Sulle tracce dei Tartufi – Cronache antiche e fiabe moderne – Casale Monferrato (AL)

Da venerdì 20 novembre a domenica 13 dicembre 2009

Palazzo Sannazzaro
Via Mameli, 63
Casale Monferrato (AL)

Sulle Tracce dei Tartufi

Cronache antiche e fiabe moderne.
Una collezione internazionale di antiche riviste e racconti illustrati.

La prestigiosa sede di Palazzo Sannazzaro ospita, dal 20 novembre al 13 dicembre, un evento di straordinario interesse storico e documentario: una mostra assolutamente inedita sui tartufi, o meglio, su tutto ciò che questi preziosi funghi sotterranei hanno ispirato a scrittori ed illustratori fra l’Ottocento e la metà del Novecento.
Mentre nelle zone vocate del Piemonte si organizzano mercati e fiere dei tartufi, Casale Monferrato si propone come punto di riferimento culturale in grado di abbracciare un vastissimo territorio che va ben oltre i confini del Monferrato e dello stesso Piemonte.

La mostra “Sulle tracce dei tartufi”, organizzata dall’Accademia Aleramica di Alba, è curata dal giornalista Raoul Molinari e dallo scrittore Giordano Berti.
Fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale di Casale Monferrato e da Palazzo Monferrato di Alessandria, l’esposizione si articola in più sezioni, caratterizzate da uno scenografico allestimento curato da ArtStudioLetizia di Mango. L’inaugurazione si terrà venerdì 20 novembre alle ore 17:30.

All’entrata, il visitatore può vivere l’emozione di un passaggio nel bosco notturno, tra foglie, radici e tronchi d’albero. Da qui si raggiunge un ambiente dedicato alla parte scientifica, curata dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

Nella sezione dedicata alla provincia di Alessandria, realizzata in collaborazione con la Strada del Tartufo bianco d’Alba nel Basso Piemonte, in mezzo a panoramiche gigantografie si trovano curiose citazioni dedicate alle cittadine che fin dal Medioevo sono rinomate per la ricerca ed il commercio dei tartufi. Fra queste emergono in particolare due città, ripetutamente citate dagli antichi cronisti-viaggiatori: Casale Monferrato i cui tartufi, prima dell’annessione al Regno del Piemonte, erano destinati alla corte mantovana dei Gonzaga; Tortona, centro di rifornimento per i Visconti-Sforza di Milano.
Se le Valli Cerrina, Curone e Borbera emergono come centri tartuficoli, alcune località un tempo scarsamente citate sono emerse di recente, imponendosi come luoghi sia di raccolta sia di mercato. L’esempio più significativo è quello di Murisengo, che da rinomato centro curativo è passato ai vertici della cronaca per la sua Fiera del Tartufo nata nel 1967 e divenuta Nazionale nel 2005; ma le sue radici affondano nella tradizionale Fiera di San Martino risalente al 1530.

La sezione successiva evidenzia una preziosissima collezione di riviste illustrate, dal 1840 fino agli anni ’60 del Novecento, nelle quali il tartufo è descritto e dipinto nei modi più diversi. Il pregio di queste riviste, provenienti da ogni parte d’Europa e persino dagli Stati Uniti d’America, sta sia nella varietà di tecniche incisorie (acqueforti, xilografie, litografie, cromolito ecc.), sia nei soggetti rappresentati. Vediamo maiali alle prese con gentili contadine che li portano al guinzaglio o accanto a rudi allevatori che indicano il luogo in cui scavare e, talvolta, attendono con un randello in mano, pronti a strappare con la forza il tartufo dalla bocca avida dell’animale grufolante.
Naturalmente non mancano i cani, la cui figura è più nobile ed elegante, giocosa e familiare. Li vediamo giocare con i figli del trifolao, indaffarati nell’affannosa ricerca del fungo sotterraneo tanto desiderato dal padrone, saltellare per chiedere il meritato premio.

Da qui si passa ad una raccolta di racconti per bambini e adolescenti, anche questi ricchissimi di illustrazioni. In questi racconti il tartufo è rappresentato come un cibo aristocratico ed esotico che offre lo spunto per curiose avventure, ideate anche da scrittori celeberrimi come Rudyard Kipling e Patricia Highsmith. Talvolta il protagonista è un ragazzo, assieme al suo cane o al maialino, ma più spesso gli eroi sono gli animali stessi. Non mancano racconti popolari, come la bellissima leggenda della fata del Périgord o il suggestivo racconto molisano che narra di come Sant’Antonio abate sia divenuto patrono dei tartufai, o anche la bizzarra preghiera alla “folletta Nortia”, tramandata dai cercatori umbri.

La sezione conclusiva consiste in una raccolta di romanzi gialli dove il prezioso fungo ipogeo è protagonista suo malgrado, nonché opere teatrali e letterarie nelle quali il tartufo è metafora dell’ipocrisia umana. In appendice alla mostra è allestito uno spazio video in cui viene proiettato il cortometraggio “Il tartufo: un tesoro nel tempo”, curato dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

Orari
Feriali: dalle 16,30 alle 19,30
Domenica: dalle 10,30 alle 12,30 – dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì chiuso
Visite guidate per scolaresche su appuntamento.

Informazioni
Monferrato Eventi: tel. 0142.454757 – Fax 0142.73281 – e-mail: monferratoeventi@gmail.com

Organizzazione
Accademia Aleramica – Piazza San Paolo, 3 – 12051 Alba (CN)
E’ il braccio operativo dell’Associazione Culturale “I Cavalieri d’Aleramo”, nata nel 2000 allo scopo di alimentare nel territorio del Sud Piemonte e del Ponente Ligure (a suo tempo facenti parte della Marca Aleramica) una cultura vivace e propositiva in ambito turistico e socio-economico.
Appena costituita, l’Accademia Aleramica è stata incaricata dalla Regione Piemonte per le province di Asti, Cuneo e Alessandria di animare i castelli nell’ambito della rassegna “Castelli Aperti” e “ Castelli in scena”con performance di musica e di teatro; un incarico ancora in essere, che viene migliorato ogni anno.
L’Accademia, nel 2002 ha ideato il Mercatino Aleramico, vetrina dei Prodotti storici della Marca. Ad oggi il Mercatino viene allestito annualmente in circa 40 località fra Piemonte e liguria.
Un’ulteriore attività consiste nell’organizzazione di eventi spettacolari e rassegne enogastronomiche finalizzate a valorizzare le tradizioni e la cultura di questi territori.
Nel 2007 ha pubblicato il volume La Marca Aleramica. Storia di una regione mancata, edito da Soletti Editore.

Presidente: Raoul Molinari
Responsabile alla comunicazione e all’immagine: Letizia Rivetti
Ufficio Stampa: Eugenio Baldi

E-mail: accademiaaleramica@gmail.com
Sito web: www.accademiaaleramica.org

Curatori

Raoul Molinari (Mango d’Alba 1935), giornalista, si occupa da sempre del “pianeta tartufo”. Dal 1971 al 1980 è stato direttore della Fiera del Tartufo bianco d’Alba, che sotto il suo mandato ottenne il riconoscimento ministeriale di Fiera Nazionale. In seguito ha fondato l’Associazione Trifolao delle Langhe e Monferrato e l’Accademia Aleramica, della quale è il Presidente.

Giordano Berti (Bologna 1959), scrittore e studioso di tradizioni popolari, organizzatore di mostre e convegni. Ha al suo attivo numerosi saggi storici (pubblicati da Mondatori, Vallardi, Xenia, Lo Scarabeo), cataloghi d’arte ed alcune opere di narrativa illustrate da grandi Maestri.

Curiosità
Dove si trova il tartufo bianco pregiato nel Basso Piemonte: le aree potenzialmente tartuficole del Piemonte siano concentrate in prevalenza nella fascia sud-orientale della regione, vale a dire Langhe, Roero, Monferrato, Astigiano, Casalese, Acquese e Tortonese. Sono le colline più profumate d’Italia.
In questa vasta area è nota sin dal Medioevo la raccolta di tartufi, sia bianchi sia neri, così come l’addestramento di animali utili alla ricerca del prezioso fungo sotterraneo: cani e maiali.
Da molti decenni, purtroppo, l’industrializzazione del territorio, la progressiva urbanizzazione, la costruzione di nuove strade e lo sfruttamento intensivo per la viticoltura (col conseguente abbattimento di alberi, uso di diserbanti, arature profonde e così via) hanno distrutto in molte zone l’habitat del tartufo, creando i presupposti per la scomparsa di un prodotto che tutto il mondo c’invidia.
La protezione delle aree tartuficole da ogni genere d’inquinamento o di aggressione al territorio è il primo passo da compiere per proteggere un frutto della terra che esercita, indiscutibilmente, una straordinaria capacità di attrazione nei confronti del turismo nazionale ed internazionale, dal quale deriva un indotto economico esteso a tutto il territorio e a tutte le categorie commerciali e di servizi.

Fiere e mercati del tartufo in provincia di Alessandria:
In passato, i più grandi centri di vendita erano Casale, Alessandria e Tortona. Poi, la trasformazione economica dei vari territori ha spostato i mercati sempre più in direzione delle aree di raccolta.
Ovviamente, non tutti i centri di produzione tartuficola hanno la possibilità di organizzare mercati del tartufo. Anche i centri “minori”, tuttavia, tendono ad essere valorizzati dalla Strada del Tartufo Bianco d’Alba nel Basso Piemonte. Oggi le fiere si suddividono in: Nazionali (Murisengo e S. Sebastiano Curone), Regionali (Odalengo Piccolo, Bergamasco), e locali.

In alcuni passaggi di documenti storici si trovano tracce interessanti e curiose riguardanti i tartufi e la loro raccolta. Eccone un saggio

Acqui. In questa provincia di belle pianure e deliziose colline raccolgonsi in abbondanza grani e legumi di varie specie, frutta, castagne ed eccellenti tartufi.
Cit. da Dizionario geografico… degli Stati di S. M. il Re di Sardegna (Torino, 1833)

Nizza di Monferrato. Città capo di mandamento, dipende dal senato di Casale (…).Vi si trovano tartufi di gusto squisito.
Cit. da Dizionario geografico… degli Stati di S. M. il Re di Sardegna (Torino, 1843)

Rinco. Comune della provincia e diocesi di Casale (…). I terrazzani, pel commercio delle bestie bovine frequentano i mercati di Moncalvo e di altri distinti luoghi e vendono il soprapiù delle altre loro produzioni non che il pollame ed i tartufi massimamente in Montechiaro.
Cit. da Dizionario geografico… degli Stati di S. M. il Re di Sardegna (Torino, 1847)

Fubine. Villaggio degli Stati del re di Sardegna, div. d’Alessandria, prov. di Casale (…). Abbonda di viti, di gelsi e di tartufi.
Cit. da Corografia dell’Italia (Milano, 1839)

Ferrante Moro, Podestà di Brignano, il 23 giugno 1603 emanava un grida per proteggere i diritti dei feudatari:
«Comanda che non sia persona alcuna di qualsivoglia stato e grado che ardisca andar a caccia di lepri e pernici et ad arrancare trifoli sopra la giurisdizione di Brignano, Casasco, Magrasso et Selva, sotto pena di scudi 10 d’oro per caduna volta et, di più, de scudi 3 d’oro per ogni lepre o pernice che si prenderanno, et di più di perdere le reti et altri istrumenti atti a prendere lepri et pernici, et a quelli che caveranno trifoli la perdita, oltre li 10 scudi, delle zappe et dei trifoli raccolti et de li porci con li quali si cercano i trifoli».
Da una ricerca di Italo Cammarata

P.zza San Paolo, 3
Alba

Sulle tracce dei Tartufi – Cronache antiche e fiabe moderne – Casale Monferrato (AL)ultima modifica: 2009-11-28T15:31:00+01:00da eleoma
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