Bottiglia bordolese – Leonardo Landozzi – Italiana Sommelier

Il contenitore per eccellenza usato per il trasporto del nettare di Bacco rivela segreti e forme che raccontano le tradizioni e la storia dei popoli produttori di vino.
Il problema di conservare il vino in un contenitore capace di mantenerlo il più possibile integro e di consentirne anche il trasporto, ovviamente per ragioni puramente commerciali, è una necessità che da sempre è stata legata alla produzione di vino.

Bordolese Originaria della zona di Bordeaux, questa bottiglia ha una forma cilindrica, spalle molto accentuate e un collo corto, ed è tra le bottiglie più utilizzate al mondo per l’imbottigliamento dei vini sia bianchi sia rossi. Può essere incolore per i vini bianchi, soprattutto nella zona di Bordeaux, mentre è di colore verde e marrone per i vini rossi e spesso anche per i vini bianchi.

La base, oltre ad avere l’evidente funzione di consentire alla bottiglia di rimanere in posizione verticale, è spesso modellata con una forma piuttosto concava, caratteristica che non è presente in tutti i tipi di bottiglia. La ragione di questa “rientranza” è probabilmente dovuta a ragioni produttive storiche. Quando le bottiglie venivano prodotte soffiando una massa di vetro incandescente e senza fare uso di stampi, la parte che doveva fungere da base assumeva una forma tondeggiante e che avrebbe reso impossibile la posizione verticale. Questa parte tondeggiante veniva quindi spinta verso l’interno della bottiglia, ovviamente quando il vetro era sufficientemente caldo e modellabile, in modo da formare una base.

Italiana Sommelier

Bottiglia bordolese – Leonardo Landozzi – Italiana Sommelierultima modifica: 2009-07-31T07:41:00+02:00da eleoma
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