L’insostituibile fascino del Packaging per la grappa

L’insostituibile fascino del Packaging per la grappa
L’importanza di messaggi chiari e immediati in etichetta per il distillato di bandiera tra i temi “caldi”per il settore affrontati a Vinitaly

Qualità, autenticità, originalità ma anche una grande attenzione all’immagine. La grappa del futuro si delinea con queste caratteristiche secondo l’Istituto Nazionale Grappa, presente in questi giorni a Vinitaly, il Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, con i suoi associati di tutta Italia.
“Il filo conduttore per questa edizione di Vinitaly – ha commentato il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo – è stato per i nostri soci, l’approccio emozionale più che sensoriale al prodotto: abbiamo consigliato di non limitarsi a esporre un marchio o far assaggiare la propria grappa, ma di coinvolgere i visitatori raccontando con la propria voce la storia della grappa, quei segreti dell’arte distillatoria che le famiglie si tramandano da generazioni, e cosa renda ogni goccia di grappa diversa dall’altra: dalla diversa composizione aromatica all’affinamento in botte di un legno piuttosto che di un altro, o ancora la tempistica di invecchiamento. Ogni produttore deve rendersi riconoscibile – ha aggiunto – ma laddove la sensorialità non basta è necessario investire in immagine”.
Investimento che si traduce in una maggiore attenzione al packaging.”La grappa – ha ripreso Bonollo – è divenuta nel mondo un simbolo dell’Italian Lifestyle e questo porta spesso ad associare un prodotto a un marchio ben definito perché lo si ritiene una garanzia di qualità. E’ quindi molto importante rendersi riconoscibili, soprattutto laddove non esiste una cultura della grappa e ci si affida alla notorietà del brand. Ma ancora più importante è notare come l’impatto di un packaging azzeccato vada di pari passo con l’apprezzamento del consumatore: si tende infatti a consumare meno ma di qualità superiore ­– ha precisato il Presidente di ING – e questo trend in progressivo consolidamento, si traduce in un consumo sempre più attento a capire a fondo le peculiarità del prodotto”.

E’ proprio in questo frangente che entra in gioco l’importanza del packaging, che si evolve e affianca alla descrizione in etichetta delle peculiarità del prodotto un’immagine distintiva che lo renda immediatamente identificabile. “Una sensibilità, quella per il packaging, che fino a poco tempo fa hanno mostrato solo pochi produttori lungimiranti – ha aggiunto Bonollo –  e che oggi non è più un optional ma una necessità. In questa ottica i packaging diventano via via più ricercati, attenti ad esprimere tutta la finezza, l’eleganza e la nobiltà di questo prodotto considerato una vera e propria opera d’arte tutta italiana”.

Il Salone di Verona si conferma inoltre come occasione imperdibile di confronto e di contatto privilegiato con gli operatori stranieri, protagonisti della progressiva internazionalizzazione del nostro distillato, il quale riveste un ruolo importantissimo sul piano economico se comunicato nel modo giusto. “Uno dei nostri obiettivi prioritari – ha concluso il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa – è diffondere una cultura della grappa laddove non esiste, perché solo conoscendo il prodotto nella sua completezza e nelle sue più intrinseche peculiarità si possono apprezzare a pieno gli elementi che rendono unica ed inimitabile la nostra acquavite di bandiera. Parallelamente è altrettanto fondamentale riuscire a tutelare la grappa dai fenomeni di contraffazione in relazione ai quali contiamo molto sulla sensibilità e collaborazione offerteci dal Ministero delle Politiche Agricole e dei Parlamentari italiani in Europa.”

Ufficio Stampa Istituto Nazionale Grappa

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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Vino Manzoni bianco IGT – Cantina Borga – Vigna Nera

malbecjhVino Manzoni bianco IGT – Cantina Borga

Questo vino è prodotto da BORGA.
Nel 1940 Antonio Borga dava vita a un’azienda che nel tempo si sarebbe ampliata e consolidata. La passione di Antonio per la vinificazione e la vendita del vino e stata poi seguita anche dai tre figli: Ilario, Giuseppe e Tarcisio. Nel 1960 i “Fratelli Borga” (che e stato poi conosciuto come marchio dell’azienda) proseguirono ad operare, dapprima incentivando l’impianto di nuovi vigneti e poi potenziando con tecnologie innovative la vinificazione e la vendita del prodotto finito. Con il passare degli anni l’azienda si e ingrandita, specializzandosi nel settore e diventando tra le piu conosciute del territorio. Oggi, a distanza di oltre 40 anni, i Fratelli Borga lavorano circa 30 ettari di vigneto e possono offrire alla loro clientela una vasta proposta di vini tipici rossi e bianchi D.O.C. Piave e I.G.T. Veneto.

CARATTERISTICHE

GRADAZIONE ALCOLICA:
12,0%

TEMPERATURA DI SERVIZIO:
Servire a 10-12°C.

FORMATO:
750 ML

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Il Manzoni Bianco Borga è un vino di gran corpo e splendido equilibrio. Le sue sfumature aromatiche ricordano i fiori di campo. Questo vino pieno e rotondo al palato è sicuramente una delle eccellenze vinicole della zona di Treviso.

ABBINAMENTO/ACCOSTAMENTO CON I CIBI
Questo vino si sposa perfettamente con primi piatti e in particolare con creme, vellutate, sformati di verdure e di pesce. Ideale anche per un fuori pasto.

ARRIVERA’ SUBITO A CASA VOSTRA CON UN SEMPLICE CLICK QUI:
http://www.ebay.it/itm/6-BOTTIGLIE-VINO-MANZONI-BIANCO-IGT-CANTINA-BORGA-/261150618710?pt=Vini&hash=item3ccdca3456&_uhb=1

La grappa di cannonau Filieri Riserva

La grappa di cannonau Filieri Riserva è ottenuta mediante distillazione a vapore col sistema artigianale di piccoli alambicchi di rame.

Sempre nel rispetto di vecchie tradizioni riposa poi in piccoli fusti di rovere che la fanno maturare e le danno questo colore ambrato.

Genuina, calda, armonica, è prodotta in numero limitato dopo una scrupolosa selezione delle migliori vinacce di uva Cannonau.

La trovi su www.ammentos.biz

Canaiolo chinato- Suggerito da Cristina

DSCF0123(1)Canaiolo chinato- Suggerito da Cristina

Sul filo dell’equilibrio dolce-amaro, nasce il primo “Canaiolo chinato”
Dopo anni di sperimentazioni, debutta il vino aromatizzato dell’azienda agricola Tiberio,
che unisce la struttura del vitigno toscano a bacca rossa con diverse erbe officinali

Firenze, 26 luglio 2013

Replicare in terra di Toscana la magia che ha dato origine al “Barolo chinato”, realizzando un prodotto di qualità e ben lontano dalle pure logiche commerciali. L’idea è arrivata qualche anno fa, e subito sono partite le sperimentazioni in cantina: adesso Enzo Nocentini, titolare dell’azienda agricola Tiberio di Terranuova Bracciolini (Arezzo) può finalmente presentare il suo Canaiolo Chinato, l’ultimo arrivato di una “scuderia” che – forte di una storia familiare di cinque generazioni – conta anche una Malvasia Nera e un Canaiolo in purezza e la vinificazione col governo all’uso toscano.

Il Canaiolo Chinato fonde con armonia la struttura del canaiolo con le erbe officinali, stomatiche e digestive, più gli aromi della corteccia di China: si tratta di un vino nobile da meditazione, ideale per aperitivo e digestivo, liscio oppure scaldato con una scorza di arancio, ottimo per accompagnare le migliori delizie di pasticceria.

Per info:
www.tiberiowine.com
info@tiberiowine.com
Enzo Nocentini – 338.4604806

Orosso Sangiovese vinificato in purezza – Suggerito da Cristina

OROSSO 2Orosso Sangiovese vinificato in purezza – Suggerito da Cristina

Annata: 2011

Denominazione: IGT

Uve: Sangiovese

Zona di produzione: Suvereto (LI)

Alla vista: colore rosso rubino

Al naso: profumo ampio di frutti rossi maturi

Al palato: sapore morbido, giustamente tannico

Tecnica di produzione: raccolta manuale in cassette forate,   fermentazione separata delle uve di ogni singola varietà a 28/30°, macerazione di 15 giorni sulle bucce e successiva separazione del vino fiore dal pressato; maturazione in vasche di acciaio ed un affinamento in botti di rovere di secondo passaggio per 12 mesi

Un romanzo d’amore e di vino… Terre di Orosso ma anche la storia di destini dedicati ad altre radici. Suggerito da Cristina

chiara e alessandroUn romanzo d’amore e di vino… Terre di Orosso ma anche la storia di destini dedicati ad altre radici. Suggerito da Cristina

Chiara Risolo: la nostra era una conoscenza “virtuale” come si usa ora, tra professionisti della comunicazione…alla cortese attenzione della redazione, con preghiera di…..etc etc, eventi, vip, persone, fatti…una professionista arrivata, professionalmente, ad alti livelli, una testata prestigiosissima, la gestione di una rubrica, quello che si dice nel mondo dei stampa che conta, una che fa il bello e il cattivo tempo, uscire sul suo giornale e avere un articolo, ma che dico, un trafiletto, una foto, era, per una addetta stampa, aver fatto bingo!

E dopo tanti Flavio, Silvio, Veronica, Naomi, veline e calciatori, attori e comparse, personaggi di carta, da una Milano caotica e frenetica…….la metro, una vita fatta di orarii impossibili  e di apericena, una Milano da bere, discoteche fuori e dentro piene di giovani, rigorosamente griffati, le Disco e i Risto, Giannino pieno di belle donne e calciatori, i milanesi snob, le Fiere e gli eventi, dove non si può asssssolutamente mancare, le griffe, il vignetototal look, e poi tutto trendy, lifestyle, glamour, il total look, la solidarietà pelosa, tutto brandizzato, il Natale fatto di regali ormai spudorati ed inutili….Milano bella e difficile, amata e odiata, dove si vive bene solo se si ha i soldi…… dopo tanto di tutto questo è scomparsa, inspiegabilmente.

Oggi la ritrovo in Toscana, bella in jeans, solare e divertente, anche divertita dal mio stupore, con Alessandro, il suo compagno bello e solido e Ginevra.
Ma soprattutto la ritrovo nel verde, in un mare di verde punteggiato di fiori in una campagna fatta di filari, le rose che prima aveva sulla sua scrivania, oggi sono cespugli che sottolineano i filari, messi a determinare la salute dell’uva, una ragazza/donna serena e soddisfatta, che porta all’asilo il suo splendore di bimba, la Chiesa del paese, l’asilo, le nuove compagnie, e poi le ricette, lo scoppiettare della legna nel camino di casa, la cucinona piena di rame lucido, e poi i profumi  di casa, il divertente ritmo stagionale delle ricette, il borbottio delle marmellate al fuoco, i pomodori e il basilico, ancora fresco, mazzi di odori.

OROSSO 2Oggi Chiara parla di vino, con competenza, il vino lo lavora, lo studia, ha imparato le cadenze della natura, del tempo, le attese, i colori, le foglie. E poi i cavalli, le grida stridule degli uccelli, i silenzi della notte, il caldo abbraccio del suo compagno, Ginevra che dorme nella stanza accanto, il suo più bel viaggio….dalla sua camera alla camera di Ginevra.

Chiaccherata a 3 voci con Alessandro Filippini e Chiara Risolo…..ragazzi raccontatemi…..
Abbiamo cominciato tirando fuori dal cassetto dei sogni la nostra idea…Alessandro è un esperto conoscitore di vino, competente, lui il vino l’ha sempre amato, seguito, studiato…..abbiamo deciso di trasformare un’idea in una scelta di vita, dove il vino era il motivo e il motore, la mente ha pensato al lavoro che diventa business e poi con il cuore e la passione abbiamo dato un’anima a questa scelta. E poi ci siamo rimboccate le maniche, letteralmente.
Ma il vino….spiegatemi qualcosa…..come ????
Abbiamo cercato una “identità” vinicola, per un anno, in lungo ed in largo, bevendo e assaggiando, studiando e ascoltando. Abbiamo cercato persone, visto e studiato terreni, zone, peculiarità, parlato, ascoltato, proprio per dare un senso al nostro progetto, con umiltà. Poi la decisione di fermarsi nella zona “magica” di Suvereto in provincia di Livorno, nell’angolo di paradiso che ha dato vita al Sassicaia e l’Ornellaia, e dopo un margine ragionevole di attesa è nato Orosso, un Sangiovese vinificato, produzione che affianca quella dell’olio, il Frantoro, un extravergine d’oliva di nuova generazione ma con attenzione e cura alle vecchie tradizioni e ai vecchi sapori toscani….ma in cantiere c’è anche un Vermentino,  il Ginevra. Oggi, stiamo crescendo la nostra “creatura”, La Terre Filippini, la scelta del nome, l’etichetta, la bottiglia, la presentiamo con orgoglio, stiamo ricevendo fiducia e approvazione….la creatura sta crescendo e noi insieme a lei.
Ma voi che cosa chiedete al vostro vino?
Che sia Super, un supertuscany, che sia come i toscani, testardo e deciso, forte ma tenero e dolce, aperto ed elegante, vero, che racconti il nostro amore per questa terra, che sia sincero…..il nostro leit motive “Noi abbiamo imbottigliato la verità, sta a voi raccontarla”

03Orosso Sangiovese vinificato in purezza

Annata: 2011

Denominazione: IGT

Uve: Sangiovese

Zona di produzione: Suvereto (LI)

Alla vista: colore rosso rubino

Al naso: profumo ampio di frutti rossi maturi

Al palato: sapore morbido, giustamente tannico

Tecnica di produzione: raccolta manuale in cassette forate,   fermentazione separata delle uve di ogni singola varietà a 28/30°, macerazione di 15 giorni sulle bucce e successiva separazione del vino fiore dal pressato; maturazione in vasche di acciaio ed un affinamento in botti di rovere di secondo passaggio per 12 mesi

Il Vino dei Poeti Brunello di Montalcino Docg – Distilleria Bottega

Brunello di Montalcino.jpgNel 2013 Gold Medal (Medaglia d’oro) al  Gran Premio Internazionale del Vino MUNDUSvini 2013
Il Vino dei Poeti Brunello di Montalcino Docg è vino dalla personalità robusta, che si caratterizza immediatamente per l’intenso colore rosso rubino ravvivato dagli inconfondibili riflessi granata. Il bouquet intenso e persistente con sentori di frutti a bacca rossa, introduce un sapore asciutto, rotondo e strutturato. Il retrogusto persistente con sentori di legno ne completa il profilo. Questo vino si sposa bene con piatti importanti a base di carni rosse come: brasati, stufati, stracotti, così come con salumi e affettati.

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega Srl. – Tel. 0438-406801

Il Vino dei Poeti Bolgheri Rosso Doc Distilleria Bottega

Bolgheri.jpgNel 2013 Silver Medal  (Medaglia d’argento) al al  Gran Premio Internazionale del Vino MUNDUSvini 2013
Il Vino dei Poeti Bolgheri Rosso Doc è un vino di colore rosso rubino intenso con riflessi granata, che ha origine da una selezione di uve di Cabernet, Syrah e Sangiovese. Vinoso, armonico, salino e strutturato, si caratterizza per le note balsamiche di piccoli frutti a bacca rossa e di prugna e per i sentori minerali e speziati. Le uve hanno origine da vigneti esposti nord-sud, posti a 200-400 metri slm e caratterizzati da terreni sabbiosi, argillosi, con elevato scheletro, alcalini e ricchi di metalli. Il processo di vinificazione prevede la macerazione sulle bucce per più di 20 giorni. In questo periodo il mosto fermenta lentamente a una temperatura di 24-26°C. L’estrazione polifenolica viene favorita da un costante rimescolamento delle bucce con il mosto. Il vino viene infine lasciato maturare in botti e barrique per un periodo didue anni, di cui 18 mesi in botti di rovere.
Il Gran Premio Internazionale del Vino MUNDUSvini
Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega Srl. – Tel. 0438-406801

Il vino Orcia per l’uso corretto del paesaggio della Val d’Orcia

Cipressi San Quirico d'OrciaIl vino Orcia per l’uso corretto del paesaggio della Val d’Orcia

Il Consorzio del vino Orcia appoggia l’azione del Comune di San Quirico d’Orcia contro la pubblicità del panino “Gran Chianina” dalla Mc Donalds

<< Giudico positivamente che Mc Donalds utilizzi la carne di chianina per i suoi panini, perché è  un’eccellenza alimentare originaria del nostro territorio, così come trovo apprezzabile la scelta della celebre cipressaia di San Quirico come icona di paesaggio integro e armonioso>> ha detto la Presidente del Consorzio del vino Orcia Donatella Cinelli Colombini << quello che invece ritengo sbagliato è la mancanza dell’indicazione del luogo in cui si trova tale paesaggio, una straordinaria armonia fra natura uomo e storia >>.  Il Consorzio si schiera dunque a fianco del Sindaco di San Quirico d’Orcia Roberto Rappuoli nel chiedere il rispetto dei regolamenti comunali in vigore dal 2011 al fine di evitare una banalizzazione dell’immagine del territorio.

Gran Chianina panino McDonaldsLa Val d’Orcia fa parte del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2004 che nella motivazione specifica  << un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo>> . Si tratta dunque di un capolavoro creato dal lavoro agricolo e divenuto un’icona di bellezza. << I nostri vini Orcia, così come l’olio extravergine, i tartufi bianchi, il formaggio pecorino, le carni di chianina e di cinta senese … sono intimamente legati all’immagine di questo territorio >> continua Donatella Cinelli Colombini << un legame che riguarda anche il turismo e il turismo del vino;  per questo ogni immagine pubblicitaria che lo utilizza, soprattutto quando fa parte di una campagna di grandi dimensioni, deve rispettare regole a tutela di chi vive e lavora in questa terra>>.

Donatella Cinelli Colombini

Cell./Mobile ph. +39 338 5095178

FATTORIA DEL COLLE

Loc. Il colle – 53022 Trequanda (SI)

Tel. +39 0577 662108 – Fax +39 0577 662202

CASATO PRIME DONNE

Loc. Il casato 17 – 53024 Montalcino (SI)

Tel. +39 0577 849421

Andrea Balleri è il miglior sommelier d’Italia 2013

Andrea Balleri Miglior Sommelier d'Italia 2013 con il Presidente Nazionale AIS Antonello Maietta e il Presidente AIS Toscana Osvaldo BaroncelliLa finale del Premio Franciacorta si è tenuta lunedì al Teatro Elfo Puccini di Milano

Continua l’onda positiva dei Sommelier Toscani di Ais

Nella finalissima a tre anche il versiliese Daniele Arcangeli, terzo classificato. Secondo posto per il lombardo Emanuele Riva

Continua l’anno d’oro per la sommellerie toscana: Andrea Balleri della delegazione di Pistoia è il Miglior Sommelier AIS d’Italia  2013.L’investitura del vincitore del Premio Franciacorta è avvenuta lunedì sera al Teatro dell’Elfo Puccini a Milano alla presenza, tra gli altri, del Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier Antonello Maietta, del Presidente del Consorzio Franciacorta Maurizio Zanella  e del campione del mondo in carica della sommellerie WSA Luca Martini. La vittoria di Balleri nel concorso organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier in collaborazione con il Consorzio di Tutela del Franciacorta con lo scopo di promuovere la qualità dei vini italiani e di dare visibilità alla figura professionale del sommelier, vero e proprio punto di riferimento della cultura enologica e dei suoi valori, assume un sapore ancora più intenso per il fatto di arrivare a pochi giorni dal Congresso Nazionale AIS svoltosi proprio nel cuore della Toscana, alla Stazione Leopolda a Firenze.

“Certamente il 2013 rimarrà nella storia per AIS Toscana come un anno davvero indimenticabile – ha commentato il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli – perchè siamo riusciti ad ottenere importanti riconoscimenti e successi su ogni fronte. La vittoria di Andrea Balleri come Miglior Sommelier d’Italia va ad aggiungersi al già importante palmares accumulato durante l’anno: abbiamo iniziato con la conquista del titolo mondiale di Luca Martini, continuato con il grande successo del 47° Congresso Nazionale AIS a Firenze che ha richiamato oltre 7000 visitatori in due giorni, la vittoria di Claudia Bondi come Ambasciatrice dello Champagne 2013, il Premio Surgiva alla Delegazione di Arezzo e il Premio Bonaventura Maschio ad Alice Felici. Abbiamo più volte ribadito anche nel corso del Congresso, l’importanza e il ruolo di questa figura che cresce sia nell’appetibilità che nelle offerte di lavoro a ritmi esponenziali – ha aggiunto Baroncelli – e questa serie positiva per la sommellerie toscana rappresenterà certamente un elemento di ulteriore appeal da parte di coloro che scelgono di avvicinarsi a questo mondo. Il raggiungimento di questi traguardi sono il risultato di una grande preparazione che da sempre contraddistingue i nostri sommelier ed è il giusto riconoscimento all’importante lavoro condotto dalla nostra Scuola Concorsi che si conferma come una delle migliori in Italia”.

Miglior Sommelier della Toscana nel 2009, la carriera del neocampione italiano Andrea Balleri – che attualmente lavora al Badrutt’s Palace Hotel di Saint Moritz in Svizzera – è ricca di soddisfazioni e importanti riconoscimenti alla sua professionalità: due volte miglior barman del mondo 2002 nel Bacardi Martini Grand Prix e nel Training Center Singapore, Miglior Barman dell’anno 2009, due volte vicecampione italiano nel 2009 e nel 2011, Professionista dell’Anno 2012, quarto classificato al Miglior Sommelier del Mondo 2013, Miglior Sommelier del Vermentino 2013 e oggi Miglior Sommelier d’Italia. “Sono molto contento non ci credo ancora – ha commentato Balleri – erano tanti anni che ci provavo ma grazie alla determinazione e alla grande voglia di fare questo è stato l’anno buono. Una grande soddisfazione, mi godo questo successo che vorrei condividere e dedicare alla Scuola Concorsi in particolare Leonardo Taddei, Cristiano Cini e Roberto Bellini che mi hanno sempre dato tanto ed è anche grazie a loro se sono arrivato a questo punto. Naturalmente un ringraziamento lo devo anche alla mia famiglia, che mi ha appoggiato nei mesi di preparazione al concorso”.

Andrea Balleri comunque non è l’unico toscano ad essere salito sul podio nazionale di quest’anno. Proviene dal Granducato anche il terzo classificato, ovvero il versiliese Daniele Arcangeli, campione toscano del 2012, che per il terzo anno consecutivo guadagna il podio al Miglior Sommelier d’Italia: la terza piazza di quest’anno va ad aggiungersi a quella nel 2011 e al secondo posto del 2012. Attualmente in servizio al ristorante gourmet “Re della Busa” del Lido Palace Hotel 5 stelle lusso Riva del Garda e con una esperienza maturata nell’hotellerie di lusso nazionale e internazionale, nel suo curriculum c’è anche il Premio Internazionale John Whyte di Singapore nel 2006, il Premio Bonaventura Maschio nel 2008 e la citazione nella prestigiosa Guida LHW come uno dei 50 migliori Bar Manager del mondo nel 2010. “Aver raggiunto per il terzo anno consecutivo la finale – ha affermato Arcangeli – è una grande soddisfazione e di questo ringrazio in primis la Scuola Concorsi di AIS Toscana che anche per me – come per molti altri miei colleghi – ha rappresentanto un importante trampolino di lancio e mi ha aiutato ad affermarmi, fornendomi tutti gli strumenti necessari per raggiungere ambiziosi traguardi. E’ un punto di riferimento in Toscana per i giovani che si vogliono cimentare nei concorsi e lo sarà sempre di più nel futuro”.

In finale insieme ai due toscani, il lombardo Emanuele Riva, secondo classificato. A decretare l’ordine sul podio – dopo aver selezionato i tre finalisti tra 12 sommelier provenienti dalle varie delegazioni regionali di tutta Italia – una giuria tecnica composta da giornalisti ed esperti sommelier, tra cui anche il campione mondiale in carica Luca Martini. La sfida si è svolta su prove singole di carattere pratico: degustazione, riconoscimento alla cieca di tre vini diversi e tre distillati, seguito da una prova di abbinamentoo cibo e vino e la prova finale di accoglienza in inglese e in italiano.

Ufficio Stampa AIS Toscana

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Diam Bouchage al Simei per presentare Diam 30, il tappo per i “Grand Cru” garantito 360 mesi Ufficio Stampa Diam Italia

Diam tappi.jpgLa tecnologia di DIAM Bouchage non poteva certo mancare al Simei, Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento, in programma dal 12 al 16 novembre a Fiera Milano Rho. Con oltre 700 aziende espositrici provenienti da 27 paesi e un bacino di visitatori attorno alle 50.000 presenze, Simei si conferma manifestazione leader mondiale nella tecnologia del vino e risponde alle esigenze dei produttori con un’offerta altamente specializzata: se è vero che nel mondo si consumano attualmente circa sei miliardi di ettolitri di bevande di ogni genere con previsioni di ulteriore crescita, è altrettanto vero che aumenta la richiesta di soluzioni sempre più avanzate tecnologicamente che migliorino la qualità e contengano i costi di produzione.

In questa direzione va anche la novità da presentare al Simei per la multinazionale del sughero che ha nella Paolo Araldo – Belbo Sugheri di Calamandrana (AT) il suo distributore italiano: si chiama DIAM 30 ed è un tappo con caratteristiche meccaniche e di permeabilità garantito 360 mesi, creato per prolungare la longevità dei « grands crus » e permettere loro di invecchiare in tutta sicurezza. Il tappo DIAM 30, così come tutta la gamma di tappi Diam per vini fermi, spumanti e liquori, nasce come risposta alle esigenze dei viticoltori di disporre di tipologie diverse di tappo in funzione delle specificità di ogni vino in termine di passaggio di ossigeno e durata di invecchiamento.  Il tutto assicurando un’incomparabile neutralità sensoriale grazie al suo procedimento DIAMANT®, che preserva gli aromi del vino evitando ogni rischio di deviazione sensoriale grazie al trattamento del sughero – esclusivo e brevettato – purificato tramite CO2 allo stadio supercritico.

La neutralità organolettica, l’omogeneità, la permeabilità controllata, la conformità alle normative mondiali, sono la ricetta originale ed unica che permette ad ogni tappo DIAM  di essere singolarmente garantito esente gusto di tappo (Livello di TCA rilasciabile ≤ al limite di quantificazione di 0,5 ng/l): grazie a queste sue caratteristiche il produttore vinicolo ha la certezza che il consumatore degusterà il frutto del proprio lavoro nella sua naturale ed integra evoluzione.

DIAM, la stessa attenzione che mette per garantire il mantenimento delle caratteristiche organolettiche del vino, la rivolge anche all’ambiente: con i suoi tappi garantisce infatti una sostenibilità dal punto di vista energetico, altro tema che troverà spazio tra quelli trattati al Simei. L’azienda leader a livello mondiale nella produzione di tappi tecnici in sughero che fa parte del gruppo Oeneo con sede in Francia a Ceret e Spagna a San Vicente de Alcantara e che mette annualmente sul mercato circa un miliardo di tappi ossia il 5% del mercato della tappatura in sughero, ha intrapreso negli ultimi anni un processo di costante miglioramento ed ottimizzazione del proprio consumo di energia per ridurre l’impatto delle emissioni di gas ad effetto serra causate della produzione di tappi riuscendone a ridurre ad esempio, il consumo energetico rispettivamente del 15% per i tappi DIAM per vini fermi e del 22% per i tappi Mytik DIAM per vini spumanti e frizzanti.

    
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Sedici grandi degustazioni di vini italiani e internazionali – Ufficio Stampa Ais Toscana

Degustazioni libere e guidate al Congresso Nazionale AIS di Firenze.jpg16 e 17 novembre 2013

A Firenze il 16 e 17 novembre guidate dall’eccellenza della Sommelier italiana

Tra cui il campione del mondo Luca Martini
    
Il Congresso Nazionale AIS si apre alla città: appuntamento per i winelovers e per gli appassionati alla Stazione Leopolda per un’occasione unica e imperdibile

A poco più di una settimana dal Congresso Nazionale AIS che si terrà il 16 e 17 novembre a Firenze alla Stazione Leopolda, continuano le prenotazioni per le degustazioni guidate e a tema di grandi vini italiani e internazionali, protagonisti di Wine in Progress. Sedici sessioni di altissimo livello, con vini rossi, bianchi e bollicine, condotte da relatori d’eccezione come il campione del mondo Luca Martini, campioni italiani come Luisito Perazzo, Ivano Antonini, Federico Graziani, e ancora Cristiano Cini, Maurizio Zanolla e altri grandi relatori AIS come Armando Castagno, Massimo Castellani, Roberto Bellini, Luigi Pizzolato e Leonardo Taddei.

Sabato 16 novembre alle 12 per il primo appuntamento si vola in Francia, con l’inconfondibile perlage dello Champagne Larmandier Bernier, e in Friuli, con il Ronco della Chiesa, Malvasia Selezione e Studio di Bianco di Borgo al Tiglio. Grandi rossi alle 14, con la verticale del toscano Tignanello di Antinori e con la degustazione che ci porta nelle Langhe piemontesi ad assaggiare Nebbiolo, Barolo, Freisa e Ruché firmato Rinaldi, mentre alle 16 saranno ancora i grandi rossi toscani protagonisti, con la verticale di Ornellaia che include anche l’anteprima di Serre Nuove, in parallelo con l’esclusiva verticale dai sapori umbri del Torgiano Rosso Riserva Rubesco Vigna Monticchio di Lungarotti, che propone in degustazione tra le varie annate anche un ricercatissimo 1981. A chiudere il ciclo di degustazioni guidate di sabato, le bollicine tutte italiane, in parte non dosate, della storica cantina trentina Ferrari Lunelli e quelle tedesche del Graacher Himmelreich di J.J. Prüm.

Domenica 17 alle ore 12 sarà ancora la Francia protagonista con la sessione dedicata alle bollicine dell’Ambonnay Grand Cru di André Beaufort, insieme ad una esclusiva selezione di Bianco Fiorduva, di rossi Riserva Furore e Ravello e del Costa d’Amalfi rosato della Cantina Marisa Cuomo, di Furore, in provincia di Salerno. Alle 14 toccherà alle verticali di Montepulciano d’Abruzzo della Cantina Emidio Pepe e del Chianti Classico Riserva Il Poggio del Castello di Monsanto, con sei annate storiche, in particolare il 1968. Alle 16 si torna in Piemonte, con il Langhe Freisa e il Barolo di G.D. Vajra, e nel Chianti Classico con tre annate di Montevertine e altrettante di Pergole Torte della Cantina Montevertine di Radda in Chianti. Gran finale alle 18 con due imperdibili degustazioni di grandi rossi: il Barolo e il Barbera di Roberto Voerzio e la verticale di Sassicaia della Tenuta San Guido, nell’area di Bolgheri.

L’iscrizione alle degustazioni è solo su prenotazione, da effettuare on line attraverso il sito http://www.congressonazionaleais.it/degustazioni/, dove sono disponibili anche tutte le informazioni relative alle modalità di accredito e di pagamento. Il costo varia da 40 a 50 euro.

Ufficio Stampa Ais Toscana Marte Comunicazione di Marzia Morganti Tempestini cell. 3356130800, marzia.morganti@gmail.com

Coordinamento e relazioni pubbliche 47° Congresso nazionale AIS Studio Mercatali, cell. 3356137346, mercatali@dada.it

Un mare di…vino nelle Terre salentine del Negroamaro – Harry di Prisco

Settembre andiamo è tempo di vendemmiare
 
Quest’anno l’Italia torna a riconquistare il primato di primo produttore mondiale di vino, superando la Francia. Secondo le previsioni di Assoenologi la produzione dovrebbe attestarsi tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri e, grazie alle favorevoli condizioni metereologiche, dovremmo poter contare anche su un’ottima qualità.

E la Puglia è tra le regioni dove si ha il maggior trand di crescita.

E allora tutti nel Salento per vendemmiare e scoprire la storia dei grandi vini, ma anche per raccontare l’eccellenza della terra salentina con i colori, i profumi e i sapori di una delle tradizioni agricole più importanti e ricche del territorio nazionale. Una vacanza-relax dove si può ben combinare una sosta sulle spiagge, lambite da un mare stupendo per prendere l’ultima tintarella della stagione, con il turismo tutto-da-vivere.

«E’ in bassa stagione – dice la dottoressa Tonia Riccio, dirigente dell’Ufficio turismo della Regione Puglia – che il Salento e la Puglia, mostrano il loro volto più  autentico»: questo il leit motiv del progetto di comunicazione, realizzato su fondi europei e ideato dalla Regione Puglia, assessorato al turismo, fortemente voluto dall’assessore Silvia Godelli, in collaborazione con Pugliapromozione, presieduta da Giancarlo Piccirillo, con i Comuni di Guagnano (capofila), San Donaci e Porto Cesareo e la rivista di turismo e cultura del Salento “Spiagge”, diretta da Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it). Tra le peculiarità c’è il fare la vendemmia negli sterminati campi di Negroamaro e vedere dove nasce il vino esportato ormai in tutto il mondo. Due grandi città del vino, Guagnano, in provincia di Lecce e San Donaci, in provincia di Brindisi, hanno voluto presentare il proprio territorio nel periodo destinato alla vendemmia, combinando i profumi del mosto che fermenta in cantina con l’indimenticabile sapore di mare. Infatti completa il pacchetto turistico il prodotto mare, per il quale il Salento è tra le mete più ambite in Italia. «Promuovere il mare al di fuori del classico agosto – dice l’assessore al turismo e al marketing territoriale di Porto Cesareo, Pietro Falli – è tra le priorità dell’amministrazione comunale. Per questo abbiamo deciso di essere partner dell’iniziativa “Salento, emozioni d’autunno in un mare di…vino nelle Terre del Negroamaro” per far scoprire in Italia e nel mondo, quanto siano belle le coste salentine in bassa stagione». E a proposito di cantine l’accoglienza qui nel Salento è sempre delle migliori, offrendo la possibilità di provare l’ottimo vino accompagnato dai prodotti tipici locali. Siamo nella zona del Salice Salentino, la doc più antica ed esportata di Puglia. Ad accoglierci è Guagnano, situato nel Salento settentrionale. Nella periferia del paese è stato possibile visitare, guidati dal sindaco Fernando Leone e dal Vice Sindaco Danilo Verdoscia, la casa/museo “Vincent City”, che l’artista locale Vincent Brunetti ha realizzato mediante materiale di recupero. La casa (e l’eclettico proprietario), che compaiono nel film documentario etnico Italian Sud Est, è meta di pellegrinaggio nei percorsi cicloturistici e, quotidianamente, di visitatori. «L’attività economica più importante del comune – ci dice il Sindaco Leone – è quella legata alla coltivazione della vite. Guagnano è collocato al centro della produzione doc del Salice Salentino e si attesta come il comune con maggiore estensione di vitigno negroamaro. Rilevante è la produzione di uve da tavola ma anche quelle destinate alla vinificazione. Per valorizzare ed esportare i prodotti vitivinicoli sono sorte diverse cantine e consorzi».  Con poco più di cinquemila abitanti si contano ben sei grandi cantine. Il nostro tour inizia dalla dinamica Cantele (www.cantele.it), che nasce dall’amore della settentrionale Teresa Manara, per le terre salentine. Suo marito, Giovanni Battista Cantele, infatti commercializzava il vino del Salento, ma non pensava certo di scendere nel profondo Sud. Teresa Manara, cui sono dedicate le migliori etichette della cantina, invece, volle vivere nel Salento, dove oggi operano i suoi quattro nipoti Paolo, Gianni, Umberto e Luisa, che conducono con successo la cantina, che ha da poco inaugurato “I Sensi”, un laboratorio sinestetico, dove è possibile degustare vino, ascoltare musica ammirando dal terrazzo le grandi distese dei vigneti.

Ha iniziato a imbottigliare da pochi anni, ma ha già conquistato i mercati internazionali con le sue etichette top Varale, un igp Salento rosso di negroamaro e Vinea Electa chardonnay, la cantina Lucio Leuci (www.vinileuci.it), giunta con Lucio e Francesco alla terza generazione di una famiglia di antiche tradizioni, che si va affermando nel campo dell’enologia mondiale.

Un discorso di eccellenza lo riscontriamo nella cantina Taurino (www.taurinovini.it), ben nota negli Stati Uniti come altrove con l’etichetta principe “Il Patriglione”, riconosciuta tra i primi cento vini al mondo. A condurre l’azienda sono gli eredi di Cosimo Taurino, che sul finire degli anni ’70 ebbe il coraggio di rinunciare a un futuro sicuro in farmacia per imbottigliare il vino. La qualità delle uve e la sapienza enologica portarono presto i vini Taurino a un grande successo internazionale, facendo in modo che il negroamaro divenisse ambasciatore del Salento nel mondo.

 E’ cultura e arte del vino la nuovissima struttura che ospita la cantina Emèra di Guagnano del gruppo Magistravini (www.magistravini.it), che raccoglie tre aziende vitivinicole sotto la consulenza enologica di Vincenzo Mercurio, due delle quali sono in Puglia: Emèra è nel Salento, Casino Nitti nel tarantino a Carpignano, mentre in Irpinia  si è deciso di investire nelle terre del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino,  mettendo a punto l’azienda San Paolo. Il titolare, Claudio Quarta, affascinato dal mondo della viticoltura, ha recuperato nel centro di Guagnano, sulla provinciale per San Pancrazio, una vecchia cantina con palmento, che è stata impreziosita dagli affreschi del famoso artista Ercole Pignatelli. Il maestro ha realizzato qui la terza opera dedicata alla “Germinazione” (le altre due sono: una imponente alle porte di Lecce, che con i suoi dieci metri d’altezza vuole dare il benvenuto all’ospite ed un’altra all’ingresso del Palazzo della Regione Lombardia). Nella suggestiva cantina c’è anche una ricca collezione di vasi della Magna Grecia, alcuni dei quali in stile Egnatia. «Curata nei minimi dettagli – dice la ventiquattrenne general manager Alessandra Quarta – la nostra cantina punta ad accogliere e avvolgere il visitatore nell’affascinante mondo del vino e nella storia del territorio. Per questo si presta molto bene a visite guidate e degustazioni».  L’etichetta più importante Anima di Negroamaro è un Lizzano doc di negroamaro vinificato in purezza, affinato solo in acciaio.

Importante a Guagnano è la realtà della cantina sociale Enotria che come tutte le cantine sociali  (attualmente conta 400 soci) ha venduto il vino sfuso per anni, approdando solo in tempi molto recenti all’imbottigliamento. «Siamo forti – dice il presidente, l’agricoltore Angelo Scarciglia – della qualità dei nostri vigneti e quindi della nostra uva, unica in tutto il territorio pugliese ed italiano». Insieme al vicepresidente, Antonio Imperiale,  Scarciglia ci ha illustrato le varie fasi della lavorazione dell’uva. Le cantine di Guagnano sono una più interessante dell’altra e a scoprirle una per una ci ubriachiamo della saggezza dei salentini dediti alle imprese vitivinicole tutte di eccellenza.

E’ una sfida nata da giovani imprenditori la cantina Feudi di Guagnano, fondata per impedire che i vigneti di negroamaro finissero nell’abbandono. Nero di Velluto, un negroamaro igp, vinificato in purezza, è l’etichetta espressione di questo progetto imprenditoriale, premiato dai mercati internazionali. La Cantina, nell’occasione dell’incontro con la stampa, ha inaugurato un monumento in acciaio dedicato alla Forza del Negroamaro, che simboleggia l’energia della Natura stessa, come ha chiarito l’amministratore delegato, Gianvito Rizzo.

Il tour delle cantine non poteva avere tappa migliore se non al Castello Monaci (www.castellomonaci.com), una dimora di charme, di proprietà della famiglia Memmo Seracca Guerrieri, che la apre al pubblico “per il piacere di condividere le cose belle con gli altri”. Castello Monaci, una dimora storica, forse un convento, di cui si ha notizie certe solo a partire dal 1600, venne acquistato nell’800 dal nonno dell’attuale proprietaria, la signora Lina Memmo e adibito a casa di villeggiatura per l’estate. Aperto attualmente per ospitare matrimoni e convegni, punta a diventare un resort grazie alla realizzazione di dieci ampie camere di charme che saranno pronte per la prossima stagione estiva. Circondato da 200 ettari di vigneti Castello Monaci è anche una cantina del Gruppo italiano vini di cui la famiglia è socia. Vitantonio Seracca Guerrieri segue con particolare cura e passione la cantina, puntando alla valorizzazione dei vitigni autoctoni salentini. A Castello Monaci è possibile peraltro prendere parte alla vendemmia di notte, un’esperienza unica, facendo degustazioni guidate in cantina e visitando il Museo del Negroamaro. Per completare il tour delle cantine imperdibili le tappe golose nei ristoranti di Guagnano: Aia Noa  e la Favorita. 

Per il sindaco di San Donaci, Domenico Fina ed il Vice Sindaco Mariangela Presta l’economia della zona è in espansione grazie all’allevamento degli ovini, gli stabilimenti vinicoli, i frantoi e gli stabilimenti per la lavorazione dei fichi secchi.

« Con le sue grandi cantine e la storia degli imprenditori che hanno saputo affrontare e vincere le sfide dei mercati internazionali – afferma Mariangela Presta – la nostra città si presenta come una realtà ricca ancora tutta da scoprire. Crediamo nella forza della comunicazione per esportare al di fuori dei confini regionali non solo il nostro vino, ma anche la bellezza e la forza del nostro territorio».  A San Donaci tra le più antiche aziende dell’agro salentino c’è la Cantina San Donaci (www.cantinasandonaci.eu), dove è nata l’idea imprenditoriale di un gruppo di 12 agricoltori che per sviluppare l’economia del loro prodotto e della loro terra ha fondato ottanta anni fa quella che è l’attuale cantina composta da quattrocento soci. «I nostri vini arrivano in tutta Europa e anche negli Stati Uniti, dice il presidente, Marco Pagano. Per anni abbiamo venduto cisterne di negroamaro a compratori di tutta Italia e d’Europa. Adesso lo stiamo imbottigliando noi, conquistando sempre più ampi mercati».  Per la sua continuità e per il suo forte radicamento al territorio è stato possibile dare un forte contributo alla storia agricola del Salice Salentino, diventandone un autorevole punto di riferimento dell’enologia italiana.

Sempre più affermata nei mercati internazionali è l’azienda “Paololeo” (www.paololeo.it), una cantina nata nell’84 grazie al coraggio di Paolo, che decise di investire i 30 milioni di lire, ricevuti in regalo per il proprio matrimonio con Roberta d’Arpa, per edificare la nuova cantina e rafforzare in questo modo una tradizione di vignaioli. Oggi la Paololeo è arrivata alla quinta generazione e non a caso le etichette più significative nascono dai vitigni più importanti del Salento. L’igp Fiore di vigna è un primitivo vinificato in purezza, l’igp Orfeo è un negroamaro, che viene commercializzato solo dopo un anno e mezzo dalla vendemmia.

 Storica e di antiche tradizioni è poi la cantina Candido (www.candidowines.it), nata nel 1929 per l’intuizione di Francesco e conosciuta per il suo Cappello di prete, un negroamaro vinificato in purezza, igp e il Duca d’Aragona, un blend  di negroamaro e montepulciano. Oggi l’azienda è condotta da Alessandro e Giacomo. Qui è possibile organizzarsi con wine tasting direttamente in cantina e scoprire la vasta gamma di etichette (ben 16 sono in produzione), dal sapore antico. Ed è da questi stabilimenti che parte il vino che per il 65% è esportato all’estero (Nord Europa, Canada, Giappone). Ci sono poi piccole grandi realtà che, grazie alla bontà del vino e alle sapienti tecniche di vinificazione hanno conquistato i mercati internazionali come le cantine Baldassarre (www.cantinebaldassarre.it), presenti in tutto il mondo con il loro prodotto e Lolli (vincenzo.lolli2@tin.it), una piccola azienda a conduzione familiare, nei cui vigneti si coltivano produzioni autoctone di Negroamaro, Malvasia e Primitivo. L’azienda, che esporta anche all’estero, ha voluto dedicare, grazie al figlio Enzo, un suo vino a “Nico” all’insaputa dell’anziano genitore, l’ottantacinquenne Nicola Lolli. Tra le tappe golose che consigliamo quella al ristorante Antico Melograno (www.anticomelograno.com), dove c’è un posto a tavola anche per le persone celiache. E per terminare questa panoramica nelle Terre del Negroamaro ci rifacciamo a Molière: “Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico” e se nella bottiglia c’è un buon Negroamaro da bere con un vero amico è la maggior fortuna che ci possa capitare.

 

Harry di Prisco

Ais Toscana presentato al Vinitaly il 47° congresso nazionale dell’associazione italiana sommelier

logo ais.JPG16 e 17 novembre 2013

L’evento con degustazioni e convegni sarà a Firenze il 16 e 17 novembre 2013

Associazione Italiana Sommelier verso il 47° Congresso Nazionale. E’ stato presentato ieri a Vinitaly presso lo stand di AIS – D10 al Padiglione 7 – in una conferenza stampa a cui sono intervenuti il Presidente Nazionale di AIS Antonello Maietta e il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli – l’esclusivo appuntamento dedicato alla produzione d’eccellenza dell’enologia italiana che andrà in scena a Firenze il 16 e 17 novembre prossimi nella suggestiva location della Stazione Leopolda.

“Nelle ultime edizioni del Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier – ha spiegato il Presidente Nazionale Antonello Maietta – abbiamo visitato splendide realtà del Centro e del Sud Italia, con la prospettiva di arrivare nel 2015, in occasione del 50° anniversario, a Milano, la città in cui l’Associazione è stata fondata nel 1965 e dove da sempre è situata la nostra sede nazionale. Intanto, abbiamo scelto Firenze per la tappa del 2013, per dare vita al momento più elevato di dibattito del nostro sodalizio in un luogo di grande valore storico, artistico e culturale, dove abbiamo deciso fin dalle origini, di radicare la nostra presenza per valorizzare il vino e il profilo culturale che gli gravita attorno. Qui porremo sotto i riflettori temi di particolare interesse per il settore enologico: solo dando visibilità e attribuendo centralità alle produzioni di qualità possiamo creare una corretta attenzione verso il mondo del vino, alimentare la ripresa dei consumi interni e fornire ai consumatori una giusta informazione”.

Un affascinante viaggio tra gusto e cultura dunque, che coinvolgerà non soltanto i sommelier ma anche produttori, giornalisti ed opinion leader chiamati a confrontarsi sugli elementi che stanno alla base della filosofia di AIS ovvero crescita, unione e aggregazione, capacità di comunicare il valore delle idee e l’autorevolezza delle tradizioni. “Sarà un evento unico per qualità e portata, ha affermato il Presidente AIS Toscana, Osvaldo Baroncelli, un momento d’incontro importante per sottolineare la propria identità all’interno del grande scenario vitivinicolo italiano, con inedite e interessanti occasioni di approfondimento che saranno un elemento di attrazione per migliaia di visitatori e winelovers nelle due giornate ricche di incontri, degustazioni, esposizioni e visite, idee e ispirazioni. Si, perché, ha continuato Baroncelli,  la principale novità del 47° Congresso Nazionale AIS è rappresentata dall’apertura alla città, per l’intera durata dell’evento: dodici ore al giorno per far degustare al grande pubblico – per la prima volta – l’eccellenza enologica italiana raccontata dai produttori dei territori viticoli italiani più rappresentativi, ma anche e soprattutto da quei sommelier AIS che ogni giorno comunicano con impeccabile professionalità e passione il vino italiano nel mondo”.
 

Durante la presentazione a Vinitaly è stato reso noto anche il programma delle due giornate, che si svolgeranno in quattro aree principali: l’area degustazione con gli espositori di vino, l’area relax & food, con degustazioni di eccellenze gastronomiche,  le sale degustazioni e – nello spazio Alcatraz – un’area interamente dedicata all’olio extravergine italiano di cui Fausto Borella, presidente dell’Accademia Maestrod’olio, degustatore e docente AIS, curerà l’esposizione e la degustazione.

 
Il calendario degli appuntamenti delle due giornate fiorentine di AIS presentate in conferenza stampa è particolarmente fitto: sabato 16 novembre alle 10.00  sarà l’Assemblea Nazionale a fare da ouverture alla manifestazione, prima dell’apertura delle porte al pubblico per una lunghissima sessione di degustazione libera che andrà avanti fino alle 22. Sabato sarà anche la giornata del convegno su “Clima e Vino”  con illustri ospiti, dove si parlerà dell’incidenza dei mutamenti climatici nelle varie fasi della maturazione dell’uva e quindi sulla qualità del vino. Domenica mattina dalle ore 10 alle ore 12 grandi nomi e celebrities saranno invece protagonisti della tavola rotonda su “Wine Trend”: personaggi del mondo della cultura, dell’imprenditoria, della musica, dello sport che si sono innamorati del mondo del vino e che hanno compiuto la coraggiosa scelta di iniziare a produrlo nelle tenute di proprietà o acquisendo ex novo terreni su cui praticare la viticoltura. In entrambe le giornate, alle degustazioni libere si affiancheranno due degustazioni guidate di grandi vini italiani e internazionali, due incontri con altrettanti sommelier noti per la loro professionalità che racconteranno la loro esperienza in giro per il mondo e il valore di questa professione, l’AIS Wine School, degustazioni guidate di olio extravergine di oliva e uno “Spazio Libero” a disposizione dei produttori che vorranno promuovere con eventi ad hoc i propri vini.

 
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato anche il numero della rivista Sommelier Toscana edita dal Gruppo Editoriale e interamente dedicata al Salone Internazionale del Vino e dei Distillati.

 

Ufficio Stampa AIS Toscana

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti & C.

Tel 335 6130800 – 320 6434045 Email marzia.morganti@gmail.com

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Miglior vino bianco “Friulano 2012” delle Tenute Tomasella val concorso ”Gusto Cortina”.

TTT.jpgRicevere un premio è sempre un’importante gratificazione per il lavoro svolto, ma alcuni premi danno una soddisfazione particolare e questo è il caso del riconoscimento come miglior vino bianco che il “Friulano 2012” delle Tenute Tomasella ha ricevuto al concorso ”Gusto Cortina”.

Sarà per l’affascinante contesto delle tavole ampezzane, sarà perché la giuria ha degustato “alla cieca” i vini in concorso, o per il prestigio dei giurati Ian D’Agata (Guida ai migliori vini d’Italia), Alessandro Scorsone (Sommelier docente per l’Associazione Italiana Sommelier), Fausto Arrighi (Direttore della Guida Michelin fino allo scorso anno) e Egle Pagano (Giornalista), fatto sta che questo riconoscimento riempie di orgoglio le Tenute Tomasella ed arriva a coronamento di un percorso di ricerca della qualità, di eleganza e raffinatezza, iniziato 10 anni fa e che ha portato il nostro Friulano a livelli di eccellenza che vi invitiamo a degustare.
 

TENUTE TOMASELLA
Via Rigole, 103 – 31040 Mansuè (TV)
Tel. +39.0422.850043 Fax +39.0422.850962
cantina@tomasella.it www.tenute-tomasella.it

Bottega Gold – Cristina

 Bottega Gold è un Prosecco Doc che si caratterizza per l’eccezionale carica aromatica. Questo vino spumante Brut nasce da una particolare selezione di uve raccolte nella zona doc della provincia di Treviso..
In quest’area particolarmente vocata alla coltivazione della vite il terreno garantisce un’elevata concentrazione di sali minerali. La forte escursione termica tra il giorno e la notte agevola la graduale maturazione delle uve. Ne consegue un arricchimento degli aromi fruttati che richiamano profumati sentori di mela Golden, pera e frutta esotica.
Bottega Gold è un perfetto aperitivo e si presta alla preparazione di gustosi cocktail (Bellini, Rossini). È inoltre uno spumante da tutto pasto: dagli antipasti, ai primi piatti di qualsiasi tipo e a secondi di pesce.
La doratura della bottiglia, al di là dell’impatto estetico, ha la funzione di proteggere il vino da qualsiasi fonte di luce, mantenendo inalterate per oltre 12 mesi le caratteristiche organolettiche  del Prosecco. 
Il packaging è completato dalla particolare etichetta, la cui forma richiama la spuma del vino appena stappato. Il Vino dei Poeti Gold viene distribuito nei duty free e nelle migliori enoteche. 

Contatti: Giovanni Savio – Ufficio Stampa – Bottega S.p.A. – Tel. 0438-406801

Amarone Bottega il vino Pret-a Porte 90 punti di rating su Wine Enthusiast – Cristina

Amarone Pret-a-Porter 2006.jpgWine Enthusiat, la prestigiosa rivista americana, dedicata al mondo del vino, ha pubblicato sull’edizione del Novembre 2012 i rating delle ultime degustazioni. Tra i vini segnalati ha trovato spazio Amarone Bottega Il Vino Prêt-à-Porter, che ha conseguito un lusinghiero punteggio di 90/100. Si tratta di un Amarone della Valpolicella Classico Riserva Doc, annata 2006, che ha conseguito un pieno apprezzamento da parte della redazione.
Questo il commento che ha accompagnato il giudizio: “L’etichetta e l’astuccio in ecopelle caratterizzano il packaging di questo Amarone. Il vino al suo interno è molto intrigante e si caratterizza per le spiccate note di frutta e ciliegia, arricchite da morbidi sentori di tabacco e spezie. Il finale è lungo e setoso.”
Un punteggio compreso tra 90/100 e 93/100 viene definito in questo modo dal magazine americano: “Questa è considerata un eccellente categoria per Wine Enthusiast ed è altamente raccomandata dalla rivista”.
Aggiungiamo che Amarone Bottega Il Vino Pret-a-Porter è il risultato concreto dell’impegno enologico della Distilleria Bottega. La vendemmia selezionata, l’appassimento sui graticci e l’affinamento in piccole botti di rovere ne fanno un vino da meditazione o da abbinare ai grandi formaggi e alle carni rosse. Va servito a una temperatura di 18/20° C.
Questo rosso importante che vanta un pedigree di razza è uno dei fiori all’occhiello della gamma Cantina dei Poeti Bottega. Questo marchio comprende gli spumanti Il Vino dei Poeti (Prosecco Doc, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Rosè di Pinot Nero e Raboso, Cuvée di Chardonnay e Sauvignon) e gli spumanti “glamour” (Bottega Gold, Bottega Diamond), oltre a Petalo Moscato Il Vino dell’Amore, Acino d’Oro Chianti Classico, Ripasso, Recioto e Brunello di Montalcino.

Approfondimento
Amarone Prêt-à-Porter. L’Amarone è senza dubbio il vino più pregiato dell’Italia Nordorientale e, insieme al Barolo e al Brunello di Montalcino, rappresenta la massima espressione dell’enologia italiana. Largamente apprezzato anche al di fuori dei confini nazionali, è diventato un simbolo del “savoir vivre”. Unendo il mondo del vino e della moda, la stilista americana Denise Focil, artefice della collezione Alpinestars by Denise Focil, ha creato per Distilleria Bottega una bottiglia fashion di immediato impatto. Il connubio tra vetro e pelle ha dato origine a un oggetto dal fascino raffinato e trasgressivo. La tradizionale bottiglia è stata infatti arricchita da un’etichetta stampata su di un rettangolo di ecopelle chiara, incorniciato da una serie di borchie metalliche. La stilista ha inoltre ideato un astuccio a misura di bottiglia: anch’esso in ecopelle, è dotato di una tracolla per “trasportare” con classe e femminilità il pregiato contenuto. Da qui la denominazione “Il Vino Prét-à-Porter”, che occhieggia al mondo della moda ed esalta una presentazione del tutto inedita.

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega srl – Tel. 0438 406801

Donatella Cinelli Colombini

Donatella Cinelli Colombini(1).JPGNata a Siena nel 1953 si è laureata in Storia dell’arte con il massimo dei voti.

Nel 1993 ha inventato “Cantine aperte”, la giornata che in pochi anni ha portato al successo l’enoturismo in Italia. Oggi insegna turismo del vino nei Master post laurea.

Nel 1998 ha lasciato l’azienda di famiglia per crearne una sua composta dalla Fattoria del Colle a Trequanda con cantina di Chianti e centro agrituristico e dal Casato Prime Donne a Montalcino dove produce Brunello con, caso unico in Italia, un organico di sole donne.  Nel 2003 ha vinto l’Oscar di miglior produttore italiano ed ha pubblicato il “Manuale del turismo del vino”. Nel 2007 è uscito il suo secondo libro “Marketing del turismo del vino” su un argomento che Donatella insegna nei Master post laurea di diverse università.

Dal 2001 al 2011 è stata Assessore al turismo del Comune di Siena a lei si deve l’ideazione del “trekking urbano”. 

Nel 2012 le è stato assegnato il “Premio Internazionale Vinitaly”

Donatella Cinelli Colombini guiderà la Doc ORCIA

Donatella Cinelli Colombini nel vigneto - Copia.jpgDonatella Cinelli Colombini succede a Donella Vannetti alla guida della Doc Orcia la denominazione” più bella del mondo” in un territorio iscritto nel patrimonio dell’Umanità Unesco. E’ una delle Doc più giovani e  più piccole, ma con grandi progetti

DOC ORCIA

Il territorio dell’Orcia è un’area collinare nel Sud della Toscana dove la vite e l’olivo sono coltivati da secoli. E’ una zona piena di città d’arte, di centri termali, con uno dei paesaggi agricoli più belli del mondo che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio dell’Umanità.   La Doc Orcia è nata il 14 febbraio 2000 e si estende su 13 comuni: Buonconvento, Castiglion d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda e parte di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

<< I vini sono davvero buoni e manifestano tutto l’impegno e la passione dei produttori che nella stragrande maggioranza fanno tutto direttamente: dalla vigna alla vendita delle bottiglie>> ha detto Donatella Cinelli Colombini, sottolineando come,  in un mondo globalizzato, nella Doc Orcia il vino sia ancora un prodotto familiare benché siano attivi ottimi consulenti agronomi e enologi. La  denominazione comprende le varietà  Orcia  rosso con almeno il 60% di Sangiovese e Orcia Sangiovese entrambe anche nella tipologia Riserva, Orcia bianco, rosato e  Vin Santo.

Il territorio ha nel turismo il suo motore economico più importante ed infatti, lo scorso anno, i 13 comuni della Doc Orcia hanno registrato 1.800.000 presenze turistiche. <<Proprio la bellezza del territorio della Doc Orcia e i turisti che ogni anno vengono a visitarlo sono>> secondo Donatella Cinelli Colombini <<la principale destinazione commerciale della giovane denominazione, nata fra due colossi come il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano>>.

A chi le domanda se il nuovo incarico nella Doc Orcia significa un allontanamento da Montalcino Donatella risponde sorridendo << assolutamente no, le mie radici sono nella terra del Brunello>>.

CONSORZIO VINO DOC ORCIA

Del Consorzio  fanno parte 37 aziende 29 delle quali imbottigliano con marchio proprio.

Oltre a Donatella Cinelli Colombini, nel nuovo Consiglio di Amministrazione della Doc Orcia  siedono 8 membri: Andrea Bruni (vicepresidente) agronomo consulente di Podere Forte di Castiglion d’Orcia, Roberto Terzuoli dell’Azienda Sasso di Sole Torrenieri – Montalcino, Paolo Salviucci Cantina Campotondo di Castiglion d’Orcia, Marco Capitoni dell’omonima azienda di Pienza, Antonio Rovito dell’Azienda Val d’Orcia
 

Terre Senesi  di Castiglion d’Orcia, Gabriella Giannetti dell’azienda San Savino ancora di Castiglion d’Orcia, Emanuele Bizzi direttore dell’Azienda agricola Trequanda  e Giuseppe Olivi dell’Azienda Le Buche  di Sarteano.

DONATELLA CINELLI COLOMBINI

Nata a Siena nel 1953 si è laureata in Storia dell’arte con il massimo dei voti.

Nel 1993 ha inventato “Cantine aperte”, la giornata che in pochi anni ha portato al successo l’enoturismo in Italia. Oggi insegna turismo del vino nei Master post laurea.

Nel 1998 ha lasciato l’azienda di famiglia per crearne una sua composta dalla Fattoria del Colle a Trequanda con cantina di Chianti e centro agrituristico e dal Casato Prime Donne a Montalcino dove produce Brunello con, caso unico in Italia, un organico di sole donne.  Nel 2003 ha vinto l’Oscar di miglior produttore italiano ed ha pubblicato il “Manuale del turismo del vino”. Nel 2007 è uscito il suo secondo libro “Marketing del turismo del vino” su un argomento che Donatella insegna nei Master post laurea di diverse università.

Dal 2001 al 2011 è stata Assessore al turismo del Comune di Siena a lei si deve l’ideazione del “trekking urbano”. 

Nel 2012 le è stato assegnato il “Premio Internazionale Vinitaly”

Carpenè Malvolti si respira aria …di cantine aperte tra degustazioni, visite giudate e assaggi di Asiago Dop

Domenica 26 maggio torna Cantine Aperte in Carpenè Malvolti.jpgDomenica 26 maggio 2013
 

Domenica 26 maggio, la 21° edizione della manifestazione del Movimento Turismo del Vino

Conto alla rovescia in Carpenè Malvolti per la 21° edizione di Cantine Aperte, l’evento enoturistico più importante d’Italia organizzato per domenica 26 maggio dal Movimento Turismo del Vino, che anno dopo anno registra un costante aumento di enoappassionati, richiamati dall’opportunità di scoprire i territori del vino, assaggiare e conoscere i segreti della produzione vitivinicola nazionale.

Per l’intera giornata di Cantine Aperte, Carpenè Malvolti ospiterà degustazioni libere e guidate e visite alla cantina. L’ orario di apertura è dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00. Per tutti i visitatori ci sarà dunque l’opportunità di assaggiare liberamente tutti prodotti Carpenè Malvolti – dall’intera offerta del Prosecco DOCG, al Brandy e alla Grappa -, per la prima volta proposti in abbinamento con il formaggio Asiago DOP nelle sue diverse stagionature: dal fresco, con il suo distintivo sapore di latte appena munto perfetto da abbinare al 1868 Dry, al Mezzano che si sposa eccezionalmente al 1868 Extra Dry e fino allo stagionato, saporito e dalla forte personalità ottimo con il 1868 Brut, presentati dal Consorzio di Tutela Formaggio Asiago che in questa occasione riconferma, con la sua presenza, il forte connubio esistente tra due prodotti identitari del territorio: il Prosecco e l’Asiago DOP.

Le degustazioni guidate dei vini saranno accompagnate dall’enologo Carlo Cannaò e sono previste per le ore 11.00 e le ore 17.00, mentre a partire dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle 14.30 alle ore 18.00, cadenzate per ogni mezz’ora, si terranno le visite guidate in Azienda e in Cantina, alla scoperta dei processi produttivi delle bollicine di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

Per le degustazioni guidate è consigliata la prenotazione anticipata al numero 0438 364611.
Nell’arco di tutta la giornata, per chi vorrà portarsi a casa le bollicine più esclusive o i preziosi distillati, all’interno dell’Azienda sarà allestita una apposita area per la vendita.
 
 
Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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