La ragazza del basilico

Favola italiana

C’era una volta una povera ragazza che lavorava nei campi e accudiva il basilico. Tutti i giorni un nobile principe passava di lì, e la canzonava bonariamente:
– O Ragazza del basilico, tu che ogni giorno lavori il basilico, quante foglie ha il basilico? – le diceva ad ogni passaggio. Ma la ragazza aveva la lingua pronta, e amava ribattere ad ogni battuta. Così rispondeva:
– O uomo nobile, tu che ogni giorno comandi sul mondo intero, quante stelle ha il cielo? – Ogni volta il principe rideva, e poi se ne andava al galoppo sul suo destriero. Col tempo la ragazza finì per innamorarsi. Un giorno, dopo il solito scambio di battute, il principe disse:
– Domani, cara ragazza, non mi vedrai: parto per Lebbi

Allora la ragazza corse subito a casa, si travestì da uomo, e anticipò il principe arrivando a Lebbi prima di lui. Quando poi anche il principe fu arrivato, la ragazza gli si avvicinò e da uomo a uomo gli propose una partita a scacchi di benvenuto.
– Volentieri – disse il principe – Se perderò, ti darò in dono la mia sciabola d’oro.
– Che onore – rispose col vocione la ragazza – Se invece perderò io, passerai la notte con la mia schiava più bella.
Giocarono due partite: la prima fu vinta dalla ragazza, che poté così avere in dono la sciabola d’oro; la seconda fu vinta invece dal principe. Così, giunta la sera, la ragazza si mise abiti da schiava e approfittando dell’oscurità s’infilò di soppiatto nella tenda del principe, che non ebbe modo di riconoscerla.
Dopo nove mesi, la ragazza partorì un bambino. La ragazza era nel frattempo tornata a lavorare nei campi, e ogni giorno riceveva la solita visita del principe, ignaro di tutto. Un giorno le disse:
– Domani, cara ragazza, non mi vedrai: parto per Tschini –
Come la volta precedente, la ragazza si travestì da uomo e raggiunse Tschini prima del principe. Quando questi arrivò, gli propose ancora di giocare a scacchi e il principe, contento di aver incontrato di nuovo il suo amico, accettò di buon grado.
– Questo è il mio orologio d’oro più bello – le disse – Se vinci lo avrai in dono.
– Quanta generosità – rispose la ragazza – Se invece vincerai tu, ti farò conoscere un’altra delle mie bellissime schiave.
Le partite si conclusero come a Lebbi: la prima vinta dalla ragazza, la seconda dal principe. Al termine del gioco, la ragazza tornò nella sua tenda, posò il prezioso orologio d’oro avuto dal principe, si travestì da schiava e attese la sera. Con il buio, sgusciò nella tenda del principe e, di nuovo, questi non seppe riconoscerla.
Un altro bambino, dopo nove mesi, nacque dal ventre della ragazza. Il principe, all’oscuro di tutto, continuava le sue passeggiate quotidiane per i campi, dove incontrava la ragazza e chiacchierava con lei del più e del meno. Un giorno le disse:
– Domani, cara ragazza, non mi vedrai: parto per l’India –
Inutile dirvi cosa fece quella cocciuta ragazza. Partì per l’India prima ancora che il principe avesse organizzato il suo viaggio. Lo attese sul posto vestita da uomo e, quando infine il principe arrivò, lo sfidò nuovamente a scacchi.
– Sono contento di trovarti ovunque vado, amico mio – disse il principe – Se vincerai, questa volta riceverai in regalo il mio fazzoletto di seta purissima.
– Ogni volta mi lusinghi con i tuoi doni – rispose la ragazza – Spero sarai felice, in caso di tua vittoria, di trascorre qualche ora con una delle mie schiave.
Vinse prima la ragazza, e poi il principe. La giovane posò il fazzoletto di seta nella sua tenda e aspettò l’oscurità; quindi si diresse vestita da schiava alla tenda del principe, vi entrò senza farsi riconoscere e s’infilò nel suo letto.
Dopo altri nove mesi, la ragazza mise al mondo una bella bambina. Dopo alcuni anni, il principe passò per i campi e disse alla giovane:
– Mia cara ragazza, volevo dirti che oggi mi sposerò. È un grande giorno per la nostra terra. Verranno tanti ospiti. La sposa è già in abiti nuziali. Devo andare, altrimenti farò tardi. –
La ragazza non si perse d’animo: corse dai suoi tre figli che ormai erano cresciuti. Al primo, di nove anni, mise al collo la sciabola d’oro; al secondo, di otto anni, fece indossare l’orologio d’oro; alla terza, di sette anni, conciò i capelli avvolgendoli nel fazzoletto di seta purissima. Quindi li mandò alla reggia del principe, dicendo loro di cantare una canzone molto particolare. Quando i tre bambini furono giunti alla reggia, presero a cantare:
– Come due principi ce ne andiam, con la nostra principessa, la nostra sorellina, alle nozze del principe nostro padre!! –
Appena le note dei piccoli echeggiarono nel palazzo, il principe si precipitò a vedere di che si trattasse. Visti la sciabola, l’orologio e il fazzoletto, comprese immediatamente l’accaduto, e si fece dire urgentemente dove abitasse la loro madre. Poi si voltò verso la sposa:
– Avrai sempre il mio rispetto e la mia venerazione, mia cara. Ma come vedi, ho tre figli di cui solo ora apprendo l’esistenza. Questo vuol dire che da qualche parte ho anche una moglie. Abbi pazienza e rinuncia alle nozze. Non è questo il nostro destino.
La sposa s’indispettì e lasciò il palazzo molto addolorata. Il principe però non se ne curò e, raggiunti i campi, scoprì infine chi era la madre dei suoi figli.
– Tu! Proprio tu! – le disse.
– Io, proprio io – ella rispose.
Allora il principe e la ragazza tornarono insieme al castello, dove i preparativi per le nozze erano già pronti a causa del fallito matrimonio di poco prima. I due si sposarono e per quaranta giorni e quaranta notti vi fu festa in tutta la regione.

La ragazza del basilicoultima modifica: 2017-06-28T08:45:49+02:00da eleoma
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