L’argento un potente antibiotico naturale Cristina

L’argento è un potente antibiotico naturale usato per migliaia di anni.

Le proprietà mediche dell’argento erano già conosciute ai tempi dell’antica Grecia. Si era notato che nelle famiglie in cui si mangiava utilizzando utensili in argento ci si ammalava meno e le infezioni erano rare.

Questa conoscenza si è tramandata tra Re, Imperatori, Zar, Sultani, tra I loro familiari e tra I membri di corte. Si mangiava su piatti in argento, si utilizzavano posate in argento, il cibo veniva conservato in contenitori d’argento e, nel tempo, delle piccole quantità d’argento si mescolavano ai cibi.

Così si è osservato che dopo una o due generazioni, I benefici dell’argento rendevano praticamente immuni a qualsiasi malattia infettiva. Questi lignaggi reali venivano chiamati “Sangue Blu” per la caratteristica tinta bluastra del loro sangue dovuta alle tracce minime di argento puro.

Corso per diventare Consulente Tecnico Enogastronomico – Benevento

Dal 25 febbraio al 31 maggio 2013

Formazione In, in aggiunta ai corsi di Certificazioni di diversa natura, ai percorsi di qualifica regionale, ed ai corsi di frequenza gratuita, finanziati dal FormaTemp, per disoccupati ed inoccupati destinati alla formazione di base di cui anche alla figura in uscita, ha in essere la predisposizione di un catalogo di corsi specialistici nel campo dell’Enogastronomia e gestione d’impresa ed internazionalizzazione del settore.
Il corso di cui alla presente scheda è finalizzato alla formazione di una figura che è in grado di occupare il ruolo naturale destinato al Consulente d’Impresa Enogastronomica. Detto corso non è da confondersi con quelli di natura gratuita per i disoccupati i quali, secondo le programmazione e le eventuali disponibilità di attivazione avranno un autonomo percorso.
La sede dei corsi è in Benevento presso l’Ente Formazione In, in via Munanzio Planco n. 45, lo scopo del corso è quello di creare la Figura del Consulente Enogastronomico ricercata dalla galassia delle aziende del settore.
L’azione formativa, al di là delle attività didattiche d’aula (sia teoriche che pratiche) prevede “visite” presso aziende del settore dove, con la collaborazione degli operatori e del management aziendale, favorirà la conoscenza e l’ apprendimento de i processi produttivi nelle diverse filiere dei prodotti tipiche e non del territorio sannita, in particolare, ma anche di tutto il territorio dell’Italia meridionale ed oltre.
Per accedere al corso è necessario un colloquio introduttivo che sarà svolto singolarmente con uno o più dei docenti del corso.
Per accedere al corso non sono richiesti requisiti particolari, infatti, alla luce delle eventuali esigenze, anche lavorative, di tali partecipanti, l’Ente cercherà di definire un calendario formativo atto a soddisfare le esigenze sia dei partecipanti che della stessa struttura.

I candidati interessati devono inviare il Cv in formato europeo all’indirizzo eventi@formazionein.com, con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs 196/2003 citando in oggetto il riferimento: “Corso Consulente Tecnico Enogastronomico”.
Possono essere destinatari della formazione, anche in relazione a possibili proposte lavorative derivanti dalla presentazione dei formati alle aziende del settore, candidati di entrambi i sessi ai sensi della L. 903/77.
Il curriculum vitae deve essere accompagnato nella mail di richiesta di inserimento nella selezione riportante i dati anagrafici, la residenza , i recapiti mail e telefonici e una breve motivazione della richiesta di prenotazione del colloquio.
La durata della Formazione è orientativamente di 160 ore ed il costo è di 200,00 (duecento) euro + Iva. La formazione comprende anche la somministrazione di materiale didattico (cartaceo e digitale) oltre la cancelleria. Il corso partità al raggiungimento di un numero minimo di candidati.
Articolazione dell’attività formativa: Lezioni Frontali, esercitazioni pratiche e visite Aziendali. Le Lezioni sono tenute da docenti con decennali esperienze ed esperti del settore, così come le visite prevedono la presenza di accompagnatori e tutor di navigate esperienze e competenze.
Area tematica: Agricolo/Economico/Commerciale/Promozionale (livello avanzato).
Settori Occupazionali: Aziende del settore artigianale,industriale ed agroalimentare, Aziende del settore dell’ospitalità, Tour Operator , Agenzie del sistema turistico locale.
Obiettivi: L’obiettivo del progetto è quello di formare una figura professionale capace di sostenere e affiancare le aziende nel settore dell’enogastronomia. Dalla supervisione della gestione d’impresa tesa all’accesso ai finanziamenti; alla gestione dei riconoscimenti dei marchi; alla creazione di rete per immissione delle tipicità nei mercati; alla partecipazione ad iniziative (anche finanziate) per l’internazionalizzazione dei prodotti.
In corso tiene conto de fatto che negli ultimi anni c’è stata un’esplosione di interesse per le “tipicità” e le tradizioni popolari delle cucine regionali. I “saperi” enogastronomici” territoriali sono da considerarsi, a tutti gli effetti, beni culturali ed elementi fondanti della storia del nostro paese ed in particolare del nostro territorio. Attraverso queste tipicità, queste nostre biodiversità il territorio potrà vincere la sfida della emarginazione e collocarsi nei nuovi mercati .Per far questo occorre formare delle figure capaci di affiancare gli operatori del settore enogastronomico e nel contempo di valorizzare i prodotti tipici locali, curare le relazioni con gli operatori del settore, sviluppare e implementare eventi e piani di promozione e di commercializzazione per esportare, nel mondo, il patrimonio enogastronomico della Campano e non solo. Questo lo scopo del percorso.
Oltre alla versione a pagamento è possibile candidarsi anche ad una versione gratuita riservata solo a disoccupati ed inoccupati, in tal caso sarà necessario proporsi scrivendo a candidati@formazionein.com riportando in oggetto “Corso per disoccupato/inoccupato di consulenza enogastronomica” riportando nel corso mail propri dati anagrafici, titoli di studio, recapiti. La gestione del corso riprenderà per grandi linee la versione a pagamento. Il corso essendo finanziato dal FormaTemp per il tramite delle ApL dovrebbe essere erogato nel periodo settembre – dicembre 2012 ma in ogni caso la partenza del corso gratuito. è legata alla decisione dell’Ente finanziatore.

 

Art & Ciocc Savona 2013

Dal 1 al 3 marzo 2013

Voglia di cioccolato?
Art & Ciocc. Il tour dei Cioccolatieri di FIVA Confcommercio” torna a Savona per il secondo anno consecutivo per una grande Festa del Cioccolato da venerdì 1

a domenica 3 marzo 2013 in Piazza Sisto IV e Corso Italia.
Tra le proposte: spaccati alla nocciole, mandorle e noci; cuneesi al rhum, cioccolato di Modica, maxi-cremino alla nocciola e gianduia; torrone, cioccolatini al peperoncino e all’olio d’oliva; caffettiere di cioccolato fondente; servizi di tazzine da caffè al cioccolato bianco… e ancora, per i golosi amanti del
“fai da te” attrezzi di ogni genere, dal cacciavite al bullone, tutto rigorosamente di cioccolato!!!!

Evento organizzato con Comune di Savona, Confcommercio Savona e Camera di Commercio di Savona.

Info: 049.8070288
Savona Piazza Sisto IV e Corso Italia

Insalata russa – Maria De Candia

insalata russa.jpgIngredienti
giardiniera
patate
piselli
olio
maionese

Preparazione
Lessate le patate (a dadini piccoli) e i piselli; sgocciolate la giardiniera dall’aceto, passatela velocemente sotto l’acqua e lasciatela sgocciolare bene. quindi tagliatela a pezzetti. Amalgamate con le patate, i piselli, unfilo di olio e la maionese.
 

Torta di carote e mandorle – Maria de Candia

torta carote.jpgIngredienti
450 gr di carote
180 gr di mandorle pelate
130 gr di burro
5 cucchiai di latte
60 gr di farina
5 uova
4 cucchiai di Maizena
180 gr di zucchero
1 bustina di lievito Paneangeli
zucchero a velo
scorza grattugiata di 1 limone

Preparazione
Pelate le carote e pesarle dopo averle pelate; grattugiatele alla grattugia a fori grossi.
Frullate le mandorle riducendole quasi in farina.
Lavorate i tuorli con lo zucchero e la scorza del limone grattugiata; unire il burro sciolto e sbattere finchè il composto risulterà ben montato.
Incorporate le carote grattugiate, le mandorle e il latte.
Unite ora la farina, la maizena, il lievito e infine gli albumi montati a neve ben soda.
Versate il composto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata e infornate a 180° per 50 minuti.
Spolverate con zucchero a velo.
Se si vuole aggiungere le carote per decorare, procedete in questo modo.
Tagliate 100g di carote a julienne; preparate uno sciroppo con 1,5dl di acqua e 100g di zucchero, portate a ebollizione, immergetevi le carote e fate cuocere per pochi minuti. Togliete dal fuoco e lasciate le carote nello sciroppo per 15 minuti; poi scolatele, asciugatele e disponetele sulla torta

Chiara Viani …l’orgoglio di un nome – Cristina

Chiara_con_calice[1].jpgE’ Chiara Viani, una donna diretta, affascinante, competente, figlia d’arte.

Grande responsabilità, quella di Chiara Viani, rampolla di una famiglia storica,  che vede un grande Lorenzo Viani, pittore espressionista e scrittore, uno dei maggiori artisti del ‘900, Franco Viani, il figlio, grande poeta prematuramente scomparso, ed infine il padre di Chiara, Lorenzo Viani, pronipote, considerato dalle Guide e dagli esperti il maggior ristoratore di pesce d’Italia.
Chiara, laurea in Economia e Commercio, si è avvicinata con molta titubanza e rispetto al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, diventando sommelier. Dopo anni di gestione di un secondo locale di famiglia, uno stage prezioso per esperienza e approccio al mondo del vino, è volata a NY effettuando stage in locali di amici del padre, oltre a lavorare nel Ristorante Armani, in Fifth Avenue a NY, locale del quale, il padre Lorenzo, ha contribuito al lancio. Con molta modestia è entrata, successivamente, e a buon diritto, nel locale di famiglia, il Ristorante Lorenzo al Forte dei Marmi dove ha avuto corsi di formazione full time da Mohamed e Libero, i pilastri storici del locale.

Anche il locale, con l’inserimento di Chiara  ha subito delle trasformazioni, nei colori e negli arredi, colori più morbidi che sposano il nero, tovaglierie preziose e argenti raffinati, illuminazione minimale e rigorosa, e poi, il suo tocco femminile………quotidiane rose fresche in tavola in vasi colorati di Venini.

Ma l’impatto più difficile, affascinante, direi quasi masochistico, è quello giornaliero con il suo grande babbo, il Lorenzo Viani, che ormai è diventato storia nel mondo dell’accoglienza, personaggio di grande competenza ma dal carattere difficile come tutti i viareggini Doc. Ma Chiara non si lascia intimidire dall’intransigenza di Lorenzo, assorbe come una spugna tutte le indicazioni del padre, soffre e impara, cresce come donna e come manager, bella nella sua presenza solare in sala, lo stesso fascino e gli stessi colori del padre, calamita gli sguardi, incuriosisce e viene apprezzata sollevando una benevola curiosità.

La incontriamo in un caldo pomeriggio di autunno, dopo un estate che non vuole finire.

Chiara, hai una laurea in Economia e Commercio, come e quando  ti sei convinta a seguire le orme di Lorenzo????
Alla fine degli studi, quando il babbo ha deciso di aprire l’enoteca e mi ha detto: ci stai te o trovo qualcun altro?
Ed io, prima di farmi passare avanti da qualcuno, orgogliosa come sono, mi sono buttata……Mi sono resa conto, entrando nella squadra di Lorenzo, che avevo avuto una fortuna eccezionale, la possibilità di far parte della “nuova cucina italiana”, che, nell’ambito del turismo e dell’accoglienza, è una delle poche risorse positive che questo Paese ha. In sintesi l’industria dei prodotti italiani che è, insieme a quello della moda, il veicolo trainante per essere numeri uno al mondo.

Hai seguito un corso di sommelier dove???
Presso l’AIS Versilia e sono diventata sommelier professionista superando l’ esame a Milano

Cosa pensi del mondo dell’ospitalità, in un locale che è sempre alla ricerca della perfezione?
Semplicemente …poesia! Fare sentire il cliente come fosse a casa sua, coccolarlo ed emozionarlo con la nostra cucina, la nostra professionalità e il calore dell’accoglienza: questo è il nostro grande obiettivo. E quando le persone ritornano una, due, più volte , allora capisci che stai riuscendo nel tuo lavoro.
Sono motivata, entusiasta, innamorata di questo lavoro; non avrei certo immaginato, qualche anno fa, che un percorso professionale simile a questo sarebbe stato il mio. Invece, grazie ad un magnifico gioco di squadra, creata e formata dal mio grande babbo,  sono inserita in livelli così alti della ristorazione.

Nella squadra includo tutti i ragazzi di “Lorenzo”, la brigata, il nostro favoloso chef Giovacchino Pontrelli, il suo è un rapporto “magico” di amicizia con il babbo da tantissimi anni, ….tutti quanti che credono negli sforzi e nei sacrifici che questa professione richiede.

Se tu non fossi la figlia del proprietario, cosa vorresti inserire nel locale, una proposta da fare
Informatizzare tutto il nostro sistema, dalle comande, alla cantina , ai conti…  rinnovando il menù e la carta dei vini, e per concludere, manderei i miei collaboratori, me compresa, a fare qualche stage in grandi locali per vedere come lavorano, confrontarsi così con altre realtà.
Dobbiamo studiare continuamente e assorbire know how da chi ne sa più di noi…….
Io penso inoltre che lo sforzo maggiore, nel campo dell’ospitalità, è la ricerca, la creatività, l’estremo rigore per la qualità dei prodotti, del pesce in particolare, credere nel territorio, noi che siamo ricchi di prodotti, di storia, di cultura che ci identifica. Anche la cucina subisce delle mode, ma la nostra deve essere una cucina contemporanea, moderna, puntare al sapore con poco impiego di grassi, per una buona cucina sana. Questa è una generazione che, nel mondo dell’accoglienza e della ristorazione, sta andando molto forte, sia per carica innovativa, sia per tecniche e impiego dei prodotti, giovani che si mettono in gioco quotidianamente, con intelligenza e capacità per ribaltare e arricchire le norme dell’accoglienza. La grande semplicità nel trattare le materie prime, palestra nella quale il nostro chef  Giovacchino Pontrelli è maestro con la sua grande carica innovativa.

Pensi che sia difficile per una donna farsi strada nel mondo della ristorazione, da sempre appannaggio maschile? ti senti discriminata????trovi solidarietà nelle altre donne??
Assolutamente difficile, soprattutto con una figura come Lorenzo alle spalle… di già sei donna e bionda e non capisci a prescindere, poi con un padre come lui… tanti pensano che non gli lego neanche le scarpe… ma non è quello che penso io, perché mi rendo conto che sto imparando da lui ogni giorno di più e inizio a riscuotere i miei piccoli successi.
Con le altre ragazze della squadra c’è grande solidarietà, con Galina, la nostra collaboratrice russa ormai da noi, e poi i 2 giovani Lorenzo e Alessio, giovanissimi ma straordinariamente professionali e competenti.
Fuori di qui, è chiaro che, prima di parlare ascolto…..
Penso che sia un mondo prevalentemente al maschile, ma sta cambiando, ci sono degli esempi di creatività femminile, di donne anche molto brave che si stanno ritagliando delle postazioni importanti nel mondo della ristorazione.

Tua madre Michela è stata un grande aiuto per tuo padre, un asse portante del locale, ma in maniera molto discreta; come ti poni, oggi, donna giovane, bella e competente????
Un po’, come mia madre, faccio il grillo parlante; di “prima donna” ce ne è gia una, Lorenzo, ed è giusto che sia così dopo che si è costruito il suo mondo con 31 anni di passione, sacrifici e immense soddisfazioni

Il fashion entra in tutti i settori in maniera prepotente, come è il tuo look quando sei in sala, come padrona di casa????
Assolutamente sobrio , classico ed elegante, Lorenzo vuole così…

Quali sono i vini che apprezzi, fammi una segnalazione, voi che avete una delle più belle cantine d’Italia .
Di sicuro i vari e grandi Borgogna bianchi e rossi, Champagne, i nostri metodi classici italiani che non hanno niente da invidiare alle grandi Maison francesi, e tanti piccoli produttori italiani, meno conosciuti ma che lavorano con dedizione e professionalità raggiungendo ottimi risultati; non ti faccio nomi per non fare pubblicità…

Mi puoi raccontare qualche aneddoto del tuo babbo, qualche episodio che ricordi? Qualche personaggio…….
Lo scorso anno con la coppia Douglas- Zeta Jones, che, a parte non averli riconosciuti, subito dopo hanno fatto diventare matto Lorenzo, che ha trovato delle enormi difficoltà nel prendere la comanda, dato che….se la tiravano….come si dice da queste parti, tanto che il babbo, successivamente,  ha commentato….. “ ma per l’ amor di Dio!……”

Avete la migliore clientela d’Italia e del mondo, qual è il personaggio più carismatico che hai incontrato?
Uno che purtroppo non c’è più ….Luigi Veronelli,  e l’ altro è Giorgio Armani

Che ne pensi dei clienti russi che hanno “invaso” la Versilia?
Soprattutto  bene, ci portano lavoro ma a volte anche maleducazione… anche se oggi la maleducazione diffusa dilaga non solo nei russi

…e per terminare questa chiacchierata  vorrei un tuo commento…….
Guarda, sono felice, realizzata, è un sogno quello di vivere questa intensa avventura vicina ad un uomo eccezionale come il mio babbo, un maestro, che alterna momenti di grande rigore e severità ad attimi di tenerezza, mi sfiora con i suoi occhi azzurri pieni di mare, mi critica, mi “sbertuccia” come si dice noi viareggini, ma lo vedo che, in fondo, è orgoglioso di me. Ed io voglio crederci.

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nel trovare nuovi occhi
Marcel Proust

 

Parlare di …vino – Napoli

Sabato 23 Febbraio 2013

PARLARE DI…VINO A PALAZZO VENEZIA, NAPOLI: degustazione di vini e visita guidata

Vino e storia: abbinamento perfetto!

Una splendida occasione per visitare uno dei Palazzi più belli di Napoli, abbinando la degustazione guidata dei vini della nostra terra.

Nella suggestiva ambientazione della Casina Pompeiana di Palazzo Venezia, sabato 23 febbraio la degustazione guidata dei vini di “Iovino Azienda Vitivinicola Monte Spina” e i “Colli del Sannio” e la presentazione del Corso di Degustazione “Conoscere il vino” che si terrà a partire dal giorno 26 febbraio.
Dalle ore 11,00 alle 13,30 sarà possibile effettuare la visita guidata di Palazzo venezia e di conoscere l’ interessante azienda vinicola della nostra Regione produttrice di vini del Sannio.

Contributo organizzativo: euro 5,00
Prenotazione obbligatoria

PER INFO E PRENOTAZIONI:

Tel. 081/552.87.39
palazzovenezianapoli@gmail.com
www.palazzovenezianapoli.it
Palazzo Venezia, Napoli,
via Benedetto Croce, 19

Associazione Mar.Vin
Info e prenotazioni:
081/5700358 – marvin.ac@libero.it
marvin.associazione.culturale@gmail.com
www.pasqualepoeriosommelier.it

Palazzo Venezia
Napoli

Art & Ciocc Pesaro

Dal 8 marzo al 10 marzo 2013

Voglia di cioccolato?
Art & Ciocc . Il tour dei Cioccolatieri di FIVA Confcommercio” torna a Pesaro per una grande Festa del Cioccolato dall’8 al 10 marzo 2013 in Piazza del Popolo.
Tra le proposte: spaccati alla nocciole, mandorle e noci; cuneesi al rhum, cioccolato di Modica, maxi-cremino alla nocciola e gianduia; torrone, cioccolatini al peperoncino e all’olio d’oliva; caffettiere di cioccolato fondente; servizi di tazzine da caffè al cioccolato bianco… e ancora, per i golosi amanti del “fai da te” attrezzi di ogni genere, dal cacciavite al bullone, tutto rigorosamente di cioccolato!!

Pesaro, Piazza del Popolo
Evento organizzato con Comune di Pesaro e Confcommercio Pesaro.
 Info: 049.8070288

Giulia Giannini….tanti dolci ma con grinta!!!! – Cristina

dolci.jpgData di nascita: 29 agosto 1987, ma Giulia Giannini sa già quello che vuole.
Giulia è una giovanissima donna, molto bella, che dopo le scuole medie, ha sempre avuto chiara la sua strada: voleva fare la chef pasticciera.
Dopo l’istituto Alberghiero Buontalenti, anno di laurea 2006, e dopo esperienze “vicino a casa” che l’hanno convinta che la sua strada era la pasticceria, ha finalmente trovato un gioiello di negozio, una boutique patisserie a San Casciano, delizioso paesino vicino , se non attaccato, a Firenze.
Particolari semplici e raffinati che arredano gli ambienti, i colori soft, i banconi, i profumi, le creme, i canditi, il miele,  meraviglie fatte con frutta dalla campagna circostante, fiori che ornano i vassoi golosi…senza civetteria  e atmosfera modaiola si compie il rito antico e semplice della cucina “di casa”, adatto ai bambini e ai grandi, quella che muove il riso, le grida, la voglia di vivere. 

vetrine.jpgE Giulia pensa, organizza, ricorda….le ricette di casa, i profumi e i sapori che ha respirato dai nonni, le ricette segrete, la campagna, i prati fioriti, il profumo ormai dimenticato del latte, le viole sui cigli dei prati, e il tempo……ricette che non si adattano alla vita moderna, dove tutto è rapidità, ma si ritaglia quello che in cucina è considerato “il vero lusso” che è il tempo. Le creazioni di Giulia fermano il tempo, la sua capacità di creare è notevole, la fantasia attenta agli spunti creativi. E nei fiocchi leziosi che ornano i suoi dolci, nei grandi vassoi che profumano di antico e di buono c’è tutta una gavetta fatta di scoperte e di sacrifici, sveglie all’alba per imparare, sonno foto_giulia.jpgperduto, sogni, speranze, ma anche grinta e volontà. In un momento storico come quello che i giovani stanno vivendo è l’ esempio di una ragazza che sta tracciando la sua strada, con la soddisfazione che le sue creazioni rappresentano un momento da ricordare, un frammento di felicità che solo un buon dolce sa offrire.
Da Giulia si ritorna bambini, davanti ai suoi dolci si riscopre la parte più infantile di noi, evocano ricordi, flash back di emozioni, di cose e persone che non ci sono più, e, uscendo dal negozio di dolci sembra di sentire una dolce filastrocca…… O che bel castello marcun-dirun-dirun-dello o che bel castello – dirun – dirun-dà…..

Sul profilo Fb di Giulia…..
« Se questo è il migliore dei mondi possibili, gli altri, che cosa sono? »
VOLTAIRE

Pasticceria “Pan di Zucchero”
Via Roma , 48  San Casciano, Firenze

I bambini preferiscono la bozza:alto gradimento per il pane di Prato tra i ragazzi di età scolare – Ufficio Stampa Comune di Prato

La dietista Elisa Papini e il fornaio Enrico Fogacci insieme ad alcuni alunni durante la lezione.JPGSi avvia a conclusione il percorso dedicato al pane nelle scuole

I dati sono il risultato di uno studio condotto tramite questionari nelle classi che hanno partecipato al progetto “Abbozza la bozza” promosso dal Comune di Prato in cinque scuole secondarie di primo grado

I ragazzi preferiscono la bozza: a confermarlo è il quadro emerso dall’analisi dei questionari somministrati dalla dietista Elisa Papini – al termine del ciclo di lezioni frontali – agli alunni delle classi coinvolte nel progetto “Abbozza la bozza”, promosso e organizzato nelle scuole secondarie di primo grado dall’Assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Prato.

Le risposte a tali questionari, nei quali venivano chieste le abitudini di consumo di pane in famiglia, hanno fornito interessanti spunti di riflessione. “Il dato che balza subito all’occhio a una prima analisi dei questionari – ha commentato la dietista Elisa Papini – è quello relativo alla frequenza di consumo:il 63% del campione di bambini afferma di consumare regolarmente il pane ogni giorno, il 29% saltuariamente e solo l’8% mai. Interessante è però notare come – prosegue la dietista – ben il 61% dei bambini intervistati dichiari di essere propenso a modificare le proprie abitudini alimentari, a seguito di quanto appreso durante questo percorso dedicato al pane come alimento base della dieta mediterranea e importante fonte di carboidrati per mantenere in buona salute il proprio organismo e garantire un accrescimento equilibrato”.

Nello stesso questionario è stato chiesto inoltre la tipologia di pane consumato con maggiore frequenza e le motivazioni che hanno determinato tali scelte. “Nonostante sia emerso un largo consumo di pane preconfezionato come la baguette, i crackers o il pan carré  – spiega Elisa Papini – l’analisi dei questionari ha evidenziato come tra le tipologie di pane preferite dai ragazzi ci sia in realtà proprio la Bozza Pratese, seguita a ruota dal filone toscano e – leggermente distanziato – dal pane integrale. Sono invece rimaste indietro ad esempio, tipologie di pane di recente uscita sul mercato come il pane di kamut, il pane al sesamo o le gallette di riso. Le motivazioni che ne hanno orientato le scelte sono per lo più legate alle caratteristiche organolettiche della Bozza, ovvero al suo gusto semplice dato dall’impasto con sola farina, acqua e lievito naturale senza aggiunta di sale, ma anche alla sua consistenza croccante all’esterno e morbida all’interno e, in alcuni casi, alle sue proprietà salutistiche dovute all’assenza di grassi e al suo ottimo valore nutritivo. A confermare quest’ultima affermazione – conclude la dietista – l’ultima domanda del questionario sui pani considerati più idonei in una corretta e sana alimentazione: alla Bozza va la piazza d’onore, preceduta solo di poche preferenze dal pane integrale”.

Intanto, si avvia verso il rush finale, questo percorso iniziato a novembre con un ciclo di lezioni tenute da un agronomo, un coltivatore e un mugnaio e proseguito a gennaio con un altro incontro che ha coinvolto la dietista Elisa Papini e il fornaio Enrico Fogacci dello storico forno di Via Pistoiese. L’ultimo appuntamento prima di mettersi al lavoro sugli elaborati multidisciplinari da realizzare a compimento del progetto, è per il 4 marzo prossimo con l’ultima delle visite effettuate dalle classi dei cinque plessi scolastici interessati presso altrettanti forni del territorio.

 

A cura di

Marte Comunicazione snc, Marzia Morganti Tempestini cell. 3356130800

in collaborazione con Ufficio Stampa Comune di Prato

Cheese cake and co. con Chiara Maci – Ufficio stampa di Congusto

Chiara Maci ©Nicola De Luigi.JPGMercoledì 20 marzo 2013

Un corso dedicato ai classici dolci golosi americani: cheese cake e non solo. Chiara Maci ci propone questi ricchi dessert a modo suo, con un tocco di genuinità e di creatività, a cui ci ha abituato. Troveremo sia la  cheese cake basic che la versione con zafferano e fichi, ma anche l’altro classico americano, i chocolate brownies, passando per dei pancake alla ricotta e dei cupcake bianchi e al cacao in tre varianti.

Chiara Maci, food blogger di grande personalità, dinamica e curiosa, attualmente gestisce insieme alla sorella l’ormai famoso blog Sorelle in pentola,  volto noto del programma Cuochi e fiamme in onda su La7, sommelier e consulente per le aziende. Molto competente, ma anche molto umile, porterà in Congusto la passione, l’estro e le emozioni, bilanciando la sua genuinità e semplicità con un pizzico di creatività.

Congusto è il salotto della “cultura contemporanea culinaria”. La nuova sede milanese del  network  di scuole di cucina più glamour d’Italia è sita nel cuore della città meneghina. Delizie, curiosità e laboratori di gusto  hanno come cornice una location di charme, contraddistinta da un’atmosfera ricercata e toni ovattati.  Il nuovo spazio Congusto di Via Giovan Battista Nazari 3 nasce dalle esigenze di un’azienda in continua crescita, che intende soddisfare le aspettative di un pubblico variegato di appassionati e professionisti offrendo loro il meglio del settore e garantendo un polo formativo dotato di aule e laboratori confortevoli, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, senza mai rinunciare a quel tocco di raffinatezza tipica del mondo Congusto.  CONGUSTO MILANO- VIA GIOVAN BATTISTA NAZARI 3, 20129 MILANO-TEL. 02897858 www.congusto.it – info@congusto.it

Cuori di sfoglia con insalata di carciofi – Ufficio stampa Kraft

cuore sfoglia nuovo kraft III (1 di 1) (2).jpgTempo di preparazione: 30 minuti
Difficoltà: facile
257Kcal a porzione

Ingredienti per 2 persone
75 gr di pasta sfoglia
1 carciofo
20 grammi di Mayonnaise Vaso
1/2 cucchiaino di olio
1/2 uovo per spennellare
limone
sale e pepe 

Preparazione
Ritagliate la pasta sfoglia ricavando due cuori. Spennellate i contorni con acqua fredda e, con i ritagli della pasta avanzata, ricoprite i bordi con dell’altra pasta sfoglia, come a formare un cornicione. Sbattete l’uovo e spennellate i cornicioni dei due cuori. Bucherellate la parte interna con una
forchetta. Scaldate il forno a 200 gradi ed infornate per 7 minuti. Lasciate raffreddare la sfoglia mentre preparate l’insalata di carciofi. Pulite il carciofo: togliete il gambo, le punte e le foglie più spesse, ricavando il cuore del carciofo. Tagliate in due e, con un coltellino, togliete la barbetta.
Una volta pulito il carciofo, mettetelo in acqua e limone in modo che non annerisca. Tagliate il carciofo a fette sottili, conditelo con olio e Mayonnaise  Kraft e farcite i cuori di sfoglia.

Il porta bottiglie realizzato da Made in carcere

mdecarcere.jpg2ld …per il sociale con Made in carcere

Made in carcere  …per il sociale

Il porta bottiglie è stato realizzato da Made in carcere

Manufatto di valore realizzato con tessuti di scarto per offrire un’altra chance alle Donne Detenute nelle Carceri di Lecce e Trani ed una doppia vita a tessuti ed oggetti.
Per contatti: info@2ld.it

Il muro di Cà el Poggio s’illumina il muro di Cà del Poggio s’illumina di rosa

Ca' del Poggio_La grande bicicletta rosa.jpg16 maggio 2013

Cinque assi del pedale, Sagan, Pellizotti, Modolo, Da Dalto e Dall’Antonia, hanno acceso la grande bicicletta che annuncia il passaggio del Giro d’Italia sulla salita simbolo della terra del Prosecco: appuntamento al 16 maggio                 

La bicicletta più grande d’Italia è colorata di rosa e, da ieri sera, campeggia sul Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, nel cuore delle colline del Prosecco, dove il 16 maggio 2013 transiterà la dodicesima tappa del Giro.

Ca'_del_Poggio_Peter_Saganbb.jpgL’hanno simbolicamente accesa cinque campioni del pedale. Quattro professionisti trevigiani, il tricolore Franco Pellizotti, Sacha Modolo, Mauro Da Dalto e Tiziano Dall’Antonia, e il giovane slovacco Peter Sagan, maglia verde dell’ultimo Tour de France, di casa nella Marca dove ha vissuto per alcuni anni all’inizio della carriera.

Disegnata e realizzata da Marchiol Spa e Site Impianti Srl, la grande bicicletta di Ca’ del Poggio è un’opera originale e curiosa, che merita di essere ammirata da vicino.

E’ stata posizionata nel vigneto del Ristorante Relais Ca’ del Poggio e le sue dimensioni sono di tutto rispetto, basti pensare che le ruote hanno un diametro di 12 metri ed è illuminata da 1.300 metri di lampadine rosa.

Una misura non casuale: 1.300 metri è la lunghezza del Muro di Ca’ del Poggio, l’ormai celebre salita, con pendenza media del 15% e punte del 20%, che, dopo essere stata valorizzata dalla Prosecco Cycling e da alcune gare ciclistiche giovanili, ha visto il transito del Giro d’Italia del 2009 e nel 2010 ha ospitato ben 11 passaggi del Campionato Italiano Professionisti.

L’appuntamento con il Giro d’Italia 2013 è per il 16 maggio: la dodicesima tappa della corsa rosa si svilupperà per 127 chilometri da Longarone a Treviso e, proprio sul Muro di Ca’ del Poggio, poco prima di metà frazione, sarà collocato un Gran Premio della Montagna.

“Sarà un evento nell’evento – spiega il sindaco di San Pietro di Feletto, Loris Dalto -. Lo spettacolo delle migliaia di persone assiepate lungo il Muro di Ca’ del Poggio durante il passaggio del Giro d’Italia 2009 è rimasto nella memoria di tanti e, in vista del 2013, ci sono le premesse per un analogo successo. Il Gran Premio della Montagna darà ancora maggiore lustro ad una salita che, nel tempo, è diventata un’attrazione turistica, una preziosa occasione di marketing territoriale”. A cinque mesi dall’evento, la grande bicicletta rosa ha già iniziato a pedalare.             

>Nelle foto: la maglia verde dell’ultimo Tour de France, Peter Sagan, insieme a Marco e Alberto Stocco del Ristorante Relais Ca’ del Poggio e la grande bicicletta rosa sul Muro di Ca’ del Poggio.  

 

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Roberta Deiana

Roberta DeinaFood_styling_e_d_50b625e4df2ea.jpgRoberta Deiana, food stylist di successo, ha messo in pratica l’arte della presentazione del piatto, aprendo un blog semiserio che svela tutti i segreti della bellezza in tavola, Confessions of a food stylist. Autrice di ricette per diverse riviste e case editrici nazionali, è anche autrice di svariati libri, tra cui l’ultimo, uscito a settembre 2012, Food Styling – Trucchi e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno con Gribaudo. Torna nelle aule di Congusto per svelare come creare piatti straordinari ogni giorno in un corso di food styling e decorazione del piatto.

Intervista all’avvocato Frank Ferrante – Cristina

Ferrante_Law_FF.JPGIntervistiamo l’Avvocato italo/americano Frank Ferrante, socio fondatore dello Studio Legale Ferrante negli Usa a Manhattan, nato in Calabria, studi umanistici svolti fra l’Italia e gli Usa; l’Avvocato è sempre rimasto legato alla sua terra e abbina, nello svolgere la sua professione, un mood eccezionale, la rapidità e il dinamismo dell’imprenditoria di New York, più snella e vivace in quanto non appesantita, come in Italia,  dalla burocrazia e la  preziosa unicità  del nostro made in Italy, famoso nel mondo come….fatto con l’anima e il cuore tutti italiani.

Avvocato Ferrante “Il piccolo è ancora bello? L’internazionalizzazione delle PMI” è stato il tema del Suo intervento al convegno PM in ottobre al centro Pio Manzù: vuole spiegarci la Sua tesi e, magari, soluzioni, anche per chi non è potuto intervenire.

“Sono convinto che il piccolo sia sempre più bello, ma è arrivato il momento di reinventarsi. Il tessuto economico italiano è da sempre stato composto per la stragrande maggioranza da piccole e medie imprese, molte di queste addirittura di carattere famigliare. Questa indole non si deve cambiare, perché la qualità, il dettaglio e la passione apportata dalle famiglie a capo di queste imprese è il punto di partenza del loro business ed uno dei motivi per cui sono apprezzate all’estero. Tuttavia, ora più che mai è il momento di differenziare e puntare su mercati che possono essere più lucrativi di quello interno. Io sono un fautore del movimento Italiano all’estero sia nei paesi emergenti Brasile, Cina, Russia, India sia nelle economie già sviluppate come Stati uniti, Canada e Europa. In particolare, operiamo a diversi livelli in Stati Uniti, Brasile e Cina oltre che chiaramente Italia, paese da dove proviene la stragrande maggioranza dei nostri clienti.

In particolare, nell’ intervento alla Conferenza Internazionale sulle Piccole e Medie imprese tenuta al Centro Pio Manzu’ di Rimini, ho parlato del mercato statunitense che è quello in cui operiamo da circa 15 anni. Gli U.S.A. sono uno dei paesi più “amici” degli imprenditori, come dimostrato anche dalle statistiche della World Bank. A patto che il “business plan” sia solido, gli Stati Uniti offrono infinite agevolazioni dai punti di vista fiscale, societario, d’immigrazione e di trasparenza. L’ho vissuto in prima persona e cerco di aiutare le eccellenze italiane a vivere il cosiddetto “sogno americano”.

In una situazione di crisi, la cosa peggiore è stare fermi ed aspettare che passi. Guardare all’estero non è più un’opzione, ma una strategia di sopravvivenza. Da questa “sopravvivenza” molti sono arrivati al successo!”
 
I falsi del made in italy all’estero: dal fashion all’enogastronomia, cosa farebbe Lei per migliorare la situazione?

Cerco di vedere il lato positivo della medaglia: se ci copiano significa che il Made in Italy piace! Purtroppo è quasi impossibile evitare i cosiddetti “tarocchi”. Qui a NY per esempio quasi tutti i ristoranti cercano di inserire parole Italiane, o nei loro menù, o nei loro nomi o bigliettini da visita, anche se d’italiano non hanno neanche il proprietario. Il consumatore, tuttavia, sta diventando sempre più raffinato e riconosce la qualità. Eataly sta facendo soldi a palate, Diesel, Alessi, Paciotti e Barilla incarnano il vero spirito del Made in Italy. Il “vero” Made in Italy e’ riconosciuto.

C’è una parte del diritto di cui ci occupiamo che si riferisce alla protezione della proprietà intellettuale. Questa è la risposta più concreta che conosco verso i “falsi”. In linea teorica ogni prodotto, servizio, formula che ha caratteristiche di unicità ed originalità può essere protetto (e deve essere protetto) in quanto frutto dell’ingegno del singolo. Non scendo nel dettaglio, ma ci sono diverse soluzioni per diversi campi quali gioielleria, fashion e, perché’ no, anche alimentare. Sono in particolare impegnato in una battaglia per proteggere le “genialita” del fashion, che in questo momento credo siano un po’ meno tutelate rispetto ad altri settori. (allego articolo). Proprio in questo settore sono stato coinvolto nella famigerata questione della “suola rossa” di Louboutin contro YSL. Louboutin ha fatto causa a YSL per produrre scarpe con la famigerata suola rossa, tratto distintivo di Louboutin. Ho consigliato il nostro cliente Cesare Paciotti, che era entrato in questa querelle dalla parte di YSL negli USA. Tuttavia, vista la minore presenza dell’azienda del pugnale oltreoceano abbiamo preferito uscirne. Un paio di mesi fa Louboutin ha vinto la causa.
Fondamentale anche registrare Marchi, patenti, brevetti e slogan.
Concludo con una battuta. Proprio in Cina, molte volte additata come la patria del falso, I ricchi cinesi non comprano Made in China o Made in India, ma vanno pazzi per il Made in Italy.”

Vedendo i costi bassi della produzione  e la delocalizzazione delle imprese italiane nei paesi dell’est ci viene da pensare……esiste ancora il made in italy? E per un Brand Italiano di abbigliamento, vista l’avanzata dei prodotti cinesi, pensa che in USA ci possa essere un futuro e il  marchio“made in Italy” possa essere un appeal oppure un aggravante costo economico?

“ Questa purtroppo o per fortuna è una realtà. Le più grandi multinazionale del Fashion da Armani a Dolce&Gabbana producono in parte all’estero. Non sono contrario e penso ci sia un mercato per tutto. La direzione, in futuro, sarà sempre più questa. Tuttavia, come spiegato prima, l’etichetta “Made in Italy” vende, ma credo che produzione estera con disegno e marchio italiano sarà sempre più frequente. Non lo vedo necessariamente come una cosa negativa.” 

In pochi anni quelli che erano i paesi sottovalutati, India, Cina, Brasile, Medio Oriente…… sono diventati i paesi più ricchi e promettenti e, in Italia, guardiamo al modo di creare nuovi sbocchi per fare sviluppo; che tutela suggerisce Lei per la PMI?

Le PMI possono tutelarsi da sole guardando a questi mercati. Il fatto che siano basate in Italia non significa necessariamente che quello e’ l’unico mercato in cui debbano operare. Questi nuovi mercati che lei ha menzionato, India, Cina, Brasile, Medio Oriente non devono essere visti come minacce ma come opportunità. La globalizzazione sarà sempre più’ forte.

Secondariamente credo che il governo Italiano, come sta facendo quello americano, debba dare incentivi a piccole e medie imprese che lo meritano. Un problema su tutti e’ quello della tassazione. In Italia le aziende sono oltremodo gravate da tasse sugli introiti e sui dipendenti. Se si vuole aiutare l’economia interna questo trend deve diminuire.

La crisi potrebbe annullare tutta la promozione fatta all’estero?

No. La crisi è solo la più grande opportunità che possa capitare. Un esempio su tutti: Una grande parte delle Fortune 500 companies (Lista delle migliori 500 aziende al mondo stilata da Forbes) è nata dalla crisi del ’29. La storia è ciclica e ci insegna che quelli che apparentemente sembrano ostacoli, se presi con il giusto spirito, sono opportunità; ci aiutano a guardare oltre.

La società italiana, sia sul fashion che sull’enogastronomia, è sufficientemente preparata? Diciamo che i nostri imprenditori italiani si sono “cullati” da sempre nella convinzione che l’Italia era al top per arte, cultura, fashion e food and beverage….e oggi?

Credo ci sia da fare una distinzione tra qualità dei prodotti e modo di condurre business. Nella qualità l’Italia e’ prima al mondo nelle aree in cui lei ha nominato. Tuttavia il ruolo degli imprenditori è quello di reinventarsi sempre. Per esempio, lo scenario d’affari attuale e’ dominato da internet e dai social media. Come imprenditore è importante fare leva su questo trend altrimenti il rischio e’ quello di diventare obsoleti, pur con eccellenti prodotti. Anche il marketing sta diventando sempre più fondamentale ed in prima persona sono molto attento a questo aspetto per il mio studio legale. Bisogna convogliare il giusto messaggio, nel giusto canale alle giuste persone.

Altra considerazione che mi sento di fare è che nel commercio internazionale è importante adattarsi ai diversi mercati che si coprono. Un prodotto o servizio può essere efficace in un paese ma completamente fallire in un altro. Lo vedo ogni giorno con i nostri clienti.

La parola d’ordine in questo caso è innovazione.

Cucina Italiana: secondo Lei, con la grande cucina italiana di tradizione che abbiamo, e avendo il grave problema sociale delle persone obese, anche nella fascia più giovane, sembrerebbe che non si mangi più cucina all’italiana, Lei che cosa ne pensa?

Bella domanda. Penso di vivere nel paese in cui il problema dell’obesità sia primo al mondo. Purtroppo la vita frenetica di oggi ci porta molto a mangiare fuori e velocemente senza troppa attenzione alla dieta. Devo dire però che specialmente in America si sta riscoprendo un’onda salutare. Proprio questa è l’era dei vegetariani o vegani e sempre più e più consumatori sono alla ricerca dei famosi “organic products”. Catene come Whole Foods e Trader Joe’s vanno per la maggiore al giorno d’oggi.

Anche vero e’ che i controlli alimentari americani sono molto piu’ blandi rispetto all’unione europea. La dieta mediterranea e la sua storia di cibo fatto in casa ha un fascino molto forte sul consumatore americano. Ecco perche’ molti consumatori prediligono prodotti importati. Un caso che stiamo seguendo in questo momento e’ quello di Polenghi. Polenghi, gruppo di Piacenza, e’ leader mondiale nella produzioni di concentrati di succo di limone proveniente dai rinomati limoni siciliani. Facendo proprio leva sulla qualità, il gruppo è in forte crescita nel mercato americano, tanto che li stiamo assistendo nello stabilimento di una produzione americana.

I dati turistici dell’estate 2012 segnalano un aumento del turismo enogastronomico. È questo il futuro di un comparto italiano che pesa molto sul Pil?

L’Italia è fedele alle sue origini e sicuramente il cibo fa parte di queste. Se non sbaglio l’Italia è il settimo paese al mondo per visitatori all’anno. Credo che oltre alla bontà dei suoi prodotti l’enogastronomia italiana è apprezzata per le sue tradizioni. In particolare i Vini italiani stanno crescendo molto negli Stati Uniti, e parlando con i nostri clienti distributori, intravedono ancora maggiori possibilità. Anche in Cina, mercato notoriamente ostile per i vini italiani, sembra che il vento stia cambiando. Circa un mese fa si e’ tenuta a Pechino la Cerimonia Inaugurale dei Vini Italiani in Cina. Questo sarà un progetto della durata di un anno, richiesto dal Ministero dello Sviluppo Economico e finanziato dal Dipartimento degli Affari Esteri d’Italia. Parlavamo prima della tutela delle PMI, questo mi sembra un buon passo.

Grazie all’Avvocato Frank Ferrante per l’intervista che ci ha concesso.
Dicembre 2012

NOTE SULLO STUDIO FERRANTE
Lo Studio Legale Ferrante, una vera e propria boutique per la clientela italiana a New York, si avvale di circa 15 professionisti con spiccata vocazione internazionale. Lo Studio, inoltre, anche nell’ottica di offrire maggiori opportunità di sviluppo alla clientela italiana dei settori del fashion e del design, ha già aperto le sue porte a due nuovi ed importanti scenari: Cina e Brasile. Lo Studio assiste in Italia e all’estero numerosi clienti privati, tra cui alcuni dei più autorevoli protagonisti nel settore del real estate, della moda, del design, della tecnologia e della ristorazione. Le conoscenze specialistiche sono sviluppate all’interno di 5 macro aree di attività: Advisory per start-up business in USA per aziende italiane, Real estate, Immigrazione, e-commerce e Intellectual property (marchi/copyrights).
FERRANTE PLLC
5 West 19th St., 10th Floor
New York, NY 10011 – 4281

Pesce povero… Piatti ricchi con Viviana Varese- Ufficio stampa Congusto

viviana varese.jpgLunedì 25 marzo 2013

La solare e genuina chef del rinomato ristorante Alice di Milano, Viviana Varese, guiderà gli ospiti del corso nella realizzazione di “ricette stellari” a base di pesce cosiddetto “povero”. Alici, sarde e sgombro verranno cucinati davanti ai vostri occhi dalle sue mani esperte e trasformati in veri piatti gourmet, con il tocco di creatività che contraddistingue ogni portata firmata da questa grande chef. Alice e le meraviglie del pesce… da Congusto!

Viviana Varese, solare e creativa chef, gestisce uno dei ristoranti migliori in circolazione a Milano, Alice, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della stella Michelin lo scorso anno. Con le sue esperte mani, guiderà gli ospiti del corso nella realizzazione di “menù stellari”, della tradizione e son solo, in particolare provenienti dal mare. Da pochissimi mesi la chef ha infatti anche pubblicato un libro di ricette dal titolo Alice e le meraviglie del pesce. Dal mercato alla tavola in quaranta ricette con Giunti editore.

Congusto è il salotto della “cultura contemporanea culinaria”. La nuova sede milanese del  network  di scuole di cucina più glamour d’Italia è sita nel cuore della città meneghina. Delizie, curiosità e laboratori di gusto  hanno come cornice una location di charme, contraddistinta da un’atmosfera ricercata e toni ovattati.  Il nuovo spazio Congusto di Via Giovan Battista Nazari 3 nasce dalle esigenze di un’azienda in continua crescita, che intende soddisfare le aspettative di un pubblico variegato di appassionati e professionisti offrendo loro il meglio del settore e garantendo un polo formativo dotato di aule e laboratori confortevoli, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, senza mai rinunciare a quel tocco di raffinatezza tipica del mondo Congusto.  CONGUSTO MILANO- VIA GIOVAN BATTISTA NAZARI 3, 20129 MILANO-TEL. 02897858 www.congusto.it – info@congusto.it

Ristorante Castello Malvezzi Brescia – Cristina

GIA_0061.jpg“E’ camminando che si fa il cammino”
Antonio Machado

Martino executive chef del Ristorante Castello Malvezzi Brescia  

Brescia la bella, fatta di gente solida, pratica, vite dedicate al lavoro, stress a mille….…siamo in una città del nord Italia.
Sembra impossibile, ma percorrere pochi chilometri dal centro della città e trovarsi in un mondo diverso, completamente nuovo e antico, l’atmosfera sospesa, incantata di stanze oltre il tempo….. il Castello Malvezzi.
Un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, immerso in una dimensione fiabesca, principi e principesse per una sera, fra dipinti, legni, candele, porcellane e posateria in argento. Inizia un viaggio prezioso con l’arrivo al Castello Malvezzi e si snoda tra irresistibili gastronomie e vini selezionati, da assaporare nelle ovattate sale del Castello, davanti al crepitio di legna nel camino, luoghi fatti di eleganza, raffinatezza e stile, un sogno in tavola.
all’esterno un mare pieno di piante, un insieme di cromatismo e profumi d’estate e primavera, le atmosfere fiabesche dei giardini d’inverno  e l’armonia dei gialli e dell’arancio dei mesi autunnali.
E’ qui che vive e lavora come executive chef del Ristorante del Castello Malvezzi Umberto De Martino; napoletano e legato alla sua terra, lo chef propone una cucina che profuma di Sud, ma che accoglie e interpreta la natura che lo circonda e i profumi del giardino del Castello, constatare le stagioni dal colore delle foglie, i profumi dei fiori, le nebbie ovattate dell’inverno, la luminosità dei cieli estivi. Attento, pignolo, l’ executive chef del ristorante del Castello di Malvezzi insegue una cucina fatta di emozioni, attentissima ai prodotti ed equilibrata anche dal punto di vista nutrizionale.
La sua cucina è di un livello molto alto, moderna e contemporanea, viva, elegante e raffinata negli accostamenti, non banale, ma attenta al cromatismo e all’armonia dei colori, una mano sicura negli accostamenti, le sue origini partenopee mischiate  ai gusti lombardi della zona, per un insieme di emozioni che lo chef De Martino sa trasmettere ai fortunati che gustano i suoi piatti.
Grande qualità ottenuta con l’esperienza e l’affiatamento dell’intera brigata di cucina….e in questo De Martino è sempre in grado di trasmettere ai suoi collaboratori un messaggio tanto semplice quanto essenziale: il segreto di piatti sulla base dei profumi della memoria da trasmettere ai destinatari finali, quella emozione speciale chiamata ristorazione.

Una breve biografia

La passione di Umberto De Martino per la cucina, parte dall’infanzia, in quanto figlio d’arte, nato e cresciuto a Sorrento, cittadina del mondo, in una visuale gastronomica mirata al turismo, impara velocemente le basi di quella cucina, che si è consolidata anno dopo anno, con studi di settore, stages e pratica direttamente in cucina, la convinzione cioè che Chef non è solo colui che prepara delle pietanze, bensì un figura attenta al mercato nello scegliere materie prime di elevata qualità, direttamente dal bancone del pescivendolo, macellaio, mercato della frutta e della verdura. E poi l’aggiornamento continuo su tutto quello che fa parte del concetto gastronomia, olio, formaggi, mise en place, caffè, vini, servizio di sala: una figura in definitiva a 360°;  De Martino è stato Stagista, Capo Partita, ed infine executive chef di ristoranti pluristellati, campani, nazionali ed esteri, come il Ristorante La Scala e il Gallo Nero ad Amburgo, il Ristorante Umberto, sempre ad Amburgo, l’Eccmo, La Ciau del Tornavento a Treviso, il Marina Grande ad Amalfi, Torre del Saraceno a Vico Equense, il Buco a Sorrento, il Ristorante Cisterna ad Acqui Terme, il Ristorante Cascinale Nuovo ad Isola d’Asti.

Nel suo curriculum figurano, inoltre, anche diverse docenze nel campo della cucina wellness, con corsi indirizzati a cuochi e nutrizionisti.

IMG_0350.JPGRisotto mantecato al bagoss con “braciolina”di vitello al sugo – Umberto De Martino Executive Chef del Ristorante del Castello Malvezzi Brescia

Ingredienti
260 gr di riso carnaroli
2 lt di brodo di verdura
100 cl olio extravergine
50 gr parmigiano reggiano
50 gr di bagoss grattugiato
4 fettine di vitello da 40 gr cadauna
10 gr di pinoli
4 foglie di prezzemolo
500 gr di polpa di pomodoro
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 carota

Preparazione
In un pentolino rosolate la carota, la cipolla ed il sedano tutto tagliato a cubetti. Lasciate rosolare le verdure e solo dopo pochi minuti unitevi la polpa di pomodoro. Tritate i pinoli e il prezzemolo, ponete il trito al centro delle fettine di vitello arrotolatele e legatele con dello spago di cucina, immergetele nella pentola con il pomodoro e lasciate cuocere per 30 minuti.
Tostate il riso per un paio di minuti in un pentolino di alluminio, con 50 cl di olio. Aggiungete il brodo di verdure un pochino alla volta, e portate a cottura. Spostate il riso dalla fiamma e mantecate con il formaggio. Disponete il risotto al centro del piatto ed adagiatevi al centro la braciolina di vitello, nappate la stessa con il sugo di pomodoro e servite.

Ristorante del Castello Malvezzi
Brescia