Capodanno alla Fattoria del Colle con Brunello Experience

Fattoria_del_Colle_bottaia_capodannoCapodanno alla Fattoria del Colle con Brunello Experience

Assaggi itineranti con musica e storia, assaggi verticali di Brunello, visite in cantina, cene degustazione e persino la produzione del proprio vino Supertuscan, esperienze con il vino che divertono e arricchiscono di conoscenze e insieme alla cucina storica rendono memorabile il Capodanno dei Brunello Lovers alla Fattoria del Colle di Trequanda: tre giorni e due notti a cavallo della notte più lunga dell’anno durante i quali i grandi vini diventano protagonisti di esperienze per gli appassionati.

Ogni giorno almeno due attività per entrare nell’affascinate mondo dei grandi vini e della tradizione Toscana in armonia con la campagna intorno e la fattoria che riportano indietro nel tempo: un programma pensato per tutti, coppie, gruppi di amici e famiglie anche allargate a cani e gatti. Mentre gli adulti saranno infatti impegnati in degustazioni e prove da aspiranti enologi, i bambini potranno giocare a panforte e anche imparare a preparalo, mentre gli amanti del wellness potranno scoprire il piacere di bere un calice nella jacuzzi del centro benessere con vista sulle Crete Senesi, oppure immersi nella vasca di legno di ginepro per la vinoterapia.

Il Capodanno alla Fattoria del Colle di Trequanda si riempie quindi di emozioni ed esperienze entusiasmanti con un programma di iniziative particolarmente ghiotto per  i “Brunello lovers”: a partire dall’esperienza multisensoriale nella cantina di Montalcino Casato Prime Donne, dove li aspetta una degustazione itinerante con 4 assaggi accompagnati da spiegazioni e l’ascolto di brani musicali selezionati appositamente dal sommelier musicista Igor Vazzaz. L’itinerario è stato recentemente arricchito con le immagini – reali e artistiche – di Montalcino proiettate nella tinaia e capaci di trasmettere le passioni e le tradizioni della gente del Brunello. Altra opportunità da non perdere è la degustazione verticale di Brunello con 4 assaggi, partendo con il barrel tasting del vino ancora in botte e la separazione dal percorso destinato al Rosso di Montalcino, fino al Brunello in bottiglia e a quello destinato a diventare Riserva.

E se il sogno di tutti gli appassionati è quello di creare un proprio vino, alla Fattoria del Colle si potrà realizzare grazie all’esperienza di Enologo per un giorno, in cui ci si cimenta nella difficile arte del “taglio” fra vini di diversi vitigni da mescolare cercando la perfetta armonia fra  tannino, alcol e frutto. Gli aspiranti enologi potranno dare un nome al loro Supertuscan, che verrà tappato per portarlo a casa.

Infine, per chi parteciperà al Cenone di Capodanno una ulteriore sorpresa: la possibilità di gustare per primo il Brunello 2012 che nasce ufficialmente proprio a mezzanotte dell’ultimo dell’anno.

Per informazioni e prenotazioni
Fattoria del Colle, Località Colle 53020 Trequanda (SI)
0577662108 info@cinellicolombini.it

Addetta stampa
Marzia Morganti Tempestini Tel 335 6130800 Email marzia.morganti@gmail.com

Kaiser strudel

Kaiser strudel
Ingredienti
Per la pasta:
150 g di burro
150 g di zucchero
scorza di limone
1 bustina di zucchero vanigliato
2 uova + 1 per spennellare lo strudel
2 cucchiai di latte
400 g di farina
1/2 bustina di lievito

Farcitura:
6 mele Kanzi®
50 g di zucchero
50 g di pane grattugiato abbrustolito con burro
40 g di uva sultanina già bagnata
2 cucchiai di rum
1 bustina di zucchero vanigliato
1/2 cucchiaino di cannella
scorza di limone

Preparazione
Unite il burro, lo zucchero, il limone e lo zucchero vanigliato e una volta ottenuta una massa omogenea, aggiungete le uova, il latte, la farina e il lievito. Impastate il tutto e far riposate la pasta così ottenuta per mezz’ora in un luogo fresco.
Unite gli ingredienti per il ripieno e preriscaldate il forno a 180 gradi. Stendete la pasta su un piano infarinato, aggiungete nel mezzo il ripieno e arrotolate la pasta. Spennellate la superficie dello strudel con un uovo sbattuto. Infornate per circa 35 minuti. A cottura ultimata, servitelo con una delicata spolveratina di zucchero a velo.
(ricetta di Beniamino Turrin)

Kanzi®, la magia delle feste con i più piccoli

Kanzi_Candela_lKanzi®, la magia delle feste con i più piccoli
Il colore rosso brillante, la forma tondeggiante che ricorda gli addobbi natalizi e quel morso succoso e croccante che ti riempie di energia: Kanzi® è la mela perfetta da mettere in tavola per le feste natalizie, ma anche per passare dei momenti speciali con i nostri affetti.
Il motto della mela coltivata nel cuore dell’Alto Adige dai soci dei Consorzi VOG e VI.P è infatti “Seduce Life”, un invito a cogliere i momenti migliori della vita e a vivere al massimo le proprie giornate. E il periodo natalizio è l’occasione migliore per passare un po’ di tempo con i nostri bambini, magari sfruttando il maggiore tempo disponibile per accompagnarli in qualche lavoretto creativo e manuale. Dalla tavola alla cucina ecco qualche consiglio a base di mela Kanzi®!

Kanzi_Segnaposto_lIl portacandele Kanzi®
Immancabile sulla tavola di Natale o di Capodanno, il portacandela può nascere anche da una mela. E perché non da una Kanzi®, con il suo colore rosso brillante e la sua buccia liscia e regolare? Ecco come realizzarlo con i bambini!

Come realizzarlo: tagliate circa un terzo di mela dalla parte superiore. Prendete la base e bagnate la polpa con succo del limone per non farla annerire. Dal centro con un cucchiaino scavate una cavità del diametro della vostra candela. Infilate la candela al centro, asciugate la base della mela da eventuale succo gocciolato e mettete in tavola! Se volete usare una candela bianca lunga, praticate la cavità intorno al picciolo, senza tagliare via la parte superiore della mela.

Aggiungi un segnaposto a tavola
Che siano il classico cenone, o una serata più informale un segnaposto fa sempre comodo! Una Kanzi® è non solo un segnaposto elegante e colorato ma anche un ottimo dessert per gli invitati, grazie al suo bilanciamento di dolcezza e acidità che pulisce la bocca a fine pasto!

Come realizzarlo: ritagliare un foglio di cartoncino verde fino ad ottenere la forma di una fogliolina. Decorare la foglia con il nome dell’ospite e posizionarla accanto al picciolo con un piccolo spillo.

In cucina con i bambini
I bambini adorano i dolci: non solo mangiarli, ma anche impastarli, mescolare gli ingredienti e riempirli. Kanzi® può aiutarti anche in questo, perché il suo particolare gusto agrodolce e la sua polpa compatta la rendono perfetta per la cottura e l’abbinamento con i sapori più diversi. Come suggerimento per coinvolgere i bambini, ecco un grande classico!

Kaiser strudel
Ingredienti
Per la pasta:
150 g di burro
150 g di zucchero
scorza di limone
1 bustina di zucchero vanigliato
2 uova + 1 per spennellare lo strudel
2 cucchiai di latte
400 g di farina
1/2 bustina di lievito

Farcitura:
6 mele Kanzi®
50 g di zucchero
50 g di pane grattugiato abbrustolito con burro
40 g di uva sultanina già bagnata
2 cucchiai di rum
1 bustina di zucchero vanigliato
1/2 cucchiaino di cannella
scorza di limone

Preparazione
Unite il burro, lo zucchero, il limone e lo zucchero vanigliato e una volta ottenuta una massa omogenea, aggiungete le uova, il latte, la farina e il lievito. Impastate il tutto e far riposate la pasta così ottenuta per mezz’ora in un luogo fresco.
Unite gli ingredienti per il ripieno e preriscaldate il forno a 180 gradi. Stendete la pasta su un piano infarinato, aggiungete nel mezzo il ripieno e arrotolate la pasta. Spennellate la superficie dello strudel con un uovo sbattuto. Infornate per circa 35 minuti. A cottura ultimata, servitelo con una delicata spolveratina di zucchero a velo.
(ricetta di Beniamino Turrin)

Nell’anima Personale di Elisabetta Rogai

15241935_10210028913192500_4150469746582993977_nNell’anima Personale di Elisabetta Rogai
Siena, Magazzini del Sale al Palazzo Comunale, dal 2 al 27 dicembre 2016

Si è inaugurata il 2 dicembre presso i suggestivi ambienti dei magazzini del Sale del Palazzo Pubblico di Siena l’esposizione “Nell’Anima”, personale di Elisabetta Rogai, artista tra le più raffinate della scena artistica nazionale. L’apertura ufficiale ha avuto luogo alla presenza del Sindaco di Siena Bruno Valentini, dell’Assessore alla Cultura Francesca Vannozzi, del Priore della Contrada della Selva Stefano Marini e di Margherita Anselmi Zondadari. Sarà inoltre presente Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, già Soprintendente del Polo Museale Fiorentino che ha curato per la mostra un’interessante presentazione critica dei lavori dell’artista Toscana.
15267838_10209746572935502_5024332804887720827_nLa mostra è divisa in due parti e si snoda sui due livelli delle magnifiche grotte a mattoni dei Magazzini del Sale:
Nel primo livello il tema che dà il titolo alla Mostra “Nell’Anima” è sostanzialmente il ricordo dell’esecuzione da parte di Elisabetta Rogai del Drappellone del Palio dell’Assunta a Siena del 16 agosto 2015. Le opere rappresentano una sorta di work in progress: l’arrivo del materiale, la seta e lo studio, la scelta dei colori e dei vini del territorio, la realizzazione, lo spolvero, la presentazione alla folla, il Giubilo dei contradaioli.
Nel secondo livello, la sezione della mostra è concepita con l’intento di mettere in luce la poetica creativa dell’artista, qui il visitatore potrà scoprire la sua curiosità che la porta ad affascinanti interpretazioni e innovazioni attraverso l’uso del jeans, del canvas, del marmo e soprattutto dell’EnoArte (personalissima invenzione unica in Italia) che fanno di Elisabetta Rogai una delle artiste più apprezzate del panorama italiano e internazionale.
Tra le opere in mostra un affresco celebrativo, commissionato nella primavera 2008, per i 70 anni della Scuola di Guerra Aerea di Firenze ed una “sintesi”, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore Aeronautico al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli 85 anni del Corpo.
Nelle sale dalle pareti a facciavista l’Artista ha ideato un percorso olfattivo creato da DiVinoEssenze, ispirati dai vini adoperati per dipingere, Montalcino, il Chianti, il Nobile di Montepulciano, ha esposto l’anello che ricorda Siena, creato per lei da Simone Mencherini, l’orafo artigiano di Tavarnelle, gli orci rinascimentali di Mital, a sostegno dei marmi dipinti con il vino, i vini di Villa Pillo e Caparzo, lo “Studio d’Artista” creato per lei da Maya Design, le pashmine di cashmere ricavate dai suoi quadri al vino prodotte da T’Essere.

Cos’è l’EnoArte: Dopo anni di studio e molti tentativi, nel 2010, attraverso l’aiuto del professor Roberto Bianchini (docente di chimica organica dell’Università degli Studi di Firenze) Elisabetta Rogai è riuscita a capire come “fissare” il vino sulla tela, un procedimento particolare che dona al quadro una vita vera e propria: sulla tela infatti il vino invecchia ed i colori seguono l’andamento del tempo passando da quelli tipici dei vini giovani (colori vivi come viola e porpora) a quelli che caratterizzano i vini invecchiati (dall’ambra, dal terra di Siena bruciata, dall’arancio alle tonalità più spente).
Dopo la mostra a Siena l’artista sarà inoltre ospite per una sua personale a Pistoia, invitata da Elena Calabria, Presidente della CNA, in occasione di Pistoia Capitale della Cultura 2017.
Con il Patrocinio del COMUNE DI SIENA Assessorato alla Cultura
www.elisabettarogai.it

 

Arrosto di Pesce Spada dello Stretto, Mazzancolle Mediterranee al Pistacchio, ai Sesami ed al Riso soffiato e Lampone

Arrosto di Pesce Spada dello Stretto, Mazzancolle Mediterranee al Pistacchio, ai Sesami ed al Riso soffiato e Lampone

Ingredienti per 4 persone:
1 kg di Pesce Spada tagliato a fette da 250 gr
12 Mazzancolle Mediterranee
Polvere di Pistacchio q.b.
Sesami sgusciati q.b.
Polvere di Riso soffiato e Lampone q.b.
olio extravergine di Oliva Aspromontano
sale e pepe q.b.

preparazione:

Dividere ogni fetta di Pesce Spada in tre parti uguali.
Sgusciare le Mazzancolle lasciando attaccata la testa ed il codino. Aprire con un coltello il dorso delle Mazzancolle prestando attenzione a non dividere la polpa.
Lasciare insaporire le Mazzancolle ed i tranci di Spada in un condimento di olio evo, sale, pepe.
Spolverare sopra le Mazzancolle la polvere di Pistacchio, i Sesami e la polvere di Riso soffiato e Lampone. Inumidite con un filo di olio e cucinate in forno a 160° per 10 minuti.
Su una piastra rigata arrostite i tranci di Pesce Spada.
Regolate di sale e completate con un filo di olio Extravergine d’oliva Aspromontano.
www.laccademia.it
crediti ph: Stefano Mileto
Press: cristina.vannuzzi@gmail.com

I magici sapori della Calabria nella cucina di Filippo Cogliandro

I magici sapori della Calabria nella cucina di Filippo Cogliandro

Non è difficile essere felici in Calabria, ma è un’operazione che richiede un adattamento biologico oltre che culturale: bisogna imparare a vivere il tempo alla maniera dei Calabresi …… in poche righe l’immenso concetto di “vita in Calabria” perché è una Regione che va vissuta, appieno, e ti accorgi che ci sono giovani allegri, sorridenti e aperti, luminosi che vogliono vivere e ridere, socializzare, stare insieme, ed è anche grazie alla lezione di Filippo Cogliandro, di professione chef, ormai diventato in Italia una istituzione, che vuole fare conoscere la sua Calabria bella attraverso la sua cucina e il suo progetto de Le cene della Legalità, e che, finalmente, la sua contagiosa risata ti introduce nel suo bellissimo locale, l’Accademia Gourmet, un varco, scintillante, fatto di colori e gioia, ragazzi che ballano, si trovano e si ritrovano di nuovo, fatto di tanta gioventù, senza pensieri.
Come un mare d’agosto, la vista del mare che si vede dal locale di Filippo, la musica fa da sfondo alla cucina dello chef Cogliandro, ai sapori e i colori, la Calabria nel piatto, per un luogo conviviale pieno di allegria, la Calabria che tutti vogliamo, fatta di profumi che ti prendono l’anima, astratti ed evanescenti, rosmarino, lavanda, elicriso, ginepro… rendono unici questo scorcio di mare, azzurro e cristallino, fonte d’ispirazione per l’arte, il pensiero e la divagazione.
Sembra tanto lontana la Calabria, specialmente a Torino, a Milano, per distanza e modi, per kilometri e abitudini ma la gente è la stessa, fatta di musica, ballo, dj, ragazze belle e sfrontate, minigonne e short, tshirt e tatuaggi, stare insieme per ridere……i giovani sono tutti uguali, dovunque, in una Calabria fatta anche di nduja, mare e sole, ma è anche di altre cose come Storia, Architettura, Matematica, Musica, le panchine al sole, le palme di dieci metri, città eleganti, porticcioli pieni di barche di legno dipinto. E poi la terra, i fichi d’india, il dialetto.
Ma soprattutto la vera Calabria è nei giovani, come dire che “ce l’abbiamo fatta…”, nel sorriso delle persone che ti accolgono come se fossi in famiglia, come se fossi tornato a casa, andare in Calabria è un po’ come tornare a casa, quando non ci siamo manca, come se fosse una persona vera. È il ritmo naturale della vita. Quando te ne vai, quando l’aereo decolla, non stai lasciando un luogo, stai lasciando un modo di vivere. che ti ha fatto più felice, e vuoi subito ritornare.
La Calabria che Filippo Cogliandro mostra e vuole fare conoscere è sulla sua tavola, i sapori della sua terra condivisi dalla sua brigata, una Dimensione dove convivono e lottano continuamente una splendida arte antica e un imbruttimento selvaggio, una coscienza antimafia di cristallo e molteplici forme di illegalità, la generosità dei suoi abitanti, la voglia di andare via da un posto che non cambia mai e la voglia di tornare per recuperare la propria anima. Purtroppo, come ci dice Filippo Cogliandro, “ il mondo del food vuole “ assaggiare un territorio” con i prodotti, i sapori e i suoi colori, e, per questo, i cuochi devono imparare a comunicare ed essere ambasciatori del loro territorio, che, nel caso della Calabria, è fuori mano, fuori dai percorsi che fanno i critici e i giornalisti del food, Regioni facilmente accessibili, come l’Emilia, la Lombardia, il Veneto, il comparto enogastronomico deve fare rete, unire piccoli e grandi produttori in consorzi, organizzarsi e creare una comunicazione efficace sulla qualità dei prodotti calabri.
E attraverso Filippo, anche Reggio Calabria diventa musica, la sua cucina è anima e pretesto, unisce le terre, le regioni, le città, apparentemente per caso, ma in realtà con un luogo comune e un filo conduttore, che è quello di raccontare, parlare e spiegare e lo fa con la spontaneità e la semplicità della sua cucina, della sua grande cucina, dove si trovano i profumi aggressivi della Natura, il rosso appassionato del fuoco ma anche il bianco puro della sua neve, e anche l’azzurro accecante del suo mare, è dunque la grande umanità di Reggio e la maestosità della Reggia di Caserta, che ti chiamano se te ne vai, ti coccolano quando torni, ti fa piangere per delle ingiustizie che non ti aspetti, ma ti consola, col suo sole d’oro e il suo mare di cristallo.

Arrosto di Pesce Spada dello Stretto, Mazzancolle Mediterranee al Pistacchio, ai Sesami ed al Riso soffiato e Lampone

Ingredienti per 4 persone:
1 kg di Pesce Spada tagliato a fette da 250 gr
12 Mazzancolle Mediterranee
Polvere di Pistacchio q.b.
Sesami sgusciati q.b.
Polvere di Riso soffiato e Lampone q.b.
olio extravergine di Oliva Aspromontano
sale e pepe q.b.

preparazione:

Dividere ogni fetta di Pesce Spada in tre parti uguali.
Sgusciare le Mazzancolle lasciando attaccata la testa ed il codino. Aprire con un coltello il dorso delle Mazzancolle prestando attenzione a non dividere la polpa.
Lasciare insaporire le Mazzancolle ed i tranci di Spada in un condimento di olio evo, sale, pepe.
Spolverare sopra le Mazzancolle la polvere di Pistacchio, i Sesami e la polvere di Riso soffiato e Lampone. Inumidite con un filo di olio e cucinate in forno a 160° per 10 minuti.
Su una piastra rigata arrostite i tranci di Pesce Spada.
Regolate di sale e completate con un filo di olio Extravergine d’oliva Aspromontano.
www.laccademia.it
crediti ph: Stefano Mileto
Press: cristina.vannuzzi@gmail.com

A Firenze Il Gourmettino è Osteria Contemporanea

14125667_10210552716844355_9132364899390635184_oA Firenze Il Gourmettino è Osteria Contemporanea

Il Gourmettino è un innovativo progetto di ristorazione e non solo che fa del buon cibo, della sana alimentazione e del piacere dello stare insieme i suoi presupposti principali.
L’idea nasce in Puglia, tra Bari e Peschici, sintesi delle diverse esperienze in campo ristorativo, dello sviluppo di progetti retail, di branding e web marketing dei suoi soci fondatori.
Le luci della sala centrale, nella zona bar, nello spendido giardino interno riprendono le tipiche luminarie , così come le maioliche di Martina Franca (Br) rimandano direttamente ad un territorio ed alle sue tradizioni.
La parete di ingresso, fronte cucina, riporta delle immagini dei nostri territori, delle nostre materie prime, delle nostre persone. E’ pensata come uno spazio da dedicare ad artisti che vogliono offrire il loro punto di vista sul territorio, sul cibo, sulla gente.

A Firenze, 18 novembre, si accendono le luci, Il Gourmettino apre i battenti con una serata dedicata agli amici, alla stampa, per una cena particolare: l’omaggio alla Puglia dell’artista fiorentina Elisabetta Rogai.

14606385_1694804584173180_3303550916225312953_nAscoltare il tempo e la natura per un magico incontro, quello di Elisabetta Rogai con la Puglia, una performance live di EnoArte con una lastra di marmo arrivata da Apricena nel Gargano, il Nero di Troia de le Cantine Le Grotte di Apricena (FG) e la cucina di Domenico Cilenti.

Ed Elisabetta Rogai coglie l’attimo, lo vive, trasformandolo in un momento evocativo, ma anche innovazione, pensato, riflesso dai suoi pensieri, dalla sua curiosità, dal suo eclettismo…..nasce una nuova materia dove dipingere con il vino, il Marmo Garganico di Apricena, bianco, che quasi sgomenta da com’è bianco, ma lei lo domina, con grazia e con sapienza, lo fa vivere, lo plasma di colore, gli da un anima.

E l’eclettismo della Rogai ci porta per la prima volta ad un inedito abbinamento, marmo e vino, il marmo usato come inedita tela d’artista per dipingere con il vino, un abbinamento insolito ma anche logico, quello di unire, con l’arte, due prodotti del territorio che rappresentano in maniera efficace la nostra terra e tutti le caratteristiche della cultura come tradizioni, storia e la proiezione verso il futuro, stagione dopo stagione; niente, infatti, come il vino e il marmo parlano della nostra terra, che, coinvolgendo le emozioni in un bicchiere di vino suggeriscono la ricerca per individuare l’evoluzione delle aspettative, gesti armonizzati da un rapporto che acquisisce le sfumature più sofisticate per far nascere un capolavoro della natura.

 

DOMENICO CILENTI: L’EXECUTIVE CHEF DE IL GOURMETTINO

Nato a Peschici nel 1972, inizia la sua carriera culinaria nella cucina del ristorante di famiglia. Parte poi in Svizzera per lavorare come sous chef nelle cucine di Dario Ranza, executive chef della Villa Principe Leopoldo di Lugano.
Dal 2003, con l’apertura del suo ristorante “Porta di Basso”, contribuisce alla riscoperta del Gargano e del suo patrimonio gastronomico, grazie alla sua cucina d’innovazione pugliese.
La cucina di Domenico è focalizzata sulla creazione di un’esperienza totale fatta di sfumature nette e di sapori brillanti tipici del sud Italia, composta da prodotti interamente biologici, biodinamici o selvatici.
Lo stile audace che caratterizza gli abbinamenti dei suoi piatti gli permette nel 2003, a un anno dall’apertura, di entrare nella guida Michelin. Nel 2006 vince il premio come miglior giovane chef della Puglia, nel 2008 quello di miglior giovane chef del Mezzogiorno a cura di Luigi Cremona, noto giornalista del mondo culinario e nello stesso anno è insignito del titolo di chef dell’anno in Puglia.
Oggi Domenico Cilenti è riconosciuto come uno dei più influenti cousine chef pugliesi nel mondo.

 

Campari Celebra l’iconico Negroni con le nuove Art Label Limited edition 2016

Bott_campari_Singole_1L_blu_HRCampari Celebra l’iconico Negroni con le nuove Art Label Limited edition 2016

“Non c’è Negroni senza Campari”

Campari, il celebre aperitivo italiano dal colore rosso e dal gusto bitter, presenta le nuove Art Label Limited Edition 2016.
Lanciato nel 2010 per celebrare i 150 anni di Campari, quest’anno il progetto Art Label propone tre nuove etichette in edizione limitata per rendere omaggio all’iconico Negroni, il cocktail aperitivo a cui Campari è intrinsecamente legato.
Il tema di quest’anno, Non c’è Negroni senza Campari, celebra l’orgoglio di Campari nel riconoscersi come ingrediente essenziale della ricetta originale del Negroni – il mitico mix di Campari, gin e vermouth rosso – creato a Firenze nel 1919 dal conte Camillo Negroni.
Contraddistinte da un design semplice ma accattivante, le tre nuove etichette Art Label pongono l’accento su due elementi iconici del marchio Campari – la bottiglia stessa e, naturalmente, il bicchiere, cavalcando la popolarità di uno dei più noti cocktail classici-contemporanei del mondo.
L’accesa gamma di colori delle Art Label 2016 – che spazia dal giallo all’azzurro fino all’argento –  crea un contrasto deciso e affascinante con l’inconfondibile rosso Campari: un tocco di stile che tutti gli amanti dell’aperitivo italiano per eccellenza vorranno Bott_campari_Singole_1L_gialla_HRaggiungere al proprio bar.
Inoltre, per la prima volta in assoluto, le bottiglie presentano un QR code che offre ai fan del cocktail una nuova ed unica esperienza: l’accesso a una guida step-by-step che svela i trucchi del mestiere per creare il perfetto Negroni non solo sul bancone di un bar ma anche nel salotto di casa propria.
Le bottiglie Art Label 2016 limited edition saranno disponibili in tutti i punti vendita nei formati 70 cl e 1 l a partire da novembre 2016. La magnum nel formato 3 l sarà disponibile in esclusiva sul sito di e commerce www.barcampari.it.

Campari
Campari è un classico contemporaneo e carismatico. La ricetta, rimasta invariata, nasce a Novara nel 1860 ed è la base di alcuni dei cocktail più famosi in tutto il mondo. Campari è un aperitivo alcolico ottenuto dall’infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta in alcool e acqua. Con il suo colore rosso acceso, l’intenso aroma e il sapore unico, Campari è sempre stato il simbolo di fascino e piacere, che apre le porte a un’esperienza affascinante. Sono questi i valori che hanno reso il marchio Campari famoso in tutto il mondo come icona di stile ed eccellenza italiana.

Gruppo Campari
Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton Estate, Campari, Cinzano, SKYY, Grand Marnier e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 3 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 19 paesi. Il Gruppo impiega circa 4.000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: http://www.camparigroup.com/it . Bevete responsabilmente
www.campari.it
https://www.facebook.com/CampariItalia

Gruppo Campari
Paola Paletti Tel. +39 02 62251
Paola.Paletti@campari.com
Havas PR Milan – Marianna Lovagnini – Tel. +39 05 85457040
marianna.lovagnini@havaspr.com

Calzoncini ripieni di prosciutto e mozzarella

Calzoncini ripieni di prosciutto e mozzarella
Ricetta per la macchina del pane
Ingredienti
560 gr di farina di tipo 1
370 ml acqua (controllate  sempre alla fine che impasto sia omogeneo con la giusta consistenza sia eleastico )
2 cucchiaini di sale
una girata di olio
1 bustino di lievito
1 busta di prosciutto cotto
1 pacco di filante

Preparazione
Impastate il tutto con la macchian del pane fate e fate lievitare (impostate il programma lievitazione, pasta lievitata, pasta madre… a seconda della dicitura che indicata sulla vostra macchina)
Quando è pronta la pasta è già lievitata ma a piacere potete farala lievitare ancora qualche ora (io tempo permettendo lo faccio sempre)
Tagliate prosciutto e mozzarella a pezzetti
Preparate le teglie (oliate)
Prendete la pasta e stendetela e fate dei cerchi mette nel centro un po’ di prosciutto e qualche pezzetto di mozzarella Chiudeteli facendo una mezzaluna.
Sigillate bene i margini (diversamente vi uscirà la mozzarella)
Scaldate il forno a 180/200 ° C
Cuocete in forno fino a che i calzoncini  non si saranno dorati

Cene Galeotte dal 16 dicembre chef e detenuti di nuovo ai fornelli

cene galeotte-7Cene Galeotte dal 16 dicembre chef e detenuti di nuovo ai fornelli

16 dicembre 2016 – 11 agosto 2017
Fra le novità di questa edizione il coinvolgimento degli chef per lezioni di cucina ai detenuti
iscritti al l’Istituto Alberghiero attivo dal 2013 all’interno del carcere.
Oltre 14.000 i partecipanti dalla “prima” del 2005!

Tutto pronto per la nuova edizione delle CENE GALEOTTE (www.cenegaleotte.it), iniziativa unica nel suo genere che da oltre dieci anni fa della Casa di Reclusione di Volterra (PI) un luogo di integrazione e solidarietà attraverso cene aperte al pubblico in programma DAL 16 DICEMBRE 2016 ALL’11 AGOSTO 2017, realizzate dai detenuti con il supporto di chef professionisti.
chef e detenuti ai fornelliE che torna quest’anno con una bellissima novità. Gli chef coinvolti infatti, come sempre a titolo gratuito, non solo affiancheranno i detenuti ai fornelli, ma terranno anche lezioni inserite nel calendario didattico dell’Istituto Alberghiero nato nel 2013 proprio all’interno del carcere di Volterra, con classi miste formate dai carcerati e dagli oltre venti ragazzi che ogni giorno varcano le porte della struttura per seguire il percorso formativo.

Un successo crescente quello delle CENE GALEOTTE raccontato dai numeri, con oltre 1.200 partecipanti la scorsa edizione e più di 14.000 visitatori dalla “prima” del 2005. L’evento rinnova anche il suo scopo solidale, con il ricavato (35 euro a persona) devoluto alla FONDAZIONE IL CUORE SI SCIOGLIE ONLUS e ai progetti che, dal 2000, vengono realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico.
Si rinnova dunque la possibilità di un’esperienza irripetibile per i visitatori, ma anche un momento vissuto con grandissimo coinvolgimento da parte dei detenuti che, grazie al percorso formativo in sala e cucina, acquisiscono via via un vero e proprio bagaglio professionale. In una ventina di casi questa esperienza si è tradotta in vero impiego presso ristoranti locali, secondo l’art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere.
Le Cene Galeotte sono possibili grazie all’intervento di Unicoop Firenze, che fornisce le materie prime necessarie alla realizzazione dei piatti e assume i detenuti per i giorni in cui sono nella realizzazione dell’evento. Il progetto è realizzato con la collaborazione del Ministero della Giustizia, la direzione della Casa di Reclusione di Volterra, la supervisione artistica del giornalista e critico enogastronomico Leonardo Romanelli per la selezione degli chef e il supporto comunicativo di Studio Umami.
Un ruolo fondamentale è inoltre ricoperto dalla Fisar-Delegazione Storica di Volterra (www.fisarvolterra.it), partner del progetto per la selezione delle aziende vinicole, il servizio dei vini ai tavoli e la formazione dei detenuti come sommelier. Grazie alla Fisar dieci detenuti hanno già positivamente svolto il corso base di avvicinamento al vino e seguiranno il percorso formativo per raggiungere la qualifica di sommelier professionali.
Per informazioni: www.cenegaleotte.it
Per prenotazioni: Agenzie Toscana Turismo, ARGONAUTA VIAGGI (gruppo ROBINTUR),
Tel. 055.2345040

CALENDARIO CENE GALEOTTE 2016/2017
(apertura pubblico: ore 19.30 – inizio cena: ore 20.30 – costo: 35 euro a persona)

VENERDÌ 16 DICEMBRE 2016
NICOLA SCHIOPPO
Osteria Cipolla Rossa (FI)
VENERDÌ 24 MARZO 2017
ALESSANDRO LIBERATORE
Villa Cora (FI)
VENERDÌ 21 APRILE 2017
BEATRICE SEGONI
Konnubio (FI)
VENERDÌ 26 MAGGIO 2017
DANIELE PESCATORE (Casa di Cucina da Pescatore – FI) e
ROMUALDO RIZZUTI (Pizzeria Sud, Mercato Centrale – FI)
VENERDÌ 30 GIUGNO 2017
ENTIANA OSMENZEZA
Gurdulù (FI)
VENERDÌ 11 AGOSTO 2017
DANIELE SERA
Castello di Casole (Casole d’Elsa – SI)

LE CANTINE
CANTINA ITALO CESCON
Treviso – www.cesconitalo.it

CANTINA PETRA
Suvereto (LI) – www.petrawine.it
CANTINA SALCHETO
Montepulciano (SI) – www.salcheto.it
PODERE LA REGOLA
Riparbella (PI) – www.laregola.com
TENUTA DELL’ORNELLAIA
Bolgheri (LI) – www.ornellaia.com
TENUTE SILVIO NARDI
Montalcino (SI) – www.tenutenardi.com

Carlo Cracco firma nuovi menù esclusivi a bordo delle navi di MSC Crociere per le festività natalizie

CAN_7674Carlo Cracco firma nuovi menù esclusivi a bordo delle navi di MSC Crociere per le festività natalizie

Per il quarto anno consecutivo lo chef pluristellato elaborerà i menu della cena di Natale e del cenone di Capodanno rendendo ancora più esclusive le vacanze dei crocieristi MSC.

MSC Crociere, compagnia leader in Europa, Sud America e Sud Africa, ha rinnovato anche quest’anno quella che ormai è diventata una tradizione irrinunciabile a bordo delle proprie navi: regalare ai viaggiatori i menu delle cene di Natale e Capodanno con nuovi ed esclusivi piatti elaborati da Carlo Cracco, accompagnati dai vini Aneri.

Il celebre chef pluristellato firmerà, quindi, per il quarto anno consecutivo i menu delle cene di gala delle festività natalizie, deliziando i palati di migliaia di ospiti a bordo delle navi della CAN_7749flotta MSC.

“Con il rinnovo di questo sodalizio desideriamo prepararci nel migliore dei modi al 2017, anno che sarà per MSC Crociere ancora più ricco di novità, a partire dall’arrivo di due futuristiche navi che porteranno la flotta a 14 unità: MSC Meraviglia, che sarà battezzata a giugno e che effettuerà crociere settimanali nel Mediterraneo in partenza da Genova, Napoli e Messina, e MSC Seaside, unità attualmente in costruzione presso FINCANTIERI a Monfalcone e che – battezzata a dicembre – sarà invece destinata al Mar dei Caraibi”, ha sottolineato Gianni Onorato, Chief Executive Officer di MSC Cruises.

“Si tratta delle prime due delle 11 navi di prossima generazione MSC Crociere che entreranno in servizio entro il 2026. L’arrivo di MSC Meraviglia e MSC Seaside non solo ci permetterà di crescere ulteriormente nel Mediterraneo e in Europa, mercati dove siamo da tempo leader indiscussi, e ai Caraibi, meta di sempre più ricercata anche dai nostri ospiti italiani, ma segna anche un punto di partenza per tutto il settore delle crociere in termini di tecnologie e servizi al servizio degli ospiti”.

Al termine della cena sono state servite due incredibili torte, una a forma di MSC Meraviglia e l’altra a forma di MSC Seaside, realizzate per l’occasione dal pasticcere Ernst Knam, celebre al grande pubblico anche per le sue numerose partecipazioni televisive.

Chi trascorrerà il Natale a bordo delle navi MSC Crociere, in occasione della Cena di Natale potrà gustare un menu caratterizzato da piatti sofisticati e saporiti: Capesante alla plancia, avocado, lime, coriandolo e pepe rosa; Riso mantecato, tartufo nero e sedano rapa; Filetto di vitello gratinato alle nocciole, spinaci e salsa vino rosso; Zuppa inglese di inglese. Per il cenone di Capodanno, invece, i viaggiatori potranno assaporare un menu più ricco di sapori e contrasti: Trancio di salmone dorato, cuore di lattuga alla piastra e salsa al rafano; Pappardelle fatte di castagne, ragù bianco di faraona e foie gras; Cappone ripieno, purea di patate, tartufo nero e radicchio; Crema ghiacciata al frutto della passione, gelato alla gianduja e salsa al miele. Il tutto abbinato al Prosecco, al Pinot Bianco e al Pinot Nero della Cantina Aneri.

Fabio Miceli
Havas PR Milan

Ricette perfette per le feste Natalizie:

Ricette perfette per le feste Natalizie:

Image.1479123716327Risotto Venere all’aragosta al profumo di zenzero lime e limone spuma di champagne e aneto con caviale e oro
Ingredienti
320 gr di Riso Venere Gallo
2 aragoste
5 gr di zenzero
la scorza di 1 lime
la scorza di 1 limone
100 ml di Champagne
5 gr di aneto
20 gr di caviale Black River
4 fogli di oro edibile 24 K
30 gr di cipolla
30 gr d i sedano
50 di porro
30 gr di carota
3 l di acqua
10 g di timo
10 g di alloro
20 ml di panna da cucina
30 gr di scalogno
30 g di cipolla d’inverno
50 gr di Parmigiano-Reggiano
80 gr di burro
20 ml di olio extravergine di oliva
50 gr di sale grosso
sale fi no
pepe

Preparazione
Per il brodo di aragosta:
In una pentola saltate in un fi lo di olio la cipolla, il sedano, 30 gr di porro e la carota, poi aggiungete le teste e i gusci delle aragoste, l’acqua, il timo, l’alloro e il sale grosso. Fate bollire per 30 minuti, poi passate al colino e fi ltrate.
Per la spuma di Champagne:
Versate in un sifone 50 ml di Champagne e la panna, aggiustando di sale fi no e pepe. Caricate con una cartuccia di gas.
Per il risotto:
Mettete il burro in una casseruola e fate appassire lo scalogno, il porro rimasto e la cipolla d’inverno, quindi unite il riso e l’aragosta sminuzzata. Deglassate con lo Champagne, fate evaporare l’alcol e cominciate la cottura con il brodo di aragosta bollente, versandolo poco alla volta fi no a coprire la superficie.
Quando il riso sarà al dente, regolate di sale. Aggiungete lo zenzero grattugiato, la scorza del lime e del limone, il burro, il formaggio e dell’olio, mantecando.
Per impiattare:
alla base sistemate il risotto, decoratelo tutto attorno con la spuma di Champagne, l’aneto, l’oro edibile e un cucchiaino di madreperla con il caviale. Completate con la coda dell’aragosta e servite.

Image.1479216494160Risotto al nero di seppia crema di peperoni dolci e baccalà

Ingredienti
Per il risotto:
280 gr di Riso Gran Riserva Gallo
1 cucchiaio di nero di seppia
1 scalogno tritato
1 l di brodo vegetale
1 bicchiere di vino bianco
60 gr di formaggio Parmigiano-Reggiano (18 mesi)
60 gr di burro
1 bicchierino di olio extravergine di oliva
germogli di erbe aromatiche
sale
pepe
Per il baccalà:
120 gr di baccalà dissalato
erbe aromatiche
Per la crema di peperone:
1 peperone rosso dolce
cipolla
alloro
1 cucchiaio di passata di pomodoro
sale
pepe
Preparazione
Per il baccalà:
Cuocete il trancio di baccalà per 15 minuti a vapore, aromatizzando con vari odori a piacere.
Per la crema di peperone:
In un tegame, stufate il peperone tagliato a pezzetti con un filo di olio, della cipolla, dell’alloro e la passata di pomodoro.
Aggiustate di sale e pepe, poi frullate.
Per il risotto:
Rosolate lo scalogno nel burro, aggiungete il riso e fatelo tostare leggermente, poi versate il vino e lasciate evaporare.
Unite il brodo poco alla volta, sempre mescolando. Proseguite la cottura per 8-9 minuti. Aggiungete il nero di seppia e cuocete per altri 4 minuti. Mantecate con il Parmigiano-Reggiano, il burro e l’olio. Regolate di sale e pepe.
Per impiattare:
Stendete il riso su un piatto piano, adagiatevi il baccalà ridotto in scaglie e la crema di peperoni. Guarnite con germogli di erbe aromatiche, se possibile.

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Old fashioned

Image.14782500559200Old fashioned

Ingredienti
⦁ 1 ½  oz  Wild Turkey
⦁ 2 gocce di angostura Bitter
⦁ 1 zolletta di zucchero
⦁ 2 gocce di acqua naturale

Bicchiere: Old Fashioned
Preparazione: posizionare la zolletta nel bicchiere, versare l’angostura, l’acqua e mescolare sino a sciogliere la zolletta. Colmare il bicchiere con il ghiaccio a cubetti, completare con Wild Turkey.

GRUPPO CAMPARI
Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 2 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 19 paesi. Il Gruppo impiega circa 4.000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: http://www.camparigroup.com/it.
Bevete responsabilmente

Gruppo Campari
Paola Paletti Tel +39 02 62251
Paola.Paletti@campari.com

Havas PR MIilan
Marianna Lovagnini – Tel 02 85457040
Marianna.Lovagnini@havaspr.com

Torta salata coste e cicoria

Torta salata coste e ricotta
Ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia
1 confezione di ricotta
1 mazzetto di ccicoria (oppure qualsiasi altra verdura a foglia esempio le coste, il tarassaco, quello che più preferite)
sale
olio extra vergine di oliva
pepe
1 spicchio di aglio

Preparazione
In una padella mettete un filo di olio, fate dorare l’aglio, aggiungete la cicoria , regolate sale e pepe, eliminate l’aglio e  fatele cuocere un po’ la cicocria (importante e che perderanno l’acqua se no bagneranno la vostra sfoglia )
Accendete il forno a 180° C.
Srotolate la pasta sfoglia , mettetela in teglia mantenendo la carta che l’avvolge, mettete sul fondo la ricotta e sopra metteteci la cicoria
Chiudete la sfoglia potete anche non chiuderla (come fosse una crostata) è una questione di gusto
Informate e cuocete fino a  che la sfoglia non si sarà dorata

Crostini di formaggio di capra con salsa di prugne

51251240_1377891Crostini di formaggio di capra con salsa di prugne

Ingredienti
1 cipolla
100 gr di prugne secche della California
6 cucchiai di olio d’oliva
200 ml di succo d’uva
Sale
Pizzico di cannella
1 spicchio d’aglio
12 fette di baguette
1 mazzetto di rucola
150 gr di formaggio fresco caprino
1 cucchiaino d’harissa (pasta speziata araba)

Preparazione
Spellate le cipolle e tritatele finemente. Tagliate le prugne a dadini. Riscaldate 2 cucchiai di olio in una pentola. Aggiungete le cipolle e le prugne secche e fatele appassire. Aggiungete il succo d’uva e cuocete a fuoco vivo per 5-8 minuti. Miscelate finemente con un frullatore ad immersione. Condite con sale e pepe.
Riscaldate il resto dell’olio in una padella con lo spicchio d’aglio. Fate dorare le fette di baguette da un solo lato. Tritate finemente la rucola e mescolatela con il formaggio caprino e l’harissa, quindi insaporite con il pepe. Spalmate il formaggio caprino sulle fette di baguette. Aggiungete alcune gocce di composto di prugne e cipolle e guarnite con la rucola.

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Numeri in crescita per il gruppo Cevico che ha presentato i risultati della gestione 2015-2016:

Numeri in crescita per il gruppo Cevico che ha presentato i risultati della gestione 2015-2016:Cresce il patrimonio netto, l’utile e l’Export con +21% , in particolare dell’imbottigliamento . In cinque anni fatturato +26%

Lugo (Ra) – Numeri in crescita per il Gruppo Cevico, presieduto da Ruenza Santandrea, che nella storica e simbolica cornice del Teatro Socjale di Piangipane ha presentato i risultati della gestione 2015/2016. Crescono il patrimonio netto salito a 69 milioni di euro (+500.000 nell’esercizio), l’utile che è di 906.000 euro, e soprattutto l’export che ha raggiunto la cifra di 31 milioni di euro (+21%). L’export imbottigliato in particolare è cresciuto del 14% evidenziando l’importanza di questo segmento in un momento in cui il vino sfuso sconta prezzi più bassi. Cinque i mercati al top del Gruppo: Cina (primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Russia, Francia, Regno Unito. Bene anche la posizione finanziaria netta che oltrepassa i 20 milioni di Euro (20.493.000, contro 14.567.000€ dello scorso anno.
Tutto questo in un trend di crescita di lungo periodo che in cinque anni ha visto salire il fatturato del gruppo cooperativo di 27 milioni di euro (+26%). Il fatturato consolidato (Cevico, Le Romagnole, Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex. Tenuta Masselina e Medici Ermete & Figli) nella gestione 2015/2016 è stato di circa 130 milioni.

Importanti nel 2016 il lancio di nuovi prodotti come leva strategica per affrontare un mercato sempre più competitivo. Dopo le novità 2015 che hanno visto al centro le “Bollicine Romagnole” e alcuni nuovi formati per la Grande distribuzione, Cevico ha definitivamente lanciato la linea B.Io (bipuntoio) dedicata ai vini biologici rivolta in particolare al mercato del Far East.
A presentare i dati di bilancio all’Assemblea Generale dei soci, sono stati il Direttore Amministrativo Massimo Gallina e il Direttore Generale Lauro Giovannini.

I dati positivi evidenziano il successo di un modello, quello cooperativo, che nel caso di Cevico associa oltre 5.000 viticoltori a conduzione diretta dei vigneti e che pone l’azienda lughese tra i primi player del vino a livello nazionale. Il tutto per un grande vigneto di 7000 ettari, con 1,4 milioni di quintali di uva lavorata.

Il Gruppo Cevico opera su due stabilimenti di confezionamento (Lugo e Forli) a conduzione diretta, con un terzo a Reggio Emilia gestito dalla società Medici Ermete & Figli. La capacità diretta di stoccaggio è di oltre 750.000 ettolitri, mentre le associate “Le Romagnole” e “Cantina dei Colli Romagnole” operano su 18 cantine di vinificazione presenti in tutto l’asse Romagnolo. Ben 24 i marchi gestiti, di cui uno dedicato alle produzioni biologiche, con un imbottigliamento annuo che supera i 650 mila ettolitri di vino.

Nella seconda parte della giornata, sempre al Teatro Socjale di Piangipane, hanno partecipato Raffaele Borriello Direttore Generale Ismea, Riccardo Cotarella Presidente Assoenologi, l’On. Paolo De Castro Coordinatore S&D Commissione Agri Parlamento UE, Giovanni Luppi Presidente di Legacoop Agroalimentare, dialogando assieme a Ruenza Santandrea sul tema “Il vino tra marketing digitale e internazionale alla luce di brexit ed elezioni USA”.

Borriello ha evidenziato la necessità di fare sistema. “Di fronte al continuo calo dei consumi interni è sempre più necessario volgere lo sguardo all’export. Un ruolo fondamentale lo gioca la cooperazione che rappresenta il 68% della produzione vitivinicola nazionale”.

Concorda Cotarella che evidenzia i cinque fattori cardine per il prodotto vino: “Il successo del vino si basa su cinque parole chiave: fascino, territorio, qualità, marchio e persona. Tutte devono stare in rete”.

Secondo Paolo De Castro “il vino costituisce l’eccellenza del Made in Italy agroalimentare che meglio incarna la sintesi tra tradizione e globalizzazione. Il vino è prima di tutto un prodotto frutto della tradizione, perché nella tradizione affonda le sue radici e le sue peculiarità”.

Giovanni Luppi di Legacoop ha sottolineato che “Cevico è un esempio virtuoso sia per i positivi dati di bilancio sia perché ha una visione del futuro e guarda al mercato con progetti nuovi. Tutto questo mettendo al centro il fattore umano che è il vero valore aggiunto della cooperazione. Ruenza Santandrea ha evidenziato come “l’impegno al sostegno dei prezzi nell’imbottigliato ha permesso una liquidazione ai soci che, pur in presenza di bassi prezzi dei vini sfusi, ha consentito un 15/20% più del mercato”.

 

Ufficio Stampa Cevico
(Maurizio Magni – Filippo Fabbri)
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Involtino al pollo con radicchio

51251240_1377886Involtino al pollo con radicchio

Ingredienti
300 gr di petto di pollo
Sale, pepe
1 mazzetto di sapori
2 peperoni gialli
150 gr di prugne secche della California
2 grosse carote
1 cetriolo da insalata
3 cucchiai di olio d’oliva
2 grandi radicchi
200 gr di yogurt
Lunghi steli di erba cipollina

Preparazione
Lavate il pollo, tagliate a strisce e condite con sale e pepe. Pulite le erbe e tritate in modo grossolano. Mondate il peperone e tagliate a fette sottili. Tagliate a metà le prugne secche. Pulite con uno sbucciatore le carote e tagliate a fette sottili. Lavare il cetriolo, tagliate a dadini e salare.
Scaldate l’olio in una padella. Rosolate le strisce di pollo per 5 minuti a fuoco vivo. Versate in una ciotola ed aggiungete le verdure e le prugne. Tagliate il torsolo del radicchio in modo cuneiforme e rimuovetelo, quindi eliminate le foglie più grandi. Lavate le foglie.
Pressate con forza il cetriolo e mescolare con lo yogurt. Disponete le foglie di insalata su di un piano di lavoro e riempitele con la massa di pollo e verdure. Cospargete con le sapori ed arrotolate le foglie. Legate il tutto con gli steli dell’erba cipollina e servite con lo yogurt.
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Per la prima volta gli Stati Generali della Piadina Romagnola

INVITO 1_PiadinaPer la prima volta gli Stati Generali della Piadina Romagnola

A Riccione martedì 13 dicembre i protagonisti della filiera fanno il punto sul prodotto simbolo della Romagna. 30mila le tonnellate di prodotto IGP. Le sfide del 2017: i mercati esteri

Rimini – Se c’è un prodotto che ha rappresentato il riscatto della Romagna nel corso dei decenni è la Piadina Romagnola. Un tempo pane povero, oggi ambasciatrice della Romagna nel mondo. Un prodotto oggi sulle tavole di Cinque Continenti, di recente protagonista a New York nella Settimana della cucina italiana.

A due anni di distanza dall’ottenimento della certificazione IGP, il Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola per la prima volta convoca gli Stati Generali, chiamando a raccolta produttori, autorità, esperti di politiche agroalimentari, associazioni e testimonial. L’appuntamento è per martedì 13 dicembre al Palazzo dei Congressi a Riccione per un momento di incontro e confronto su presente e futuro su uno dei prodotti più apprezzati nelle tavole degli italiani per gusto e versatilità, caposaldo anche dell’economia del territorio, tanto da registrare un fatturato di 30 milioni di euro.

Ma se la Piadina Romagnola è un elemento di forte identità in Romagna, tanto deve essere fatto per farla conoscere anche fuori dai confini dell’Italia. E proprio verso l’estero si concentrano le attività per il 2017.

La sfida dei mercati esteri: Francia e Germania

Un primo assaggio lo si è avuto in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel mondo, che a New York ha visto la Piadina Romagnola protagonista in una serie di degustazioni guidate, incontri con la stampa internazionale, presentazioni del prodotto, insieme, tra gli altri, al cuoco numero uno al mondo Massimo Bottura, e João Vale de Almeida Ambasciatore dell’Unione Europea presso l’Onu.

Nel 2017 invece l’attività del Consorzio di concentrerà sue due mercati internazionali: Francia e Germania. L’attività di promozione della Piadina Romagnola si svilupperà attraverso incontri con i buyer, presentazioni alla stampa internazionale, degustazioni guidate, abbinamenti e tanto altro ancora all’insegna del prodotto simbolo della Romagna.

A supporto di questo progetto di promozione, il Consorzio ha ottenuto un finanziamento (primo progetto in graduatoria) sul bando PSR 2014-2020 – Misura 3 – “Attività di promozione e informazione da gruppi di produttori sui mercati interni”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Emilia Romagna.

La Piadina Romagnola IGP in cifre

Ma qual è il peso della Piadina Romagnola certificata IGP sul tessuto economico e sociale della Romagna? Decisamente alto, soprattutto per la crescita esponenziale della certificazione. Secondo i dati del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola ad oggi circa 1 piadina su 3 ha la certificazione di Indicazione Geografica Protetta, con il riminese a rappresentare la parte più consistente, ben il 77%.

I produttori iscritti ai controlli di certificazione sono 22, di cui 6 chioschi e un ristorante. Il numero di addetti di produttori di piadina certificata è di 452 su un indotto generale stimato di 2.000 addetti nel “settore” piadina. Il fatturato della Piadina Romagnola IGP è di 30 milioni di euro, su un valore dell’indotto di circa 100 milioni di euro.

Sul fronte della produzione la Piadina IGP ha toccato quota 30mila tonnellate con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente (dal 2013 anno di protezione transitoria al 2016). Un dato rende l’idea della crescita esponenziale della Piadina IGP: nel 2014 era 6.768 tonnellate, nel 2016 arriverà a 12.100 tonnellate.

Gli Stati Generali della Piadina Romagnola

Non è certo la prima volta che si parla di piadina in un evento pubblico. È la prima volta invece che si ritrovano insieme tutti i principali attori della filiera per fare il punto della situazione a due anni dal riconoscimento IGP.

A Riccione al Palazzo dei Congressi martedì 13 dicembre alle ore 17,00 si guarda al futuro insieme a Mauro Rosati consigliere del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, l’Assessore regionale alle Politiche Agricole Simona Caselli, il Presidente e il Direttore del Consorzio, Elio Simoni e Paolo Migani, Federico Di Biase di Bioagricert (l’Organismo di controllo dell’Igp), Laila Tentoni vicepresidente di Casa Artusi, rappresentanti delle associazioni Confartigianato e CNA della provincia di Rimini. Introduce la giornata il sindaco di Riccione Renata Tosi, modera la giornata Alberto Improda.

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Mangia come scrivi omaggia Cesare Zavattini

16709bfe-210a-44be-8ca4-da6355c383c3Mangia come scrivi omaggia Cesare Zavattini
Venerdì 9 dicembre all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma
gli scrittori Guido Conti, Valentina Fortichiari, Giovanni Ballarini e il regista Francesco Barilli
PARMA – Mangia come scrivi omaggia per la prima volta la figura di Cesare Zavattini, padre del Neorealismo, imparagonabile intellettuale, poeta atipico e grande “anticipatore” del futuro. La cena “La Bassa di Zavattini”, dedicata all’artista di Luzzara (scomparso nel 1989), è in programma venerdì 9 dicembre all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.

I PROTAGONISTI
Ne saranno protagonisti Guido Conti, Valentina Fortichiari, Giovanni Ballarini e il regista Francesco Barilli. Da punti di vista diversi ricorderanno, tra le pause del menu, la figura di Za, tra letteratura, cinema e passione per la buona tavola. Conti, oltre che essere un profondo conoscitore dell’opera zavattiniana, ha appena pubblicato due nuovi libri: “La 72818f04-78e4-4df6-8c3c-e7034f26d22eprofezia di Cittastella” (Mondadori) e “Imparare a scrivere con i grandi” (Bur). La Fortichiari, scrittrice e saggista, è la massima studiosa di Za. In un suo saggio scrive: “I sui valori sociali, morali, letterari stanno alla Bassa come la cucina e la buona tavola costituiscono il luogo primario di accoglienza e aggregazione per ogni nato nelle terre del lambrusco e del grana”. La nuova pubblicazione di Ballarini, presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, è “Il piacere della tavola” (Diabasis) con prefazione di Giacomo Rizzolatti. Barilli (che ha collaborato con Zavattini) sta terminando, invece, un libro su di sé, nel quale si parlerà dei suoi scritti e dei suoi lavori per il grande schermo, che uscirà a gennaio per Nocturno e si intitolerà “Pellicola”.

L’originale sfida degli anolini lanciata da Mangia come scrivi
LA SFIDA DELL’ANOLINO E DELLA SPALLA
In questa ricchissima cena prenatalizia (inizio alle 21) torna la tradizionale ed “epica” sfida lanciata da Mangia come scrivi nel 2013: quella, fino all’ultimo galleggiante, tra anolini di Parma e anolini della Bassa. A questo braccio di ferro si va ad affiancare, novità dello scorso anno, un’altra imperdibile provocazione gastronomica lanciata dalla rassegna creata e condotta dal giornalista Gianluigi Negri: la sfida tra spalla cruda di Palasone e spalla cotta di San Secondo. E i vini? Come sempre, selezionati da “Il Bere Alto” di Claudio Ricci che proporrà, questa volta, le specialità dell’Azienda Bré del Gallo di Roccabianca (Parma). Dulcis in fundo, la creazione artistica del pasticciere Alessandro Battistini (Pasticceria Battistini di Parma): il suo panettone con lievito madre, servito con la morbida, irresistibile e tradizionale crema pasticciera. Per informazioni sul menu e prenotazioni: 0521 462578.

LA STAGIONE 2017
Con questa serata si chiude ufficialmente il decennale di Mangia come scrivi. Nel corso della cena, il direttore artistico Negri annuncerà la seconda parte della stagione di Mangia come scrivi (undicesimo anno), con i cinque nuovi appuntamenti in programma da gennaio a maggio 2017 a Parma e a Cantù.
Pregusta il ricchissimo menu prenatalizio della Bassa
Guido Conti
Valentina Fortichiari
Giovanni Ballarini