Sagra di San Giovanni – Giuggianello (LE)

Da giovedì 24  a domenica 27 giugno 2010

Distribuzione di formaggio e vino così come vuole un’antica tradizione.
Stand gastronomici e piatti locaòli

La Sagra di San Giovanni forse è la piu’ antica di tutta la provincia di Lecce. Essa rievoca un antico culto medioevale legato a riti pagani del mondo antico, oggi purtroppo in disuso e quasi del tutto cancellati per il progressivo processo di cristianizzazione, mirante a far scomparire ogni residuo di paganesiomo del mondo antico per poi assorbirlo nella liturgia cristiana.
La notte della vigilia di San Giovanni in Giuggianello è una notte specialissima, notte gravida di magia, di misteri, di vaticini ed incantesimi, notte popolata di streghe, folletti, demoni. Notte inquietante e sovversiva in cui, secondo la credenza popolare, avvenivano prodigi di ogni genere e si compivano rituali squisitamente pagani.
Questa notte è particolarissima dal punto di vista astronomico, segna, cioè, il momento culminante del viaggio del sole che dopo essere salito ogni giorno sempre piu’ in alto nel cielo, si ferma e da allora ritorna sui suoi passi giu’ per la via celeste cominciando a discendere progressivamente. E’ questo il momento del solstizio d’estate, un evento eccezionale per i popoli antichi, i quali non riuscendo a spiegarsi razionalmente i grandiosi mutamenti ciclici della natura e riconoscendo davanti ad essi la propria impotenza e fragilità, li ritenevano generati da misteriose forze sacrali diffuse nella natura.
La notte del solstizio d’estate era perciò considerata notte magica per eccellenza, che aveva in sè il potere di decidere i destini dell’intero anno solare. Le antiche popolazioni allora ricorsero a tutta una serie di riti e pratiche divinatorie.
Con l’avvento del cristianesimo questi rituali magici furono integrati nella sfera cristiana, sostituendo al rito del sole la figura di San Giovanni Battista.
In Giuggianello si credeva che in questa notte si verificassero benefici fenomeni magici: così la rugiada assumeva poteri speciali e diventava in grado di accrescere notevolmente le proprietà curative delle erbe.
Si usava addirittura rotolarsi nei prati bagnati di rugiada per rigenerare il corpo, mentre le ragazze in cerca di marito, di essa si bagnavano il sesso perché alla rugiada era attribuito il potere di portare fortuna in amore. La notte di San Giovanni, infatti, era considerata particolare propizia a pronosticare fidanzamenti e matrimoni. Numerosi erano i modi per indovinare se la agazza si sarebbe sposata entro l’anno e quale mestiere avrebbe avuto lo sposo.
A Giuggianello l’antico segno della venerazione del Santo è la GROTTA DI SAN GIOVANNI dove anticamente si celebrava la festa con riti, canti, danze intorno ad un falò per ringraziare del nuovo raccolto delle messi il Santo. A Giuggianello l’antico segno della venerazione del Santo la GROTTA DI SAN GIOVANNI dove anticamente si celebrava la festa con riti, canti, danze intorno ad un falò per ringraziare del nuovo raccolto delle messi il Santo.
La cripta si trova a due Km. dal centro abitato sul Monte San Giovanni (120 m.s.l.m.) immersa negli olivi secolari e la macchia mediterranea lungo la strada di campagna sulla direttrice Giuggianello-Palmariggi. Nel medioevo la grotta – cappella era adibita a funzioni religiose col culti greco, in seguito le funzioni si celebrarono col rito latino continuando a venerarsi San Giovanni Battista. Con il passare degli anni, però, la devozione si disperse, ma un avvenimento miracoloso ne rinverdì i momenti pi intensi. Il massaro della vicina masseria “Armino” aveva una figlia cagionevole di salute la quale aiutava la famiglia portando al pascolo le pecore proprio nei pressi della cripta, dove un giorno le apparve San Giovanni che le promise la guarigione. Ciò avvenne ed il padre, in segno di gratitudine, riportò la cripta all’antico splendore. Qui il parroco del tempo ogni 24 giugno, festa di San Giovanni, celebrava la messa, e il massaro alla fine della funzione religiosa offriva ai fedeli vino e formaggio in segno di devozione.

PROGRAMMA 2010: XX SAGRA DI SAN GIOVANNI.

Sono passati vent’anni da quando il Centro di Cultura, , con un gruppo di soci e cittadini, avviò una interessante attività tesa al recupero e alla valorizzazione della grotta e di tutta la tradizione popolare religiosa ad essa legata in merito al culto e devozione di San Giovanni Battista

L’evento si svolgerà il 24, 25, 26, e 27 Giugno
La Sagra si terrà fuori dal Centro abitato sulla Serra di Giuggianello (120 m. sul livello del mare) tra olivi e macchia mediterranea con un incantevole panorama. Ha origini antichissime: durante il medioevo, nel giorno di San Giovanni Battista, che ricorre ogni anno il 24 giugno, tutta la popolazione di Giuggianello si portava in processione sul “Monte San Giovanni” per celebrare la Santa Messa in onore del santo col rito greco-bizantino, mentre la notte molta gente si aggirava nei campi per raccogliere le erbe bagnate dalla rugiada considerata avente effetti benefici e catartici.
Dopo la celebrazione religiosa, tutti i partecipanti si fermavano sullo spiazzo antistante la grotta per mangiare, cantare, ballare. Tutto questo come segno di profonda devozione e di ringraziamento per il raccolto delle messi ottenuto.
E’ una delle più antiche feste del Salento legata anche ad un evento miracoloso. Si racconta che in seguito al sopravvento del rito latino su quello greco-bizantino, l’interesse della grotta decadde e che nel XVIII secolo, la figlia del conduttore, della vicina masseria “Armino”, con precarie condizioni di salute e in procinto di morire, fu guarita in seguito all’apparizione di San Giovanni.
Con tale miracolo inizia il recupero della cripta non solo dal punto di vista architettonico, con la costruzione di un arco all’ingresso, ma anche dal punto di vista religioso, con il ripristino della celebrazione della messa in onore del Santo.
Il conduttore della masseria, inoltre, per riconoscenza nei confronti di San Giovanni cominciò ad offrire dopo il rito religioso formaggio e vino ai presenti. Questa usanza assunse la valenza di vera e proprio tradizione che fu tramandata da anno in anno fino alla seconda guerra mondiale, momento dal quale la grotta cominciò a persistere in uno stato di abbandono e disinteresse.
Questa singolare tradizione è stata recuperata insieme alla grotta dal Centro di Cultura Sociale e di Ricerche di Giuggianello. Dal 1990, infatti, ogni anno si rinnova la celebrazione della messa sul piazzale antistante la grotta e, come allora, dopo il rito religioso, si distribuiscono formaggio e vino ai presenti.

Quest’anno si svolgerà col seguente programma:

Giovedì 24 Giugno
Ore 19,30: Celebrazione della santa Messa in onore del Santo sul piazzale antistante la Grotta. Successivamente si terrà la distribuzione di formaggio e vino così come vuole un’antica tradizione.
Ore 20,00: Inaugurazione della Mostra sull’attività svolta per il recupero della grotta con la scoperta di una targa in ricordo della significativa data.
Successivamente si terrà la distribuzione di formaggio e vino così come vuole un’antica tradizione popolare.
Ore 21,00: Musica dal vivo e balli sull’aia
Venerdì 25 Giugno: ore 20,30 musica dal vivo e balli sull’aia
Sabato 26 Giugno: ore 20,30 concerto del “GRUPPO FOLK 2000”.
Domenica 27 Giugno: ore 20,30 musica dal Vivo e balli sull’aia.
Gli utili saranno devoluti per l’allestimento del “Museo della Civiltà Contadina” di Giuggianello

Funzioneranno STANDS GASTRONOMICI di piatti tipici locali.
Il piatto “forte” della sagra è il “Castrato al Forno” (Agnellone al forno con patate). L’area è dotata di ampio parcheggio e servizi igienici.