I consorzi del balsamico e AICIG critici nei confronti delle recenti decisioni giuridiche – Marte comunicazionie

I provvedimenti di dissequestro sono dannosi, si annunciano ulteriori azioni di tutela

Modena, 19/4/2011 – I Consorzi di Tutela delle due DOP ‘aceto balsamico tradizionale’ di Modena e Reggio Emilia,  e il Consorzio della IGP Aceto Balsamico di Modena hanno preso atto, con incredulità e disappunto, delle ordinanze dell’autorità giudiziaria che hanno annullato i provvedimenti di sequestro delle confezioni recanti la denominazione “balsamico” e “condimento balsamico” a suo tempo adottati dai Procuratori della Repubblica di Modena e Reggio Emilia.

Da tempo tutti i produttori si battono, all’unisono con il Ministero delle Politiche Agricole, per affermare la tutela della parola ‘balsamico’, che nel campo dei condimenti deve essere riservata unicamente alle tre specialità protette a livello europeo fin dal 2000.

Il Ministero, che già aveva irrogato sanzioni nel 2008, ha recentemente ribadito la propria posizione di fermezza con la circolare interpretativa del 3/12/2010, che riprende i concetti espressi nel Regolamento Comunitario, in particolare con riguardo al divieto di imitare, evocare o creare confusione nel consumatore con riferimento alle denominazioni DOP o IGP: ed è innegabile che i prodotti sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato nel corso della recente operazione di controllo, cui è andato e va il plauso dei produttori seri, sembrano presentare una o più delle caratteristiche vietate.

Poiché l’utilizzo del termine “balsamico” è unicamente disciplinato, per quanto riguarda i condimenti, in unione alla denominazione “Aceto balsamico” (nelle tre diverse denominazioni registrate), è facile immaginare gli effetti devastanti che verrebbero prodotti sul mercato da un utilizzo indiscriminato di tale termine: “Chiunque, anche impiegando materie prime di qualunque specie od origine (ad esempio datteri, carrube, mele, banane, etc.) in grado di determinare un processo di fermentazione simile a quello dell’uva che si trasforma in mosto, potrebbe immettere sul mercato un condimento denominato “balsamico” – sostiene Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena – Ma anche in assenza di tali materie prime, e con una semplice mistura di liquidi acidi e di zuccheri, con o senza aggiunte di coloranti e di sostanze aromatizzanti, si potrebbero ottenere condimenti agrodolci che verrebbero etichettati con l’aggettivo ‘balsamico’, poiché le vigenti leggi alimentari sulla produzione dei condimenti nulla specificano in merito”.

“In questo modo verrebbe distrutto un patrimonio gastronomico straordinario, noto in tutto il mondo, frutto di una sapiente elaborazione di prodotti agricoli, specificamente selezionati, avvenuta nel corso dei secoli e che ha raggiunto oggi rilevantissimi valori economici (90 milioni di litri annui il totale delle DOP e IGP, con un valore superiore ai 400milioni di Euro)” ribadisce Enrico Corsini, presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

E’ facile immaginare, qualora le tesi del Tribunale di Modena venissero confermate, che tipo di disastro si causerebbe all’estero: “I produttori, siano essi europei o cinesi, indiani od australiani sarebbero legittimati non solo a fare, ma addirittura ad esportare in Italia un condimento denominato “balsamico”, senza regole né controlli, ma utilizzando un’etichetta che, in sostanza, lo farebbe apparire agli occhi del consumatore come una delle tre famose denominazioni dell’aceto balsamico, che subiscono continue imitazioni nel mondo intero” –  sostiene Carlo Ferretti, presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia.

I tre Consorzi hanno ricevuto il pieno sostegno dei maggiori Consorzi di Tutela italiani, tra cui il Consorzio del Parmigiano Reggiano (che bolla come ‘paradossale’ la vicenda modenese), e l’Associazione Italiana dei Consorzi delle Indicazioni Geografiche, AICIG, che raggruppa quasi 50 consorzi per un fatturato di oltre 10 miliardi di euro, ovvero il 93% della produzione nazionale di DOP e IGP e il cui presidente Giuseppe Liberatore, in proposito sostiene: “nutro una forte preoccupazione per questa sentenza della sezione del riesame del Tribunale di Modena, credo sia indispensabile al più presto un confronto con le istituzioni”.

I giudici hanno evidentemente trascurato di considerare elementi giuridici importanti, come ad esempio il testo del Codice della proprietà industriale, il cui articolo 30 è stato proprio recentemente modificato per garantire maggior tutela alle denominazioni protette

I Consorzi ribadiscono la propria posizione con fermezza, e annunciano che utilizzeranno tutti gli strumenti legali a propria disposizione per controbattere le tesi appena pubblicate, sia nei relativi procedimenti giudiziari, ancora in corso, sia nelle sedi Italiane e comunitarie più opportune. Ciò, a tutela del prodotto, degli operatori e nell’interesse dei consumatori.

Ufficio Stampa Consorzio Aceto Balsamico di Modena

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini
Tel 335 6130800
marzia.morganti@gmail.com

I consorzi del balsamico e AICIG critici nei confronti delle recenti decisioni giuridiche – Marte comunicazionieultima modifica: 2011-04-22T07:10:00+02:00da eleoma
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