Gli italiani e i piccoli riti quotidiani l’alimentazione al 2° posto- Ufficio stampa Yakult

Sintesi dell’indagine demoscopica svolta da AstraRicerche per conto dell’Osservatorio Yakult 2013

Quanto contano le piccole abitudini piacevoli nella vita di ogni giorno dei nostri connazionali? Quali sono le più diffuse, quali gli atteggia-menti sociali nei loro confronti, quale il profilo di chi sa goderne? A queste e ad altre domande risponde la ricerca realizzata a fine 2012 tramite 1.145 interviste CAWI a un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 64 anni, pari a un universo di 37.9 milioni di soggetti. Tale studio è stato svolto nell’ambito del programma di indagini periodiche che fa parte dell’Osservatorio Yakult.

Gli Italiani sono uno dei popoli più ricchi al mondo in termini di micro-riti gradevoli: solo un settimo degli adulti (il 14%) non ne coltiva o lo fa in misura infima (al di sopra della media i maschi, i residenti nel nord-ovest, i 35-54enni). E quasi i due terzi di quell’86% che si dedica alle mini-tradizioni quotidiane lo fanno in maniera intensa e articolata: infatti il 30% dei nostri connazionali segnala diversi riti quotidiani (specie maschi, residenti in tutte le regioni set-tentrionali, 45-54enni) mentre ben il 56% racconta di un numero elevato di tradizioni nel ‘giorno per giorno’ (in particolare le donne, i residenti al sud, i soggetti dai 55 anni in su). Con un’aggiunta: su 42 mini-riti quotidiani oggetto d’indagine, in media gli Italiani ne seguono ben 17.8.

Qual è la classifica delle piccole tradizioni gradevoli che accompa-gnano la giornata degli intervistati? La si può ricavare dando un’occhiata alla tabella riportata nelle due pagine seguenti, la quale mostra che sono quattordici le attività indicate da più della metà del campione: in testa l’uso di Internet, seguito dall’alimentazione (buona per il 72% e – in più di due casi su tre – anche salutare per il 55%), dal bere una tazzina di caffè (72%), dal guardare un film al cinema o in televisione (ma ora anche su YouTube, ecc.: 67%), dall’ascoltare della musica amata (64%), dal dedicarsi alla cura di sé (60%), dallo stare con il proprio partner (magari facendo all’amore: 58%), dal muoversi (non necessariamente tramite una vera e propria attività sportiva ma anche solo tramite una passeggiata, una corsa, un po’ di palestra: 58%), dal leggere un libro (58%), dal seguire in televisione un program-ma gradito (56%), dal guardare il telegiornale (55%), dal dedicarsi allo shopping (per piacere e non solo per obbligo: 51%), dal prendersi delle pause nel corso della giornata (51%).

I gradevoli riti quotidiani adottati e desiderati
 

Web a parte, si conferma la nostra antica vocazione nazionale al food & beverage (tra l’altro il 44% adora cucinare, magari non regolarmente) ma con un progressivo spostamento dalle ‘mangiate’ e dalle ‘bevute’ verso consumi sempre edonistici ma ora anche assai attenti all’equilibrio, alla salutarietà, persino alla prevenzione. Colpiscono, inoltre, gli interessi in senso lato culturali e la rilevanza – inedita nella storia del Bel Paese – delle attività fisiche. Il tutto ricordando la nostra peculiare attenzione agli aspetti relazionali della vita, sia a due sia micro-comunitari (coinvolgenti – nell’ordine – il proprio amore, gli amici, i bambini/ragazzi, gli anziani, ecc.).

Al di là degli specifici comportamenti, l’Osservatorio Yakult ha analizzato anche gli atteggiamenti e i giudizi circa le piccole tradizioni quotidiane mantenute perché piacevoli. È emerso che solo il 10% degli intervistati rigetta tali esperienze, considerandole perditempo e distraenti da obiettivi più elevati oppure (in minima misura) figlie di maniacalità ossessiva. I fautori moderati ammontano al 40%. I veri e propri fans dei piccoli riti quotidiani arrivano al 50% (con la consueta leadership femminile e con accentuazioni positive al nord, tra i tardo-adulti e gli anziani così come tra i giovani 18-24enni).

Quali sono le motivazioni di tale straordinario favore collettivo? Le principali sono sei. La prima, certo rafforzata dalla grave e prolungata crisi economico-sociale che coinvolge e travolge l’Italia, si connette alla capacità che le mini-tradizioni gradevoli hanno di sostenere specialmente nelle fasi negative della vita: basti dire che il 71% degli intervistati sostiene che esse “aiutano a vivere meglio anche nei momenti di difficoltà” (una convinzione più diffusa della media tra le donne, i residenti nel Triveneto, i più giovani e i meno giovani). La seconda ha a che fare con la loro funzione felicitante: il 58% del campione afferma che i piccoli riti quotidiani “rendono la vita meritevole di essere vissuta” (una tesi più cara a coloro che hanno più di 54 anni e ai residenti in Veneto/Trentino-Alto Adige/Friuli-Venezia Giulia). La terza ragione deriva dal contributo a ridurre l’incertezza delle persone, eccezionalmente accresciuta in questa fase di instabilità: qui, certo, gioca positivamente la continua ripetizione di piccole esperienze gradevoli che ritmano l’esistenza e sottraggono molti soggetti alla sensazione di totale perdita di controllo. Al quarto posto troviamo l’accessibilità, la sostenibilità economica: i piccoli riti quotidiani, proprio in quanto piccoli, spesso non implicano alcun esborso o costano pochissimo, il che è naturalmente un grande vantaggio in un’era di contrazione dei redditi e dei risparmi. Al quinto posto troviamo la funzione ‘terapeutica’: il disagio, anzitutto psicologico, legato alla fatica del vivere e al connesso stress, fanno sì che le mini-abitudini piacevoli nel day by day agiscano come equivalenti di ‘farmaci’, comunque ‘curando’ – almeno un po’ – il mal di vivere. Infine, oltre due milioni di adulti rivendicano l’appartenenza di questi ambiti d’esperienza al vasto mondo del Made in Italy, giudicando “una vera e propria arte nazionale” il nostro impegno plurisecolare a scandire le giornate con micro-tradizioni spesso allegre e in generale prive di ogni seriosità.

Uno dei risultati più interessanti dell’indagine di AstraRicerche per conto dell’Osservatorio Yakult è quello connesso al profilo psicologico e culturale di coloro che segnalano contemporaneamente un grande favore e un ampio e variegato coinvolgimento in numerosi piccoli riti quotidiani. È emerso che costoro sono assai più della media persone allegre, estroverse, ottimiste, generose e inoltre attive, innovatrici (anche nei consumi), autonome, informate, con forti valori e ideali. Di più: amare e coltivare le mini-tradizioni quotidiane piacevoli è più tipico dei soggetti leali, seri, affidabili, attenti alla qualità e alla sicurezza dei prodotti, orientati alla prevenzione e alla tutela della salute, a volte eleganti e raffinati. Quella forma di self-cocooning, di auto-coccolamento di cui stiamo parlando, si correla fortemente all’autostima, al piacere agli altri, all’essere leaders, a influenzare le persone attivando tam tam e fenomeni virali. Il punto-chiave è che il sapersi dedicare alle mini-tradizioni giorno dopo giorno c’entra assai con la soddisfazione circa la propria vita, col non essere nevrotici e depressi, col saper ricavare e dare piacere nel corso della propria esistenza.

Infine, un’informazione specifica: i consumatori di fermenti lattici probiotici e in particolare quelli di Yakult risultano più coinvolti nella mini-ritualità positiva.

Gli italiani e i piccoli riti quotidiani l’alimentazione al 2° posto- Ufficio stampa Yakultultima modifica: 2013-03-16T11:59:00+01:00da eleoma
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