Mousse au Chocolat Blanc al Bergamotto Reggino Chef Filippo Cogliandro

Foto-Profiteroles-Bergamotto(2)Mousse au Chocolat Blanc al Bergamotto Reggino Chef Filippo Cogliandro

Ingredienti per 6 persone
300 gr di cioccolato bianco di prima
20 gr di succo di Bergamotto Reggino
1 cucchiaio di miele di acacia
6 uova fresche
10 gr di burro

Preparazione
Spezzettate il cioccolato in un recipiente che metterete a bagnomaria in acqua
calda e lasciatelo sciogliere senza fretta con la noce di burro.
Separate gli albumi dal tuorlo e montateli a neve con il succo di Bergamotto
Reggino.
Aggiungete due tuorli d’uovo e il cucchiaio di miele di acacia al cioccolato
sciolto e mescolate energicamente. Aggiungete il composto all’albume montato
e con una frusta amalgamate bene evitando che si formino grumi.
Versate la mousse in coppette e lasciate riposare in frigorifero per qualche ora
prima di servirla.

 

Dall’alto del ristorante L’Accademia Filippo Cogliandro guarda la sua città ……incastonata come un gioiello nel cuore di Reggio Calabria, una antica dimora piena di storia e di storie, dall’atmosfera evocativa. dalle connotazioni distintive di un ristorante che celebra l’estro culinario del patron Filippo Cogliandro e la garbata attenzione del direttore di sala Francesco Rando. L’uno in cucina attorniato
dalla sua brigata fantastica di tutti i colori, l’altro in sala, per il rito della tavola facendo parlare da sé una materia prima di altissima qualità accompagnata da etichette di tutto rispetto.

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L’ACCADEMIA
Via Largo Colombo,6
Reggio Calabria
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Il Consorzio di tutela del Ficodindia dell’Etna DOP è realtà

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A guidare il neonato Consorzio una presidente ed una direttrice

Il Consorzio di tutela del Ficodindia dell’Etna DOP è realtà

Il ficodindia dell’Etna DOP è uno dei trentasette prodotti gastronomici certificati in Sicilia e con la costituzione del Consorzio entra in un sistema di valorizzazione, promozione e tutela

Ottime notizie per il comparto agroalimentare siciliano: si è insediato ieri, 20 dicembre 2023, il Consorzio di tutela del Ficodindia dell’Etna DOP riconosciuto dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con DM 30 novembre 2023 pubblicato su GU n. 287 del 09/12/2023.
Diventa così tutelato in modo consortile uno dei prodotti più autentici ed attrattivi della Regione Siciliana, con grandi possibilità di sviluppo promozionale e commerciale. Il Ficodinidia dell’Etna Dop è già tra i trentasette prodotti agroalimentari a marchio DOP e IGP della Sicilia, la decima regione in Italia per valore generato dal comparto cibo Dop e Igp, un comparto che nel 2022 ha fatto registrare un incremento del 12,5% sul valore economico raggiungendo i 94 milioni di euro registrando l’impiego di quasi settemila operatori.

Il neo eletto Consiglio di Amministrazione, ha nominato due donne ai vertici del Consorzio, Sarah Bua e Rita Serafini rispettivamente Presidente e Direttrice, decisamente una squadra al femminile.
“Il raggiungimento di questo importantissimo traguardo ci gratifica e incoraggia ad andare avanti nella strada intrapresa – dichiara Sarah Bua, Presidente del neo-Consorzio- Siamo certi che questo prodotto dalle incredibili caratteristiche possa dare grandi soddisfazioni in termini di visibilità ma anche di nuove possibilità per il territorio vocato. Ci siamo già messi al lavoro per confrontarci, con tutti i soci, sulle priorità operative da realizzare nel breve periodo e l’agenda dei lavori è già molto piena. In questo progetto ho voluto al mio fianco la dottoressa Serafini, che conosco da diversi anni e apprezzo per la sua competenza e dedizione al lavoro“.

La direttrice Rita Serafini, che attualmente ricopre anche l’incarico di Direttrice del Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP, altro prodotto siciliano di eccellenza, è dunque al timone di un’altra importante realtà ortofrutticola italiana.
“Desidero ringraziare la Presidente Sarah Bua e tutti i membri del Consiglio di amministrazione per avermi scelto alla direzione di questo progetto – afferma Rita Serafini – Il Ficodindia dell’Etna DOP è indubbiamente un prodotto di grande qualità, già protagonista a pieno titolo nel mondo delle denominazioni di origine italiane. Da oggi, grazie al Consorzio e ad un’adeguata strategia potrà fare quello scatto ulteriore necessario a raggiungere maggiore visibilità e una crescente affermazione del prodotto sui mercati nazionali e internazionali. L’ortofrutta è indubbiamente una delle espressioni più autentiche e nobili dell’agricoltura e sono lieta di contribuire con questo nuovo incarico alla valorizzazione che merita”.

Il Ficodindia dell’Etna DOP, prodotto ortofrutticolo italiano, è un frutto ricco di qualità: fresco, succoso, dalla consistenza croccante, un gusto zuccherino che conquista il palato un morso dopo l’altro, e ricco di benefici per l’organismo, soprattutto grazie al ricco suolo vulcanico sul quale cresce. Tali caratteristiche gli hanno permesso di ottenere il riconoscimento di qualità europeo già nel 2003 e ora vanta il Consorzio di tutela, unico soggetto legittimamente autorizzato e incaricato dal Masaf alla promozione, valorizzazione, vigilanza, tutela e cura generale della denominazione.

Ufficio Stampa Consorzio Tutela del ficodindia dell’Etna DOP
Marte Comunicazione snc info@martecomunicazione.com
Niccolò Tempestini ph. 3398655400

Arriva a Modena“La cultura del made in Italy” con Origin Italia

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Dopo Solomeo, l’Aceto Balsamico di Modena IGP protagonista della seconda tappa del progetto di valorizzazione dei Consorzi di tutela dell’agroalimentare

Si è svolto oggi, venerdì 24 novembre, a Modena il secondo appuntamento del ciclo di incontri itineranti organizzato da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita su “La cultura del made in Italy”. L’iniziativa, che rientra in un progetto di valorizzazione dei Consorzi di tutela e che vedrà coinvolte diverse realtà consortili sul territorio nazionale, nasce con l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale italiano, legato al settore agroalimentare DOP IGP attraverso un confronto con le varie realtà locali italiane. Dopo la presentazione del progetto a Solomeo, borgo simbolico dell’eccellenza made in Italy, sede della seconda tappa è stato oggi il Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena che in questi giorni ospita anche l’Executive Master per Direttori di Consorzi di Tutela promosso proprio da Origin Italia e realizzato da Fondazione Qualivita.

All’iniziativa hanno preso parte, oltre al presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi, Mariangela Grosoli, presidente Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Enrico Corsini, presidente “Terre del Balsamico”, portando a esempio questa associazione tra le più virtuose del sistema delle IG. Sono intervenuti poi Cesare Mazzetti, presidente di Fondazione Qualivita. Il direttore di Origin Italia e Fondazione Qualivita, Mauro Rosati, ha presentato nell’occasione l’Executive Master e l’Atlante Qualivita 2024, mentre Luciano Maffi, ricercatore di Storia Economica presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Parma, ha sottolineato il contributo della ricerca universitaria e la collaborazione con il Consorzio Tutela.

La filiera dell’Aceto Balsamico di Modena IGP con il suo percorso di successo diventa simbolo perfetto dell’evoluzione attraverso i cibi di qualità che hanno reso l’Italia protagonista nel mondo. La sua testimonianza sarà protagonista, lungo tutta la penisola, di tutto il ciclo di incontri itineranti sulla qualità agroalimentare con i Consorzi di tutela, che vedranno la presentazione dell’Atlante Qualivita 2024 e l’Executive Master per Direttori di Consorzi di tutela.

Dichiarazioni

“In questi anni anche grazie al supporto del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP – ha affermato Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione Qualivita – la Fondazione Qualivita è riuscita a sviluppare progetti di valorizzazione come Atlante Qualivita che rappresenta uno strumento fondamentale di educazione per tutti i cittadini”

“Dopo Solomeo abbiamo scelto la sede di uno dei prodotti IG simbolo del made in Italy nel mondo, l’Aceto Balsamico di Modena IGP, che con il suo patrimonio culturale, oltre che economico, rappresenta un modello di successo dell’agroalimentare italiano grazie anche al fondamentale lavoro del Consorzio di Tutela in termini di promozione e protezione del marchio”, ha commentato Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia.

“OriGin con questo progetto sviluppa ulteriormente la sua funzione di comunità – afferma Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena – creando un’opportunità di crescita e sostenendo lo scambio tra Consorzi che esprimono realtà molto diverse fra loro. I Consorzi, continua la Presidente Grosoli, sono stati negli ultimi anni un elemento fondamentale per lo sviluppo dei prodotti DOP e IGP, oggi abbiamo davanti a noi nuove sfide, occorre avere competenze in più ambiti e risulta quindi fondamentale guardare alla formazione. Apprezziamo che il progetto, dopo la presentazione di Roma e Solomeo in Umbria, continui il suo percorso proprio dal nostro Consorzio–primo tra i prodotti DOP e IGP per export con una quota di oltre il 90%”.

L’Executive Master è un ciclo di seminari in-formativi per giovani interessati a diventare dei veri “professionisti del made in Italy” e a ricoprire un ruolo centrale, come quello del direttore di un Consorzio, nel processo di promozione, difesa e sviluppo delle filiere DOP IGP del cibo e del vino italiano. La sede delle lezioni varierà e toccherà alcuni territori simbolo dell’agroalimentare italiano.

L’Atlante Qualivita-Treccani è l’unica opera enciclopedica che riunisce in un solo volume i prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani DOP, IGP, STG e le bevande spiritose a Indicazione Geografica. Giunto alla sua do­dicesima edizione, l’Atlante raccoglie e racconta attraverso un corpus enciclopedico l’identità del patrimonio agroalimentare italiano rappresentata dagli 887 prodotti a Indicazione Geografica nazionali tutelati a livello europeo.
Modena, 24 novembre 2023

Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Tel. 335 6130800 mail: press@consorziobalsamico.it
www.consorziobalsamico.it

DONNE DEL VINO A FIRENZE PER I 35 ANNI: «I PRODUTTORI SONO ANCHE SENTINELLE DEI TERRITORI»

 

c3f2a61b-dc0e-58e7-1c30-41f3ecefc081È accaduto a Firenze in occasione dei 35 anni dell’Associazione Nazionale

LE DONNE DEL VINO RIVELANO IL RUOLO PROTAGONISTA DELLA GENTE DEL VINO NELLA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO DEI TERRITORI IN CUI OPERANO

Ecco tutti i dati dell’indagine “Donne vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” condotta da Marta Galli Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism

Per la prima volta la “gente del vino” mostra il suo volto di custode e valorizzatore del contesto in cui opera inteso come storia locale, architetture, paesaggio, cultura materiale legata all’enologia e agli alimenti. Nessun altro comparto produttivo ha una simile attitudine nella salvaguardia del proprio territorio. Basti pensare che in Italia vengono cementificati due m2 di suolo al secondo e invece il 44% di chi ha un’impresa nel vino è in edifici storici e tutti (96,6%) ritengono che sia necessario restaurare le costruzioni antiche piuttosto che costruirne di nuove. Infatti il 44,7% del campione intervistato ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto. L’indagine su “Donne, vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” è stata condotta da Marta Galli, direttore operativo Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, è stata presentata a Firenze in occasione del 35° anniversario delle Donne del vino nate proprio in questa città nel 1988.

«Un segno di speranza in un Paese dove le alluvioni vengono amplificate da un eccessivo sfruttamento del suolo e i “non luoghi” sono sempre più diffusi – dice la presidente nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino – resta da vedere se il campione di 237 socie produttrici in tutte le regioni italiane – l’associazione è composta da professioniste con ruoli dirigenti in cantine, ristoranti, enoteche e poi sommelier, consulenti, comunicatrici – corrisponde a un’uguale attitudine virtuosa dei colleghi maschi, ma vogliamo sperare di sì».

«L’indagine ha portato alla luce un aspetto ancora inesplorato dell’attività di chi produce, vende o fa consumare il vino: l’attitudine a conservare l’identità e la cultura locale per usarla nello storytelling delle bottiglie – ha detto Donatella Cinelli Colombini, past president nazionale e delegata delle Donne del Vino Toscane. «Infatti il 94% del campione usa la storia locale per contestualizzare i propri vini» ha commentato Marta Galli dando anche altri elementi di riflessione: «Il 44% di chi ha un’impresa utilizza edifici storici e il 49% ha un’opera d’arte in azienda».
«Ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di sculture di Donatello o affreschi del Ghirlandaio, anche se in alcune aziende del vino ci sono anche quelli, ma essere attenti custodi di eredità del passato, è comunque importante» ha concluso Donatella Cinelli Colombini.

Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità e della cultura materiale le Donne del Vino costituiscono un esempio virtuoso da imitare «con pochissime eccezioni (96,9%) usa vitigni autoctoni nella produzione dei propri vini, e oltre la metà punta proprio su quelli per raccontarsi» ha spiegato Marta Galli. «Altrettanto plebiscitario (94,5%) l’utilizzo di alimenti e ricette locali in abbinamento alle bottiglie evidenziando un bisogno di identità e radici che va a tutto vantaggio della salvaguardia degli antichi saperi».

Dati accolti con entusiasmo dalla vicepresidente della Regione Toscana e Assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, dal suo dirigente Gennaro Giliberti che sono intervenuti all’incontro: «I risultati di questa ricerca presentata dall’Associazione Donne del Vino – ha detto Saccardi – confermano l’attenzione e la professionalità di cui la Toscana è stata sempre portatrice in agricoltura che, come vediamo, ha plasmato il paesaggio rurale e dato vita a un repertorio di saperi immateriali come tradizioni, abitudini, leggende, ma anche saperi materiali come architetture e strumenti. La viticoltura in particolare, in cui si fa strada sempre di più la sensibilità propria delle donne, che sanno coniugare la strategia vitivinicola e la produzione con l’attrattività turistica, la bellezza del prodotto e dei territori, l’armonia ambientale, sociale, economica, ha aperto la strada a una nuova visione del territorio che va oltre quella economica, diventando visione storica, identitaria di valori, biologico/naturale. Non è un caso che gli agricoltori della nostra regione, impegnati ormai da tempo a mettere in campo buone pratiche agricole finalizzate a ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle produzioni, abbiano mostrato una precoce apertura rispetto ai temi della sostenibilità. E i dati presentati oggi ce lo raccontano, dicendoci che nelle politiche vitivinicole la Toscana è sulla buona strada grazie al lavoro delle nostre imprese e al fatto che nelle politiche della Regione il tema della sostenibilità ambientale ed economica ha progressivamente assunto un ruolo centrale. Un tema destinato a crescere ulteriormente in futuro grazie anche al contributo, all’impegno, alla lungimiranza e sensibilità delle Donne del Vino».

Erano presenti anche Carlos Santos CEO Amorim Cork Italia e gli storici d’arte Cristina Acidini, Stefano Filipponi, Gian Antonio Golin che hanno introdotto la visita pomeridiana al restauro della Cappella Bardi in Santa Croce testamento artistico di Giotto. L’intervento, che durerà tre anni, è stato affidato dall’Opera di Santa Croce, all’Opificio delle Pietre Dure e ha il sostegno decisivo dell’Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano (ARPAI) e della Fondazione CR Firenze, oltre che del ministero per i Beni e le Attività Culturali. La visita al restauro è stata voluta e promossa dalla consigliera nazionale delle Donne del Vino Dominique Marzotto.

«Questo anniversario pone giustamente l’accento sul prezioso ruolo culturale svolto dall’Associazione Donne del Vino – ha detto Cristina Acidini, presidente Opera di Santa Croce – L’impegno di tante imprenditrici del settore enologico per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali e artistici di cui sono ricche le loro aziende e i territori in cui esse operano è davvero rilevante e costituisce un’esperienza modello di azione culturale diffusa. Per questo l’Opera di Santa Croce, la cui missione principale è proprio quella di tutela e valorizzazione, con grande piacere partecipa alla celebrazione di questo anniversario, accogliendo le Donne del Vino provenienti da tutta Italia per condividere con loro il valore e la bellezza del patrimonio che le è stato affidato».

Associazione Nazionale Le Donne del Vino – Ufficio stampa: press@ledonnedelvino.com
Anna Pesenti anna.pesenti11@gmail.com 335 6376458 – 334 3997914
Fiammetta Mussio fiammetta.mussio@gmail.com 339 7552481

Le Donne del Vino della Toscana: Marzia Morganti marzia.morganti@gmail.com tel 3356130800

 

La crescita del turismo enogastronomico come opportunità per le guide turistiche

La crescita del turismo enogastronomico come opportunità per le guide turistiche

La riforma della disciplina della professione di guida turistica discussa nelle audizioni al Senato può diventare occasione per arricchire e ampliare le conoscenze di questa figura e divulgare ulteriormente il patrimonio enogastronomico italiano, oggi sempre più al centro dell’interesse dei turisti

Si sono svolte nella giornata di ieri le audizioni in IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare al Senato nell’ambito del disegno di legge n. 833 relativo alla disciplina della professione di guida turistica. Hanno partecipato a questo momento di confronto Roberta Garibaldi (Associazione Italiana Turismo Enogastronomico), Michele Sonnessa (Associazione nazionale Città dell’Olio) e Angelo Radica (Associazione nazionale Città del Vino), evidenziando l’opportunità di arricchire e ampliare le conoscenze delle guide turistiche – oggi centrali nella divulgazione del patrimonio italiano – anche all’agroalimentare e ai territori rurali.

Oggi i turisti italiani e stranieri mostrano un forte e diffuso desiderio di scoprire e vivere le esperienze enogastronomiche e i territori di produzione. Per l’Italia questa evidenza ha ancor più valore, poiché l’agroalimentare è tra principali driver che ne sostengono l’immagine nel mondo e un asset centrale per il turismo. Il Belpaese, infatti, è la meta enogastronomica più desiderata presso i mercati europei di prossimità e d’Oltreoceano. “La ricchezza e l’unicità del nostro patrimonio enogastronomico sono un asset fondamentale per il turismo, veicolano le culture, identità, tradizioni dei singoli territori”, afferma Roberta Garibaldi. “Oggi il ruolo della guida turistica è centrale nel valorizzare, tutelare e trasmettere le conoscenze del patrimonio culturale italiano, in cui l’enogastronomia rientra a pieno titolo. Per tale ragione, sarebbe auspicabile che nell’importante lavoro messo in atto per la riforma della professione in discussione in Parlamento (DDL n. 833) si possa far figurare anche questa componente tra le conoscenze da acquisire, garantendone la comprensione e una ulteriore fruizione da parte del turista”.

Il ruolo attivo e di educazione svolto dalla guida turistica nella trasmissione del patrimonio enogastronomico potrebbe anche tradursi in specifiche specializzazioni sull’agroalimentare e la ruralità. “Le oltre 460 Città dell’Olio hanno intrapreso negli ultimi anni un lavoro intenso sull’oleoturismo come opportunità per i nostri territori, le aziende e le comunità che vivono di olivicoltura nell’offrire nuove occasioni di scoperta partendo da un elemento identitario delle civiltà che si affacciano sul Mediterraneo, l’olio EVO”, afferma Michele Sonnessa, Presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio. “Il valore sociale, culturale ed antropologico dei territori di produzione deve essere adeguatamente compreso e comunicato. Questa è un’opportunità che potrebbe essere colta con la presente riforma, dando il via a specializzazioni sull’agroalimentare e la ruralità”

“Il nostro 21 Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sul turismo del Vino 2023 realizzato da Nomisma – ha evidenziato Angelo Radica Presidente Città del Vino – fa rilevare che la formazione per oltre il 75 % degli intervistati è strategica per lo sviluppo dell’enoturismo. Inoltre, il 65 % delle aziende de vinicole intervistate dichiarano che stanno assumendo ma il 69 % di esse ha difficoltà a trovare personale specializzato. Anche il Decreto (2019) ‘sull’esercizio dell’attività enoturistica’ ricorda l’importanza di personale addetto competente e formato, anche sulla conoscenza delle caratteristiche del territorio, e per lo svolgimento delle attività di degustazione e commercializzazione. A nostro parere, quindi, è opportuno che il profilo professionale di guida turistica debba contenere materie didattiche che attengono alla conoscenza dei territori, caratteristiche e localizzazione di prodotti, vino e oli tipici”.

La crescita del turismo enogastronomico

Oggi i viaggiatori mostrano un forte desiderio di scoprire e vivere l’enogastronomia, e sono i dati a dimostrare la centralità nell’esperienza di viaggio. Quasi 6 italiani su 10 (circa 9,6 milioni) hanno svolto un viaggio con il food & wine come ragione principale – un valore cresciuto di ben 37 punti percentuali rispetto al 2016. E Il 67% ha svolto almeno 5 esperienze a tema cibo, vino, olio, … a prescindere dal motivo del viaggio, un dato in crescita sul 2021, quando era al 42% (fonte: Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2023). Questo interesse diffuso si ravvisa anche tra i viaggiatori del Vecchio Continente. Le proposte legate ai paesaggi naturali e le attività enogastronomiche sono le più ricercate per i viaggi della seconda metà dell’anno 2023. Sono indicate rispettivamente dal 17,4% e dal 16,3% degli europei, ossia circa 21,3 e 19,9 milioni; 6,2 milioni, invece, chi viaggia con motivazione primaria l’enogastronomia (fonte: European Travel Commission).

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Oltre 25mila partecipanti alla Camminata tra gli olivi 2023 Olio & Salute il tema dell’evento che si è tenuto in 163 Città dell’Olio

Camminata 2023 3Oltre 25mila partecipanti alla Camminata tra gli olivi 2023 Olio & Salute il tema dell’evento che si è tenuto in 163 Città dell’Olio

Domenica 29 ottobre in 18 Regioni

Oltre 25mila partecipanti alla Camminata tra gli olivi 2023

Olio & Salute il tema dell’evento che si è tenuto in 163 Città dell’Olio

L’evento promosso dall’Associazione nazionale Città dell’Olio si conferma un appuntamento molto atteso e amato

Per più di 25mila persone camminare tra gli olivi è stato un “elisir di lunga vita”. Domenica 29 ottobre in 18 Regioni e in 163 Città dell’Olio è stata celebrata la Giornata nazionale della Camminata tra gli olivi, l’evento promosso dall’Associazione Città dell’Olio che quest’anno è stata dedicata al tema “Olio & Salute” grazie alla stretta alleanza con la Lega Italiana per la Lotta conto i Tumori (LILT) e la Fondazione Italiana Logo ANCOFegato (FIF), partner dell’iniziativa. Grazie alla collaborazione con l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI) e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre agli itinerari previsti con visite a frantoi, Musei dell’Olio, olivi secolari e alle bellezze storico-artistiche delle città dell’olio coinvolte, sono stati organizzati momenti divulgativi che hanno raggiunto l’obiettivo di promuovere nei partecipanti la conoscenza delle proprietà salutistiche dell’olio EVO, alleato intramontabile e imbattibile della salute, sottolineandone le proprietà benefiche e promuovendone un consumo giornaliero corretto.

“Siamo molto grati ai cittadini e appassionati che hanno risposto con entusiasmo alla nostra chiamata. Migliaia di persone hanno scelto di partecipare ai nostri percorsi, di vivere una bella giornata all’aria aperta entrando in contatto diretto con la biodiversità dei nostri territori con le oltre 600 varietà di cultivar che lo rendono unico al mondo – ha dichiarato Michele Sonnessa, Presidente delle Città dell’Olio – siamo anche felici di aver raccontato soprattutto alle giovani generazioni l’importanza di avere uno stile di vita sano e una dieta equilibrata basata sull’uso consapevole dell’olio extravergine di oliva, il primo “nutraceutico” naturale nella storia dell’uomo. La Camminata tra gli olivi è stata per tutte e tutti una giornata di straordinaria festa che ha celebrato il patrimonio olivicolo italiano, l’olio extra vergine di qualità, la sua cultura millenaria frutto di una civiltà che lega tutto il Mediterraneo attraverso l’albero l’olivo, simbolo di pace e fratellanza, che ci auguriamo possa risvegliare la coscienza di ogni individuo rispetto alla necessità, in questo particolare momento che stiamo vivendo, di una pace giusta”.

Ufficio Stampa ANCO

Natascia Maesi 335 1979414

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Ufficio Stampa FIF

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Ufficio Stampa Pro Loco d’Italia Aps

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Giornata nazionale della Camminata tra gli olivi 2023

Logo ANCOGiornata nazionale della Camminata tra gli olivi 2023

Olio & Salute il tema dell’evento che si terrà in 150 Città dell’Olio

Torna l’evento promosso dall’Associazione nazionale Città dell’Olio. Tantissimi itinerari alla scoperta degli ulivi millenari per sensibilizzare sull’uso dell’olio EVO di qualità in una dieta equilibrata per prevenire i tumori e a ridurre le malattie epatiche

Camminare fa bene alla salute, ma anche inserire olio EVO di qualità in una dieta equilibrata aiuta a prevenire i tumori e a ridurre le malattie epatiche e l’insorgere di altre malattie croniche degenerative. Diffondere la consapevolezza che è fondamentale per avere una alimentazione corretta e uno stile di vita sano nelle migliaia di persone che partecipano alla Camminata tra gli Olivi è l’obiettivo della settima edizione dell’evento promosso dall’Associazione Città dell’Olio che quest’anno è dedicata al tema “Olio & Salute” grazie alla stretta alleanza con la Lega Italiana per la Lotta conto i Tumori (LILT) e la Fondazione Italiana Fegato (FIF), partner dell’iniziativa.

In 150 Città dell’Olio italiane, grazie alla collaborazione con l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI) e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, oltre agli itinerari previsti con visite a frantoi, Musei dell’Olio, olivi secolari e alle bellezze storico-artistiche delle città coinvolte saranno organizzati momenti divulgativi che hanno l’obiettivo di promuovere nei partecipanti la conoscenza delle proprietà salutistiche dell’olio EVO, alleato intramontabile e imbattibile della salute, sottolineandone le proprietà benefiche e promuovendone un consumo giornaliero corretto.

“La Camminata tra gli Olivi nel tempo ha cambiato pelle e sta diventando sempre di più un appuntamento dedicato alla sensibilizzazione della popolazione su temi sociali importanti. Lo scorso anno abbiamo acceso i riflettori sul tema dell’abbandono dei terreni agricoli e in particolare degli oliveti, quest’anno grazie alla collaborazione con LILT e con FIF abbiamo voluto porre l’accento sulle proprietà nutraceutiche dell’olio EVO e sugli effetti benefici che ha sulla nostra salute. Anche tra le giovani generazioni, è sempre più diffusa, infatti, la consapevolezza che la salute dipenda da uno stile di vita sano e da una dieta equilibrata e non è un caso che l’olio extravergine di oliva, alimento principe della Dieta Mediterranea, sia stato definito il primo “nutraceutico” naturale nella storia dell’uomo. A maggior ragione, la tradizione italiana di utilizzarlo nella preparazione quotidiana degli alimenti va conservata e promossa. In particolare, la presenza dei volontari delle sezioni di LILT e FIF nelle Città dell’Olio che hanno aderito all’iniziativa, favorirà la sensibilizzazione sui temi specifici della prevenzione delle malattie oncologiche e delle malattie associate all’obesità (metaboliche in particolare). La creazione di vere e proprie “comunità dell’olio” – un progetto su cui stiamo puntando anche grazie anche al coinvolgimento di UNPLI – si basa anche su valori come la cura e la solidarietà. Siamo convinti che il benessere di una comunità passi anche dalla cultura del cibo” ha dichiarato Michele Sonnessa, Presidente delle Città dell’Olio.

“La Camminata tra gli Olivi” è un’esperienza a passeggio tra storia, tradizioni, cultura, ambiente all’insegna del nostro oro verde. Una definizione che rispecchia il valore inestimabile del nostro patrimonio olivicolo e che è a disposizione di tutti noi, in ognuna delle Regioni coinvolte negli itinerari previsti da questa splendida iniziativa promossa da Città dell’Olio. Il titolo dell’evento di quest’anno, “Olio Evo & Salute” connota perfettamente le peculiarità della nostra produzione olivicola, perché l’olio è da sempre l’elemento fondante della nostra dieta mediterranea, il modello di alimentazione più sano al mondo, che il Masaf e il Governo Meloni stanno sostenendo con forza e convinzione. L’appuntamento con la “Camminata tra gli Olivi” rientra appieno nel percorso di valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentari e contribuisce fattivamente a far scoprire quanto di buono e bello la nostra Italia può vantare con orgoglio” ha dichiarato il sen. Patrizio Giacomo La Pietra.

“Da sempre la LILT promuove un’alimentazione sana e varia, ispirata alla Dieta Mediterranea, dove l’olio extravergine di oliva italiano si rivela un vero alleato della salute perché, per merito delle sue numerose proprietà nutrizionali, svolge un ruolo chiave nella prevenzione, contribuendo a ridurre la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, gastrointestinali, neurologiche e tumorali. Abbiamo scelto di essere al fianco di questa iniziativa anche perché, oltre all’attenzione per il benessere, sa coniugare l’attività sportiva all’aria aperta, un altro pilastro della prevenzione primaria, e la scoperta del patrimonio gastronomico, paesaggistico e culturale italiano” ha dichiarato il Presidente della LILT, Francesco Schittulli.

“La Fondazione Italiana Fegato ONLUS – FIF è particolarmente grata al Sottosegretario Senatore La Pietra, a Coldiretti e ad ANCO per il coinvolgimento in quest’iniziativa, bella, salutare e buona! Un’iniziativa che va a consolidare il rapporto in essere con ANCO, in virtù dell’accordo siglato tra i due Enti nel dicembre del 2022, e che troverà nella ‘Camminata’ un modo di mettere in risalto le proprietà benefiche dell’olio EVO sul metabolismo del fegato, attraverso la diffusione dell’opuscolo contenente le ‘gocce di salute’ stillate nel quadro del progetto ‘O-Liver’, volte a fornire al grande pubblico informazioni scientificamente provate sulle proprietà nutrizionali benefiche presenti in modo naturale nell’olio EVO, che rappresenta un vero pilastro della dieta italiana, rendendolo un ottimo candidato nutraceutico, come anche indicato dalla European Food Safety Authority (EFSA). Quest’attività si inserisce quindi perfettamente nelle funzioni statutarie della FIF, che oltre alla ricerca e la formazione sulle patologie del fegato e delle vie biliari, dedica anche la propria attenzione alle attività di prevenzione volte a evitare l’insorgere di tali patologie, molte delle quali possono essere direttamente collegabili ad abitudini di vita non sana, soprattutto dal punto di vista alimentare. Abitudini che si stanno diffondendo soprattutto tra i giovanissimi, al punto di poter parlare di una vera e propria ‘epidemia’ di sovrappeso e obesità, situazioni che poi finiranno col portare a danni permanenti quando questi giovani diventeranno adulti, con le conseguenti spiacevoli problematiche per i pazienti, nonché ad aggravi sui costi a carico del sistema sanitario nazionale” ha dichiarato il prof. Claudio Tiribelli, Direttore scientifico FIF.

“Siamo lieti di essere al fianco di Città dell’Olio in un appuntamento così importante, “La Giornata nazionale della Camminata tra gli Olivi”, nel quale riconosciamo quel percorso di valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico dei Comuni italiani che accomuna le nostre associazioni. Una missione che passa dalla tutela e promozione delle produzioni tipiche, a partire da quelle olivicole, e che punta allo sviluppo dell’economia rurale, alla difesa della biodiversità e ad una crescita sempre maggiore del turismo sociale” lo afferma Antonino La Spina, Presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia Aps.

Le Camminate. Quest’anno sono 18 le Regioni coinvolte nella Camminata tra gli olivi. La Toscana primeggia con 21 città aderenti, seguono la Puglia, la Sardegna e la Liguria con 16 e poi Veneto con 14 e Lazio con 11. Tante le proposte di itinerari da vivere in famiglia, in coppia o da soli alla scoperta dei paesaggi legati alla storia ed alla cultura millenaria dell’oro verde. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, basta scegliere la propria camminata sul sito: www.cammintatragliolivi.it

L’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA (EVO) ALLEATO NELLA LOTTA CONTRO I TUMORI

Oggi il cancro è una malattia curabile. Ma rimane fondamentale seguire uno stile di vita corretto e un’alimentazione sana ed equilibrata, non solo per la prevenzione, ma anche a seguito della guarigione. La Dieta Mediterranea, infatti, contribuisce a preservare il nostro organismo dalle recidive del tumore. In particolare, è l’uso di olio extra vergine di oliva, in virtù delle sue molteplici qualità antitumorali e in ragione della sua ineguagliabile miniera di antiossidanti, che aiuta nella prevenzione del cancro. I pregi dell’olio EVO, assunto all’interno di una dieta varia, sana ed equilibrata, sono stati dimostrati da numerosi studi epidemiologici eseguiti soprattutto su donne guarite dal tumore al seno, da sempre tra i più diffusi e temibili. Le evidenze che ne sono emerse sono state univocamente a favore del consumo di olio extra vergine di oliva quale alimento fondamentale per la prevenzione delle recidive. Uno studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer), comprendente donne provenienti da Italia, Grecia e Spagna, ha rilevato che il gruppo che si atteneva strettamente al modello dietetico mediterraneo, infatti, ha mostrato una significativa riduzione (del 7%) del rischio di cancro al seno in post menopausa rispetto al gruppo che vi si atteneva più blandamente. Inoltre, in un secondo studio PREDIMED, prima indagine clinico che valuta l’intervento con la dieta mediterranea per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, i ricercatori hanno anche raccolto informazioni sull’incidenza del cancro al seno come esito secondario. I partecipanti a PREDIMED sono stati randomizzati in uno dei tre gruppi di studio: dieta mediterranea arricchita con olio extra vergine di oliva, dieta mediterranea arricchita con noci e dieta di controllo. Tra le 4152 donne nello studio, quelle assegnate alla Dieta Mediterranea arricchita con olio extravergine di oliva presentavano un rischio inferiore del 68% di cancro al seno in post menopausa rispetto alle donne del gruppo di controllo. Inoltre, un aumento del 5% delle calorie dell’olio extravergine di oliva è stato associato a una riduzione del 28% del rischio di cancro al seno. Maggiore è l’assunzione di olio extra vergine di oliva, minore è il rischio di cancro al seno in post menopausa. Studi epidemiologici suggeriscono che l’olio extra vergine d’oliva esercita dunque un effetto protettivo contro alcuni tumori maligni. Seguire una dieta sana con l’olio EVO come principale fonte di grasso, infatti, potrebbe ridurre notevolmente l’incidenza del cancro. È poi da sottolineare come l’effetto protettivo dell’olio d’oliva è indipendente dalla quantità di frutta e verdura consumata nella dieta. È stato anche riportato che una dieta ricca di olio extra vergine d’oliva è associata a un ridotto rischio di cancro all’intestino. Studi recenti hanno dimostrato che l’olio EVO fornisce protezione contro il cancro del colon.

L’OLIO EVO NELLA LOTTA ALLE MALATTIE ASSOCIATE ALL’OBESITÀ

L’attuale sfida per il sistema sanitario e sociale è rappresentata dall’aumento dei casi di obesità infantile/giovanile che hanno come conseguenza la comparsa di complicanze in età più precoce. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 65% della popolazione mondiale vive in un paese in cui il sovrappeso e l’obesità uccidono più persone che la malnutrizione. Ciò include tutti i paesi ad alto e medio reddito. A livello nazionale i dati ISTAT del 2016, indicano che 35% della popolazione adulta (>18 anni) è in sovrappeso, e che il 10% è obeso. L’insorgenza dell’obesità sin dall’età pediatrica è una delle più grosse minacce per il futuro della sanità pubblica, in quanto globalmente, il 90% delle malattie epatiche, il 44% del diabete, il 23% delle cardiopatie ischemiche e il 7-41% di alcuni tipi di cancro sono attribuibili al sovrappeso e all’obesità. Uno degli alimenti che contribuisce al nostro benessere è sicuramente l’olio extravergine d’oliva. L’olio EVO ha proprietà nutraceutiche che riferite al tratto gastrointestinale apportano importanti benefici: migliora il gusto e l’appetibilità e lo svuotamento biliare della cistifellea, prevenendo la formazione di calcoli, facilita l’assorbimento delle vitamine liposolubili e del calcio, modula la microbiota intestinale, riducendo l’infiammazione, favorisce la digeribilità e la metabolizzazione degli alimenti, protegge la mucosa gastrica, diminuendo la secrezione di acido cloridrico, produce una minore secrezione del pancreas ed esercita un’azione lassativa. In più l’olio Evo oltre a dare benefici per il fegato e per il tratto gastrointestinale è un antidolorifico naturale che combatte le infiammazioni e un alleato prezioso anche in gravidanza,

Link a immagini video della conferenza: https://www.swisstransfer.com/d/d57044a7-1f52-46da-9510-42ad959d0c3f

Ufficio Stampa ANCO

Natascia Maesi 335 1979414

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Chi salva una vita salva il mondo intero

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Massimo Pieraccini
presidente e fondatore del Nucleo operativo di Protezione civile logistica dei trapianti

Massimo Pieraccini vive a Firenze e lo chiama “il dono”, senza enfasi, normalmente, quasi timidamente, quest’uomo attorniato dal suo gruppo di volontari, in giro per il mondo affrontano i problemi della burocrazia, delle attese, i minuti contati nella solitudine degli aeroporti, firme, nulla osta degli ospedali di origine e di destinazione, taxi, treni, documenti da firmare e la preziosa “scatola” , uno speciale contenitore isotermico che contiene il vero dono della vita consegnato con un sorriso, un lampo negli occhi tra sconosciuti….e anche questa è fatta!

Ma oggi Massimo ci racconta una storia, bella perché ha un lieto fine, che vede coinvolto il “dono”, persone, sconosciuti che diventano come fratelli, momenti tristissimi come lame d’acciaio che ti trafiggono il cuore quando ascolti la sentenza che non ti dà speranza e poi la gioia, incontenibile, nel ricevere il dono.
Ci racconta Massimo Pieraccini…..Sono già uscite le locandine che annunciano la prima nazionale di un docufilm, al Cinema Teatro Ariston, “

Consigli di Patrizia Pellegrini naturopata sul Bergamotto di Reggio Calabria

BERGAMOTTO (1)Firenze, Evento Lions Club Sesto Fiorentino, 20 novembre
Consigli di Patrizia Pellegrini naturopata
sul Bergamotto di Reggio Calabria

Chiamato “Frutto degli Dei” è coltivato esclusivamente in provincia di Reggio Calabria, il bergamotto è un agrume dalle molteplici proprietà benefiche e dall’aroma inconfondibile. Il bergamotto è considerato frutto della salute per i suoi molteplici benefici e le sue proprietà curative: ha proprietà antiossidanti, antibatteriche, antiinfiammatorie, anti-stress e soprattutto anticolesterolo.
Conosciamolo meglio per apprezzarlo appieno.
In Italia, questo agrume si coltiva esclusivamente in provincia di Reggio Calabria, lungo la fascia costiera che va da Villa San Giovanni a Caulonia, tanto da diventarne praticamente il simbolo. È curioso sapere che il 90% della produzione mondiale di questo agrume avviene in Calabria, mentre il restante 10% è prodotto dalla Costa d’Avorio. Arrivando a Reggio Calabria ti danno il benvenuto le grandi distese di agrumeti calabresi che producono un’enorme quantità e varietà di frutti deliziosi, tra questi il Bergamotto di Reggio Calabria.
Esistono tre cultivar: femminello, molto apprezzato per la fragranza delicata e caratterizzato da crescita veloce e produzione abbondante; castagnaro, con albero molto grande e frutti rugosi e di grandi dimensioni, ma contraddistinto dal fenomeno dell’alternanza produttiva (non fruttifica ogni anno); e infine fantastico, dalla produttività buona e costante nel tempo. Quest’ultima è anche la varietà più diffusa in Calabria.
Secondo gli storici, è nato come incrocio tra la limetta e l’arancia amara, e ha messo le sue radici per la prima volta nella zona di Reggio intorno al 1750. Inizialmente utilizzato e apprezzato solo per il suo olio essenziale dalle molteplici proprietà, i suoi impieghi gastronomici sono decisamente più recenti. Il bergamotto è un agrume, noto scientificamente come Citrus bergamia dal sapore unico, che combina note di agrumi come il limone e l’arancia, ma con un tocco distintivo e più aromatico.
Il bergamotto è piccolo, con una buccia spessa e rugosa di colore giallo-verde. Il suo succo è meno comune rispetto a quello di altre varietà di agrumi ed è spesso utilizzato per la produzione dell’olio essenziale di bergamotto, ampiamente impiegato in profumeria e nell’industria cosmetica per il suo profumo caratteristico.
Aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e il colesterolo: Grazie ai tanti polifenoli che contiene, ma anche alla vitamina C, il bergamotto, secondo alcune ricerche, svolge un’azione antiossidante e di tutela del cuore.
Inoltre, combatte l’invecchiamento precoce e l’azione dei radicali liberi, sempre grazie agli antiossidanti.
Anche i flavonoidi che questo agrume contiene contribuiscono a mantenerti in salute: ad esempio contrastando il colesterolo “cattivo” (LDL) e i trigliceridi nel sangue, alzando invece i livelli di colesterolo “buono” (HDL). In particolare, questo sarebbe dovuto a un antiossidante chiamato naringenina.
Aiuta ad abbassare la glicemia È sempre la naringenina che aumenta l’assimilazione di glucosio nei muscoli e nel fegato che contribuisce, di conseguenza, a ridurre i livelli di glucosio nel sangue e a migliorare l’attività dell’insulina.
Quest’azione rende il bergamotto un frutto molto prezioso per chi soffre di glicemia alta e diabete.
Ricco di ferro Grazie all’elevato contenuto di vitamine del gruppo B e di vitamina C, il succo di bergamotto migliora l’assorbimento del ferro ed è utile nel supporto alle terapie per le anemie.
Rinforza le ossa e contribuisce a mantenerle sane. Sono ancora le vitamine a esercitare una valida azione riparatoria nei disturbi ossei provocati, ad esempio da carenze di calcio, ma anche nei disturbi dei denti.

Dal punto di vista nutrizionale, oltre a rafforzare il sistema immunitario per la forte presenza di vitamina C, come tutti gli agrumi, il bergamotto è di supporto per il buon funzionamento del sistema nervoso, aiuta l’equilibrio sonno-veglia, favorisce la buona digestione proteggendo la flora intestinale e combatte l’inappetenza. Inoltre, abbassa il colesterolo e i trigliceridi, regola la pressione arteriosa, diminuisce la glicemia nel sangue ed è un concentrato di antiossidanti che, secondo recenti studi, aiuterebbero anche a prevenire le malattie degenerative.
Poiché poco utilizzato in cucina come frutto, è difficile da trovare “al naturale”: è più semplice comprarlo direttamente dai coltivatori che non al mercato. Visti i suoi molteplici benefici, sarebbe bene portarlo in tavola un po’ di più, usandone gli spicchi per arricchire l’insalata, o per aromatizzare carne e pesce, e per preparare dolci, bibite fresche e gelati.
A cura della Dr Patrizia Pellegrini
Naturopata Btn®
Esperta Alimentazione Chetogenica Antinfiammatoria e Low-Carb

Panettoniamoci – Eccellenze in gara Domenica 19 novembre 2023 Cinisello Balsamo

locandina70x100-Panettoniamoci-2023Panettoniamoci – Eccellenze in gara Domenica 19 novembre 2023 Cinisello Balsamo

Panettoniamoci, in arrivo per Milano e dintorni, con un forte richiamo alla tradizione ma con tante proposte inedite, cultura e libri compresi.

Domenica 19 novembre 2023, Villa Casati Stampa di Soncino si veste a festa per un evento dedicato al Re dei dolci natalizi: il Panettone. Nella mostra-mercato, accanto ai Maestri Pasticcieri che parteciperanno anche a un goloso concorso per decretare il miglior panettone tradizionale, faranno da cornice anche altre leccornie, e non mancherà il corner dedicato ai libridove il cibo è protagonista.

Il cibo è Cultura e in Italia lo è ancora di più. Il Natale è per eccellenza la festa in cui ritrovarsi attorno alla tavola e scambiarsi auguri e pensieri, gustandosi il meglio della tradizione culinaria regionale o per provare delizie di altre culture e usanze.

Da qui l’idea di Manuela Barbara Lattuada – condivisa e sostenuta da Stefania Gaia Paltrinieri, Patrizia Varnier e dall’intera associazione – di creare un evento ad hoc dedicato al Natale e ai regali con una trentina di espositori provenienti da tutta la Lombardia e anche oltre.

A partire dalle 16 una giuria di esperti valuterà i Panettoni in Gara decretandone il vincitore, facendo emergere tutta l’arte che sta dietro alla preparazione di questo dolce simbolo dell’italianità nel mondo e che, oggigiorno, si presta a innumerevoli varianti di gusto. Ci sarà spazio anche per il Premio del Pubblico, dove i visitatori avranno modo di dire la loro sulle proposte in gara.

Accanto ai Maestri Pasticcieri, sarà anche possibile degustare e acquistare altri prodotti d’eccellenza come vini, salse e conserve artigianali, miele, aceti balsamici, oli, cioccolato e molto altro, per un’immersione totale nei sapori del Bel Paese con un occhio di riguardo ai regali natalizi.

Accanto alle prelibatezze culinarie, spazio anche ad associazioni e negozi di Cinisello Balsamo, che proporranno prodotti per tutti i tipi di regali.

Associazione LeGhirlande significa anche e soprattutto libri e cultura, e sulla scia dell’evento Una Ghirlanda di Libri svoltosi a ottobre, ecco l’angolo espositivo riservato alle proposte culturali dove il libro, il Natale e il cibo saranno i protagonisti, con ricettari, romanzi, fiabe e racconti tutti a tema food e festività.

Impossibile mancare.

L’ingresso è come sempre libero e gratuito, orari 10.30- 17.30

info: Associazione LeGhirlande

https://www.leghirlande.com/panettoniamoci

UN’IMPORTANTE OCCASIONE DI FORMAZIONE E CONDIVISIONE PER I CONSORZI DEL PROSECCO DOC E DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

cec960da-5c8f-f5d7-d80e-c89ff7390af3Presso la sede del Consorzio Prosecco DOC a Treviso l’incontro tra due eccellenze italiane

UN’IMPORTANTE OCCASIONE DI FORMAZIONE E CONDIVISIONE PER I CONSORZI DEL PROSECCO DOC E DELL’ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

Un’intera giornata di confronto e approfondimenti di strategie ed esperienze e una riflessione congiunta sul nuovo scenario europeo alla luce del nuovo Testo Unico comunitario dei prodotti DOP e IGP

Modena, 17 novembre 2023.- Nella giornata di ieri, giovedì 16 novembre a Treviso, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e il Consorzio Tutela Prosecco Doc si sono incontrati per una giornata dedicata al confronto e alla condivisione delle esperienze in atto. Presenti i Consiglieri dei reciproci Consigli d’amministrazione guidati dal Presidente Stefano Zanette e dal Direttore Luca Giavi per il Consorzio Prosecco DOC e dalla Presidente Mariangela Grosoli e dal Direttore Federico Desimoni per il Consorzio Aceto Balsamico di Modena.
I due Consorzi, leader nei rispettivi settori, sono accomunati tanto dalla spiccata propensione all’export e dalla costante crescita della reputazione dei loro prodotti quanto dalla complessità degli scenari commerciali e dalla rilevanza dei fenomeni della contraffazione, delle imitazioni e delle evocazioni a livello nazionale e internazionale.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP con la sua produzione annua di oltre 90 milioni di litri e 200 milioni di bottiglie e una percentuale di export superiore al 90%, insieme al Prosecco DOP, con la produzione di oltre 630 milioni di bottiglie e una percentuale di export dell’80%, rappresentano infatti i due prodotti ambasciatori delle DOP e IGP italiane.

L’incontro, dedicato all’aggiornamento e alla formazione, è stata l’occasione per condividere e approfondire in modo sistemico e prospettico alcuni aspetti strategici e centrali dell’azione dei due Consorzi di Tutela: governance, gestione della filiera, comunicazione, promozione, valorizzazione, tutela e politiche sostenibilità, vigilanza e tutela legale.
Sono emersi possibili scenari di collaborazione e di scambio futuro in ottica del consolidamento del ruolo del consorzio, del rafforzamento delle loro prerogative e di una maggiore efficacia ed efficienza della loro azione. C’è stato spazio anche per la condivisione di strategie di tutela internazionale anche alla luce delle novità che il nuovo regolamento comunitario delle DOP e IGP apporterà nel sistema così come per l’apertura di nuovi scenari sul mondo della sostenibilità come strumento strategico dei Consorzi e delle filiere.

La soddisfazione condivisa da tutti i partecipanti indica una direzione chiara: in questo mondo sempre più complesso e fluttuante, la chiusura e l’individualismo non pagano, sono strumenti inadeguati soprattutto per queste realtà così saldamente radicate nei propri territori di riferimento. Lo scambio, la condivisione, la formazione continua e l’azione comune sono, e saranno sempre più, i presupposti necessari che permetteranno a questi prodotti e a tutte le altre DOP e IGP italiane di rimanere al passo con i tempi e di adottare quelle innovazioni necessarie per continuare a crescere e a creare benessere economico e sociale.

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LA CARPENÈ-MALVOLTI PREMIA IL MERITO DEGLI STUDENTI

9425104e-46ed-e33f-b3aa-d9be5f290efcLA CARPENÈ-MALVOLTI PREMIA IL MERITO DEGLI STUDENTILa cerimonia si è tenuta questa mattina nell’Aula Magna dell’Università a Conegliano

LA CARPENÈ-MALVOLTI PREMIA IL MERITO DEGLI STUDENTI
A LORENZO FELETTO LA “MEDAGLIA D’ORO ANTONIO CARPENÈ”
ED A MAURO MEROTTO LA “BORSA DI STUDIO INTERNAZIONALE ETILIA CARPENÈ LARIVERA”

Gli Studenti più virtuosi della Scuola Enologica e della Fondazione ITS Academy di Conegliano hanno ricevuto i prestigiosi riconoscimenti durante l’evento che ha visto altresì la presentazione di tutti e cinque i premi istituiti ad oggi dalla Carpenè-Malvolti per sostenere l’eccellenza formativa

La Carpenè-Malvolti continua ad investire in cultura premiando le nuove generazioni; Lorenzo Feletto e Mauro Merotto sono i nomi degli ultimi iscritti nell’albo d’oro dei riconoscimenti consegnati dalla storica Cantina, attiva da sempre in favore delle nuove generazioni su cui ha sempre destinato rilevanti risorse sia attraverso l’interazione Scuola-Impresa sia con riconoscimenti al merito.

Lo ha fatto anche questa mattina, conferendo ai due Allievi – nell’Aula Magna dell’Università di Padova presso il Campus Viticolo ed Enologico di Conegliano – due prestigiosi riconoscimenti, istituiti per premiare gli Studenti più virtuosi della Scuola Enologica e della Fondazione ITS Academy.

La “Medaglia d’Oro Antonio Carpenè”, istituita dalla Famiglia Carpenè e dedicata al Fondatore dell’Impresa nel 1902 – anno della sua scomparsa – per celebrare la figura di colui che ha dato inizio all’attività imprenditoriale, da 155 anni ancor oggi saldamente in mano alla medesima Famiglia, e che ha altresì fondato nel 1876 – insieme a Giovan Battista Cerletti – la prima Scuola Enologica dell’Italia post-unitaria.

A ricevere il premio per l’anno accademico 2022-2023 è stato Lorenzo Feletto, con la seguente motivazione: “Impegno costante nell’apprendimento, naturale curiosità e forte interesse nell’approfondimento. Sempre corretto e disponibile verso compagni e docenti, fulcro di discussioni creative e positive. Con passione ha deciso e seguito le lezioni dell’articolazione in Viticoltura ed Enologia.”
La Commissione per l’anno accademico 2022-2023 è composta dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Cerletti Maria Grazia Morgan, dalla Vice Preside Marina Di Fatta, dal Docente di Enologia Sabino Gallicchio, dal Direttore Amministrativo Cirillo Vincenzo, dalla Funzionaria Amministrativa Luisa Corrocher e dal Presidente della Carpenè-Malvolti Etile Carpenè. La Medaglia d’Oro Antonio Carpenè è una pregiatissima effige appositamente coniata.

“La narrazione della storia della “Medaglia d’Oro Antonio Carpenè” – ha commentato Rosanna Carpenè – ci permette di evidenziare come la Medaglia, pur essendo stata istituita nel 1902, sia stata assegnata meritoriamente “solo” 65 volte. In alcuni anni, infatti, per la severità dei criteri di assegnazione non si è individuato un esempio di eccellenza assoluta; in altri periodi, per le modifiche intervenute nella didattica. Va altresì ricordato che ha subìto un periodo di sospensione in concomitanza con i due conflitti bellici mondiali”.

Molti medagliati storici sono stati e sono affermati professionisti, che hanno fattivamente valorizzato le competenze enologiche nazionali in tutto il mondo; e come tradizione anche in questa occasione la Carpenè-Malvolti ha chiamato a raccontare la propria esperienza un vincitore del passato, che quest’anno è stato Marco Spagnol, Medaglia d’Oro 2003.

A seguire è stata assegnata la “Borsa di Studio internazionale Etilia Carpenè Larivera”; è un riconoscimento istituito dalla quarta Generazione della Famiglia Carpenè, Etile, in favore della Fondazione ITS e della Scuola Enologica ed in omaggio alla sesta Generazione Etilia creando di fatto un anello di congiunzione tra passato e futuro.

“La Borsa di Studio vuole guardare al futuro ed intende supportare gli Studenti più virtuosi proiettandoli in una prospettiva di esperienza internazionale – ha ancora aggiunto Rosanna Carpenè – per sostenerli nella costruzione di un profilo professionale di alto livello e per favorire quindi un miglior inserimento nel mercato del lavoro”.

Al vincitore Mauro Merotto sarà data l’opportunità di un’esperienza all’estero presso Università ed Imprese, per approfondire le dinamiche economico-finanziarie inerenti al settore agro-alimentare ed alla sostenibilità ambientale, quale fattori critici di successo sui mercati internazionali.

La motivazione con cui la Commissione – composta dalla Dirigente Scolastica dell’Istituto Cerletti Maria Grazia Morgan, dal Professor Vasco Boatto, dal Docente di Enologia Sabino Gallicchio, dall’esperto di mondo del lavoro Valerio Nadal, dal delegato della Fondazione ITS Andrea Panziera e dal Presidente della Carpenè-Malvolti, Etile Carpenè – ha decretato il vincitore è stata la seguente:“Con spiccata capacità da ricercatore, ha approfondito con metodologia tutte le tematiche previste. Con convinzione ha deciso di sviluppare le proprie conoscenze teorico-pratiche nell’ambito dell’enologia, frequentando il corso di specializzazione Enotecnico. Passione e professionalità lo hanno accompagnato in tutti i percorsi intrapresi.”

La cerimonia, condotta dalla giornalista RAI Camilla Nata, ha visto la partecipazione delle Istituzioni Nazionali, Regionali e Provinciali, a partire dall’Onorevole Marina Marchetto Aliprandi in rappresentanza del Ministero dell’Agricoltura, il Sindaco di Conegliano Fabio Chies, il Consigliere Regionale del Veneto Alberto Villanova, il Consigliere del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Angela Colmellere.

L’evento è stata altresì l’occasione per celebrare tutti e cinque i premi che la Carpenè-Malvolti assegna ogni anno a livello nazionale ed internazionale.

È stata quindi presentata, in anteprima assoluta, la scultura in miniatura “Storie di Vitae”; una preziosa opera d’arte realizzata dall’artigiano del legno Davide Marangon, raffigurante l’albero della vite, quale rappresentazione fortemente caratterizzante l’attività d’Impresa della Carpenè-Malvolti e che, d’ora in poi, assurgerà quindi a simbolo per tutti i premi.

La cerimonia si è quindi conclusa con il significativo contributo dell’Onorevole Marina Marchetto Aliprandi, in rappresentanza del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.

Ufficio Stampa Carpenè-Malvolti SpA

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“LE TERRE DEL BALSAMICO” SI PRESENTA AL MERANO WINE FESTIVAL 2023

 

1b4e51da-9f8f-5628-ec9b-ed4dbbb16306Nella Gourmet Arena del Kurhaus di Merano

“LE TERRE DEL BALSAMICO” SI PRESENTA AL MERANO WINE FESTIVAL 2023

Il Consorzio di secondo grado che riunisce quelli dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, alla sua prima uscita alla kermesse meranese

Modena, 31 ottobre 2023. – Aceto Balsamico di Modena protagonista dal 3 al 6 novembre al Merano Wine Festival 2023, con una serie di degustazioni e abbinamenti presso lo stand “Le Terre del Balsamico” nella Gourmet Arena all’interno del Kurhaus di Merano. .

Merano Wine Festival è un evento che richiama ogni anno produttori di vino da tutto il mondo, artigiani del gusto, chef di spicco nonché migliaia di visitatori ed offre la possibilità di accompagnare le degustazioni con prelibatezze gastronomiche, birre artigianali, grappe ed eccellenze food. Tra queste, c’è anche l’Aceto Balsamico di Modena, presente sotto l’egida del Consorzio di secondo grado “Le Terre del Balsamico”, progetto congiunto di valorizzazione dei Consorzi di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP che coinvolge le due realtà con l’obiettivo della salvaguardia, diffusione, valorizzazione e promozione coordinata delle due produzioni DOP e IGP e del comune territorio, nonché il consolidamento della reputazione e dell’immagine delle suddette denominazioni e lo sviluppo di nuove opportunità commerciali per due prodotti simbolo dell’agroalimentare modenese ed italiano.

Merano Wine Festival sarà dunque l’occasione per imparare a conoscere l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, nella sua versione di affinato minimo dodici anni e Extravecchio minimo 25 anni. Un prodotto di eccellenza, dalle caratteristiche uniche, con una produzione di circa quindicimila litri annui, apprezzato dai gourmet e dall’alta ristorazione per la sua armonica complessità e ricchezza.

Per l’Aceto Balsamico di Modena IGP, la kermesse di Merano, sarà l’occasione per presentare il Consortium Profile, sistema informativo univoco, chiaro e immediato creato con l’obiettivo di fornire al consumatore uno strumento efficace per individuare le principali caratteristiche organolettiche del prodotto identificato da un logo che attraverso elementi grafici e descrittivi è in grado di fornire un profilo sensoriale semplice e immediato, in risposta all’esigenza reale del consumatore di orientarsi meglio comprendendo le caratteristiche organolettiche del prodotto e dunque scegliendo secondo i propri gusti e le intenzioni di utilizzo.

L’invito è a scoprire l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e l’Aceto Balsamico di Modena IGP, degustandoli in purezza e con abbinamenti mirati, presso il tavolo C1 “Le Terre del Balsamico”, nella Gourmet Arena del Merano WineFestival, presso il Kurhaus di Merano, dal 3 al 6 novembre.

Ufficio Stampa Acetaie Aperte
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DOLCE TOSCANA NEL VINO: PASSATO, PRESENTE E FUTURO

0adefbac-57bd-e82b-e568-48feecbc28a0Alla Fattoria del Colle di Donatella Cinelli Colombini in occasione della presentazione del Passito di Traminer aromatico 12 Donne del Vino Toscane hanno raccontato i loro vini dolci

DOLCE TOSCANA NEL VINO:
PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Lo sviluppo passa attraverso la creazione di valore, di un packaging che guarda ai giovani e ai collezionisti, di nuovi stili di consumo e comunicazione la creazione di un “itinerario di vini dolci toscani” che ne incentivi la conoscenza e le vendite

Trequanda (Si), 31 ottobre 2023. – Tutte insieme per valorizzare il vino dell’accoglienza dalle radici antiche e parte integrante della tradizione toscana; da questa necessità è partita l’idea di Donatella Cinelli Colombini di riunire intorno a sé produttrici appartenenti alle Donne del Vino della Toscana di cui è Delegata regionale e di presentare il nuovo look per il Passito da uve di Traminer aromatico IGT Toscana 2018.

L’idea innovativa di Donatella Cinelli Colombini inaugura uno stile più ricercato e punta in alto con una etichetta che richiama fregi e trine antiche: non solo ha numerato le bottiglie del Passito da uve di Traminer aromatico come fosse una litografia, ma le tratta come finora è stato fatto solo con le opere d’arte. Solo 364 bottiglie da 375 CL destinate ai grandi amanti dei vini dolci e custodite in piccoli scrigni azzurri che ne valorizzano il carattere esclusivo e prezioso, una produzione di Passito che nasce dalla passione del marito di Donatella, Carlo Gardini e dell’enologa Barbara Magnani. Ancora a somiglianza di un’opera d’arte, ogni bottiglia ha un certificato di autenticità che permette di tracciare i passaggi di proprietà del vino fino al momento in cui viene aperta. Ovviamente la prima firma è quella di Donatella Cinelli Colombini.

Lo scenario per la presentazione di questo vino è stata la degustazione Dolce Toscana nel vino che si è tenuta alla Fattoria del Colle di Trequanda, in provincia di Siena, nei giorni scorsi, dove sono sfilati i vini dolci di 12 donne del vino: Vin Santo, Passiti, Occhio di Pernice, Aleatico e Moscadello di Montalcino, rappresentative di tutti i territori vinicoli toscana.

La degustazione guidata dal giornalista Gianni Fabrizio, ha messo in evidenza l’esigua produzione tutta artigianale, con costi molto alti della stessa (si ottengono massimo 15-20 litri di Vin Santo ogni 100 kg di uva), una comunicazione da implementare e packaging che guarda ai giovani e ai collezionisti oltre a combattere la presenza sul mercato di prodotti concorrenti di basso livello e imitativi.

I 12 vini dolci delle Donne del Vino toscane provenivano dalle cantine: Badia a Coltibuono, Banfi, Capezzana, Castello di Querceto, Castello Sonnino, Dei, Donatella Cinelli Colombini, Fattoria Aldobrandesca, Fattoria Le Pupille, Tenuta di Artimino, Tenuta Il Corno e Villa di Vetrice.

Gli asset strategici per la valorizzazione di questi preziosi prodotti scaturiti dal confronto tra le produttrici sono stati diversi: tutti d’accordo sul fatto che l’enoturismo è un elemento da valorizzare: “Il Vin Santo e gli altri vini dolci vengono venduti soprattutto nel luogo di produzione grazie allo storytelling che affascina i visitatori, quindi”, ha affermato Donatella Cinelli Colombini, “se da un lato sarebbe auspicabile la creazione di un “itinerario di vini dolci toscani” che ne incentivi la conoscenza e le vendite e dall’altro la particolarità del loro sistema produttivo, la rarità e la territorialità di questi vini rafforzano l’appeal turistico delle cantine rispetto a un viaggiatore sempre più attratto da ciò che è raro e autentico”.

Roberto Scalacci, Direttore Agricoltura e Sviluppo Rurale presente in rappresentanza della Regione Toscana e della Vice Presidente e Assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, per recepire le necessità del comparto ha sottolineato come “Grazie al lavoro fatto dalla Regione Toscana negli anni novanta, il Vin Santo può essere prodotto solo in Toscana e quindi costituisce un’esclusiva di questa Regione”. Ha inoltre portato il suo contributo di esperienza al fine di trovare soluzioni adeguate sul piano normativo per ampliare la riconoscibilità di queste produzioni, obiettivo che per i vini dolci della Toscana potrebbe rientrare nel progetto regionale di “valorizzazione e recupero delle produzioni tradizionali toscane elementi essenziali nella narrazione di secoli di esperienza”.

Essenziale l’individuazione di nuovi mercati come l’Asia dove i consumatori sono più inclini ai sapori dolci, così come percorrere strade diverse alla ricerca di nuove esperienze gustative. Un nuovo stile di consumo è infatti il messaggio che ha proposto la Presidente con l’abbinamento a fine pasto oppure fuori pasto del suo Passito da uve di Traminer aromatico IGT Toscana 2018 o come antipasto con i formaggi di Andrea Magi De Magi super premiato affinatore caseario che ha presentato gli erborinati Superbia di Bufala e Puffarello di Pecora nonché il Maledetto Toscano invecchiato 2 anni. Senza rinunciare all’abbinamento più tradizionale con un dolce creato appositamente dal campione del mondo Rossano Vinciarelli. La Presidente ha anche proposto di collaborare per la commercializzazione di questi vini con caseifici o affinatori al fine di fare promozione insieme ai formaggi toscani.

Occorre una comunicazione più efficace che punta a mettere in evidenza la rarità dei prodotti e un packaging più accattivante importante nella promozione del prodotto al fine di creare valore tanto da farli diventare oggetti da collezione.

CHI SONO LE DONNE DEL VINO TOSCANE
L’associazione Nazionale Le Donne del Vino è nata a Firenze nel 1988, è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Le Donne del Vino sono 1150 tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. Il gruppo toscano è composto da 94 socie coordinate da Donatella Cinelli Colombini e, nel 2023, ha organizzato un’iniziativa sul vetro leggero, organizzato corsi sul vino nelle scuole, raccolto fondi per il contrasto alla violenza di genere e ospiterà il 35° anniversario dalla fondazione con un evento dedicato alla cultura. La Presidente Nazionale è la produttrice campana Daniela Mastroberardino.
Altre info sul sito e sul blog: www.ledonnedelvino.com e per la Toscana nell’account Instagram https://www.instagram.com/donnedelvinotoscana/?hl=it

Ufficio Stampa Donne del Vino Toscana
Marzia Morganti Tempestini
cell. 3356130800; marzia.morganti@gmail.com

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Comunicazione inviata con Message Globe –

Terlizzi, Birramilandia 2023 La musica che fa grande la festa del luppolo. Da Domani 13 ottobre sino a domenica 15 ottobre I Gemelli Diversi, Dj Violet I Komandanti e Super Classifica Sciò

birramilandia 2023Terlizzi, Birramilandia 2023 La musica che fa grande la festa del luppolo. Da Domani 13 ottobre sino a domenica 15 ottobre I Gemelli Diversi, Dj Violet I Komandanti e Super Classifica Sciò

Da domani 13 ottobre a Terlizzi la festa del luppolo. Grande attesa per I Gemelli Diversi, Dj Violet I Komandanti e Super Classifica Sciò

La musica sarà il vero filone denominatore per la tre giorni di Birramilandia che per la terza edizione si terrà il 13-14-15 ottobre 2023 a Terlizzi. In via Chicoli nel villaggio dedicato al luppolo e alle tipicità enogastronomiche pugliesi si esibiranno in concerto già da venerdì 13 ottobre Paky DT, in successione si terrà l’esibizione de I Komandanti con la cover band di Vasco Rossi; seguirà Deeza.

Serata dedicata al sano divertimento sabato 14 ottobre 2023 con Dj Mr Wario e il grande concerto dei SuperClassifica Sciò la band, ormai sinonimo di divertimento in tutto il Sud-Italia, mescola sonorità eleganti e discrete a momenti di divertimento esplosivo, i Superclassifica Sciò creano il perfetto equilibrio tra allegria travolgente e delicata raffinatezza, con un vasto repertorio italiano ed internazionale, che abbraccia il Pop, Jazz, Soul, Funky, Black Music, Disco Dance e tanto divertentismo italiano e in conclusione il famoso Dj Violet Tear uno degli artisti più attesi nel sud Italia, noto per il suo carisma, talento compositivo pronti per un viaggio a ritroso nel tempo, per scoprire i migliori dischi che hanno segnato l’epoca più eclettica, dark ed eccentrica della storia musicale.

La tre giorni dedicata alla birra si concluderà Domenica 15 ottobre 2023 DJ Rinaldo & Denny Cataldi, grande concerto de I Gemelli Diversi il gruppo che ha fatto sognare intere generazioni al ritmo delle loro indimenticabili canzoni: Mary, Un attimo ancora, Fotoricordo e tante altre. Una delle band più amate di tutti i tempi, che continua, oggi più che mai, a riscuotere successo in tutta Italia.
Dopo il singolo invernale “Torcida”, arriva “Marrakech”, brano elettro-pop coinvolgente, dalle atmosfere estive e caratterizzato da sound fresco e sensuale. Il ritornello esplode in un’atmosfera coinvolgente, una dance festosa e piena di energia. Chiudono la tre giorni dedicata al luppolo e alle tipicità il Dj Danny Dee.

Birramilandia si svolgerà in un ampio spazio con grande attenzione alle esigenze di bambini e famiglie. La terza edizione della festa del luppolo made in Terlizzi che si terrà in via Chicoli il 13-14-15 ottobre 2023 pensata in tema family sarà strutturata come una vera festa della birra artigianale con etichette internazionali.

E’ un manifestazione organizzata dall’Associazione Il Rifugio con il sostegno del Comune di Terlizzi, partner Pdl Comunicazione e Live Eventi, Radio 80 – LOVE FM.
Tre giorni dove le protagoniste saranno le migliori birre tra italiane, belghe e tedesche etichette ricercate da estimatori e appassionati del luppolo, accompagnati da produttori enogastronomici locali, musica live e cucina tipica pugliese, arricchiti da vere e proprie esperienze di gusto.
Un weekend dove sarà possibile partecipare a momenti outdoor di degustazione-spettacolo, con spettacoli di giocoleria, artisti di strada, trampolieri e sputafuoco, mascotte. In programma, in apertura della festa del Luppolo made in Terlizzi, venerdì 13 ottobre e sabato 14 ottobre 2023 dalle ore 18.30 mentre domenica 15 ottobre 2023 dalle ore 18.00, in Via Chicoli a Terlizzi, Ingresso Gratuito.
Info: email: info@birramilandia.it tel. 348 597 4426 – @Birramilandia – Ufficio Stampa: ufficiostampagm@gmail.com
Terlizzi, 12 ottobre 2023

I Musei del Cibo aderiscono a Famu, la giornata nazionale famiglie al Museo. Iniziative speciali domenica 8 ottobre

1_MuseodelVino_FotoLucaROssiI Musei del Cibo aderiscono a Famu, la giornata nazionale famiglie al Museo. Iniziative speciali domenica 8 ottobre

Domenica 8 ottobre è la Giornata nazionale famiglie al museo, evento culturale dedicato a bambine e bambini, che punta a facilitare l’incontro tra le famiglie e i luoghi espositivi.

Oltre che celebrare i prodotti che hanno reso Parma nota in tutto il mondo, i Musei del Cibo hanno fra gli obiettivi principali quello di educare le nuove generazioni alla sana alimentazione e, dunque, non poteva mancare l’adesione a Famu 2023, con una serie di iniziative anche gratuite.

Per tutta la giornata in tutti gli otto Musei del Cibo le famiglie potranno entrare con un ticket speciale del costo di 10 euro, che comprende l’ingresso di due genitori e di tutti i figli.

Inoltre, alle 11 e alle 16 le visite guidate saranno gratuite. Sarà sempre possibile richiedere il MuseoQUIZ per i bambini all’ingresso. I Musei del Cibo sono aperti, con orario continuato dalle 10 alle 18.

A Sala Baganza, alle 16, sarà possibile effettuare una visita al piano nobile della Rocca Sanvitale (sede del Museo del Vino dei Colli di Parma), alla ricerca di creature mitologiche e fantastiche ed attività tattile (consigliata per i bambini dai 5 ai 10 anni con i loro accompagnatori). L’esperienza sarà gratuita per i bambini (biglietto a 1 euro per gli adulti). Info e prenotazioni per questa visita a iat@unionepedemontana.pr.it tel.: 0521 331342.

Gli otto Musei del Cibo: Culatello – Antica Corte Pallavicina – Polesine; Parmigiano Reggiano – Corte Castellazzi – Soragna; Pasta – Corte di Giarola – Collecchio; Pomodoro – Corte di Giarola – Collecchio; Vino – Rocca Sanvitale – Sala Baganza; Salame di Felino – Castello di Felino – Felino; Prosciutto di Parma – ex Foro Boario – Langhirano e Fungo Porcino di Borgotaro – Museo delle Mura – Borgotaro).

Info: IAT Parma, 0521.218889, attivo tutti i giorni 9-19

Legami tra i Grimaldi e la Calabria

MONACO dicembre 2018 (1)Legami tra i Grimaldi e la Calabria
Il Principe Alberto II di Monaco all’ISS
Istituto Superiore Alberghiero Enaudi-Alvaro di Palmi

Una lapide marmorea del XVIII sec. attesta la presenza in Rosarno (R.C.) della nobile famiglia Grimaldi di Monaco e il principe Alberto II di Monaco ritorna per la seconda volta in Calabria creando una sorta di rete dei siti Grimaldi di quelle località francesi e italiane che hanno in comune il nome.

La prima visita del Principe a Reggio è stata nel novembre 2022 per presentare l’impegno della Fondazione Principe Alberto II di Monaco per la salvaguardia degli ecosistemi ambientali, la tutela dell’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici, la salvaguardia della biodiversità, la gestione delle risorse idriche e la lotta alla desertificazione.

Ma c’è stata anche una terza volta, una giornata speciale nella quale sia le autorità che lo chef Filippo Cogliandro hanno accolto il Principe, insieme all’amministrazione guidata dal Sindaco Ettore Tigani, da Valerio Crino’ delegato all’agricoltura e dai Consiglieri di Terranova Sappo Minulio S.a.s.

Dimenticando il protocollo ufficiale per un attimo è stato un incontro caldo, affettuoso, quello del Principe con lo chef Cogliandro che ha fatto seguito all’incontro a Monaco, nel dicembre 2018, per la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo” con la cena di gala promossa dall’ambasciatore d’Italia Cristian Gallo dove lo chef si era fatto promotore dell’invito in Calabria, terra che ha visto nell’antichità la presenza dei Grimaldi.
E infatti sono stati i colori e i sapori della terra calabra che hanno stregato il Principe, il tutto organizzato dagli alunni del settore gastronomico dell’ IIS “Istituto Superiore Alberghiero Einaudi-Alvaro” di Palmi, con la supervisione dello chef reggino Filippo Cogliandro, che ha creato piatti tipici del territorio.

Come ci dice lo chef Cogliandro: Ancora una volta ho gestito la cucina che ha reso onore ad una presenza cosi importante dando rilievo ai prodotti del nostro territorio.
Ho fatto scoprire al Principe i nostri sapori unici, insieme agli allievi del settore gastronomico dell’Istituto Superiore Einaudi-Alvaro di Palmi, che diligentemente hanno preparato uno straordinario buffet con i prodotti Galbatir, per rendere omaggio a Sua Altezza Serenissima, alle autorità e agli amici presenti. Sono onorato di aver potuto riabbracciare il Principe e di aver condiviso questa bellissima esperienza con i tanti giovani studenti che si stanno formando in un contesto abilmente diretto da 2 insegnanti straordinarie, la Dirigente Eva Nicolo’ e la Dirigente Tecnico USR per la Calabria Lina Zaccheria.

Prosegue dunque una rete dei siti Grimaldi e la Calabria, di quelle località che hanno in comune il nome.

Reggio Calabria, ottobre 2023

IL PRIMO DI OTTOBRE ALLA SCOPERTA DELLA PESCA DI LEONFORTE IGP

de372d61-b812-9236-c580-a466baf82e0bAppuntamento con le eccellenze agroalimentari siciliane promosso da DOS Sicilia

IL PRIMO DI OTTOBRE ALLA SCOPERTA DELLA PESCA DI LEONFORTE IGP

Il ciclo di incontri per conoscere i prodotti DOP e IGP dell’Isola prosegue fino a novembre con altri appuntamenti, a cui ne seguiranno altri nel corso di tutto il 2024

Protagonista dell’Educational Sicily Food Tour sarà la Pesca di Leonforte IGP, uno dei prodotti iconici tra le produzioni di qualità certificate italiane grazie alla sua particolare tecnica di coltivazione. Domenica primo ottobre l’incontro si terrà alle ore 11.00 presso il Circolo degli Operai in Corso Umberto, 163 a Leonforte in provincia di Enna nell’ambito del progetto di promozione e valorizzazione dei prodotti DOP, IGP e QS siciliani organizzato e coordinato da DOS Sicilia, ovvero l’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS. “La mission di DOS Sicilia è contribuire allo sviluppo e al progresso in campo alimentare della Regione siciliana- spiega il Presidente di DOS Massimo Todaro – in cui esiste un contesto agroalimentare d’eccellenza che negli ultimi anni ha fatto grandi passi avanti. Il successo di questi incontri dimostra che stiamo andando nella direzione giusta. A testimoniare l’evoluzione positiva che sta vivendo tutto il comparto gastronomico arriva un riconoscimento internazionale come Regione Gastronomica d’Europa 2025 da parte dell’International Institute of gastronomic, culture, arts and tourism (IGCAT), portando la Sicilia ad essere la prima regione italiana che centra l’obiettivo, manca solo l’ultimo passaggio formale ma considerato il dossier presentato e i risultati della visita, la giuria ha decretato che la Sicilia deve essere raccomandata come Regione europea della gastronomia del 2025, passando alla fase finale. Un grande risultato che ci stimola ad andare avanti sulla strada intrapresa per promuovere e tutelare un patrimonio non solo di cultura e tradizioni, ma anche un notevole valore economico infatti il valore complessivo rappresentato dai Consorzi di Tutela presenti in DOS – conclude il Presidente Todaro – raggiunge i 40 milioni di euro”.

La presentazione della Pesca di Leonforte IGP sarà a cura del Presidente del Consorzio Tutela Pesca di Leonforte IGP Domenico di Stefano: “Il ruolo del Consorzio di tutela è fondamentale per la cura e la gestione di una denominazione, il nostro giovane Consorzio è già una realtà conosciuta ed è divenuto un interlocutore autorevole e di qualificata competenza nel settore, attualmente i soci sono 20 tra aziende produttrici e confezionatrici per una produzione di circa 500 tonnellate di prodotto certificato IGP ed un valore alla produzione di oltre un milione di euro. La stagione in corso è particolarmente importante perché siamo riusciti ad ottenere la modifica del disciplinare di produzione che ha autorizzato l’anticipo della raccolta a causa dei noti cambiamenti climatici. Ci stiamo impegnando molto con i miei colleghi peschicoltori – continua il Presidente Di Stefano – affinché questo prodotto rappresenti non solo una risorsa economica per le aziende ma anche un driver turistico per lo sviluppo integrato del territorio, infatti il nostro “educational” prevede anche la visita ad un’azienda agricola”.

A descrivere le caratteristiche organolettiche uniche con una degustazione guidata sarà Rita Serafini, Direttrice del Consorzio di tutela della Pesca di Leonforte IGP: “Ritengo che presentare le caratteristiche fisiche e organolettiche di un prodotto di eccellenza come la Pesca di Leonforte IGP al pubblico di consumatori sia fondamentale per favorire la corretta conoscenza e divulgazione del prodotto. Ho studiato ed ideato una scheda di degustazione che presenteremo per la priva volta domenica. Nel corso della degustazione guidata focalizzeremo gli aspetti principali che contraddistinguono la Pesca di Leonforte IGP da un qualsiasi altro prodotto ad essa similare. Attraverso tale attività si mira ad educare il consumatore finale affinchè sia in grado di effettuare una scelta di acquisto consapevole. Questo è il senso dell’attività promossa da DOS, Associazione di Consorzi di tutela di cui siamo orgogliosi di far parte, convinti che fare rete, essere squadra è senza dubbio una formula vincente.

All’incontro si può partecipare gratuitamente previa prenotazione a info@consorziodos.it.

LA PESCA DI LEONFORTE
Coltivata in un’oasi al centro della Sicilia, la Pesca di Leonforte IGP è la naturale sintesi di antiche varietà e di un microclima particolare che ne caratterizza la maturazione. La peculiarità della Pesca di Leonforte IGP è la pratica dell’insacchettamento dei frutti come metodo di controllo della mosca mediterranea. Tale particolarità ha rappresentato nel tempo uno degli aspetti più qualificanti della produzione ed è apprezzata dai consumatori. La Pesca di Leonforte IGP si coltiva nella zona centrale della Sicilia, nel territorio di Leonforte si ha la più significativa produzione, ma anche ad Assoro, Agira, Enna, Calascibetta. Il territorio della Sicilia centrale è molto vario, infatti si trova un susseguirsi di rilievi e vallate con aree pianeggianti alternate a promontori compresi tra i 200 e i 1000 metri sul livello del mare.

Chi è DOS
DOS Sicilia è un’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane a Marchio DOP, IGP e QS, ne fanno parte 17 Consorzi di tutela e valorizzazione di produzioni di qualità certificata, quali la Carota Novella di Ispica IGP, la Ciliegia dell’Etna DOP, il Cioccolato di Modica IGP, il Pecorino Siciliano DOP, il Piacentinu Ennese DOP, il Ragusano DOP, l’Olio Monte Etna DOP, l’Olio DOP Monti Iblei, l’Olio DOP Val di Mazara, il Pistacchio di Raffadali DOP, il Pistacchio Verde di Bronte DOP, il Pomodoro di Pachino IGP, la Provola dei Nebrodi DOP, la Vastedda della Valle del Belice DOP, la Pesca di Leonforte IGP, il Progetto Natura Società Cooperativa Agricola (QS), la Rete Ovinicoltori Siciliani (QS). La mission è favorire lo sviluppo e il progresso in campo alimentare della Regione Siciliana.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DEL CONSORZIO DOS – Continuano gli appuntamenti, il prossimo sarà dedicato al Pistacchio Verde di Bronte DOP il 30 ottobre ed il formaggio Ragusano DOP a novembre. Gli altri incontri, sono programmati per il primo semestre 2024 e riguarderanno l’Olio DOP Monti Iblei, il Consorzio QS Latte Vaccino, il Pomodoro di Pachino IGP, la Carota Novella di Ispica IGP e il Piacentinu Ennese DOP. Sono infine previsti per il secondo semestre 2024 gli educational del Consorzio QS Latte Ovino e del Consorzio Agnello e Agnellone.

Ufficio Stampa Consorzio DOS
Marte Comunicazione snc info@martecomunicazione.it
Niccolò Tempestini & C. cell.3398655400 mail: ntempestini@gmail.com;
Marzia Morganti cell. 335 6130800 mail: marzia.morganti@gmail.com

Sagra del Calzone Molfettese Il 30 settembre la festa della tipicità made in Molfetta punta ai bambini, all’ eco sostenibilità e alle intolleranze.

post instagram e facebook sagra del calzone molfettaSagra del Calzone Molfettese Il 30 settembre la festa della tipicità made in Molfetta punta ai bambini, all’ eco sostenibilità e alle intolleranze.

Il 30 settembre la festa della tipicità made in Molfetta punta ai bambini, all’ eco sostenibilità e alle intolleranze.

Molfetta – Molfetta saluta l’estate con una serata tutta dedicata al calzone molfettese, un classico della tradizione pugliese, un vero e proprio must della cucina popolare locale diventato ormai icona gastronomica della città.

Sabato 30 settembre 2023, a partire dalle ore 18.30, in Villa Comunale (Piazza G. Garibaldi ), si svolgerà a Molfetta la ventinovesima edizione della Sagra del Calzone molfettese del vino doc e dell’olio extravergine d’oliva, evento promosso dall’associazione turistica Pro Loco con il patrocinio di Comune di Molfetta, Molfetta Summer Edition 2023, Unpli Puglia e Regione Puglia.

Anche quest’anno il programma messo a punto dalla Pro Loco propone un mix di musica, sapori genuini, tradizioni e divertimento.

Novità dell’edizione 2023 l’attenzione ai bambini e ai materiali ecocompatibili. All’interno della villa comunale sarà possibile trovare il calzone tradizionale con pesce, sponsali, olive, cavolfiori e ricotta “forte”, ma anche la variante con il tonno e il calzone per celiaci.

La novità culinaria sarà la versione per i bambini, mini porzioni che saranno preparate con ingredienti delicati adatti ai palati dei più piccoli. Un modo per trasmettere le tradizioni enogastronomiche della città ai più piccoli cittadini del futuro, il tutto sarà servito con i materiali eco compatibili che fanno bene alla natura e all’ambiente. Oltre ad essere ecosostenibile la Sagra del Calzone sarà dedicata all’antispreco e sarà consentito ai partecipanti di usare le Doggy Bag per portare a casa il calzone non degustato.

Durante la sagra, spettacoli e musica saranno al centro della giornata dedicata interamente ad un vero e proprio must di Molfetta, si potrà ballare a cielo aperto per chiudere l’estate all’insegna dalla musica con i Dj Set e le tipicità. prolocoeventimolfetta@gmail.com . 337.862679