Intervista a Carmine Candito

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1.Candito, un brand toscano ambasciatore della pizza napoletana in America. Come è successo e cosa si prova?
Noi napoletani siamo fatalisti e si crede al destino, le cose succedono quando devono succedere……e allora è gioia, felicità, orgoglio, la mia napoletanità mixata alla toscana, la mia pizza che esprime gioia, ride sulla tavola perché è proprio un simbolo di allegria, l’allegria di Napoli, la mia città, dove sono nato e che porto nel dna.
2.Lei in una recente intervista ha detto che Napoli è la città più amata del mondo. Come mai questa percezione? Ci sono aneddoti che può raccontarci raccolti a Miami?
Perché Napoli è unica, sia per la bellezza che per l’atmosfera, Napoli è una sensazione ed emozione continua, assaporare l’atmosfera dei vicoli, piena di aromi, vibrante di colori, esuberante nelle scelte decorative, e i nostri locali, sia a Firenze che a Miami, hanno questa atmosfera magica, che si percepisce anche nei dettagli, che ti guida per le stradine dei bassi spagnoli, le distese dei lenzuoli, dove tutto è ridere accompagnato da tamburelli e nacchere…..“mo facimm e tarantell!”. Qui è Napoli, le tovaglie hanno i numeri della tombola stampati sopra, ci sono ghirlande di peperoncini fiammeggianti e trecce di aglio, i pomodorini di sotto il Vesuvio, dovunque sono presenti i simboli della tradizione campana, i limoni sorrentini, le mele annurka, i carrettini di fiori e le granite al limone, ma anche le immancabili maglie numero “10” di Maradona, appese come se fossero stese ad asciugare al sole.
3.La sua pizza nera: come l’ha ideata e perché ha riscosso questo successo?
Qui negli USA è il food “made in Italy” che vede dei fatturati enormi, vino, pasta e pizza…….il vino risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.

Fuori dai locali le persone ordinatamente aspettano di entrare, e io li aspetto con la mia pizza nera, ricetta semplicissima, farina 00 miscelata con carbone vegetale, acqua, sale e lievito, impasto diretto lievitato 24 ore, che va fatto maturare per altre 24 ore, il tutto rende la pizza estremamente digeribile.

4.Perché la scelta del Munaciello come nome?
‘O Munaciello, per noi napoletani è “il piccolo monaco” uno spiritello dispettoso, una figura leggendaria del folclore campano, e anche qui a Miami è un nome divertente che desta la curiosità dei clienti che ci chiedono sempre di cosa si tratta, per gli americani queste sono curiosità che amano molto, per noi sono figure del nostro quotidiano.
5.Prevede di portare ‘o Munaciello anche in altre parti del mondo?
Sicuramente, dato anche il successo del cibo italiano e l’entusiasmo che abbiamo riscosso a Miami, con la mia socia Valentina Borgogni si pensava di aprire ‘O Munaciello anche a New York, l’America per il nostro made in Italy è un mercato brillantissimo, infatti si registra che i prodotti base della dieta mediterranea hanno trainato le esportazioni del Made in Italy agroalimentare a 41 miliardi di euro.

Intervista a Carmine Canditoultima modifica: 2018-09-27T14:40:09+02:00da eleoma
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