TTIP e indicazioni geografiche: liberatorie (AICIG) al parlamento Europeo per fare il punti sui negoziati

TTIP e indicazioni geografiche: liberatorie (AICIG) al parlamento Europeo per fare il punti sui negoziati
Indicazioni Geografiche protagoniste ieri pomeriggio a Bruxelles, nell’incontro tenutosi al Parlamento Europeo per fare il punto sul TTIP. Per l’Italia era presente l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG con il Presidente Giuseppe Liberatore e il Segretario Generale Leo Bertozzi. Fondata dieci anni fa con l’obiettivo di riunire i Consorzi di Tutela dei prodotti agroalimentari di qualità, oggi AICIG rappresenta 60 realtà tra DOP e IGP equivalenti a più del 90% del valore economico totale delle IG italiane ovvero 6,4 miliardi di euro in produzione e 2,8 miliardi di euro in esportazioni. Rapportando tale quota a livello comunitario, AICIG copre circa un terzo del valore economico totale delle indicazioni geografiche dell’UE per il settore agroalimentare.

Il totale delle DOP e IGP italiane, equivalenti a un valore di 13,4 miliardi di euro secondo l’ultimo rapporto Ismea Qualivita, rappresenta un asset di primaria importanza per l’agroalimentare nazionale e pertanto si rende necessaria una protezione adeguata, soprattutto negli Stati Uniti che sono i più grandi importatori di prodotti IG italiani al di fuori dell’UE, assorbendo circa il 7% di tutte le nostre esportazioni alimentari ovvero 196 milioni di euro.

“Il TTIP potrebbe essere molto positivo per i prodotti italiani se le barriere, tariffarie e non tariffarie in particolare, fossero riviste verso il basso – spiega il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore durante il suo intervento di ieri a Bruxelles – AICIG ringrazia la Commissione Europea e il Parlamento Europeo per il loro sostegno in materia di protezione delle indicazioni geografiche in tali negoziati. Il nostro auspicio è che le istituzioni dell’UE continuino a lavorare a una migliore protezione delle IG UE negli Stati Uniti e che non venga concluso alcun accordo se il principio della tutela delle IG non è incluso. Il 95 % dei nomi IG europei che sono sulla lista presentata dalla Commissione europea non sono controverse negli Stati Uniti e non in conflitto con marchi americani esistenti. I problemi – specifica Liberatore – semmai si presentano con alcune denominazioni tipo formaggi che negli USA sono considerate termini generici e quindi non sottoponibili a tutela. In questo caso, ciò che demandiamo è che venga vietato negli Stati Uniti l’Italian Sounding per i prodotti che non siano di origine italiana. Sarebbe un modo per proteggere i nostri diritti di proprietà intellettuale e altresì i consumatori americani da una pubblicità ingannevole. Siamo pronti ad aiutare i negoziatori UE per giungere al miglior accordo possibile, se necessario con un maggiore coinvolgimento dei Consorzi”.

Tra gli speaker, anche Phil Hogan Commissario Europeo per l’Agricoltura, Cécile Billaux Membro del Gabinetto del Commissario Europeo per il Commercio Cecilia Malmstrom, Vincent Labarthe Presidente di AREPO-Association of European Regions for Products of Origin e Bernard Farges Presidente di EFOW-European Federation of Origin Wines. L’incontro si è concluso con la degustazione di una selezione di prodotti IG.

Ufficio Stampa AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
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■ Aceto Balsamico di Modena IGP ■ Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP ■ Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP ■ Arancia Rossa di Sicilia IGP ■ Asiago DOP ■ Basilico Genovese DOP ■ Bra DOP ■ Bruzio DOP ■ Caciocavallo Silano DOP ■ Carota Novella di Ispica IGP ■ Castelmagno DOP ■ Chianti Classico DOP ■ Ciliegia dell’Etna DOP ■ Cinta Senese DOP ■ Dauno DOP ■ Fontina DOP ■ Garda DOP ■ Gorgonzola DOP ■ Grana Padano DOP ■ La Bella della Daunia DOP ■ Limone Costa d’Amalfi IGP ■ Limone di Sorrento IGP ■ Mela Alto Adige IGP ■ Melone Mantovano IGP ■ Montasio DOP ■ Mortadella Bologna IGP ■ Mozzarella di Bufala Campana DOP ■ Nocciola del Piemonte IGP ■ Parmigiano Reggiano DOP ■ Patata della Sila IGP ■ Pecorino Romano DOP ■ Pecorino Toscano DOP ■ Pesca di Leonforte IGP ■ Piave DOP ■ Pomodoro di Pachino IGP ■ Pomodoro S.Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP ■ Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP ■ Prosciutto di Parma DOP ■ Prosciutto di San Daniele DOP ■ Prosciutto Toscano DOP ■ Provolone Valpadana DOP ■ Quartirolo Lombardo DOP ■ Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP ■ Raschera DOP ■ Riso del Delta del Po IGP ■ Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP ■ Riviera Ligure DOP ■ Sabina DOP ■ Salame Brianza DOP ■ Salamini Italiani alla Cacciatora DOP ■ Salva Cremasco DOP ■ Speck Alto Adige IGP ■ Stelvio DOP ■ Taleggio DOP ■ Terre di Siena DOP ■ Toma Piemontese DOP ■ Val di Mazara DOP ■ Vastedda della Valle del Belice DOP ■ Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP ■ Zampone Modena Cotechino Modena IGP

 

Premio Artusi 2016

5_Carlo_PetriniPremio Artusi 2016

Carlo Petrini

Il visionario in missione per conto di Madre Terra

La consegna a Forlimpopoli sabato 29 ottobre Casa Artusi
Forlimpopoli (Fc) – Il Premio Artusi 2016 sarà assegnato a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Terra Madre e appena nominato ambasciatore FAO in Europa per Fame Zero. “Eroe europeo del nostro tempo” secondo il Time, inserito dal Guardian tra le 50 persone destinate a salvare il pianeta, Carlìn è stato capace di insegnare al mondo la filosofia della lentezza e il lusso di vivere il pasto come un piacere. Una storia incredibile la sua e quella del suo movimento, una rivoluzione gastronomica iniziata 30 anni fa e che, lenta ma tenace come una lumaca, da Bra si è estesa in 150 paesi del mondo e non conosce battute d’arresto.

Al grido di “Buono, pulito, giusto”, Petrini ha diffuso la cultura della consapevolezza alimentare che guarda con occhio attento alla sostenibilità della filiera, alla qualità dei prodotti e alla biodiversità, segnando un nuovo modo di pensare la produzione alimentare ed il rapporto uomo-cibo.

È per questo suo impegno al cospetto delle culture e delle tradizioni locali, che tanto richiama l’importanza che l’Artusi dava alla cucina domestica e alla riabilitazione del senso del gusto, che il gastronomo di Bra riceverà dalla città di Forlimpopoli l’autorevole riconoscimento consegnato a chi lascia un segno indelebile nel mondo dell’alimentazione.
Come si legge dalla motivazione: “Il Premio Artusi 2016 a Carlo Petrini per l’impegno titanico svolto con coerenza ed efficacia a favore della difesa delle colture in via d’estinzione e della biodiversità che l’ha condotto, fra l’altro, a fondare Slow Food, la prima università di Scienze gastronomiche e la rete mondiale di contadini di Terra Madre. Giusto, oltreché bello e buono di artusiana memoria”.

Il nome di Carlo Petrini è stato scelto dal Comitato scientifico di Casa Artusi, e fa seguito, per citare gli ultimi vincitori, a personaggi dello spessore di Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014) Alberto Alessi (2015).

Secondo consuetudine il Premio gli sarà consegnato nel mese di ottobre (sabato 29) a Casa Artusi e non in occasione della Festa Artusiana (25 giugno-3 luglio) quando, invece, saranno consegnati i Premi Marietta ad Honorem assegnati quest’anno a Renato Brancaleoni e Lisa Casali.
Chi è Carlo Petrini

«Io sono figlio di un’ortolana cattolica e di un ferroviere comunista, la terra e il viaggio evidentemente ce li ho nel sangue», si descrive così Carlo Petrini, classe 1949, origini umili e una vita spesa al servizio del presente e futuro alimentare dell’umanità.

All’inizio degli anni Ottanta fonda l’associazione Arcigola, con l’obiettivo di valorizzare la cultura della convivialità e la promozione dell’enogastronomia di qualità.

Il 9 dicembre 1989 a Parigi all’Opéra Comique il Manifesto del Movimento Internazionale Slow Food viene sottoscritto da oltre venti delegazioni provenienti da diversi Paesi del mondo. Petrini è

eletto presidente, carica che ha mantenuto fino a oggi, ed elabora negli anni una nuova idea di gastronomia, che guarda al cibo come risultato di processi culturali, storici, economici e ambientali, impulso alla creazione della prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo.

È l’ideatore di Terra Madre, la rete di oltre 2000 comunità del cibo, che riunisce contadini, allevatori, casari, pescatori da tutto il mondo.

Importanti anche le collaborazioni con quotidiani nazionali come Il Manifesto e successivamente, con La Stampa, oggi è una firma importante dei giornali del gruppo L’Espresso e in particolare de La Repubblica. Di rilievo anche il lavoro portato avanti attraverso la casa editrice di Slow Food.

Nel 2003 l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli gli conferisce la laurea honoris causa in Antropologia Culturale e nel maggio 2006 l’Università del New Hampshire (Usa) gli conferisce l’honorary degree in Humane Letters. L’ultimo riconoscimento arriva dall’Università degli Studi di Palermo che nell’aprile 2008 gli conferisce la laurea magistrale honoris causa in Scienze e Tecnologie Agrarie.

Nel settembre 2013 viene insignito del Premio “Campioni della Terra” per la categoria Creatività e Intraprendenza, la più alta onorificenza al merito ambientale delle Nazioni Unite.

Da maggio 2016 è Ambasciatore speciale della Fao in Europa per Fame Zero, un ruolo delicato e cruciale con il quale Petrini si impegna a lavorare affinché tutti abbiano accesso a cibo buono, pulito ed equo.

 

Informazioni.

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Festa Artusiana XX Edizione

Festa Artusiana XX Edizione

25 giugno – 3 luglio 2016

Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi, festeggia il suo illustre concittadino con 150 appuntamenti, una ventina di incontri sul cibo, 60 ristoranti, spettacoli, cucine del mondo e tanto altro. Filo conduttore della Festa: la cucina sostenibile e la lotta allo spreco. Tra i protagonisti: Lisa Casali, Carlo Lucarelli, Luisanna Messeri, Renato Brancaleoni, Andrea Segrè e tanti altri.
Forlimpopoli (Fc) – “La pace domestica sta attorno alla cucina”. Così scriveva una corrispondente a Pellegrino Artusi in una lettera datata un secolo fa, custodita a Casa Artusi, uno dei tanti tasselli del grande mosaico de “La scienza in cucina e l’arte di Mangiar bene”. In quelle sette parole c’è l’essenza di quanto avviene nella città natale del gastronomo dal 25 giugno al 3 luglio 2016: il cibo non solo come nutrimento ma convivialità, cultura, condivisione. Sono gli ingredienti della XX edizione della Festa Artusiana, che fa di Forlimpopoli il centro di gravità della cucina italiana.

Nove giorni di degustazioni, spettacoli, concerti, incontri, mostre, dove le strade vengono rinominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici. Imponenti i numeri di questo appuntamento che festeggia il ventennale: oltre 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni; una ventina di incontri imperniati sulla cultura del cibo; una serie di mostre sul tema del cibo; 70 spettacoli con le discipline più diverse; il coinvolgimento di una sessantina di ristoranti del tipico allestiti appositamente per la festa che si aggiungono a quelli già attivi a Forlimpopoli; 150 mila presenza nell’ultima edizione, cifra record.

Ma attenzione, guai a considerare la Festa Artusiana come momento di sola degustazione e abbondanza di cibo. L’evento da sempre affianca il cibo inteso come piacere del palato, alla riflessione culturale, sociale ed economica della tavola, in compagnia di studiosi, appassionati, docenti universitari e anche semplici curiosi. Se ciò che mangiamo è un atto culturale, la scelta pone degli interrogativi sull’uso consapevole del cibo. E non a caso il filo conduttore di questa edizione è la cucina sostenibile, la lotta allo spreco, l’utilizzo degli avanzi, ideale prosieguo della riflessione avviata un anno fa a Expo.

Il grillò abbragiato

La Festa Artusiana omaggia la figura di Olindo Guerrini nel centenario della sua morte con un convegno che ricorda l’amicizia tra l’intellettuale romagnolo e il gastronomo di Forlimpopoli: “Artusi, Guerrini e la rifondazione della cucina italiana”. Sabato 25 giugno a Casa Artusi confluisce il meglio della cultura gastronomica italiana per una riflessione a tutto campo sulla cucina sostenibile: Massimo Montanari, Alberto Capatti, Piero Meldini, Andrea Segrè, Roberto Balzani, Lisa Casali.

Nel 1899, con una ricetta satirica “Il grillò abbragiato”, Olindo Guerrini fornisce a Pellegrino Artusi l’ultimo strumento per seppellire cucine ottocentesche e mode francesi. La loro corrispondenza, la loro amicizia sarà fondamentale per la nuova cultura gastronomica italiana. Il convegno discute il rapporto tra due personalità profondamente diverse per indole, esperienza e fama, ma attratte da reciproca stima e accomunate da una identità profondamente romagnola. Lingua, cucina e gusto saranno affrontati sotto il loro sguardo.
Casa Artusi, cuore della Festa

Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica che ogni giorno si prodiga per valorizzare l’opera del padre della cucina domestica italiana, in occasione della festa si apre ai tanti visitatori con percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.

Nell’anno guerriniano, oltre al convegno che apre la manifestazione, in Casa verrà ospitata una mostra delle lettere fra l’autore dell’Arte di utilizzare gli avanzi e Artusi, documenti preziosissimi e inediti, ritornati di recente grazie alla donazione della famiglia Santini di Cesena, alla Biblioteca Comunale che conserva un patrimonio ragguardevole di oltre 2000 lettere.

Tra le tante iniziative, dalle ore 19 alle 20, Casa Artusi propone l’App-eritivo, applicazione per il buonessere: buone letture e buon cibo. Spazio ideale per presentare libri ed autori che parlano di cibo in riferimento al tema 2016 su sostenibilità e cucina territoriale. Tra gli autori presenti Carlo Lucarelli, Luisanna Messeri con Fede e Tinto, Lisa Casali (“Ho deciso di dedicare tutte le mie energie e conoscenze per utilizzare tutto quello che gli altri vi dicono di buttare via”) e anche il Premio Artusi 2012 Andrea Segrè noto per la sua lotta allo spreco. Gli incontri sono accompagnati dalla degustazione di un prodotto a marchio della Regione Emilia-Romagna e da un calice di vino.

Premio Marietta ad Honorem: Casali e Brancaleoni

Il Marietta ad Honorem viene consegnato a Renato Brancaleoni e al volto televisivo Lisa Casali: un appassionato e incomparabile esperto di formaggi, che ha saputo, nel rispetto di antiche tradizioni, affinare prodotti di alta qualità; l’innovazione e la coerenza della madrina dell’ecocucina comunicata in tutte le sue forme.

Personalità differenti, i cui lavori scorrono in parallelo per un obiettivo comune: sostenibilità e lotta allo spreco, fil rouge che ricalca le parole del lungimirante padre della cucina italiana, “Amo il bello ed il buono ovunque si trovino e mi ripugna di vedere straziata, come suol dirsi, la grazia di Dio”. La premiazione avverrà a Casa Artusi a Forlimpopoli il 26 giugno 2016, alle ore 21.
Premio Artusi a Carlo Petrini

Il prestigioso Premio Artusi, omaggio a chi si distingue per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo, quest’anno va a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e Terra Madre e Ambasciatore FAO in Europa per Fame Zero.

“Petrini – si legge nella motivazione – si è impegnato con coerenza ed efficacia a favore della difesa delle colture in via d’estinzione e della biodiversità che l’ha condotto, fra l’altro, a fondare Slow Food, la prima università di Scienze gastronomiche e la rete mondiale di contadini di Terra Madre”. Secondo consuetudine il Premio gli sarà consegnato nel mese di ottobre (sabato 29).
Premio Marietta

La città natale dell’Artusi omaggia le Mariette di oggi. Uomini o donne non fa differenza, l’importante è essere cuochi dilettanti animati dal sacro fuoco per i fornelli e realizzare un primo piatto ispirato al celebre manuale artusiano. Tutto questo è il Premio Marietta, il concorso nazionale promosso dal Comune di Forlimpopoli, in collaborazione con Casa Artusi e l’Associazione delle Mariette, dedicato alla celebre governante del gastronomo. La partecipazione è gratuita, in palio 1000 euro offerti da Conad.

La partecipazione è esclusivamente riservata a cuochi dilettanti. Una giuria di esperti selezionerà, fra tutte le ricette pervenute, le cinque finaliste. I cuochi finalisti saranno invitati a cucinare i loro piatti, come di tradizione, durante la Festa Artusiana. La premiazione è prevista domenica 26 giugno alle ore 21.

Ristorazione

In un’epoca di “disimpegno” pressoché generalizzato la Festa Artusiana da sempre si caratterizza per essere un evento militante in difesa e a tutela dei prodotti di qualità. Dai sapori ‘made in Italy’ a quelli del mondo, ciò che li unisce è il rispetto della tradizione e della tipicità. L’offerta ristorativa va in questa direzione, intimamente legata col territorio, nell’ambito di una produzione agro-alimentare rispettosa dell’ambiente naturale e culturale d’origine. Una sessantina i ristoranti allestiti in occasione della Festa che si aggiungono a quelli già attivi a Forlimpopoli.

Spettacoli

La Festa Artusiana da sempre si caratterizza come un grande teatro a cielo aperto che unisce i generi e le proposte artistiche più diverse: dalle performance di strada ai concerti, dagli spettacoli per i bambini alla musica popolare passando per il blues e il jazz. Il cartellone, ricco e variegato, propone oltre 70 appuntamenti, a cura di Officinateatro, sotto la direzione di Enrico Zambianchi,

Nell’ambito dell’evento si inseriscono due rassegne. La prima è l’ArtusiJazz, il festival organizzato dall’Associazione Culturale “Dai de Jazz” di Forlimpopoli che negli anni, grazie al suo direttore Flavio Boltro, è diventato un appuntamento immancabile per gli appassionati e per tutti coloro che vogliano ascoltare dal vivo i nomi più importanti del panorama jazzistico italiano. Da non perdere in particolare i live di Fabrizio Bosso (tromba) e Danilo Rea (Piano).

La seconda rassegna, “Romagna e Sangiovese”, dedicata alla tematica del cibo e della tavola, vuole dare spazio agli artisti romagnoli che hanno ottenuto successo nell’ambito nazionale con la loro attività nel campo dello spettacolo.

Per le proposte musicali si va dal coltissimo Rodolfo Santandrea, che qualcuno ricorderà per le sue partecipazioni di successo a Sanremo negli anni ’80, al folk acustico dei 92B, per passare alla classica del duo Pantieri- Maroncelli.

Torna anche il Teatro di Strada che porta a Forlimpopoli il meglio del panorama “Buskers” internazionale. Tra gli artisti di strada troviamo eccellenze come l’argentino Fede Scoch, Juriy Longhi e Piero M. Macchini.

Infine, non manca animazione e spettacoli dedicati ai bambini in compagnia dell’Associazione “Il Parco dei Ragazzi”.
A Forlimpopoli sapori da tutto il mondo

La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione saranno presenti importanti realtà del nostro paese, oltre ad amici artusiani che vengono oltre confine: i francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes, i croati della cittadina di Rovigno, la cucina catalana di Sils, il mercato contadino della città austriaca di Traun.
Informazioni.

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Filippo Fabbri – Anna Frabotta

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I Sapori di Corbara

i-sapori-di-corbara-I Sapori di Corbara

Amore, passione e fantasia per il rispetto delle tradizioni

C’è un cosino rosso che occhieggia tra il verde del fogliame: si tratta del famoso pomodorino di Corbara, piccola e amena località della provincia di Salerno che sta tutta tesa a difendere la vita di questo prodotto eccellente di nicchia.
Il Pomodorino di Corbara stava scomparendo e si erano perse quasi del tutto le tracce, se non per piccoli quantitativi ad uso prettamente personale, in quanto nessuno più era disposto a coltivarlo perché economicamente non più vantaggioso, causa la bassa resa in termini di quantitativi prodotti (ogni piantina produce circa 1.5 kg di Corbarino contro i 4/5 kg di pomodorino prodotto da piante di altri tipi) e il grande e faticoso lavoro che c’era da fare per preparare i terreni e coltivarli tutti su terrazzamenti in alta collina, senza alcun aiuto meccanizzato di trasporto fino a valle, ma tutto portato a spalla, percorrendo angusti e stretti sentieri per arrivare fino al punto di raccolta.
Corbara su i Monti Lattari_ (1)Ci dice Carlo D’Amato, titolare de “I sapori di Corbara”: «E per cui noi abbiamo incentivato e sostenuto la coltivazione di questo meraviglioso prodotto della nostra terra presso tutti i coltivatori della zona pagandogli il Pomodorino un prezzo molto più alto di quanto avevano mai realizzato al mercato ( 1.00/1.20 € al kg) riconoscendogli quindi tutto il faticoso e difficoltoso lavoro che c’era dietro e dove inoltre veniva garantito l’acquisto di tutto il Pomodorino da loro ottenuto consentendo cosi ai coltivatori di lavorarlo in assoluta tranquillità e assoluta garanzia di guadagno certo e soddisfacente. La nostra – continua D’Amato – è fondamentalmente un attività artigianale in quanto prevale l’opera svolta manualmente dall’uomo e dove Esso è al centro del nostro progetto e della nostra idea imprenditoriale, sia come risorsa interna che come risorsa esterna».
Siamo a Corbara, alle pendici dei Monti Lattari, dove sulle colline che si affacciano su Sorrento e Positano, viene da sempre coltivato senza bisogno di alcun innaffiamento manuale o automatico, ne risulta un pomodorino di bassa acidità e di elevato tenore zuccherino. Sarebbe troppo lungo addentrarci per seguire nel dettaglio le “grandi manovre” che stanno per partire nella campagne (di pace e non di guerra !) per giungere ad un prodotto di alta qualità, questa è la missione dei lavoratori artigiani: assicurare e garantire la qualità e la totale genuinità dei prodotti, nonché l’affidabilità dell’ opera, fatta di un lavoro costante, preciso, scrupoloso, metodico, attento, quasi maniacale, nel perseguire, raggiungere e mantenere lo scopo fondamentale di tutta l’attività, che è la qualità assoluta!

Dr. Harry di Prisco
Giornalista
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI
tel./fax: 0817690277
cell. 3355804462
email: harrydiprisco@libero.it

 

Fermento Antico

Fermento Antico
I numeri della prima edizione del festival medievale della birra artigianale
Bilancio positivo per Fermento Antico. In 30 mila a Molfetta per il primo festival medievale della birra artigianale. L’evento che si è svolto dal 16 al 18 giugno ha registrato un successo di presenze, di vendite e di gradimento.
Numerose le presenze da Bari, Andria, Taranto, Cerignola, Bisceglie, Canosa, Ruvo, Matera, Gravina, Altamura, Lavello, Trani, Massafra, Brindisi, Monopoli, Trinitapoli, Polignano, Alberobello, Selvi, Siponto, Foggia, Melfi, Ceglie, Terlizzi, Giovinazzo , Lucera, registrate all’infopoint.
Alto il gradimento dell’abbinamento delle birre artigianali italiane, belghe, inglesi e tedesche con il cibo medievale. Un format ideato da Nico Cirillo, Luigi Vista e Gianni Caldarola finanziato da: Mail Boxes Molfetta, Nord Est Costruzioni, Allianz Mancini Group Molfetta, Sefa, Michele Cassano, Sim Sam Cars srl, Mediastudio srl, che ha superato a pieni voti la sua fase sperimentale.
“Per la prima volta la nostra città ha ospitato un evento di natura medievale di grande portata, che ha spinto famiglie, appassionati dei templari e gourmand della birra a godere delle bellezze molfettesi – ha dichiarato Gianni Caldarola social media manager di Fermento Antico – un’idea così che nasce dall’entusiasmo non può che trovare la stessa risposta, e per questo siamo soddisfatti. Far conoscere la storia della nostra città attraverso il nettare di Odino era il nostro obiettivo e lo abbiamo raggiunto, conclude Gianni Caldarola.”

Il culmine di presenze si è registrato sabato con il corteo medievale con la sfilata di tamburasti e cavalieri, musici e artisti con le compagnie Federicus di Altamura, Fieramosca di Barletta, Imperius di Bitonto, Melphicta nel Passato di Molfetta, Avis Arcieri di Bisceglie e G. Di Montfort di Gravina di Puglia.
La storia dei templari associata alla degustazione di buona birra artigianale a all’assaggio di cibi da passeggio e ricette dell’epoca, è un format da ripetere.
Le foto e i video della tre giorni si possono visionare da www.facebook.com/fermentoantico – ‪#‎fermentoantico2016‬ – email: fermentoantico@gmail.com
Molfetta 29 giugno 2016

Ufficio Stampa a cura di Artemia
Giulia Murolo – 349.5283664
fermentoanticomolfetta@gmail.com

Strangolapreti con melanzane e vongole

Strangolapreti con melanzane e vongole

Ingredienti
1 melanzana
250 gr di polpa di vongole
15 di vongole intere
500 gr di strozzapreti
6/7 pomodorini pachino
prezzemolo
2 spicchi di aglio
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Preparazione
Lavate e tritate il rpezzemolo.
Lavate e tagliate le melanzane a dadoloni, salatele e mettetele in un colapasta con sopra un peso, lasciatele in tal modo per circa 20/30 minuti in modo che perdano l’amarognolo, sciacquatele, strizzatele bene e fatele asciugare su carta assorbente.
In una padella in olio rosolate, uno spicchio di aglio, eliminate l’aglio e friggete le melanzane, una volta fritte, lasciatele alcuni minuti su carta assorbente in modo che perdano il loro olio.
Tagliate i pomodorini a pezzetti.
In una padella in olio, rosolate uno spicchio di aglio, eliminate l’aglio, aggiungete le vongole e cuocetele a fuoco vivo per alcuni minuti, aggiungete i pomodori e cuocete per altri 4/5 minuti, infine aggiungete le melanzane, salate, pepate e fate insaporire per 3/4 minuti.
Prima di servire aggiungete una girata di olio e del prezzemolo, mescolate decorate i piatti con le vongole intere

Melanzane al forno ripiene di riso – Sharon Zanghi’

Melanzane al forno ripiene di riso – Sharon Zanghi’

Ingredienti
5 melanzane lunghe e carnose
1 litro di salsa di pomodoro
50 gr di riso per risotti
una manciata di capperi
cipolla
olio
aglio
sale
parmigiano
origano

Preparazione
Fate una salsa di pomodoro passata molto liquida, lavate le melanzane e tagliatele nel senso della lunghezza (non togliete la buccia), scavatele e mettete da parte la polpa.
A questo punto mettete la cipolla e l’aglio a soffriggere insieme alla polpa di melanzane a pezzettini, sale, capperi. Nel sugo dovete aggiungere l’origano e un filo d’olio d’oliva prima di mandare le melanzane in cotturaVersate la salsa passata e aggiungete dei pomodorini di pachino e datterini (i pomodorini lavateli prima e tagliateli a metà e togliete i semi di vegetazione). Poi prendete una teglia da forno e fate il riso pilaf
Fate raffreddare la salsa, il riso, riempite la melanzana alternando riso e salsa di pomodoro e parmigiano. Prima però dovete mettere le melanzane vuote per15 minuti in forno così gli date una prima cottura. Prendete una teglia mettete la salsa di pomodoro e le melanzane sul fondo della teglia. Cuocete per altri 15 minuti a 250° C.

“Se vi sembra troppo liquida aggiungete o più parmigiano o più pangrattato.
Questo piatto e super buonissimo da fare in questo periodo.
Potreste aggiungere o prosciutto a cubetti, gamberetti, tonno, carne tritata. “Sharon

Gnocchi al pesto rosso – Angelamaria

Gnocchi al pesto rosso – Angelamaria

Ingredienti
500 gr di farina gialla
30 foglie di basilico
30 gr di pinoli
70 gr di grana grattugiato
1/2 spicchio di aglio
100 gr di panna
olio
2 pomodori maturi
sale
pepe

Preparazione
Bollite un litro e tre quarti d’acqua, salate e versate a pioggia la farina, mescolando spesso e velocemente. Fate cuocere la polenta per un’ora.
Sciaquate e asciugate il basilico, tritatelo con i pinoli e l’aglio e unite 20 g di grana, sale e pepe e un decilitro circa di olio. Sbucciate e tagliate i pomodori a dadini, salateli e cuoceteli in padella con 2-3 cucchiai di olio.
Uinite alla polenta la panna e il grana rimasto. Mescolate e, aiutandovi con un cucchiaio bagnato, formate gli gnocchi.
Metteteli nelle fondine e conditeli subito con il pesto, aggiungendo solo all’ultimo la dadolata di pomodoro. Servite subito.

Spezzatino di soia

Spezzatino di soia

Ingredienti
200 gr Soia disidratata
2 cipolle
una manciata di pomodorini
2 carote
olio extra vergine di oliva
sale o salsa di soia
pepe

Preparazione
In una pentola mettete la soia e acqua (nella proporzione 1/3) e fate cuocere. Cuocete 10 minuti vedrete che la soia aumenterà di volume,  colatela
Pelate le cipolle e tagliatele.
Lavate le carote e tagliatele a rondelle o listarelle.
Lavate i pomodorini e tagliateli a pezzetti.
In una padella in olio soffriggete la cipolla, quando Sarà dorata aggiungete le carote aggiungete i pomodorini fate cuocere 5 minuti ed aggiungete la soia insaporite con pepe sale oppure salsa di soia fate cuocere 10 minuti a fuoco basso e con il coperchio poi servite.

 

Ossobuco in umido chef Alberto Bernardoni

Ossobuco in umido di Alberto Bernardoni

A tavola di Alberto Bernardoni al TUMITURBI quando si ha voglia di una ricetta fiorentina….
La ricetta dell’ossobuco in umido è semplice e gustosa. Il piatto è ideale da portare in tavola quando fuori fa freddo e si ha voglia di qualcosa di caldo e saporito. L’ossobuco è una carne molto utilizzata nella cucina milanese, dove viene servito anche come accompagno al risotto allo zafferano.
Ingredienti
550 gr. ossibuchi di manzo
2 cucchiai di soffritto misto a cubetti (sedano, carota e cipolla)
Farina bianca q.b.
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 bicchiere di acqua freddo
2 foglie di alloro
1 spicchio di aglio
Sale q.b.
Pepe q.b.
4 cucchiai di olio extra vergine
1 bicchiere di vino bianco secco
Preparazione:
Lavare ed asciugare la carne, tagliare con le forbici in alcuni punti la pellicina nervosa esterna degli ossibuchi in modo che durante la cottura non si arriccino. Quindi passarli bene nella farina bianca da entrambi i lati. Versare l’olio extravergine di oliva nella pentola a pressione e lasciarlo scaldare leggermente. Aggiungere, poi, lo spicchio d’aglio e il misto per soffritti e lasciarlo appassire per un paio di minuti. A questo punto unire la carne e farla insaporire e colorire da entrambi i lati, mantenendo la fiamma medio bassa. Condire con il sale e il pepe, aggiungere le foglie di alloro e il prezzemolo tritato. Infine bagnare con il vino bianco secco e lasciare insaporire da entrambi i lati girando la carne. Versare il bicchiere di acqua fredda, chiudere la pentola ed alzare la fiamma. Quando la pentola sibila, abbassare la fiamma e calcolare 30 minuti di cottura. Al termine della cottura, spegnere il fuoco e far sfiatare la pentola in modo da far uscire tutto il vapore. Trasferire gli ossibuchi sul piatto di portata e coprirli con il loro fondo di cottura.

TUMITURBI
A Firenze le nuove emozioni di Alberto Bernardoni
In effetti, Alberto Bernardoni, dovunque vada e si metta ai fornelli, suscita curiosità e la gente capisce il suo vero talento, sia in Italia che negli Usa, dovunque Alberto fa fare alle persone un vero e proprio viaggio tra vini e sapori del territorio toscano, i sapori provenienti dalla nostra bella Italia.
I suoi piatti racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, così come l’aroma della terra e l’effervescenza delle acque, sia lacustri che marine. Il tutto unito ed esaltato dall’ormai capacità e sicurezza tecnica, al fine far fare al palato un percorso gustativo dovuto all’eccellenza. Ogni sua portata, ogni piatto, ogni fantasia culinaria rappresenta, quindi, un piccolo capolavoro, perché si tratta di talento, o arte, quella di Bernardoni, vagabondo di lusso, per lui è adatta la canzone di Gianna Nannini, “Ragazzo ……non pianti mai bandiera” , sempre in giro per il mondo, pieno di riconoscimenti ricevuti nel corso della sua lunga carriera.
Infatti, parte da Firenze, ragazzo, a partire dagli anni ’80, quando giovanissimo si è trovato con tutta la sua famiglia alla guida di un ristorante considerato tra i tre migliori di Firenze, Ganino, dove ha letteralmente fatto scuola, proponendo una visione avanguardistica, tanto nella preparazione quanto nella presentazione dei suoi piatti, inserendosi così tra la schiera di coraggiosi innovatori che ha aperto le porte alla concezione di cucina come arte, e tutto, su tavole francescane, carta gialla, piatti contadini e tanta simpatia!!!!!
Sempre in Toscana, la sua terra d’origine, gestisce poi “Il Bambino”, il “Parione”, il “Moscacieca”, inaugura “il Francescano”, dove ha continuato per anni a stupire con le sue sperimentazioni, abbinando l’innovazione e la fantasia con i grandi classici della cucina nostrana, con una particolare attenzione verso la selezione delle materie prime, i prodotti e gli ingredienti tipici del suo territorio.
Da circa sei mesi il grande passo, nella strada più amata dai fiorentini, Via dei Georgofili, zona Via Por Santa Maria, Uffizi, inaugura, con il valido aiuto della compagna Carlotta e la sua mamma Stefania (la sua quasi suocera) apre “TuMiTurbi”, enoteca con cucina, tutta un armonia di colore e sapori, pomodori e trecce d’aglio attaccate ai ferri, ceste di funghi, fiori, salse e marmellate, una corte piena di fiori, piante e candele, che si fa portavoce di un genere di cucina che definisce del territorio, ossia focalizzata sul prodotto fiorentino e toscano ,e sicuramente vincente su ogni genere di contaminazione o moda internazionale.
Un piatto, secondo Bernardoni, deve quindi suscitare emozioni, mangiandolo: i suoi piatti racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, l’aroma della terra e i profumi dei suoi prodotti, ogni sua portata rappresenta, quindi, un piccolo capolavoro.
L’INTERVISTA AD ALBERTO BERNARDONI:
Come hai iniziato a fare lo chef? Diciamo a fare il Ristoratore
Io mi sono fatto da solo. Ho cominciato giovanissimo, con tutta la famiglia, da Ganino, in quei giorni il locale più IN di firenze, venivano tutti, i giocatori della Fiore, Giancarlo Antognoni, i più importanti imprenditori di firenze, Prato, Santa Croce, amici indimenticabili che, molti, non ci sono più…..ho abituato il cliente vip a mangiare sulla tavola senza tovaglia, sulla carta gialla, fette alte 3 dita di mortadella, tartufi a kili…….e da Ganino è iniziato il mio primo viaggio. E poi, volendo realizzare un sogno, non mi sono mai più fermato.

Quali ‘ingredienti’ ti hanno permesso di farcela?
Dedizione, sacrifico, sregolatezza, passione, emotività. Ma non sono ancora all’apice, io, nel mio lavoro, metto il cuore, la mente e la creatività.

Qual è la caratteristica principale del tuo carattere?

La  passione e la cura in quello che faccio.

Il  tuo piatto preferito?

Lascio dirlo agli altri, ma, dato che sono fiorentino, tutti i piatti tipici, la pappa al pomodoro, la ribollita, il peposo, gli ossi buchi, il tiramisù….
l’ingrediente che usi di più in cucina?

Tutti quelli che trovo la mattina quando vado ai mercati a fare la spesa, sono loro che determinano la mia cucina!

Quando non sei ai fornelli qual è la tua attività preferita?
Stare a casa con la mia Carlotta e poi, in ferie, viaggiare e conoscere altri paesi, altre cucine, altre usanze.

Il tuo rapporto con l’arte e la tua forma d’arte preferita?

Ho la fortuna di avere una amica particolare, l’artista fiorentina Elisabetta Rogai, l’artista che ha inventato EnoArte, dipingere con il vino, che quest’anno è stata prescelta, a livello internazionale, dalla giunta Comunale di Siena per dipingere, anche con il vino del territorio senese, il Drappellone dell’Assunta del Palio di Siena. Mi ha promesso una sua opera dipinta al vino che farà bella mostra a Tu Mi Turbi.

Se fossi un quadro o un’opera d’arte quale saresti?

Una natura morta di Arcimboldo
Se fossi un film…?

Colazione da Tiffany con l’indimenticabile Audrey Kepburn
Tu fossi una canzone?
La vita è bella, dal film di Benigni
Qual è lo chef che ammiri di più?
Siro Maccioni, un vanto dell’Italia
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Che “Tu Mi Turbi”, la mia ultima creatura, come l’abbiamo chiamata, enoteca con cucina, sia finalmente il mio punto di arrivo e di partenza insieme a Carlotta e Stefania
Hai mai usato la cucina come arma di seduzione?
Sicuramente, la cucina è un discorso aperto fra il cliente e me, è convincere, sedurre, fare compagnia, dare ricordi, emozioni, è seduzione!
Il tuo motto?
Come diceva Rossella O’Hara, domani è un altro giorno…..

Uffico stampa: Cristina Vannuzzi
Tumiturbi
Ristorante/bar
Trattoria

Via Lambertesca 22 r
50123 Florence Via Lambertesca 22 r
Tel: 055219162

 

Rotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero Mediterraneo e fritto di Melanzana La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef

okRotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero_Mediterraneo e fritto di Melanzana (2)Rotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero Mediterraneo e fritto di Melanzana La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef
Ingredienti per 6 persone
480 gr Pesce Spada di Bagnara
6 Gamberoni del Mediterraneo
300 gr gambero rosso dello Ionio
300 gr melanzana viola a cubetti regolari
480 gr pasta fresca in sfoglia
30 gr cipolla rossa di Tropea
80 ml vino Bianco Greco Calabrese
Sale, pepe e Olio Extravergine di olive Aspromontane q.b.

Preparazione
Rosolate la cipolla di Tropea tritata in olio evo, aggiungete il pesce spada di
Bagnara tagliato a cubetti ed i gamberi rossi a dadini, sfumate con il Greco
calabrese, aggiungete i gamberoni sgusciati ed a cottura ultimata aggiungete i
cubetti di Melanzana viola fritti in olio evo.
Regolate di sale e pepe.
In abbondante acqua leggermente salata cuocete le sfoglie di pasta fresca,
stendetele e arrotolatele con una parte del condimento di pesce spada.
Posizionate i rotoli in un piatto caldo e versate sopra il condimento rimasto.
Posizionate il Gamberone e servite con un filo di Olio Extravergine d’oliva
Aspromontano

Equa la festa 2016 Jesi (An)

Equa la festa 2016 Jesi (An)
2 – 3 luglio 2016
Piantiamo semi di accoglienza e prosperità condivisa: stand delle associazioni, aziende bio, laboratori creativi, trattamenti benessere e gastronomia

Priscilla

Priscilla

Come alternativa al classico Negroni sarà possibile provare una sua estiva rivisitazione: PRISCILLA.
Cocktail originale dal sapore intenso inventato da Chiara Beretta, vincitrice della prima edizione della Campari Barman Competition e giovane promessa nel mondo della mixology.
Ecco la ricetta ufficiale di PRISCILLA:

Ingredienti
4 cl. Campari 2.5 cl. Cynar
1 cl. Espolon Tequila

Homemade mandarin and fennel soda*
Per la preparazione si parte dall’ homemade mandarin e fannel soda ed è necessario:
unire 30 cl. succo di mandarino fresco con 150g di zucchero di canna, 30 cl di acqua, 4,5 cl di succo di lime e due gocce di essenza di finocchio.
Si deve poi versare il liquido in un sifone da selsz e caricarlo con anidride carbonica.
Si passa poi alla miscelazione degli altri ingredienti ad eccezione della soda fatta in casa, in un bicchiere ghiacciato.
A questo punto si può aggiungere una spruzzata di soda fatta in casa, mescolare delicatamente e guarnire con una fetta di lime disidratato ed un rametto di finocchio.

 

Gruppo Campari
Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton Estate, Campari, Cinzano, SKYY e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 3 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 19 paesi. Il Gruppo impiega circa 4.000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: http://www.camparigroup.com/it . Bevete responsabilmente
Imbibe

I templari e il sapore delle birre artigianali

Locandina  Fermento Antico locandina 2016I templari e il sapore delle birre artigianali
Dal 16 al 18 giugno a Molfetta arriva Fermento Antico.
La birra dei cavalieri rossocrociati e la storia di Molfetta al tempo dei templari, dal 16 al 18 giugno Molfetta ospita “Fermento Antico”; il primo festival medievale della birra artigianale..
Sarà una lunga tre giorni dedicata ai Templari, alle crociate, alle birre e alle squisitezze abbinabili al Cibo dei cavalieri rossocrociati, Fermento Antico, sarà un’occasione imperdibile per il grande pubblico che potrà immergersi nella cultura medievale tra dimostrazioni, degustazioni guidate, abbinamenti e assaggi.
Si comincia dalle ore 18 del 16 giugno, con le visite guidate al Duomo Vecchio e alla Sala dei Templari a cura dello Iat di Molfetta, dalle ore 19 sarà possibile gustare i piatti tipici della cucina medievale da accompagnare con il nettare di Odino, la birra; per l’occasione saranno allestiti diversi stands di birra artigianale, di origine inglese, italiana, tedesca e belga.
Alle ore 20 si terrà in via Piazza, lo spettacolo itinerante “Giullarata di Ranzullo e la sua dolce “Cecchina” con attori e musici, mentre sino a mezzanotte l’associazione Melphicta nel passato darà vita a combattimenti crociati.
Piazza Amente sarà il luogo del popolo e dei giochi medievali dove la compagnia de il Carro dei Comici interpreterà giullarate giocose medievali, seguirà alle ore 21 l’esibizione dal titolo “Giocondo Medievale” e alle ore 21.30 “Lina t’indovina”. Piazza Municipio sino a mezzanotte sarà teatro di giochi di tiro con l’arco medievale e di laboratori didattici dedicati ai piccoli cavalieri.
Si riparte venerdì 17 giugno per il secondo giorno di Fermento Antico dalle ore 18, con una variazione alle ore 21 in piazza Amente, dove la compagnia de il Carro dei Comici delizierà, il popolo con una nuova pièce comico teatrale dal titolo “Per tutti i Santi” . Sabato 18 giugno, terzo e ultimo giorno di Fermento Antico, il centro antico di Molfetta sarà ancora teatro di degustazioni, pietanze, birre medievali, spettacoli e laboratori. Il Carro dei Comici alle ore 22, in piazza Amente interpreterà una nuova pièce musico teatrale dal titolo “Una gatta a mezzanotte”, mentre le vie del centro antico ospiteranno il corteo medievale con la sfilata di tamburasti e cavalieri, musici e artisti con le compagnie Federicus di Altamura, Fieramosca di Barletta, Imperius di Bitonto, Melphicta nel Passato di Molfetta, Avis Arcieri di Bisceglie e G. Di Montfort di Gravina di Puglia.
Al teatro, alla cultura e all’ intrattenimento storico si unirà la degustazione di venti tipologie di birre artigianali.
Alla degustazione si unirà l’assaggio di cibi da passeggio e ricette dell’epoca all’interno dei locali del centro antico. Per informazioni 340.6663363 – www.facebook.com/fermentoantico – ‪#‎fermentoantico2016‬ – email: fermentoanticomolfetta@gmail.com
Molfetta, 8 giugno 2016

Ufficio Stampa a cura di Artemia

fermentoanticomolfetta@gmail.com

Insalata fredda con pomodorini, salmone e spaghetti di zucchine

13233031_10209341265239661_956610738377434000_nInsalata fredda con pomodorini, salmone e spaghetti di zucchine

Ingredienti
500 di filetto di salmone
1 manciata di pomodorini
4 zucchine
sale
pepe
olio extra vergine di oliva
a piacere
cumino
curcuma

Preparazione
Cuocete a vapore il salmone.
Fatelo raffreddare.
Togliete pelle e lische.
Lavate e tagliate i pomodorini.
Lavate le zucchine e tagliatele a Julienne o a spaghetti.
Unite il tutto condite con olio, sale e pepe (a piacere anche curcuma e cumino)

 

“Campari Fashion Avenue”

“Campari Fashion Avenue”

Nei giorni di Pitti Uomo, una retrospettiva fotografica allestita nella via più alla moda di Firenze e un aperitivo esclusivo che coinvolge le boutique della via, ambasciatrici di stile ed eleganza.

Firenze, 13 giugno 2016 – Campari, in collaborazione con il Comune di Firenze, promuove un evento per valorizzare Via de’ Tornabuoni. Da martedì 14 a venerdì 17 giugno la via ospiterà la retrospettiva fotografica Via de’ Tornabuoni: una storia di eleganza, una selezione di immagini realizzata con l’Archivio Storico Foto Locchi in omaggio all’eleganza e allo stile che connota Firenze ma anche la moda italiana e il brand Campari.

L’ultima sera, venerdì 17, dalle 19.30 alle 22.00, verrà realizzato un aperitivo esclusivo Campari all’interno di alcune delle più prestigiose boutique della via. Musica electroswing filodiffusa lungo la via con una performance vertical stage di musicisti che suoneranno dai balconi dei palazzi.

“Campari Fashion Avenue” promette così di dare vita a un suggestivo evento a cielo aperto nel corso del quale moda, cultura ed eccellenze dialogheranno lungo la via che, da sempre, è sinonimo di stile ed eleganza a livello internazionale.

Via de’ Tornabuoni, una storia di eleganza.

Un percorso iconografico realizzato con l’Archivio Storico Foto Locchi attraverso il quale rievocare suggestioni ed atmosfere di epoche passate, accompagnando il passante in una camminata nella storia, all’insegna dell’eleganza e dello stile, da sempre connotati distintivi della città. Firenze, culla del Rinascimento, è universalmente riconosciuta come icona di bellezza, nel senso più alto e puro del termine.

Il fascino e l’eleganza senza tempo che qui si respirano hanno suscitato e continueranno a suscitare idee innovative e magnifiche creazioni, ricche di antica sapienza e di grande storia, ma anche antesignane di nuove tendenze, proprio in quel felice connubio tra geniale creatività e artigianalità d’eccellenza apprezzato in tutto il modo.

Le immagini della retrospettiva provengono interamente dall’Archivio Storico Foto Locchi: posto sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è considerato per il suo alto valore storico ed artistico uno tra i più importanti a livello internazionale.

Un corpus d’immagini in costante divenire, che a seguito delle recenti acquisizioni, conta oggi oltre 5 milioni di fotografie sulla storia di Firenze e la Toscana, dagli anni Trenta ad oggi, conservate sotto forma di negativi originali. Immagini dal mondo dello sport e dello spettacolo, della moda e della grande Storia, ma anche frammenti pittoreschi che raccontano consuetudini e quotidianità della vita di ieri e di oggi.

Ed è questa naturale eleganza che affiora dalle foto selezionate dall’archivio storico Foto Locchi, questo essere, di Firenze, un “classico contemporaneo” a legarla a Campari, in questo binomio inscindibile tra presente e passato, nella volontà di mostrare cosa significhi vivere un’era e identificare, al tempo stesso, un’iconografia moderna che porti con sé una lunga tradizione.

Proprio come Firenze che può indossare con eleganza ogni abito e ogni epoca.
Proprio come Campari che, da oltre 150 anni, è l’icona dell’aperitivo, un vero e proprio stile di vita italiano.

Informazioni:

Evento: “Campari Fashion Avenue”

Dove: via de’ Tornabuoni, Firenze

Data evento: 17 giugno 2016

Orario: dalle ore 19.30 alle ore 22.00

Ingresso nelle boutique su invito.
Possibile accreditarsi all’evento attraverso la pagina Facebook Campari https://www.facebook.com/CampariItalia
fino a esaurimento posti.
Ad ogni ospite sarà consegnata una card Campari che consente l’accesso a tutte le boutique aderenti all’evento e a due consumazioni Campari.

Boutique aderenti all’iniziativa: ALBERTA FERRETTI, ANNE FONTAINE, BULGARI, BURBERRY, CASADEI, DODO, ERMENEGILDO ZEGNA, FENDI, GIANFRANCO LOTTI, LOCMAN, MONTBLANC, OMEGA, ROBERTO CAVALLI, SALVATORE FERRAGAMO, TIFFANY.
#camparifashion

www.campari.it
https://www.facebook.com/CampariItalia
www.campari.com

Office Havas PR Milan, Via San Vito, 7, Milan 20123
Email sara.orsenigo@havaspr.com Web www.havaspr.it
Tel +39 02 8545701 Dir +39 02 85457009 Fax +39 02 85457077

Benmivoglio

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Benmivoglio
Bicer Pin enoteca bistrot

Martedì 28 Giugno
Lunedì 4 Luglio

Due serate dedicate al mondo della nutrizione in compagnia del Dott. Ferdinando Giannone Biologo Nutrizionista. Martedì 28 Giugno, “Sappiamo fare la spesa?” Ne parliamo insieme. Lunedì 4 Luglio, cena “Alla Tua Salute Buona e Genuina” cucinata dallo chef Francesco Rompianesi insieme al Dott. Ferdinando A. Giannone.

Per info e prenotazioni: tel. 059 708035; info@bicerpin.it

La vie en rosè

vie_newsletterLa vie en rosè
Vintage Edition anni 50-60

Venerdì 1 Luglio

Nella splendida cornice del Castello di Levizzano Rangone, immerso tra le dolci colline di Castelvetro, una serata all’insegna del rosa. Protagonisti i vini rosati, dal gusto fresco e piacevole, ampiamente apprezzati dai consumatori, in modo particolare dalle donne.
Per l’edizione 2016, vintage corner con workshop fotografico, make up, acconciature e dress code anni 50-60! Visita guidata notturna alle sale del castello ed ingresso gratuito.

Per maggiori info:
tel. 059 758880; info@visitcastelvetro.it

Frittata di zucchine

Frittata di zucchine

Ingredienti
2 zucchine
6 uova
80 gr di parmigiano reggiano
olio extra vergine di oliva
origano
sale
pepe

Preparazione Lavate le zucchine.Tagliatele a rondelle. Sbattete le uova con parmigiano, sale, origano e pepe. In una padella antiaderente scaldate l’olio. Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura ottimale, versateci le zucchine, quando si saranno dorate, versateci le uova, mescolate bene  con un mestolo di legno (che non graffia) cuocete la frittata, a fuoco non troppo alto. Appena la frittata inizia a rapprendersi o “rassodarsi”, scuotete la padella, affinchè la frittata si stacchi dalla padella, se non dovesse staccarsi aiutatevi con una paletta che non graffi. Girate la frittata, facendo attenzione a non romperla, per facilitare la cosa, utilizzate un piatto piano, potete far scivolare la frittata dalla padella al piatto oppure mettete il piatto sopra alla padella e capovolgete la padella. Rimettetela nella padella dalla parte non ancora cotta e finite di cuocere la frittata sempre a fuoco vivace. Se vedete che la frittata non è perfettamente cotta, ancora umida, giratela un paio di volte, da una parte e dall’altra, fino a che non vedrete che il piatto rimane “pulito”. A cottura ultimata preparate un piatto con sopra della carta assorbente e metteteci sopra la frittata in tal modo verrà assorbito un po’ l’olio della frittura. Servite calda o fredda a seconda dei gusti.

 

Frittata di asparagi – Giuseppe G.

Frittata di asparagi – Giuseppe G.

Ingredienti
500 gr di formaggio
300 gr di asparagi
10 uova

Preparazione
Sbollentate gli asparagi.
Montate gli albumi.
Unite tutti gli ingredienti
Mettete in teglia e cuocete in forno a 180° per 20 minuti