base di miele della Lugiana DOP diluito con Bitter Campari e Malvasia DOC e “decorato” con sciroppo di fragola, una julienne d’arancia e aceto balsamico di Modena DOP. In alto i bicchieri dunque, per brindare al Natale e a quel “folletto” – alleato di tante massaie – capace di trasformare qualsiasi piatto in una festa, che risponde al nome di Aceto Balsamico di Modena IGP.

 

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Menù degustazione con lo Chef Massimo Biale e le magiche note di Samantha Iorio

Domenica 23 Dicembre 2012

Il Ristorante Ai Navigli, sempre attento alla cultura e al connubio arte culinaria e musica di alto livello, eccezionalmente sarà aperto domenica 23 dalle ore 20,00 con il menù degustazione del suo Chef Massimo Biale a 38,00€ vini esclusi che accompagnerà le magiche note della sensuale voce di Samantha Iorio…Samantha Iorio regina, fra l’altro, del Blue Note di Milano, reduce dai concerti al Blue Note di Tokio e, indiscusso talento, protagonista, da oltre due anni, nelle collaborazioni in concerto con Mario Biondi sara proprio lei ad incantare il pubblico de Ai Navigli accompagnata da due artisti eccezionali al pianoforte e al sax. Samantha proporrà un percorso musicale attraverso brani di artisti fondamentali per il suo percorso canoro da Isley Brothers a Ivan Lins da Stevie Wonder a Marvin Gayle e, ovviamente, Mario Biondi.
 

Per informazioni e prenotazioni 049-8364060

Champagne Bollinger Rosè Magnum lt. 1,5 – Vinoteca Perugia San Sisto

Bollinger Rosè Magnum lt. 1,5.jpgProduttore BOLLINGER AY Champagne Francia

Bollinger Rosé è quindi innanzitutto un grande vino: complesso, elaborato in modo attento e rigoroso, passionale.
Questa Cuvée assembla in pari quantità le ultime due annate di vendemmia, ma lo è anche per l’espressione del vino rosso che la compone, quel 5% di Pinot Noir proveniente dalla Cote aux Enfants, celebre vigneto dal quale per anni Bollinger ha prodotto il vino rosso fermo.

Girolio d’Italia 2012 Gran finale Testimonial Renato Travaglia

Uno scorcio di Tenno, ultima tappa del Girolio d'Italia 2012.jpgSabato 22 dicembre 2012

Girolio d’Italia 2012, Gran finale a Tenno sabato 22 dicembre con il campione di Rally Renato Travaglia Testimonial D’eccezione

Sabato 22 ultima tappa della staffetta dedicata all’oro verde

Alla cerimonia istituzionale di passaggio di tappa seguiranno due visite “gustose”: al Consorzio Tutela e Valorizzazione dei Prodotti Agricoli Tendesi e al Borgo Medievale di Canale per un pranzo a base di prodotti tradizionali
 

Ultima tappa per il Girolio d’Italia 2012, la staffetta dedicata all’olio nuovo appena franto e al paesaggio olivicolo organizzata dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio in collaborazione con i coordinamenti regionali che sabato 22 dicembre arriverà in Trentino a Tenno per la gran festa finale di arrivederci. Dopo aver percorso in undici settimane lo stivale per migliaia di km in lungo e in largo attraverso 18 regioni olivetate italiane e altrettante Città dell’Olio, il viaggio alla scoperta dell’oro verde giunge dunque al termine con un ricchissimo bagaglio di conoscenza delle varie cultivar locali ma anche dell’immenso patrimonio paesaggistico e storico degli alberi monumentali di ulivo che si trovano disseminati in ogni regione italiana. Gli stessi alberi monumentali che l’Unesco sta vagliano di inserire tra i siti Patrimonio dell’Umanità su indicazione dei paesi del Mediterraneo aderenti a Re.C.O.Med, la rete delle municipalità olivicole del Mediterraneo che ne hanno rilanciato la candidatura nel corso dell’ultima edizione del Forum Dieta Mediterranea tenutosi a Imperia.

La tappa trentina di Tenno arriva al termine di un lungo viaggio nel gusto partito lo scorso 13 ottobre dal Salento e che – settimana dopo settimana – ha fatto visita nell’ordine a Selci Sabina nel Lazio, Falerone nelle Marche, Montecchio in Umbria, Muggia in Friuli Venezia Giulia, Marone in Lombardia, Brisighella e Imola in Emilia Romagna, Oliena in Sardegna, Cerreto Sannita in Campania, Arquà Petrarca in Veneto, Seggiano in Toscana, Ficarra e Sant’Angelo di Brolo in Sicilia, Sestri Levante in Liguria, Matera in Basilicata e Vallefiorita in Calabria, Larino in Molise e Pescara in Abruzzo.

Durante queste diciotto tappe, le delegazioni regionali si sono scambiate alberelli di ulivo delle cultivar locali e soprattutto la pergamena-testimone disegnata appositamente con i colori del Mediterraneo da Ro Marcenaro per Girolio d’Italia 2012 e firmata da ogni assessore regionale all’agricoltura. Rito che si ripeterà anche a Tenno, con l’Assessore all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento Tiziano Mellarini che metterà il suo sigillo sulla pergamena al termine della cerimonia istituzionale in programma alle ore 10 presso la sede del Comitato Culturale Cologna, Gavazzo e Foci dove, alla presenza di Enrico Lupi Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, delle istituzioni locali, del testimonial di tappa Renato Travaglia campione di rally, della delegazione di Pescara e dei rappresentanti della scuola del territorio prescelta per la consegna della pianta di olivo di cultivar tipica abruzzese, si terrà il momento celebrativo con alzabandiera del Tricolore e delle Città dell’Olio, inno nazionale intonato dal Coro Lago di Tenno e taglio del nastro seguito dalla firma della pergamena e dalla consegna della pianta alla scuola. Al termine della cerimonia, presso la sede di Tenno del Consorzio Tutela e Valorizzazione dei Prodotti Tipici Tendesi sarà possibile degustare prodotti tipici locali mentre alle 12.30, trasferendosi nel Borgo Medievale di Canale si potrà degustare un pranzo a base di prodotti e piatti tradizionali come l’Orzetto alla Trentina, Polenta e Peverada, Carne salada e fasoi e Torta di noci, seguito da una suggestiva visita del borgo e a Casartisti Giacomo Vittone.

Per informazioni turistiche e prenotazioni http://girolio.cittadellolio.it/downloads/pages/tenno.pdf

 
Ufficio Stampa Nazionale Girolio d’Italia 2012

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini

Tel 335 6130800  – Tel 320 6434045 Email marzia.morganti@gmail.com

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Referente per la comunicazione tappa trentina del Girolio d’Italia

Claudio Maffei

Email: claudiomaffei1982@yahoo.it

Il sedano tra cucina, arte,storia e proprietà curative – Ufficio Stampa Comune di Prato

prato e la cucina vintage - i sedani alla pratese.JPGGrande successo di pubblico per il primo incontro dedicato alla cucicna tradizionale pratese

Una sala stracolma di gente ha seguito ieri pomeriggio al Museo del Tessuto l’incontro “Prato e la cucina vintage: i sedani alla pratese e i mangiari della fabbrica”, primo dei tre appuntamenti dedicati alla cucina tradizionale pratese, voluto e organizzato dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Prato in occasione della mostra “Vintage. L’irresistibile fascino del vissuto”.

“Abbiamo in programma una serie di iniziative ispirate al vintage – afferma l’Assessore alle Attività Produttive Roberto Caverni – degli anni Sessanta- Settanta, quando anche Prato viveva il suo momento di ricchezza e il futuro era carico di aspettative. Sono già in programma altri eventi come questo, uno dedicato alle pesche di Prato e un’altro dedicato ai biscottini con le mandorle e il vermouth di Prato e un grande evento è in via di organizzazione per la prossima primavera: un Festival del Pane per promuovere, valorizzare e far conoscere anche fuori dalle nostre mura la Bozza Pratese, altra eccellenza della nostra tavola. Tutte queste iniziative legate al cibo, vanno in direzione di una riscoperta delle origini e delle cose importanti della nostra tradizione: se il vintage lo possiamo considerare una delle nostre peculiarità, altrettanto possiamo fare con la cucina. Soprattutto in quella del riciclo, nella quale le nostre massaie sono vere e proprie fuoriclasse e si sedani alla pratese, vero monumento della cucina pratese ne sono il simbolo”.

All’incontro ha partecipato anche il Direttore dell’Istituto di Storia Economica “F. Datini” Giampiero Nigro, che ha ripercorso in un breve excursus storico, le origini della cucina “del recupero”. “Chi ha insegnato agli uomini che lavoravano in fabbrica a riciclare gli stracci? Molto probabilmente le massaie: quando non c’era molta disponibilità di cibo si tendeva a utilizzare gli ingredienti nei modi più svariati e senza buttar via niente. Anche gli avanzi diventavano una risorsa, se reimpiegati in altri succulenti piatti. Pensiamo al sedano, si potevano mangiare le parti più tenere a crudo, cuocere le coste più dure per farle magari ripiene e addirittura si potevano utilizzare anche le foglie per farne invitanti polpettine. La cucina, come la moda, è una importante espressione della nostra cultura anche se vissute con accelerazioni diverse nel tempo. Nella moda i tempi di ricambio sono velocissimi, mentre nella cucina sono molto lenti: ancora oggi in alcune situazioni si tende a mangiare in modo molto simile a come si mangiava oltre un secolo fa”.

Dopo i saluti dell’assessore Caverni e del Direttore del Museo del Tessuto Filippo Guarini e dell’intervento del Professor Nigro, una ampia parentesi è stata dedicata alla cucina della fabbrica e dal dibattito – accompagnato dalla testimonianza dell’ex operaio tessile Cesare Legni – sono emerse alcune note di colore che hanno fatto immaginare anche a chi non ha conosciuto quel periodo storico, come si viveva in fabbrica. Una curiosità su tutte: già allora il cibo veniva considerato una sorta di status symbol. In alcune aziende più grandi a Prato, dove c’era lo spazio per mangiare, spesso capitava di trovare due mense distinte per far si che i più poveri non si sentissero a disagio nel mostrare il loro modesto pranzo, così come strategica per non mostrare la propria posizione economica di svantaggio era la scelta della bottiglia a corredo del pranzo: era di vetro verde scuro perché non si vedesse cosa conteneva e chi non poteva permettersi il vino la riempiva d’acqua.

Nadia Bastogi, storica dell’arte e curatrice di una parte del libro “I sedani ripieni alla pratese” edita da Claudio Martini Editore per la Provincia di Prato, attraverso le immagini di suggestive pitture custodite all’interno del Museo Civico e nel Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano, ha illustrato come il sedano già in epoca rinascimentale fosse considerato un ingrediente insostituibile in cucina e quanto fosse ricorrente la sua riproduzione sulle tele del tempo. A concludere l’incontro – prima della spiegazione della ricetta dei sedani alla pratese da parte del Presidente dell’Associazione Ristoratori Pratesi Giovanni Seghetti – un interessante “fotografia” scientifica del sedano, con l’agronomo Giacomo Petracchi, il quale ha spiegato non solo l’habitat migliore per far crescere il sedano e le modalità per renderlo così bianco e tenero e valorizzarne quindi le proprietà organolettiche, ma anche come questo ortaggio, in tutte le sue parti, fosse prezioso e utile al mantenimento in salute della collettività: crudo in pinzimonio ad esempio, contrasta la formazione della renella e dei calcoli, così come curativi sono anche i semi – lo utilizzavano per questi fini addirittura i greci – e i decotti.

Il primo appuntamento con la cucina tradizionale pratese, accompagnato dagli intermezzi musicali di Octavarima, si è concluso con una visita guidata alla mostra sul vintage e una degustazione di sedani ripieni alla pratese e “pane e frittata”, tipico “mangiare della fabbrica”. Il prossimo appuntamento è per il 25 gennaio 2013, quando sul palcoscenico saliranno le pesche di Prato e la cucina delle occasioni, mentre il 22 febbraio prossimo toccherà ai biscottini con le mandorle e al vermouth bianco di Prato concludere questo primo ciclo di incontri dedicati alle tradizioni pratesi.

A cura di Marte Comunicazione snc

Ufficio Stampa in collaborazione con Ufficio Stampa Comune di Prato

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Rapporto Qualivita Ismea 2012 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP IGP STG – Ufficio stampa AICIG

Berni al microfono poi nell'ordine Rosati Catania Semerari e Pirrotta.JPGComunicato Stampa 17 dicembre 2012

Il 17 dicembre a Roma presso la Sala Cavour del Ministero delle politiche agricole alla  presenza del Ministro Mario Catania, è stato presentato il Rapporto sulle produzioni agroalimentari italiane Dop Igp Stg 2012, che analizza i più importanti fenomeni socio-economici del comparto della qualità alimentare certificata, realizzato per il Ministero delle politiche agricole dalla Fondazione Qualivita e da Ismea, in collaborazione con Aicig e l’Università di Roma La Sapienza.

La presentazione del Rapporto 2012 sulle Dop e Igp italiane, è stato un momento utile per tracciare i nostri consumi alimentari, relativamente ai prodotti agroalimentari certificati anche in relazione al contesto macroeconomico attuale e per analizzare in modo approfondito alcuni dati vitali come i volumi produttivi, i valori economici (all’origine  e al consumo), i canali di vendita e l’export dei vari comparti.

“La qualità dei nostri prodotti è un valore fondamentale da difendere, pertanto è necessaria una collaborazione tra diverse realtà che hanno come obiettivo comune quello di considerare le problematiche legate alle produzioni di qualità, ognuno nel rispetto delle proprie competenze.” ha dichiarato Stefano Berni, Direttore del Consorzio di tutela del Grana Padano Dop e Vice Presidente di Aicig.

Per l’occasione sono state presentate anche le novità legislative del settore, europee e italiane e il quadro normativo sulle nuove registrazioni e sulle approvazioni di modifiche al disciplinare di produzione.

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Nuovi sbocchi professionali per i sommelier il futuro passa attraverso alla formazione – Ufficio Stampa AIS Toscana

Grande affluenza di pubblico a Villa Castelletti per la dodicesima edizione di Eccellenza di Toscana

Nuovi sbocchi professionali per i sommelier: Dall’Eno-guida alla docenza in Master class, il futuro passa attraverso alla formazione

Al termine della tavola rotonda, consegnato il Premio Dino Casini all’enologa Barbara Tamburini e altri riconoscimenti tra cui quello a Realmo Cavalieri

 

Nuovi sbocchi professionali si profilano all’orizzonte per il mondo della sommellerie: a delinearne i contorni, le testimonianze dei più importanti soggetti coinvolti nella promozione del vino come produttori, enologi ma soprattutto comunicatori del vino che hanno preso parte ieri pomeriggio alla tavola rotonda “Il nostro futuro: la figura del sommelier, uno strumento di marketing e comunicazione” a Villa Castelletti di Signa in occasione della dodicesima edizione di Eccellenza di Toscana, l’evento organizzato da AIS Toscana per celebrare con una grande ed esclusiva degustazione i 336 vini premiati con 4 e 5 grappoli dalla Guida Duemilavini 2013 edita da Bibenda.

“Oggi qua sono riuniti 130 produttori di vino, ognuno con la propria storia da raccontare – ha affermato il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli introducendo gli ospiti del talk show – e per farlo attraverso il vino servono figure professionali che abbiano conoscenze e competenze in materia, ovvero preparati sommelier. Quando nel 1965 è nata AIS Toscana, nessuno immaginava che il nostro ruolo sarebbe cresciuto così tanto con gli anni. Una crescita che è avvenuta grazie all’interazione di più soggetti, dai produttori agli enologi, ai ristoratori: oggi le nostre parole possono incidere nella scelta del vino e quindi influenzare e rendere i consumatori più consapevoli, per cui è importante disporre di una adeguata  formazione”.

Dopo il saluto del Presidente Osvaldo Baroncelli e dell’Assessore del Comune di Signa Giovanni Bellini che ha sottolineato il forte legame di Villa Castelletti con l’enologia essendo questa già nel 1400 un luogo in cui si produceva il vino, il talk show ha visto alternarsi varie voci di sommelier, produttori ed enologi prima di affidare le conclusioni al vicepresidente nazionale di AIS Roberto Bellini: “Quando è nata, l’AIS aveva lo scopo di elevare la figura professionale di chi nella sala era addetto ai vini e distinguerlo dalle altre figure presenti in sala – ha premesso Bellini – e il progresso che ha caratterizzato questa figura negli ultimi vent’anni è una conseguenza della presa di coscienza a più livelli che il messaggio trasmesso non era esauriente e che necessitava di approfondimento. In questo senso, AIS ha svolto un lavoro eccellente di preparazione dei sommelier, fornendo le basi necessarie per intraprendere poi percorsi di formazione specialistici a seconda dello sbocco professionale a cui si ambisce. Una formazione che tuttavia non dovrebbe essere a carico di organismi privati come l’AIS ma che dovrebbe trovare spazio in percorsi formativi all’interno della scuola pubblica, cosa che invece non accade come testimonia l’esperienza degli istituti agrari che dedicano all’enologia solo un numero esiguo di ore curriculari.Ognuno nel proprio ruolo, dobbiamo prenderci l’impegno di sostenere al massimo la formazione dei sommelier e offrire loro la possibilità di aprirsi anche a nuovi sbocchi professionali.

Sul tema, è intervenuto anche il Responsabile della Didattica Formativa Massimo Castellani che ha precisato come alla formazione standard nazionale la Sezione Toscana siano stati proposti in aggiunta seminari integrativi di comunicazione, di coaching e di approfondimento sui territori vitivinicoli, chiedendo e ottenendo ospitalità ai vari consorzi  perché “per amare un territorio è necessario viverlo”.

Delle professioni del futuro per il mondo della sommellerie ha parlato anche Donatella Cinelli Colombini, produttrice di Brunello a cui va riconosciuta la maternità di uno dei fenomeni più in espansione degli ultimi anni e che nonostante il periodo non conosce crisi: l’enoturismo. “Ci sono molte opportunità di lavoro che i sommelier potrebbero sfruttare – ha commentato – perché sempre più il turista che viene a visitare il nostro paese è interessato a conoscerne l’enogastronomia e a vivere esperienze indimenticabili che a loro volta racconteranno, creando un business basato sul passaparola. Avere a disposizione figure in grado di soddisfare questo tipo di esigenze significa avere un potentissimo strumento di attrattività”.

Al talk show, sono intervenuti tra gli altri anche Realmo Cavalieri, uno dei padri fondatori dell’Associazione e oggi Direttore del Consorzio Tutela Vini di Carmignano – che ha sottolineato quanto la vicinanza con gli enologi per coloro che hanno un ruolo di divulgazione del vino sia fondamentale – e il Presidente della Strada del Vino di Arezzo nonché consigliere nazionale AIS Cristiano Cini, il quale ha focalizzato l’attenzione su come negli ultimi 20 anni sia cambiata la funzione della sommellerie da semplici operatori di sala a comunicatori del vino a 360°.

Al termine dell’incontro, la cerimonia di conferimento all’enologa Barbara Tamburini del “Premio Dino Casini – Una vita per l’AIS Toscana” ed altri riconoscimenti a Realmo Cavalieri, Silvio Peri e Leonardo Bartolommei.  Prima donna enologa ad aggiudicarsi l’ambito premio, Barbara Tamburini ha commentato: “Credo molto nella figura del sommelier: noi enologi possiamo realizzare il vino migliore del mondo, ma se poi non viene comunicato con la dovuta professionalità si corre il rischio che nessuno o quasi lo conosca. Per questo è importante il raccordo tra produttori e sommelier, che come membri di una staffetta con l’obiettivo condiviso di promuovere il vino corrono insieme per ottenere un risultato. Devo molto all’AIS in particolare, perché se la figura dell’enologo oggi è così conosciuta e valorizzata il merito è in gran parte anche della loro attività e delle loro degustazioni”.

Ufficio Stampa AIS Toscana

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L’aceto balsamico di Modena IGP per la seconda volta sul podio Qualivita – Ufficio Stampa Consorzio Aceto Balsamico di Modena

Cesare Mazzetti Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP alla presentazione del Rapporto Qualivita a Roma.JPGComunicato Stampa 17 dicembre 2012

A soli due anni dall’ottenimento della IGP, l’Aceto balsamico di Modena conferma la propria posizione di leadership nel grande paniere delle specialità alimentari italiane a denominazione protetta. Alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, è stato presentato questa mattina a Roma il 10° rapporto Ismea/Qualivita sulle produzioni agroalimentari italiane DOP e IGP, che ha preso in esame lo status quo delle nostre eccellenze alimentari, su un mercato caratterizzato da una congiuntura sfavorevole.

Le tendenze evidenziate, seppur in presenza di qualche segno meno, sono per una sostanziale ‘tenuta’ del settore, che per questo conferma la bontà delle scelte di politica economica del Ministero e degli operatori nazionali: un sistema basato sull’offerta di prodotti di elevata qualità, con tutte le garanzie di certificazione, sembra l’unico in grado di assicurare uno sviluppo equilibrato al comparto agroalimentare.

“Si tratta di politiche che assolutamente si accordano al nostro prodotto – afferma Cesare Mazzetti, Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP – che per la seconda volta sale sul podio della speciale classifica Qualivita/Ismea, in riconoscimento del generale ottimo andamento delle vendite, soprattutto in relazione ai mercati esteri”.

Lo scorso anno all’Aceto Balsamico di Modena venne assegnato l’oro assoluto, quest’anno il primo gradino del podio su tutte le IGP, mentre nella classifica combinata DOP/IGP si tratta di un argento, a pari merito con il Grana Padano DOP. Da notare l’importanza rivestita dalla quota Export, che ha raggiunto il 92%, a testimonianza di un gradimento da parte di milioni di consumatori stranieri: infatti il volume prodotto di questo grande aceto italiano sfiora i 100 milioni di litri per un valore alla produzione di 300 milioni. Oltre 90 milioni di litri sono stati dunque destinati a milioni di consumatori in oltre 130 paesi, ove ha contribuito a tenere alta la bandiera del Made in Italy.

“Continuiamo a soffrire del grande problema delle imitazioni, che sono difficili da combattere proprio per la grande estensione dei mercati di riferimento – afferma Mazzetti – ma il consorzio si sta organizzando per sviluppare azioni incisive i cui risultati saranno visibili nei prossimi anni”.

 

Ufficio Stampa Consorzio Aceto Balsamico di Modena

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Dolce francese di Natale – Angelamaria

Ricetta che concorre nella Seconda gara on line . Dicembre 2010 – “I piatti delle feste natalizie”

Ingredienti
250 gr di pasta sfoglia
pasta di mandorle quanto basta
1 tuorlo d’uovo sbattuto con due gocce d’acqua
una fava

Alternativa per il ripieno
50 g di burro a temperatura ambiente
50 g di zucchero
1 uovo
50 g di mandorle polverizzate
essenza di vaniglia
rhum in base al vostro gusto personale

Preparazione
Dividete la pasta sfoglia in due, tiratela e ricavatene due tondi. Scaldate il forno a 180°. Imburrate ed infarinate una teglia. Copritene il fondo con uno dei due tondi di pasta sfoglia e ricoprite con uno strato di pasta di mandorle. Mettete la fava nel mezzo del dolce e coprite con l’altro disco di pasta. Con la punta di un coltello create delle decorazioni a piacere sulla superficie del dolce. Spennellate con il tuorlo sbattuto, infornate e lasciate cuocere per circa 20-25 minuti o finché la superficie del dolce non risulta ben dorata.

Seconda farcitura
Lavorate il burro a crema, quindi unite anche lo zucchero e mescolate bene il tutto fino ad ottenere un composto gonfio e cremoso. Unite anche l’uovo e continuate a lavorare. A questo punto, poco alla volta, incorporatevi anche la polvere di mandorle. Profumate con essenza di vaniglia e rhum. Fate scaldare il forno a circa 210°. Farcite la torta come indicato sopra. Una volta disposto anche il secondo disco di pasta, create una piccola apertura al centro del dolce in modo che possa fuoriuscire il vapore. Infornate il dolce e lasciate cuocere a questa temperatura per circa 10 minuti, quindi portate a 180° e lasciate cuocere ancora per 25 minuti. A questo punto spolverizzate la superficie del dolce con dello zucchero e passate qualche minuto sotto il grill.

 

Aspettando il 2013…alla Fattoria del Colle di Trequanda – Ufficio stampa Casato Prime Donne

Fattoria del Colle albero di Natale dell'agriturismo.JPGDa sabato 29 a lunedì 31 dicembre 2012

Capodanno suggestivo tra le Crete Senesi, con lezioni di cucina, giochi della tradizione contadina, wine tasting e riti di buon auspicio delle campagne toscane

Ottimo vino, cucina toscana e tanto divertimento, sono gli ingredienti che la Fattoria del Colle di Trequanda mette a disposizione per trascorrere il Capodanno nella Valdorcia toscana, immersi tra le Crete Senesi. Giochi della tradizione contadina, lezioni di cucina, wine tasting e un gran falò delle “cose vecchie” faranno da cornice al Cenone a base di piatti tipicamente toscani così come i vini delle cantine di Donatella Cinelli Colombini – la Fattoria del Colle e il Casato Prime Donne – saranno protagonisti nei bicchieri della notte più lunga dell’anno. Un Capodanno lungo ben 5 giorni – dal 29 dicembre al 2 gennaio – con gli ospiti che potranno scegliere la data di arrivo e di partenza secondo le proprie esigenze.

Il programma inizia sabato 29 dicembre con l’aperitivo nella cantina storica con il Sanchimento IGT Toscana Bianco e crostini con tartufo bianco (10€ a persona) seguito da una cena presso L’Osteria di Donatella a base di antiche carni senesi come ad esempio le pappardelle al sugo bianco di cinta senese (32€ a persona, bevande escluse). Domenica 30 dicembre, dopo la prima colazione a buffet con torte fatte a mano, salumi, formaggi, pinzimoni e frittate accompagnati con bevande calde (inclusa per le sistemazioni in camera, 8,30€ a persona e 5€  per i bambini sotto i 12 anni, per coloro che hanno prenotato la soluzione in appartamento), possibilità di partecipare alla lezione di cucina con la pasticcera Patrizia che insegnerà a fare i ricciarelli, famosi biscotti senesi a base di pasta di mandorle (8€ a persona). A partire dalle 18.30 aperitivo nella cantina storica con il Chianti Superiore DOCG insieme a salsiccia toscana e pecorino fresco delle Crete Senesi (10€ a persona) e a seguire cena presso L’Osteria di Donatella con la polenta tagliata al filo in abbinamento con i sughi tradizionali, come il sugo bugiardo (un ragù con carne di maiale) o il sugo di funghi (32€ a persona, bevande escluse). Durante la cena, gioco con in palio un percorso di due ore per due persone nel Centro Benessere della cinquecentesca villa, affacciato sulle Crete Senesi.

Lunedì 31 dicembre, l’ultimo giorno dell’anno inizierà con il trasferimento, dopo la colazione, a Montalcino al Casato Prime Donne (con auto propria) per una visita guidata alla cantina, tra l’innovativa Tinaia del Vento e la cantina di affinamento, dove tra le botti si alternano gli affreschi che raccontano la storia di Montalcino e del suo famoso vino, il Brunello. Al termine della visita, spuntino (al costo di 10€ a persona) con prosciutto di cinta senese e salsiccia di cinghiale in abbinamento a un calice di Rosso di Montalcino DOC. Tempo permettendo, visita al percorso di trekking nei vigneti in mezzo alle sculture e ai cippi di travertino installati ogni anno in occasione del Premio Casato Prime Donne. Per chi lo vorrà, tempo a disposizione per visitare Montalcino con il borgo medievale, la fortezza del XIV secolo e le numerose enoteche, ma anche. l’Abbazia di Sant’Antimo, suggestivo complesso monastico romanico tra i più importanti in Toscana, che si trovava sul percorso di pellegrinaggio della Via Francigena. Chi preferirà rilassarsi, troverà ad attenderlo al rientro alla Fattoria del Colle, un suggestivo percorso benessere con bagno turco doccia emozionale, percorso Kneipp, Jacuzzi, e sala relax dove poter sorseggiare un buon calice di Rosso di Montalcino DOC, contemplando il tramonto sulle Crete Senesi immersi nella Jacuzzi. Su richiesta è possibile anche prenotare varie tipologie di massaggio viso e corpo, tra cui il trattamento “La Natura ti fa bella”, esclusivo della Fattoria del Colle. I massaggi sono da prenotare in anticipo, costi alla reception, mentre il percorso benessere di due ore costa 25€ a persona. In attesa del gran Cenone di Capodanno – a cui seguirà una festa nella cantina storica per assaggiare il Brunello di Montalcino DOCG e il Cenerentola Orcia DOC – aperitivo a base di cartoccini di verdure fritte, selezione di pecorini di diversa stagionatura e bruschettine con olio extra vergine di oliva di produzione propria, raccolto 2012, accompagnati da un Rosa di Tetto IGT Toscana Rosato 2011.La cena a base di prodotti tipici dell’inverno trequandino rivisitati in chiave moderna sarà “innaffiata” da Chianti Superiore Docg  2010, Rosso di Montalcino Doc 2010, Cenerentola Orcia Doc 2008, Brunello di Montalcino Docg Riserva 2004 e Vinsanto del Chianti Doc 2005. Il dopo-cena nella cantina storica prevede il gioco del panforte, dolci natalizi fatti in casa, ricciarelli e cavallucci, uva e frutta secca accompagnati da Vinsanto e spumante.Il costo della cena, vino e caffè inclusi è di 90€ a persona (45€ per i bambini sotto i 12 anni).

 

La mattina di Capodanno, falò delle cose vecchie nel bosco dei giochi antichi, visita guidata della villa padronale con la sala degli stemmi, la cucina con camino monumentale, la camera del Granduca di Toscana e la Cappella cinquecentesca e, a seguire,visita nelle cantine di produzione del Chianti Superiore e DOC Orcia con degustazione finale di 4 vini in abbinamento a bruschettine all’olio nuovo, pecorini e salumi di cinta senese (15,20€ a persona). In alternativa, visita all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore dove alle 11:00 sarà celebrata la Santa Messa in gregoriano. Il pomeriggio, libero per visite individuali a Monteriggioni – dove alle 15:30 si terrà “Under the light of the star: New Year’s Concert”, un concerto di Nehemiah H Brown & The Celebration Gospel Choir – o a Pienza, si concluderà con l’aperitivo nella cantina storica a base di Cenerentola Orcia DOC e pecorini delle Crete Senesi (10€ a persona) e la cena presso L’Osteria di Donatella con la tagliata di bue chianino all’uso della Valdichiana (32€ a persona, bevande escluse) o in alternativa, la famosa bistecca fiorentina, al costo di 45€ al kg.

 

Check out la mattina del 2 a partire dalle ore 10, dopo la colazione.

 

I prezzi sono variabili a seconda del pacchetto scelto: 110 euro a persona per tre giorni e due notti comprendente il pernottamento in camera doppia con bagno, colazione a buffet con prodotti tipici, aperitivo a tema, falò delle cose vecchie del 1° gennaio e tutte le animazioni del programma, più la visita guidata della fattoria con degustazione di 4 vini in abbinamento a prodotti locali. Da aggiungere  per una cena (bevande escluse) e il Cenone di Capodanno all’Osteria di Donatella 122€ a persona.

C’è anche l’opzione dedicata alle famiglie (2 adulti + 2 bambini sotto i 12 anni) che per 3 giorni e 2 notti in appartamento per 4 persone con due camere doppie, bagno e soggiorno con angolo cottura più le animazioni e la visita guidata in cantina con degustazione si propone al prezzo di 392€, a cui vanno aggiunti per il Cenone di Capodanno e una seconda cena (bevande escluse) 364€.

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Casato Prime Donne – Montalcino, SI

Fattoria del Colle – Trequanda SI

Alessia Bianchi 0577 662108 pr@cinellicolombini.it

 

Addetta stampa

Marzia Morganti Tempestini 3356130800

Abete Natalizio di Crema – Dolce di Natale – Luchetti Enrico

Ricetta che concorre nella Seconda gara on line . Dicembre 2010 – “I piatti delle feste natalizie”

Ingredienti
150 gr crema pronta alla vaniglia
80 gr cioccolato fondente
canditi misti
chicchi di melagrana
zucchero a velo

Preparazione
Spezzettate il cioccolato fondente e fatelo sciogliere a bagnomaria in una ciotola posta su un pentolino di acqua bollente.
Mettetelo in un imbutino di carta e, premendolo, usatelo per disegnare su 6 piattini da dessert il contorno di un alberello di Natale e qualche altra guarnizione a piacere (ghirigori, stelline etc.). Lasciate rassodare.
Riempite i contorni degli alberelli con la crema alla vaniglia stando attenti a non andare oltre il bordo. Guarnite ogni porzione con chicchi di melagrana e canditi come fossero le decorazioni dell’alberi di natale.
Spolverate il bordo di ogni piatto con zucchero a velo e tenete in fresco fino al momento di portare in tavola.

Sformato di carciofi e ricotta – Maria De Candia

formato.jpgIngredienti
10 carciofi
300 gr di ricotta
100 gr di Grana grattugiato
200 gr di prosciutto cotto a dadini
3 uova
1 spicchio di aglio
prezzemolo
olio
sale
pepe
maggiorana
vino bianco
burro
pangrattato

Preparazione
Pulite i carciofi, lavateli e tagliateli a spicchi non molto grandi. In una padella antiaderente fate soffriggere l’aglio con l’olio e il prezzemolo tritato. Quando l’aglio sarà imbiondito versatevi i carciofi; salate, pepate, spruzzate con un goccio di vino bianco, aggiungete un pochino di maggiorana e portate a cottura a fuoco medio.
Quando i carciofi saranno intiepiditi poneteli in una ciotola e aggiungetevi la ricotta, le uova, il formaggio grattugiato e il prosciutto; amalgamate bene il tutto e versate in una teglia da forno (6 / 8 porzioni) precedentemente imburrata e cosparsa di pangrattato. Livellate e aggiungetevi sopra dei fiocchetti di burro e una spolverata di pangrattato. Cuocete in forno a 200° per 50 minuti.

Orzo con pomodorini

Ingredienti
80 gr di orzo a persona
1 manciata di pomodorini freschi
1 manciata di pomodorini pachino
2 cucchiai di capperi
sale

Preparazione
Cuocete l’orzo in abbondante acqua salata.
Scottate i pomodorini secchi in acqua e poi scolateli.
Lavate e tagliate i pomodorin.
Scolate l’orzo e conditelo con capperi e pomodorini.
Potete servirlo anche freddo

Frittelle con succo d’acero e sciroppo di mirtilli – Anna

Io ho usato anche marmellate varie..naturali e con zucchero di canna ..more, mirtilli, lamponi , ribes.frutti di bosco…ogni tanto vario .Tipiche frittelle americane ricetta vista su gambero rosso , realizzata da Nigella Larson.

Ingredienti
125 gr succo d’acero
200 sciroppo di ribes ( o marmellate varie )

Per la pastella
una tazza di farina  circa 150 gr
un uovo intero
una tazza di latte
un cucchiaino di burro circa 15 gr

Per il composto secco
600 gr di farina
50 gr lievito per dolci
2 cucchiai di bicarbonato
i cucchiaino di sale
50 gr zucchero semolato..io uso zucchero di canna o fruttosio

Preparazione
Preparate un composto secco con
600 gr di farina, 50 gr lievito per dolci,2 cucchiai di bicarbonato,i cucchiaino di sale, 50 gr zucchero semolato..io uso zucchero di canna o fruttosio

Miscelate il tutto e tenere in un contenitore con chiusura ermetica. Questa miscela durerà per diverso tempo.
Preparate le frittelle. All’ occorrenza, usate una tazza da thè come termine di misura prelevate la farina ,  aggiungete un uovo intero, una tazza di latte, un cucchiaino di burro sciolto in micronde o su fuoco, state attente a non farlo bruciare.
Miscelate il tutto, predisponete sul fuoco e preriscaldate una padella piatta e liscia, tipo quella per piadine, o per bighir….Prelevate la pastella con un mestolo più o meno grande, in base alle dimensioni che si vogliono realizzare ed al numero di frittelle che si vogliono ottenere…. Se servono più frittelle raddoppiare le dosi dell’impasto….
Fate scioglierea fuoco moderato, succo d’acero e sciroppo di ribes , ottenuto con il frullatore ad immersione, o qualche cucchiiaio di marmellata…..versare la meraviglia ottenuta sulle frittelle e gustare…il succo d’acero è una meraviglia, compratelo nei negozi naturali , quando ci sono gli sconti…è veramente buono….Oppure solo marmellata con pochissima panna….è buono in ogni modo…questo tipo di frittelle sono buone con una cremina , non da sole

Orzo con gorgonzola

Ingredienti
80 gr di orzo a persona
1 confezione di gorgonzola
sale
pepe

Preparazione
Cuocete in abbandondante acqua salata l’orzo.
Sciogliete il gorgonzola.
Scolate l’orzo e saltateto in padella con il gorgonzola, pepate e servite

Maggiori tutele per i prodotti DOP e IGP e ruolo dei Consorzi riconosciuto a livello comunitario – Ufficio stampa AICIG

Comunicato Stampa 14 dicembre 2012

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale UE il Pacchetto Qualità.
Maggiori tutele  per i prodotti DOP e IGP e ruolo dei Consorzi riconosciuto a livello comunitario.

La pubblicazione odierna sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (GU L343) conclude il lungo iter legislativo comunitario riguardante il cosiddetto “Pacchetto Qualità”.

Con le nuove disposizioni vengono introdotti principi importanti che accolgono alcune istanze avanzate negli ultimi anni dal sistema dei consorzi italiani. Tra questi:

– il riconoscimento di un ruolo preciso attribuito alle associazioni dei produttori e dunque, con riferimento alla realtà italiana, ai Consorzi di tutela;

– la protezione ex-officio necessaria per garantire condizioni equivalenti e reciproche di tutela dei prodotti Dop e Igp in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.

Da un punto di vista generale l’aver adottato tale regolamento nel quale si  estendono all’Europa principi già consolidati in territorio italiano rappresenta un successo importante per il nostro paese  e in particolar modo per tutti i consorzi di tutela che già da tempo hanno dimostrato  la validità di tali argomenti.

 “L’entrata in vigore del nuovo regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agroalimentari – dichiara Giuseppe Liberatore, Presidente di Aicig – apporta novità positive al sistema di tutela finora operante ed attribuisce un grande riconoscimento al ruolo dei consorzi. Restano ancora  da risolvere alcuni aspetti  attualmente in discussione a Bruxelles nell’ambito dell’OCM unica” .

Ufficio stampa AICIG
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Diam Bouchage Presenta il suo sito interner

TAPPO DIAM.jpgDiam Bouchage, leader internazionale nel settore del sughero tecnologico, si dota di un sito Internet completamente rinnovato per rispondere in maniera completa alle necessità dei  suoi clienti. Disponibile in 5 lingue, questo nuovo sito internazionale (www.diam-cork.com)  presenta tutte le novità della società (novità sui prodotti, fiere ed eventi…) che ha costruito la sua notorietà su una soluzione di tappatura rivoluzionaria che, grazie a un procedimento brevettato di purificazione del sughero, garantisce l’assenza di deviazioni organolettiche.

Altra novità del sito : i contenuti arricchiti. I professionisti possono trovarvi tutte le risposte alle loro domande grazie alla presentazioni delle diverse gamme: Diam, Mytik e Altop Diam. L’occasione di scoprire il procedimento di fabbricazione ed i vantaggi dei tappi DIAM, che ne fanno il loro successo.

Un successo confermato da numerose testimonianze di clienti presenti sul sito con  video interviste, nelle quali essi spiegano le ragioni della loro scelta a favore di Diam. Tra i numerosi interventi, personalità e aziende prestigiose: Michel Rolland, Billecart-Salmon (François Domi – Champagne), CVBG Dourthe Kressman (Patrick Jestin – Bordeaux), La Rural (Mariano Di Paola – Argentine). Per l’Italia, Chiara Soldati (La Scolca – Gavi) e Paolo Bisol (Ruggeri –  Valdobbiadene). Ma la lista è destinata ad arricchirsi.

 

Con questo nuovo sito più moderno e di facile consultazione, con  un’ergonomia ottimizzata, l’utilizzatore beneficia di una navigazione più fluida. Dotato di una nuova identità, il sito offre ai visitatori tutti i contatti dell’equipe commerciale, ma anche le principali informazioni sulla società come i numeri e la presenza mondiale.

 

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DIAM SUGHERI SRL

Reg. San Vito nr. 88

14042 CALAMANDRANA – AT

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Prato e la cucina vintage: I mangiari della fabbrica

I mangiari della fabbrica - Foto d'epoca.jpgVenerdì 14 dicembre 2012

Domani venerd’ 14 dicembre alle ore 17,30, se ne parla al Museo del Tessuto nel cuore della Ex Ala Campolmi, simbolo dell’economia tessile pratese

Un tegamino di alluminio con il tappo avvitato appoggiato sulla caldaia, un rotolo di carta gialla che avvolge mezzo filone di pane toscano e una piccola bottiglia di vetro scuro che nasconde all’occhio il suo contenuto: l’immagine è di quelle da ritratto pittorico post moderno e descrive il rituale del pranzo in fabbrica ai tempi della ricostruzione post-bellica. Di come veniva vissuto il momento del pasto e di quali fossero i “mangiari” più accreditati a riempire il tegamino degli operai se ne parlerà domani 14 dicembre alle 17.30 a Prato, nel corso dell’incontro “Prato e la cucina vintage: i sedani alla pratese e i mangiari della fabbrica” organizzato dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Prato nel luogo che racconta la vita della fabbrica per eccellenza, il Museo del Tessuto, in occasione della mostra “Vintage. L’irresistibile fascino del vissuto”.

Quel tegamino era tutto sommato un modo per sentirsi a casa, per respirare il profumo della pentola sul fuoco anche se quel “pranzo” veniva consumato velocemente durante il turno di lavoro e quindi ben lontano dal calore del focolare domestico: un’immagine molto diversa e allo stesso tempo molto simile a quel “Pranzo in cima a un grattacielo” di Charles Ebbets che ha fatto il giro del mondo, con i suoi 11 muratori sospesi a quasi 300 metri di altezza in pausa pranzo durante la costruzione del Rockfeller Center a Manhattan. Un gigante alla conquista nello skyline di New York dunque, a confronto con le tante microimprese che tra l’immediato dopoguerra e gli anni Sessanta proliferavano in città andando a costituire quel sistema distrettuale universalmente conosciuto e arrivato fino ai giorni nostri.

Proprio per il loro essere dimensionalmente piccole, la maggior parte delle fabbriche a Prato non aveva una mensa aziendale e gli operai erano obbligati a portarsi il “tegamino”, che il più delle volte conteneva cibo di estrazione povera come il “paracore” (il polmone gonfiato del vitello) con patate, trippa alla fiorentina, stoccafisso con le bietole o altri tipi di carne con le verdure o fagioli. Chi non si portava dietro il “tegamino”, avvolgeva nella carta gialla mezzo filone di pane – l’equivalente di circa mezzo chilo – da mangiare insieme alla frittata, semplice o coi ciccioli, all’aringa, alla mortadella e – talvolta – al salacchino, una sorta di piccola aringa lavorata con il sale ma assai meno cara dell’aringa stessa molto diffuso nello strato sociale più povero. Ad accompagnare il pranzo in fabbrica, mezzo litro di vino annacquato, per due ragioni: in primis perché “schietto” costava troppo, ma anche perché durante il turno di lavoro in fabbrica veniva richiesta la massima attenzione per evitare infortuni e pertanto si doveva essere assolutamente sobri. Chi non poteva permettersi il vino, mezzo litro d’acqua in bottiglie di vetro scure perché non si vedesse il contenuto e lasciando il dubbio su cosa realmente ci fosse per non rendere riconoscibile la propria condizione economica.

Dopo il saluto di Roberto Caverni, Assessore alle Attività produttive, a parlarne sarà il professore di storia economica Giampiero Nigro, l’operario tessile Cesare Legni, mentre la storica Nadia Bastogi e l’agronomo Giacomo Petracchi racconteranno le peculiarità del sedano dal punto di vista storico e agronomico. A svelare la ricetta del piatto tipico per eccellenza della cucina pratese, saranno Daniela e Giovanni Seghetti, Presidente dei Ristoratori Pratesi e titolare del Cavallino Rosso. A seguire la visita guidata alla mostra ‘Vintage. L’irresistibile fascino del vissuto’ ed una degustazione di sedani alla pratese e ‘mangiari della fabbrica’.   Obbligatoria la prenotazione cell. 3356130800- 3206434045. 

 

A cura di Marte Comunicazione snc

Ufficio Stampa in collaborazione con Ufficio Stampa Comune di Prato            

Tel 335 6130800 – 320 6434045

Un brindisi all’eccellenza di Toscana a Villa Castelletti a Signa

villa_castelletti.jpg16 dicembre 2012

Comunicato stampa  13 dicembre 2012

Un brindisi all’eccellenza di Toscana: a Villa Castelletti a Signa Domenica 16 dicembre degustazioni di 336 etichette premiate con 4 e 5 grappoli della Guida Bibenda 2013

Mancano poche ore alla dodicesima edizione di Eccellenza di Toscana, l’esclusiva degustazione organizzata da AIS Toscana che raccoglie in un unico, suggestivo evento in una location di charme come Villa Castelletti a Signa, i 336 migliori vini di Toscana che hanno ottenuto nella Guida Bibenda 2013 i 4 e 5 grappoli ovvero i punteggi più alti. Ben 86 i cinque grappoli (in crescita rispetto allo scorso anno) e 250 i quattro grappoli, con grandi vini rossi – come il Bolgheri e il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico, il Chianti Rufina, il Rosso di Montalcino, il Syrah o il Vino Nobile di Montepulciano – ma anche virtuosi bianchi come la Vernaccia di San Gimignano e morbidi vinsanti, grandi protagonisti .

Le porte saranno aperte a visitatori e winelovers – ingresso a pagamento 15 €, gratuito con cauzione bicchiere per i soci AIS – dalle 10 alle 19 e oltre alle degustazioni libere per il pubblico e i corsisti di primo livello ci sarà la possibilità di partecipare (su prenotazione) a tre occasioni di approfondimento, alle ore 11.00, 14.00 e 15.30 dedicate al Sangiovese, ai grandi bianchi toscani e ai vitigni alloctoni e “l’Altra Toscana” ovvero la grande qualità dei vini della Costa – con l’obiettivo di invitare i sommelier ad aggiornarsi continuamente e gli enoappassionati ad avvicinarsi ai corsi AIS.

Alle 17.30 la tavola rotonda “Il nostro futuro: la figura del sommelier, uno strumento di marketing e comunicazione”, con il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli, il delegato di Firenze e responsabile della didattica formativa AIS Massimo Castellani, il Direttore del Consorzio Tutela Vini Carmignano Realmo Cavalieri, il Presidente della Strada del Vino di Arezzo Cristiano Cini, il titolare del Ristorante Tirabusciò di Bibbiena Alberto Degli Innocenti, la produttrice di Brunello di Montalcino Donatella Cinelli Colombini e l’enologa Barbara Tamburini che, al termine della tavola rotonda, riceverà il “Premio Dino Casini – Una vita per l’AIS Toscana”. Le conclusioni della tavola rotonda saranno affidate a Roberto Bellini, Vicepresidente nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Marzia Morganti Tempestini, direttrice della rivista Sommelier Toscana.

Ufficio Stampa AIS Toscana

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