Premio nazionale Galvanina 2016

Carlo CambiPremio nazionale Galvanina 2016
Corrado Piccinetti, Carlo Cambi, Filippo Callipo, Moreno Cedroni, Mirko Damasco
Assegnati i Premi alla Cultura, al Giornalismo, alla Cucina, all’Imprenditoria.
E un Premio Speciale del Cuore

Cesenatico – Cinque nomi, cinque personaggi di spicco nazionale, un fil rouge che li unisce: il legame con il mare. È un vero e proprio omaggio alla vocazione “marinara” di Cesenatico il Premio Nazionale Galvanina, riconoscimento assegnato ai protagonisti della cultura, del giornalismo, della cucina, dell’imprenditoria e del “cuore”, vero e proprio omaggio al Made in Italy che fa onore al nostro Paese.
Evento di punta del Festival della Cucina Italiana (23-25 settembre), la premiazione avrà luogo domenica 25 settembre alle ore 11 nel Teatro Comunale di Cesenatico con un talk show aperto al pubblico, alla presenza delle autorità locali e della stampa.

Questi i cinque protagonisti del Premio Nazionale Galvanina.
Il Premio alla Cultura viene conferito a un grande divulgatore della scienza marina, il Prof. Corrado Piccinetti, per anni responsabile del laboratorio di Biologia Marina e Pesca dell’Università di Bologna, tuttora consulente RAI per la trasmissione Linea Blu in onda su RAI 1 il sabato mattina.

Moreno Cedroni al Ristorante Il ClandestinoPer il giornalismo viene premiato Carlo Cambi, fondatore del Movimento Turismo del Vino, autore di numerosi saggi e docente universitario. Dopo aver lavorato per diverse testate (Il Tirreno, Repubblica, Espresso, Panorama, Vie del Gusto), fonda il settimanale di turismo I Viaggi di Repubblica e il mensile Wine Passion; attualmente collabora con alcune testate nazionali. La sua esperienza in ambito enologico, turistico e gastronomico fanno sì che sia considerato uno dei massimi esperti di comunicazione dei prodotti territoriali.

Si inserisce opportunamente nel contesto dei premiati 2016, Filippo Callipo, patron dell’omonima azienda conserviera calabrese, che oltre a essere conosciuto per il tonno sott’olio di grandissima qualità, riceve il Premio per l’Imprenditoria anche per il suo impegno sociale.

A completare il quadro dei premiati, lo chef stellato Moreno Cedroni, patron dei Ristoranti di mare La Madonnina del Pescatore a Senigallia e Il Clandestino a Portonovo, conduttore del nuovo talent “Top Chef Italia” sulla Nove. Cedroni riceve il Premio per la costante ricerca, la capacità di innovare e la divulgazione dei valori e della grande qualità della Cucina Italiana.

Una delle novità è il Premio Speciale Galvanina 2016 “del Cuore” a Mirko Damasco per il suo meritorio impegno con SalvamentoAcademy e Sicurezza a Tavola sulla disostruzione da cibo, purtroppo prima causa di morte nei bambini da 0 a 6 anni.

Il Premio Nazionale Galvanina è uno dei riconoscimenti di punta delle eccellenze italiane, siano esse di carattere culturale che imprenditoriale. I nomi dei premiati degli anni passati PIPPO CALLIPO CON I FIGLIparlano da soli: Gualtiero Marchesi, Tonino Guerra, Pierluigi Celli, Vittorio Sgarbi per la cultura; Anna Scafuri, Andrea Scanzi, Gioacchino Bonsignore, Bruno Gambacorta, Luigi Cremona per il giornalismo; Carlo Cracco, Gino Angelini, Gianfranco Vissani, Pino Cuttaia, Niko Romito, Gino Fabbri per la cucina; Saclà, Surgital, Agnelli, Carla Latini, Giulio Babbi, Joseph Vitale per l’imprenditoria.

Chi sono i vincitori del Premio Galvanina 2016

Corrado Piccinetti, laureato in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Bologna, è stato per 36 anni responsabile del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca dell’Università di Bologna in Fano. E’ stato professore associato in Ecologia alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Bologna, dopo essere stato professore incaricato di Idrobiologia e Pescicoltura presso la Facoltà di Agraria.
Attualmente collabora con l’Istituto di Oceanografia e Pesca di Spiit (Croazia) nell’ambito di progetti di ricerca sull’Adriatico.
L’attività scientifica, che ha portato alla pubblicazione di oltre 300 lavori a stampa, è stata totalmente rivolta alla ricerca biologica sul mare. Rappresenta l’Università di Bologna nel Consiglio di Amministrazione del Centro Interuniversitario di Livorno.
damasco-1E’ presidente del Consiglio Scientifico del Centro Italiano Ricerche sulla Pesca (CIRSPE). E’ il referente italiano per il progetto di cooperazione in Adriatico (ADRIAMED) della FAO. E’ stato presidente del Comitato Scientifico Consultativo (SAC) della Commissione Generale Pesca del Mediterraneo (FAO) per quattro anni.
Come attività di divulgazione ha partecipato come esperto di Biologia marina e pesca a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive nel corso delle ultimi anni, in particolare Uno Mattina, Linea Blu, Vivere il Mare, La Vecchia Fattoria, Linea Verde. Da anni ha un rapporto contrattuale come consulente con la RAI per la trasmissione Linea Blu.
Nel 2013 ha registrato per la Regione Marche un documentario sulle attività di piccola pesca svolte nella Regione.
Ha scritto libri divulgativi sui prodotti ittici, su come riconoscerli e come cucinarli, pubblicati nell’ambito del progetto “Apicio” di promozione dei prodotti della pesca.

Carlo Cambi, originario di Livorno, inizia presto a collaborare come inviato per la redazione de Il Tirreno per poi passare a La Repubblica dove dirige la redazioni di Bologna, Firenze, Napoli e le pagine economiche. Nel 1997 fonda il settimanale di turismo I viaggi di Repubblica, scrive per Espresso, Venerdì di Repubblica, Affari e Finanza, Epoca, Panorama. Attualmente collabora con il QN. Ha fondato il mensile Wine Passion e ha collaborato con le Vie del Gusto di cui è stato direttore editoriale, oltre ad aver partecipato a numerosi convegni nazionali e internazionali come autore televisivo e radiofonico. Sommelier ad honorem dell’Ais è tra i fondatori del Movimento del Turismo del Vino, è stato presidente del comitato scientifico dell’Enoteca Italiana e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Qualivita per i marchi europei, è attualmente membro del Comitato Scientifico della Fondazione Symbola per la qualità Italiana e del Comitato Scientifico di Unioncamere per Expo 2015.
Attualmente è uno dei conduttori della trasmissione di Rai Uno “La Prova del Cuoco” oltre ad essere ospite fisso alla trasmissione di Rai Uno “Uno mattina verde”. Autore di numerosi saggi, ha all’attivo oltre trenta titoli di economia del turismo, enogastronomia, Piccinettimarketing territoriale oltre ad aver tenuto lezioni in diverse università d’Italia.
Data la sua vasta esperienza in ambito enologico, turistico e gastronomico, è considerato un esperto di comunicazione dei prodotti territoriali.

L’imprenditore Filippo Callipo rappresenta la quarta generazione dei Callipo che, dal 1913, si sono avvicendati al timone dell’azienda di famiglia, la “Giacinto Callipo Conserve Alimentari SpA” che, da 100 anni – compiuti il 14 gennaio 2013 – produce e commercializza tonno all’olio di oliva in vaso di vetro e in scatola.
Nel 1972 iniziò ad affiancare il padre, Giacinto, nella gestione dell’azienda, assumendone la direzione esclusiva nel 1981.
Perseguendo con passione e dedizione la filosofia del fondatore, “la qualità innanzitutto”, grazie ad un’oculata strategia di sviluppo, in quasi quarant’anni di attività ha guidato l’azienda verso importanti traguardi e prestigiosi successi.
Nell’ultimo decennio, al fine di diversificare l’attività, ha costituito un gruppo societario, composto da cinque aziende che attualmente occupano oltre 350 addetti. Nell’estate del 2008, dopo anni di progettazione e organizzazione ha avviato due importanti progetti imprenditoriali: la Callipo Gelateria, che si propone l’ambizioso obiettivo di far conoscere in Italia e nel mondo la rinomata tradizione gelatiera di Pizzo; il Popilia Country Resort, un centro turistico – alberghiero a 4 stelle con 200 posti letto, situato a pochi km da Pizzo, in un’area collinare di circa 140 ettari.
Considerevole l’impegno in ambito sportivo con il finanziamento della squadra di pallavolo maschile di Vibo Valentia, la Volley Tonno Callipo Calabria che, partendo dalla serie C2, ora milita in A1, essendosi iscritta al campionato di superlega 2016-2017.

Moreno Cedroni è lo chef Due stelle Michelin che ha portato uno spirito avanguardista nella cucina italiana. Nato ad Ancona nel 1964, è considerato uno degli chef italiani più innovativi, un vero enfant terrible della cucina internazionale che gioca tra le radici nella tradizione culinaria italiana e la vivacità del proprio spirito visionario.
Nel 1984 apre a Senigallia il ristorante La Madonnina del Pescatore. Nel 2000 a Portonovo, cuore del paesaggio più spettacolare della costa adriatica, nasce il Clandestino Susci Bar. Nel 2003 inaugura nella città di Senigallia la prima salumeria di pesce al mondo, Anikò, e nello stesso anno comincia a produrre nel suo laboratorio Officina le rinomate conserve gourmet.
Moreno Cedroni ha ricevuto vari premi e riconoscimenti tra cui il Sole di Veronelli, le Tre Forchette del Gambero Rosso e lo svedese Kungsfenan Seafood Award.

Info: www.festivaldellacucinaitaliana.it – info@festivaldellacucinaitaliana.it

Orari:
venerdì 23 dalle 17 alle 24
sabato e domenica dalle 12 alle 24

INGRESSO GRATUITO

Prenotazioni alberghiere / Ufficio IAT Cesenatico
Tel. +39 0547 673287 – N. Verde 800 55 69 00
info@cesenaticoturismo.com

Ufficio Stampa PrimaPagina
(Filippo Fabbri – tel. 347 1567681) – fabbri@agenziaprimapagina.it

Il premio Casato Prime Donne a Chaimaa Fatihi suggella la riapertura del Teatro Degli Artusi a Montalcino

La cerimonia di consegna del Premio Casato Prime Donne 2016 al Teatro degli Astrusi a MontalcinoIl premio Casato Prime Donne a Chaimaa Fatihi suggella la riapertura del Teatro Degli Artusi a Montalcino

La cerimonia ieri mattina

Insieme a lei premiati anche Giuseppe Casciaro, Bruno Gambacorta, Filippa Lagerback e il fotografo Andrea Rabissi

Il Teatro degli Astrusi a Montalcino non poteva avere occasione migliore per riaprire le sue porte dopo il lungo restauro che l’ha interessato: ieri mattina infatti si è svolta qui la cerimonia della edizione 2016 del Premio Casato Prime Donne, presieduto quest’anno per la prima volta da Donatella Cinelli Colombini.

La giuria del Premio, che ogni anno sceglie un personaggio simbolo del mondo femminile che si sia particolarmente distinto per coraggio, eticità di comportamenti e costituisca un modello per tutte le altre, ha scelto quest’anno Chaimaa Fatihi, giovane donna musulmana, studentessa di legge a Modena e delegata dei Giovani Musulmani d’Italia al Forum Nazionale Giovani che condanna il terrorismo e professa la pace universale nel libro da lei scritto Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi (Rizzoli 181 pagine).

“Questa donna premiata è proprio una colomba di pace – ha dichiarato Donatella Cinelli Colombini –  una donna che parla dal mondo islamico ai giovani e dice al mondo islamico crediamo nel dialogo, crediamo nella pace”. Chaimaa è un simbolo di un islam aperto, moderato, occidentale perché lei si sente italiana nei valori e nella storia anche dell’Europa, ma si sente anche marocchina.

“Mi ho onorato soprattutto ricevere questo premio perché di questi tempi non è facile avere la mente lucida, unire le differenze e dare voce anche a chi cerca nel quotidiano di portare avanti messaggi di pace di unione nel nostro paese – ha commentato Chaimaa, che lanciando un messaggio ai due “mondi” musulmano ed europeo, ha altresì aggiunto come “oggi la sfida sia grande ma si può vincere. Dal mondo musulmano – ha affermato – serve maggiore consapevolezza dei diritti umani e allo stesso tempo non deve reprimere i propri valori, dall’altra parte l’Europa deve ritrovare i suoi veri valori, dobbiamo dimostrare di essere più fieri di essere italiani ed europei e portare avanti valori di unità. La comunità musulmana in Italia si sta impegnando molto in questo processo, perché come tutti noi, auspica un futuro di pace”.

Insieme a lei sono stati premiati altresì Giuseppe Casciaro, capo redattore dei supplementi del quotidiano romano che si aggiudica il Premio “Io e Montalcino” per l’articolo Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama suggestivo. Castello di Velona:  una breve cronaca di viaggio, ironica, incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono i luoghi; Bruno Gambacorta, giornalista radiotelevisivo specializzato nel ramo vitivinicolo che grazie al servizio andato in onda su TG2 EatParade dal titolo 50 anni della DOC vince il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”; Filippa Lagerback, conduttrice tv che con il servizio televisivo intitolato In bici con Filippa: Montalcino trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015 conquista il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile e Andrea Rabissi, che con il suo scatto “Discreta Presenza” pubblicato in www.montalcinonet.it  del Premio per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia”, è risultato il più votato online del concorso fotografico scelto da una giuria on line fra le 5 immagini finaliste scelte dalle giurate del Premio Casato Prime Donne.

Al termine della cerimonia, tutti i protagonisti si sono riuniti a tavola per un pranzo multietnico, in cui sono stati serviti piatti tipici della cucina italiana e araba.

Addetta stampa

Marzia Morganti Tempestini

marzia.morganti@gmail.com

Come tutelare le IG a livello globale: Dal congresso AIPPI di Milano il puntosugli strumenti di difesa della proprietà intelletuale

Come tutelare le IG a livello globale: Dal congresso AIPPI di Milano il puntosugli strumenti di difesa della proprietà intelletuale

Unico italiano presente al tavolo di lavoro, il Direttore Generale del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Avv. Federico Desimoni

In occasione del World Congress dell’AIPPI-Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Intellettuale in corso a Milano, si è svolto ieri un Panel dedicato al futuro delle Indicazioni Geografiche a livello globale. Unico relatore italiano che ha preso parte a questa sezione è stato Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. L’avv. Desimoni, soddisfatto del dibattito e della reazione degli intervenuti, riprende alcuni passaggi del Panel.

“Il confronto sviluppato tra i rappresentanti del WIPO e l’avvocato giapponese presenti al tavolo della discussione – spiega Desimoni – ha individuato degli interventi necessari a livello internazionale sulla tutela delle IG. Sono emersi punti di vista diversi sulla stessa problematica, ma il nocciolo della questione non è se si debbano tutelare o meno le IG, questo anche il WTO lo dichiara apertamente, bensì come e perché ciò debba essere fatto. L’esperienza che ho portato dal Consorzio di tutela ci ha insegnato che ciò è giusto perché protegge nei fatti l’interesse pubblico, i territori e le persone che dalla produzione e vendita di prodotti IG traggono il proprio sostentamento economico, e difende la sostenibilità sociale ed ambientale che crea valore e sviluppo locale. Per tutelare un prodotto e i diritti di proprietà intellettuale ad esso collegati è indispensabile disporre di strumenti giuridici efficaci. I marchi registrati pregressi continueranno ad essere tutelati indipendentemente, tuttavia l’auspicio è che anche la tutela per le IG possa avere la stessa dignità e la stessa attenzione che ruota attorno ai grandi brand”.

Nel parlare di tutela degli interessi di un territorio ben definito, Desimoni ha specificatamente portato l’esempio dell’Aceto Balsamico di Modena IGP: “ad oggi il sistema di tutela internazionale riguarda solo i marchi registrati, il che significa difendere l’interesse di pochi. Con l’introduzione di sistemi di tutela delle IG l’obiettivo è di arrivare a tutelare l’interesse di tanti piccoli produttori che insieme fanno l’interesse collettivo di un territorio. Le campagne attorno a Modena ad esempio, rimangono vivaci e vitali perché su quei territori nascono prodotti di eccellenza come l’aceto balsamico che, per la sua notorietà anche all’estero – viene esportato oltre il 90% della produzione totale – porta un ritorno economico e quindi benessere per il tessuto sociale locale”.

Ciò che è emerso da questo incontro con numerosi giuristi di tutto il mondo, protagonisti di tre giorni di lavoro su panel di diversa natura, è un messaggio ben preciso: non deve passare l’idea che ci sia uno scontro tra i Paesi che proteggono le IG e Paesi che invece rifiutano loro qualsiasi protezione. Piuttosto, mentre è generalmente accettato che le IG meritino protezione, nascono conflitti per quanto riguarda la forma, il contenuto e la forza di tale protezione. I lavori si sono articolati partendo dalle disposizioni della legge di Ginevra e hanno sviluppato i seguenti temi: estensione della protezione delle Indicazioni Geografiche, in particolare di una protezione “di base” per non indurre in errore il pubblico e una protezione più forte contro gli attacchi esterni; genericità e posizioni concernenti le Indicazioni Geografiche divenute generiche (ciò che accade quando solo una parte dell’IG è generico o quando terzi presuppongono che un termine simile all’IG sia generico e possa essere utilizzato liberamente come ad esempio “parmigiano” rispetto a “Parmigiano Reggiano”); relazione tra IG e marchi precedenti; forme di tutela delle Indicazioni Geografiche e sanzioni; rifiuto degli effetti di una registrazione internazionale IG e possibili motivi di un rifiuto e nullità dell’efficacia di una registrazione internazionale.

Ufficio Stampa Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Email: marzia.morganti@gmail.com

www.consorziobalsamico.it

La grappa nella cultura enogastronomica italiana il presidente dell’Istituto nazionale Grappa Elvio Bonollo ne parla al 50° Douja d’Or di Asti

Elvio Bonollo Presidente Istituto Nazionale GrappaLa grappa nella cultura enogastronomica italiana il presidente dell’Istituto nazionale Grappa Elvio Bonollo ne parla al 50° Douja d’Or di Asti

Una passerella della migliore produzione dell’arte distillatoria selezionata dal Premio Alambicco d’Oro e una occasione di confronto su come la grappa sia di fatto entrata a far parte nell’immaginario collettivo della cultura enogastronomica italiana: Elvio Bonollo, Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, intervenendo all’incontro “La grappa e le acquaviti nella cultura enogastronomica italiana” in occasione della cinquantesima edizione del Douja d’Or di Asti (9 -18 settembre) insieme ad ANAG, parla del ruolo dei distillatori nella promozione della peculiarità italiana che, ci tiene a ricordare, non è soltanto saper utilizzare i canali di comunicazione ma essere aperti e pronti a sposare nuove modalità di avvicinamento del consumatore, ivi compresa la contestualizzazione ambientale e la valorizzazione dei territori di produzione. Un esempio di ciò è la tredicesima edizione di Grapperie Aperte in programma per il prossimo 2 ottobre, con 28 distillerie di tutta Italia che hanno risposto all’invito dell’Istituto Nazionale Grappa.

“L’italianità della grappa – spiega il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo – è un valore che oggi può essere efficacemente trasmesso in primis attraverso il  packaging: da esso dipende, infatti, il primo contatto visivo che il consumatore ha con il prodotto e da esso dovrebbe derivare l’immediata riconoscibilità dello stesso. Il packaging nel settore della grappa si è molto evoluto in termini di originalità, eleganza, forza comunicativa: ma le aspettative create dal packaging richiedono poi di trovare riscontro nel contenuto. Le grappe di oggi, da questo punto di vista, riescono a rispondere ai gusti anche dei consumatori più esigenti e raffinati.  Il modo migliore ed insuperabile per farle apprezzare in tutta la loro intensità, ampiezza, ricchezza, eleganza, franchezza è la degustazione, singolare o in abbinamento con cibi o altri prodotti che contribuiscono alla sua esaltazione”.
Indubbiamente ogni azienda ha la propria ricetta esclusiva ma gli elementi centrali che vengono comunicati sono da un lato il prodotto, inteso come contenitore (packaging) e contenuto (le caratteristiche distintive della grappa proposta), dall’altro “il mondo” che sta alla base di quella grappa: un mondo che il consumatore non può conoscere dal solo prodotto, ma di cui molto spesso vuole sapere per dar ulteriore valore e capire meglio il prodotto stesso.
“Se per comunicare la grappa in maniera efficace occorre conoscenza, passione e la disponibilità in loco dello stesso per poterlo degustare – aggiunge Bonollo – l’efficacia massima della spiegazione e l’effettiva comprensione del “mondo” affascinante che sta dietro alla nostra acquavite nazionale richiede inevitabilmente la visita in distilleria. L’esperienza diventa anche qui concretamente sensoriale: dai profumi di vinaccia ai vapori della grappa. E’ solo in distilleria che, vedendo la grappa sgorgare lentamente dall’alambicco ed ascoltando i segreti produttivi di chi la fa, si respirano secoli di tradizione, storia, passione”.

Un intervento, quello legato all’importanza del packaging, che si contestualizza a pieno anche con la premiazione dei prodotti “spiritosi” selezionati al 33° Premio Alambicco d’Oro in programma dopo l’incontro: oltre ai riconoscimenti tradizionali, quest’anno è stata introdotta una nuova categoria, ovvero ‘Il vestito della grappa’, premio di design assegnato per la prima volta da Anag alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma valutandone eleganza, creatività, innovazione, originalità e appeal verso il consumatore.

Ufficio stampa Istituto Nazionale Grappa

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
Email marzia.morganti@gmail.com
www.istitutograppa.org – www.martecomunicazione.com

Conto alla rovescia per il premio Casato Prime Donne nel Teatro di Montalcino che rinasce

Discreta presenza, foto di Andrea RabissiConto alla rovescia per il premio Casato Prime Donne nel Teatro di Montalcino che rinasce

Si terrà domenica 18 settembre alle ore 10,30 nel Teatro degli Astrusi di Montalcino che proprio in questa occasione riapre le sue porte dopo il cedimento del tetto avvenuto tre anni fa, la cerimonia di consegna del Premio Casato Prime Donne 2016 a Chaimaa Fatihi – la pacifista di fede islamica che a soli 23 anni è esempio di coraggio nell’opporsi al terrorismo – e ai migliori contributors alla divulgazione del territorio Giuseppe Casciaro di “Repubblica”, Bruno Gambacorta del TG2 “EatParade”, Filippa Lagerback con “In bici con Filippa” e il fotografo Andrea Rabissi.

Il settecentesco teatro che il Comune di Montalcino sotto la guida del Sindaco Silvio Franceschelli sta riportando all’antico splendore, è il frutto di un lavoro a marce forzate che presto ridarà alla città del Brunello, in completa funzionalità, uno spazio difficilmente sostituibile. Tuttavia quella del Teatro non sarà l’unica inaugurazione della giornata, che altresì coinvolgerà la tinaia del Casato Prime Donne, pensata per preservare il naturale, perfetto equilibrio della sua uva di Brunello.
In questo clima di festa, insieme a Chaimaa Fatihi riceveranno un premio altri tre personaggi del mondo della comunicazione che si sono distinti nella promozione e divulgazione del territorio e l’autore dello scatto che si aggiudica il premio fotografico.

Si tratta in particolare di Giuseppe Casciaro, capo redattore dei supplementi del quotidiano romano che si aggiudica il Premio “Io e Montalcino” per l’articolo Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama suggestivo. Castello di Velona:  una breve cronaca di viaggio, ironica, incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono i luoghi; Bruno Gambacorta, giornalista radiotelevisivo specializzato nel ramo vitivinicolo che grazie al servizio andato in onda su TG2 EatParade dal titolo 50 anni della DOC vince il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”; Filippa Lagerback, conduttrice tv che con il servizio televisivo intitolato In bici con Filippa: Montalcino trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015 conquista il Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile.

In tale occasione sarà altresì premiato Andrea Rabissi, vincitore con Discreta …presenza pubblicato in www.montalcinonet.it  del Premio per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia”, scelto da una giuria on line fra le 5 immagini finaliste scelte dalle giurate del Premio Casato Prime Donne. Il 2016 ha segnato una evoluzione nel modo di fotografare la bellissima campagna a sud di Siena con un maggior ricorso al “racconto” e alla quotidianità riscoperta attraverso particolari che la luce rivela senza mai forzare il rispetto del vero.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Casato Prime Donne, Montalcino – Fattoria del Colle, Trequanda SI  0577 662108 pr@cinellicolombini.it

Addetta stampa Marzia Morganti Tempestini
marzia.morganti@gmail.com

Una nuova tinaia della cantina Casato Prime Donne vola la colomba di Turchi: “The Dove’s Flight”l’istallazione artistica per l’edizione del Premio

Roberto Turchi e la sua opera The Dove's FlightUna nuova tinaia della cantina Casato Prime Donne vola la colomba di Turchi: “The Dove’s Flight”l’istallazione artistica per l’edizione del Premio

L’opera del montalcinese Roberto Turchi sarà installata là dove si lavorano i preziosi grappoli di Sangiovese

Per la prima volta, una performance di immagini digitali che trasformano la tinaia in uno spazio artistico multimediale

Sarà una colomba, simbolo della pace ma anche del logo di Donatella Cinelli Colombini, l’installazione artistica ”The Dove’s Flight” di Roberto Turchi che quest’anno accompagna il Premio Casato Prime Donne attribuito a Chaimaa Fatihi, giovane musulmana che ripudia il terrorismo auspicando altresì la pace universale nella dedica che essa stessa ha lasciato all’ingresso della nuova tinaia – il luogo che ospiterà questo simbolo di grande forza e che sarà inaugurato con un evento nell’evento, proprio in occasione dell’annuale appuntamento con il Premio il 18 settembre a Montalcino.

The Dove's Flight di Roberto Turchi per il Casato Prime DonneOgni anno, la consegna del Premio Casato Prime Donne, ad una figura femminile che si sia distinta per coraggio ed eticità di comportamenti e che, con il suo impegno, abbia valorizzato la presenza femminile nella società e nel lavoro, è accompagnata dalla posa di una installazione artistica che va a incrementare il già ricco museo itinerante tra i vigneti e la cantina e quest’anno l’autore della “performance” di immagini digitali che trasformano in uno spazio artistico la nuova tinaia e gli spazi tra i nuovi tini troncoconici – gioiellini enologici sormontati da follatori in acciaio (con la collaborazione di Giuseppe Sanfilippo, Tommaso di Ronato e MCM Service) – è Roberto Turchi, pittore, esperto di vino, oste, interior designer e montalcinese al 100% che ha reinterpretato uno spazio industriale con straordinaria sensibilità dimostrando una capacità narrativa eccezionale ma anche un’adattabilità non comune nell’uso delle moderne tecnologie. “Ho scommesso sulla sensibilità di  Roberto nel  reinterpretare gli spazi affidandogli il compito di dare un contenuto artistico a uno spazio industriale – ha detto Donatella Cinelli Colombini – sapevo di metterlo in difficoltà ma solo chi conosce il mondo del Brunello e ha un’autentica vena artistica, poteva riuscirci e lui c’è riuscito creando qualcosa di nuovo e straordinario”.

La sua opera ”The Dove’s Flight”, il volo della colomba, è una storia dipinta che un sofisticato sistema tecnologico fa apparire sui tini come un’opera dinamica e coinvolgente che per 3 minuti, porta i visitatori in mondo dove si mescolano immagini dipinte e reali, colori e suoni, emozioni e leggerezza. Un’esperienza di Montalcino che nessuno aveva mai fatto. Tinte intensissime e giustapposte, quelle di Turchi,  tratti distintivi  di una poetica molto personale e contemporanea che tuttavia affonda le sue radici nel Quattrocento senese di Sassetta e Sano di Pietro.  Le immagini di Montalcino si scompongono in un gioco cubista e a volte metafisico per poi diventare un racconto fatto di particolari di notevole forza evocativa: ironia, sogno e scene reali  in  un racconto con riferimenti storici importanti per la città del Brunello e per Donatella Cinelli Colombini personalmente. Il volo della colomba inizia nella Fortezza di Montalcino – baluardo dell’ultimo libero comune italiano fino al 1559 e luogo che Giovanni Colombini nonno di Donatella e allora primo cittadino, fece restaurare  riportandola all’antico splendore – e continua verso il palazzo pubblico di Montalcino cuore della vita pubblica e privata della gente del Brunello da oltre settecento anni, prima di uscire dall’abitato sfiorando la Chiesa della Madonna del Soccorso – che celebra l’apparizione della Vergine a Don Garcia de Toledo – e giungere al Casato Prime Donne in tempo di vendemmia.

Chi ama il Brunello e la sua terra troverà qui una magia che rinnova il suo sentimento. Anche perché, la presentazione di questa installazione coincide in realtà con l’inaugurazione della nuova tinaia studiata per salvaguardare il naturale perfetto equilibrio delle uve di Sangiovese della tenuta: tre uova e otto tini troncoconici a cappello aperto in cemento nudo firmati Nomblot e simili a quelli dei più famosi chateau di Borgogna. “Il cemento nudo era usato per la vinificazione fino dall’antica Roma e i follatori che sommergono le bucce dell’uva fanno parte della nostra tradizione più antica” – ha detto Donatella Cinelli. L’opera multimediale di Roberto Turchi  rimarrà in modo permanente nella tinaia del Casato Prime Donne donando a tutti i visitatori momenti di intensa emozione.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Casato Prime Donne, Montalcino – Fattoria del Colle, Trequanda SI  0577 662108 pr@cinellicolombini.it

Addetta stampa Marzia Morganti Tempestini
marzia.morganti@gmail.com

La consegna del premio il 18 settembre a Montalcino

CASATO PRIME DONNE A MONTALCINOLa consegna del premio il 18 settembre a Montalcino

“Che le Donne possano essere la scintilla del cambiamento del nostro paese, continente, mondo”: la dedica della giovane musulmana Chaimaa Fatihi per il Premio Casato Prime Donne

Insieme a lei, premiati anche Giuseppe Casciaro, Bruno Gambacorta e Filippa Lagerback per aver divulgato il territorio

<<Il 18° Premio Casato Prime Donne manda un messaggio forte sul ruolo femminile nella costruzione del dialogo con il mondo islamico e il rifiuto del terrorismo>> dice Donatella Cinelli Colombini presidente della giuria presentando Chaimaa Fatihi musulmana di 23 anni che ha avuto il coraggio di dichiarare apertamente il proprio odio per chi uccide in nome della sua stessa fede. Chaimaa è una pacifista che porta il velo come segno di devozione nonostante venga spesso attaccata per questa sua scelta.
La cerimonia di premiazione avverrà il 18 settembre a Montalcino nel teatro degli Astrusi appena restaurato dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Silvio Franceschelli. La giuria composta da Donatella Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, ha ancora una volta scelto chi fa scelte coraggiose e apre alle donne un nuovo ruolo nella società.

Come le vincitrici delle passate edizioni del Premio – Samantha Cristoforetti, Sandra Savaglio, Giusi Nicolini … anche Chaimaa ha scritto una dedica che rimarrà al Casato Prime Donne di Montalcino, la prima cantina con un organico di sole donne. Le frasi, in italiano e inglese, delle vincitrici formano un percorso meditativo naturalistico nella campagna che l’Unesco ha iscritto nel patrimonio dell’umanità.
La dedica di Chaimaa Fathihi, in italiano arabo e inglese, sarà accompagnata da un’istallazione di arte contemporanea creata da Roberto Turchi.

<<A tutte le Donne del mondo, che sanno farsi forza e non mollano mai di fronte alle paure, ai pregiudizi, all’odio e alla violenza. Alle madri, alle figlie, alle sorelle, nonne e zie di ogni nazione, fede e pensiero, che non temono l’incontro, la condivisione e la reciproca solidarietà femminile che le caratterizza. Che le Donne possano essere la scintilla del cambiamento del nostro paese, continente, mondo>>

CHAIMAA FATIHI
Di profonda fede islamica, studentessa di giurisprudenza all’Università di Modena. E’ arrivata in Italia dal Marocco quando aveva cinque anni e si sente italiana. Ha scelto di studiare legge per seguire le orme del padre che si è laureato in giurisprudenza prima di emigrare a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, dove gestisce un’agenzia di viaggio mentre la madre lavora in ospedale. Minuta, con il velo in testa, profondamente religiosa e osservante della legge coranica Chaimaa ha dovuto spostarsi a Brescia per frequentare ragioneria e anche adesso all’università c’è chi la guarda con sospetto, specialmente dopo gli attentati. Da piccola ha vissuto lo sradicamento di chi si sente italiana in Marocco e marocchina in Italia. E’ arrivata sulle prime pagine dei grandi quotidiani per aver avuto il coraggio di scrivere una lettera aperta ai terroristi condannando le loro atrocità da araba credente. Un gesto che ha fatto di questa giovane donna gentile e assolutamente fedele alla Legge Coranica un simbolo di pace ma, purtroppo, anche un bersaglio, per gli integralisti contrari al dialogo. Con lei emerge un nuovo possibile ruolo delle donne nel mondo islamico <<una scintilla di cambiamento>> come la definisce Chaimaa grazie all’importanza della spiritualità, dei sentimenti di tolleranza e nostalgia che possono diventare strumenti decisivi nella lotta al terrorismo. Un fenomeno apparentemente in crescita come dimostra la presenza di donne musulmane alle Messe a suffragio di Jacques Hamel parroco barbaramente ucciso a Rouen.
Chaimaa Fatihi ha scritto un libro Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi (Rizzoli 181 pagine)

I VINCITORI DEI PREMI GIORNALISTICI E FOTOGRAFICI

Premio sul tema “Io e Montalcino” interpretazione personale, anche in chiave fantastica e favolistica di Montalcino nei suoi aspetti storici, culturali, paesaggistici e agricoli, è stato assegnato a Giuseppe Casciaro per l’articolo Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama suggestivo. Castello di Velona pubblicato  su “Repubblica”. Casciaro è un grandissimo giornalista con un lungo passato nella cronaca italiana. Capo redattore dei supplementi del quotidiano romano ha messo a frutto la sua formazione eclettica spaziando dalla salute ai viaggi sempre con competenza e grande sensibilità. Il suo articolo su Montalcino è una breve cronaca di viaggio, ironica, incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono i luoghi.

Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino” per giornalisti italiani o stranieri specializzati nel ramo vitivinicolo  è stato consegnato a Bruno Gambacorta dal Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni, per il servizio televisivo intitolato 50 anni della DOC  trasmesso in TG2 Eat Parade. Amico di Montalcino e del Brunello da lunga data, Gambacorta ha un modo tutto suo di rendere televisiva l’enogastronomia trasformando le notizie in flash veloci che calamitano il pubblico per poi proporgli veri e propri quadri d’ambiente dove le interviste e le immagini colgono l’essenza dei fatti. Ecco che la sua profonda competenza sull’Italia più “buona” ha fatto del suo Eat Parade il programma cult dei wine lovers e ovviamente dei Brunello lovers.

Premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile a Filippa Lagerback per il servizio televisivo intitolato In bici con Filippa: Montalcino trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015. Volto televisivo molto noto, Filippa è qui il veste di

Streetfood Village – Arezzo

Streetfood Village – Arezzo
Dal 16 al 18 settembre 2016
Prato di Arezzo (l’acropoli della città toscana)
8° edizione
aretina dello Streetfood Village che quest’anno
Oltre cinquanta cibi di strada dall’Italia e dal mondo
Musica
Spettacoli ed eventi culturali.
Attesi  oltre 50 mila “streetfoodies” aretini e non solo

Benvenuta Vendemmia 2016

banner-sito-news-VENDEMMIA-870x3502-870x350Benvenuta Vendemmia 2016

Settembre è un mese magico per il vino, le Cantine sono in piena attività con la vendemmia e, come ogni anno, accolgono appassionati e amanti del buon bere per una giornata a porte aperte dedicata appunto alla vendemmia.

Domenica 18 settembre Tenute Tomasella sarà lieta di accogliervi per una giornata di festa dedicata ai grandi e ai piccini che vogliono sperimentare la magia del periodo della vendemmia. L’evento porta ogni anno molte persone alla nostra Cantina, soprattutto famiglie per le quali abbiamo da sempre un’attenzione particolare. Infatti, anche quest’anno il nostro programma prevede molte attività specifiche per i bambini.

PROGRAMMA
Orario: dalle 10:00 alle 18:00
Entrata libera: € 5,00 per calice e poi degustazioni libere. Degustazioni di Champagne Pierre Paillard.

Attività per i più piccoli: gonfiabili, vendemmia e pigiatura dell’uva.

Per gli adulti: alle ore 16:00 degustazione guidata di una selezione dei nostri vini.

Saranno presenti i nostri partner fidati: la Latteria di Aviano, il Panificio Lucchese di Brugnera, la macelleria Vicenzutto di Fiume Veneto e per la prima volta quest’anno avremo anche la Personal Chef vegana di Pordenone Eleonora Bertin e per grandi e piccoli golosi il carrettino dei gelati della Gelateria Sottozero di Castions di Zoppola. Inoltre verrà offerto un piatto caldo con prodotti di stagione.

Tags: Benvenuta vendemmia, Cantine Aperte

Azienda agricola Tomasella
di Tomasella Luigi & C.

Via Rigole, 103
Loc. Portobuffolè
31040 Mansuè (TV)

Monitoraggio on line, vigilanza e web listening: la reputazione dell IG Made in Italy in rete nell’analisi qualitativa del Gruppo Legale Aicig

Monitoraggio on line, vigilanza e web listening: la reputazione dell IG Made in Italy in rete nell’analisi qualitativa del Gruppo Legale Aicig

Sul web la ricerca delle denominazioni complete della sigla DOP e IGP è un quinto di quelle che invece non la comprendono

Si è tenuto ieri presso la sede del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano a Reggio Emilia l’incontro aperto del gruppo legale di AICIG volto ad approfondire le tematiche legate all’attività di monitoraggio e vigilanza rivolto ai Consorzi associati all’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche.

Tale incontro è stato introdotto dal Direttore del Consorzio formaggio Parmigiano Reggiano Riccardo Deserti che ha affermato: “L’incontro realizzato da Aicig si è concentrato sulla vigilanza, che per i prodotti DOP è di fondamentale importanza, soprattutto con l’evoluzione dei canali commerciali e con l’introduzione dei tanti sistemi legati al web e alla commercializzazione online. Inoltre, per la prima volta il tema è stato affrontato unendo i consorzi dei prodotti alimentari con quelli dei vini, proprio per lavorare in sinergia e dare valore alle DOP e alle DOC come “sistema Paese”. Quindi vigilanza condivisa significa più tutela per tutti a favore dei consumatori”. Dopo il saluto del Presidente di AICIG Giuseppe Liberatore e dal Presidente di Federdoc Riccardo Ricci Curbastro a condurre la mattinata di lavoro il Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP nonché coordinatore del Gruppo Legale Federico Desimoni – che ha altresì introdotto e presentato nel complesso le attività di monitoraggio svolte da AICIG. Tra i relatori l’avvocato Giorgio Bocedi che ha parlato dell’esito di tale attività ala luce della recente giurisprudenza, il capo dipartimento ICQRF Stefano Vaccari che ha delineato il quadro sanzionatorio italiano e internazionale nelle IG e il ruolo della vigilanza dei Consorzi e il Vice Questore Aggiunto del Corpo Forestale dello Stato Amedeo De Franceschi che ha portato l’esperienza del Programma OPSON, nato con l’obiettivo di creare una sinergia operativa mirata alla prevenzione e repressione delle frodi agroalimentari. Presente anche il Segretario Generale di AICIG Leo Bertozzi, il quale ha dichiarato che”Questo incontro, che riunisce Consorzi di tutela dalla Sicilia all’Alto Adige, è la sintesi di un lavoro cui hanno collaborato in particolare gli esperti legali dei Consorzi Aceto Balsamico di Modena, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele. Sono previsti altri appuntamenti, i primi in ottobre a Parigi in occasione del Sial ed in Friuli”.

In particolare, il coordinatore del Gruppo Legale Federico Desimoni si è concentrato nell’esplicare i risultati dell’attività di monitoraggio svolta nei punti vendita on site in Europa e Usa, dei portali di e-commerce e del web listening nei canali social sul tema dei formaggi. “Raccogliere elementi relativi alla presenza e al posizionamento dei prodotti Dop-Igp negli scaffali dei punti vendita o nelle vetrine on-line dei portali web esplorati – ha spiegato – è di fondamentale importanza al fine di individuare eventuali imitazioni, evocazioni e contraffazioni, pratiche commerciali sleali o svalorizzanti riferite alle denominazioni registrate, o ulteriori irregolarità nell’etichettatura dei prodotti generici rinvenuti. Nostro compito è altresì monitorare l’adeguatezza delle politiche di prezzo adottate dalle catene distributive e nei negozi specializzati verificati, confrontare i prezzi dei prodotti italiani a denominazione protetta e i cosiddetti “similari”, verificare la presenza di beni alimentari composti-elaborati-trasformati che utilizzano DOP e IGP come ingredienti caratterizzanti e acquisire informazioni generali sui meccanismi di vendita on-line dei portali web indagati”.

I mercati considerati al fine di compiere il suddetto studio sono quello italiano, quello inglese e quello statunitense, in un arco di tempo compreso tra marzo e agosto 2016. I risultati dell’analisi hanno evidenziato un elevato numero di referenze sul tema “formaggi italiani”, senza distinzione tra IG e non IG, soprattutto negli Stati Uniti, dove si assiste a una impennata se si considerano anche i prodotti “evocativi”: “se si mettono a confronto le referenze di una imitazione e del prodotto IG italiano – ha specificato Desimoni – si scopre infatti un rapporto praticamente di 1 a 1, che sale a 1,5 se si aggiungono ai prodotti imitativi anche i prodotti genericamente Italian Sounding non direttamente associabili alle denominazioni casearie italiane”

L’analisi della web listening ha invece operato sullo studio delle conversazioni più rilevanti rintracciate in rete e sull’analisi qualitativa comparata di alcuni risultati, in particolare elaborazione di criticità, consigli e spunti. Ciò che ha dato nell’occhio in tale indagine è stato soprattutto il rapporto tra conversazioni e articoli rintracciati con la denominazione completa della sigla DOP (in questo caso si parla di Parmigiano Reggiano) e quelle in cui tale sigla non compare: nel primo caso le referenze sono circa 400, nel secondo circa 2.000, ovvero cinque volte tanto. I lavori del pomeriggio sono stati dedicati interamente ad uno scambio e approfondimento con i Consorzi presenti.

Ufficio Stampa AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
Marte Comunicazione, Marzia Morganti cell. 3356130800 marzia.morganti@gmail.com,
Niccolò Tempestini cell. 3398655400 ntempestini@gmail.com,
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AICIG -Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
Via XX Settembre, 98/G – 00187 Roma – tel. +39064420.2718 – fax +39 064426.5620 – info@aicig.it – www.aicig.it
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■ Aceto Balsamico di Modena IGP ■ Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP ■ Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP ■ Arancia Rossa di Sicilia IGP ■ Asiago DOP ■ Basilico Genovese DOP ■ Bra DOP ■ Bruzio DOP ■ Caciocavallo Silano DOP ■ Carota Novella di Ispica IGP ■ Castelmagno DOP ■ Chianti Classico DOP ■ Ciliegia dell’Etna DOP ■ Cinta Senese DOP  ■ Dauno DOP ■ Fontina DOP ■ Garda DOP ■ Gorgonzola DOP ■ Grana Padano DOP ■ La Bella della Daunia DOP ■ Limone Costa d’Amalfi IGP ■ Limone di Sorrento IGP ■ Mela Alto Adige IGP ■ Melone Mantovano IGP ■ Montasio DOP ■ Mortadella Bologna IGP ■ Mozzarella di Bufala Campana DOP ■ Nocciola del Piemonte IGP ■ Parmigiano Reggiano DOP ■ Patata della Sila IGP ■ Pecorino Romano DOP ■ Pecorino Toscano DOP ■ Pesca di Leonforte IGP ■ Piave DOP ■ Pomodoro di Pachino IGP ■ Pomodoro S.Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP ■ Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP ■ Prosciutto di Parma DOP ■ Prosciutto di San Daniele DOP ■ Prosciutto Toscano DOP ■ Provolone Valpadana DOP ■ Quartirolo Lombardo DOP ■ Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP ■ Raschera DOP ■ Riso del Delta del Po IGP ■ Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP ■ Riviera Ligure DOP ■ Sabina DOP ■  Salame Brianza DOP ■ Salamini Italiani alla Cacciatora DOP ■  Salva Cremasco DOP ■ Speck Alto Adige IGP ■ Stelvio DOP ■ Taleggio DOP ■ Terre di Siena DOP ■ Toma Piemontese DOP ■ Val di Mazara DOP ■ Vastedda della Valle del Belice DOP ■ Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP ■ Zampone Modena Cotechino Modena IGP

La cena per Amatrice….il ricordo

piatto 3La cena per Amatrice….il ricordo

28 dicembre 1908 – 16 settembre 2016

Cene, incontri, eventi, Amatrice, chef, giornalisti……tutta l’Italia si è mobilitata, con generosità, verso le persone e le città rimaste coinvolte dal sisma e anche Slow Food Calabria, le istituzioni con Filippo Cogliandro, hanno voluto porgere il 16 settembre un cenno di solidarietà ad Amatrice, che, in questo caso diventa emblematico perché si trasforma in una sorta di anniversario, va il ricordo al terremoto di Messina del 1908, citato anche come terremoto della Calabria meridionale o terremoto calabro-siculo 1280px-Terremtoo_del_1908_cartolina_antica_con_indicazione_di_Reggio_e_Messinache è considerato uno degli eventi più catastrofici del XX secolo.
Il sisma, che si verificò alle ore 5:20 (ora locale) del 28 dicembre 1908, in 37 secondi danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio; metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese persero la vita, metà popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese persero la vita, si è trattato della più grave catastrofe naturale in Europa per numero di vittime, a memoria d’uomo, e del disastro naturale di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici.
Ma Filippo Cogliandro, con la  sensibilità che lo contraddistingue, in punta di piedi e in rispettoso silenzio vuole rispondere con i suoi sapori, far parlare la sua Calabria attraverso i suoi piatti del suo ristorante L’Accademia che il 16 settembre dedica ad Amatrice, la grande umanità di Reggio che  consola, col suo sole d’oro e il suo mare di cristallo.
Press Cristina Vannuzzi Landini
L’ACCADEMIA RISTORANTE GOURMET
DI Filippo Cogliandro
www.laccademia.it

28 dicembre 1908 – 16 settembre 2016

Cene, incontri, eventi, Amatrice, chef, giornalisti……tutta l’Italia si è mobilitata, con generosità, verso le persone e le città rimaste coinvolte dal sisma e anche Slow Food Calabria, le istituzioni con Filippo Cogliandro, hanno voluto porgere il 16 settembre un cenno di solidarietà ad Amatrice, che, in questo caso diventa emblematico perché si trasforma in una sorta di anniversario, va il ricordo al terremoto di Messina del 1908, citato anche come terremoto della Calabria meridionale o terremoto calabro-siculo che è considerato uno degli eventi più catastrofici del XX secolo.
Il sisma, che si verificò alle ore 5:20 (ora locale) del 28 dicembre 1908, in 37 secondi danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio; metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese persero la vita, metà popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese persero la vita, si è trattato della più grave catastrofe naturale in Europa per numero di vittime, a memoria d’uomo, e del disastro naturale di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici.
Ma Filippo Cogliandro, con la  sensibilità che lo contraddistingue, in punta di piedi e in rispettoso silenzio vuole rispondere con i suoi sapori, far parlare la sua Calabria attraverso i suoi piatti del suo ristorante L’Accademia che il 16 settembre dedica ad Amatrice, la grande umanità di Reggio che  consola, col suo sole d’oro e il suo mare di cristallo.
Press Cristina Vannuzzi Landini
L’ACCADEMIA RISTORANTE GOURMET
DI Filippo Cogliandro
www.laccademia.it

Lucca Piccante

Lucca Piccante

10 e 11 settembre 2016

1ª mostra mercato Lucchese del Peperoncino

Stand gastronomici e di artigianato
Esposizione e vendita di piante e frutti
Show cooking
Mostra pittorica e fotografica.

Montopoli Medioevo Montopoli Valdarno(PI)

Montopoli Medioevo  Montopoli Valdarno(PI)

Il 10 e 11 settembre 2016

L vie del paese si trasformeranno in grand emercato medievale
Ricostruzione storica

Dame
Cavalieri
giullari
Falconieri
Mangiafuoco
Equilibristi
Danzatrici
Musici
Sbandieratori
Stand gastronomici

Mangia come scrivi: ecco i grandi nomi delle due nuove stagioni

136fa939-da1c-46a6-86a8-e6a822733a60Mangia come scrivi: ecco i grandi nomi delle due nuove stagioni

Otto golosi appuntamenti da settembre a dicembre con imperdibili ospiti tra Parma e Cantù: Giangilberto Monti, Ezio Guaitamacchi & Brunella Boschetti, Vito, Claudio Sanfilippo, Marco Pesatori, Marco Buticchi, Carla They, Guido Conti e Francesco Barilli, tra i tanti

Trenta ospiti, otto appuntamenti da non perdere, quattro serate abbinate a Mangiacinema (la Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso di Salsomaggiore Terme), persino l’autoremake della prima cena del 2006: Mangia come scrivi continua a festeggiare il suo decennale, aprendo la stagione 2016-2017 con grandi scrittori, cantanti, attori, chef e intellettuali.
Da settembre a dicembre riprenderanno le due stagioni – emiliana e lombarda – della rassegna ideata e diretta dal giornalista Gianluigi Negri, nata nel novembre 2006 in provincia di Parma: le cene-spettacolo si svolgeranno a Cantù (Como) un giovedì al mese al Ristorante Il Garibaldi e a Parma un venerdì al mese all’Antica Tenuta Santa Teresa.

Dalle due anteprime di Mangiacinema (mattatori Ezio Guaitamacchi & Brunella Boschetti e Giangilberto Monti ed Enzo Gentile) ai due eventi extra del Festival di Salsomaggiore (Claudio Sanfilippo ed il suo nuovo album e Vito tra fornelli, libri e musica), dalle storie italiane raccontate da Buticchi e dalla Debicke all’evento “La prima volta non si scorda mai” (10 anni dopo, di nuovo tutti insieme i protagonisti del primo Mangia come scrivi), dal giro del mondo che propone l’Atlante Rock alla Bassa di Zavattini. Sempre con la voglia di stupire, di coinvolgere il pubblico, di portare avanti in maniera unica e originale un discorso (mai interrotto) sulla cultura del gusto e sul gusto della cultura, con quell’inconfondibile mix di intrattenimento e spettacolo che, in dieci anni, ha consentito a Mangia come scrivi di mettere a tavola 360 scrittori e oltre 120 artisti.

La stagione di Cantù
LA STAGIONE DI CANTÙ (Como)
Ristorante Il Garibaldi
(Piazza Garibaldi, 13)

GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE
Sono il comico
(Anteprima di Mangiacinema)
OSPITI
Giangilberto Monti, Enzo Gentile

 

GIOVEDÌ 20 OTTOBRE
Il zen del swing
(Evento extra di Mangiacinema)
OSPITI
Claudio Sanfilippo, Marco Pesatori, Fausto Taiten Guareschi

GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE
Storie italiane
OSPITI
Marco Buticchi, Patrizia Debicke van der Noot, Carla They
GIOVEDÌ 1 DICEMBRE
Atlante Rock
OSPITI
Ezio Guaitamacchi, Brunella Boschetti Venturi

Inizio serate: ore 20.30
Info e prenotazioni: 031-704915
Vai al Programma completo di Cantù
Scarica il programma in word
La stagione di Parma
LA STAGIONE DI PARMA
Antica Tenuta Santa Teresa
(Strada per Beneceto, 26)

VENERDÌ 23 SETTEMBRE
Il Ristorante di Alice – Il gusto della musica (Anteprima di Mangiacinema)
OSPITI
Ezio Guaitamacchi, Brunella Boschetti Venturi, Danilo Angé, Filippo Guaitamacchi

VENERDÌ 14 OTTOBRE
InVito a cena con Vito
(Evento extra di Mangiacinema)
OSPITI
Vito (Stefano Bicocchi) e i Mé, Pék e Barba

VENERDÌ 4 NOVEMBRE
La prima volta non si scorda mai
OSPITI
Andrea Villani, Matteo Bergamo, Marco Del Freo, Pol, Marco Negri e Alda Zambernardi

VENERDÌ 9 DICEMBRE
La Bassa di Zavattini
OSPITI
Guido Conti, Valentina Fortichiari, Giovanni Ballarini, Francesco Barilli

Inizio serate: ore 21.00
Info e prenotazioni: 0521-462578

Contatti:
info@mangiacomescrivi.it

Mangiacinema – Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso

ef315064-b011-4e6a-ba55-0d61915b1709Mangiacinema – Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso

Mangiacinema – Festa del cibo d’autore e del cinema goloso 28 settembre-5 ottobre 2016 Omaggio a Alberto Sordi
Vanzina festeggia 40 anni di carriera a Mangiacinema
Lo sceneggiatore romano aprirà il festival ritirando il Premio Mangiacinema – Creatore di sogni e ricordando papà Steno

SALSOMAGGIORE (Parma) – Enrico Vanzina è l’ospite d’onore della terza edizione di Mangiacinema. La Festa del cibo d’autore e del cinema goloso, dedicata quest’anno ad Alberto Sordi, si svolgerà a Salsomaggiore Terme dal 28 settembre al 5 ottobre: otto giorni di imperdibili appuntamenti golosi, con tantissime degustazioni, proiezioni e incontri, tutti eventi gratuiti per il pubblico.
Lo sceneggiatore romano, che insieme al fratello Carlo festeggia quarant’anni di carriera (il loro esordio “Luna di miele in tre” è del 1976), riceverà il Premio Mangiacinema – Creatore di sogni, novità di questa edizione del festival diretto dal giornalista Gianluigi Negri.
Vanzina arriverà a Salsomaggiore nel mezzo del montaggio del nuovo film “Non si ruba a casa dei ladri”. Aprirà il festival mercoledì 28 settembre con un doppio evento. Al pomeriggio, alle Terme Berzieri, sarà protagonista dell’incontro “Il cinema popolare dei Vanzina: quarant’anni di storie italiane” (in degustazione i vini Amadei, con il titolare della cantina a presentare i suoi premiati lambrusco e malvasia). La sera, invece, l’attesa festa di apertura al cinema Odeon, con la consegna del Premio Mangiacinema a Vanzina, il gran buffet curato dall’Incontro con Pizza Mangiacinema di Luca Cattani (con Cotto Branchi affumicato e Parmigiano Butteri) più vini Amadei, la presentazione di Vanzina di “Un americano a Roma”, film cult con Sordi, che suo papà Steno diresse nel 1954.

ALTRI GRANDI NOMI: IL RITORNO DI VAIME E IL PREMIO MANGIACINEMA ALLA CARRIERA A ELIO PANDOLFI
Altro nome atteso, quello di Enrico Vaime, uno dei padri della televisione e della radio italiana: il suo sarà un ritorno a Mangiacinema, dove fu protagonista nel 2014. L’evento con Vaime, condotto dal direttore della “Gazzetta di Parma” Michele Brambilla, si svolgerà venerdì 30 settembre al Palazzo dei Congressi. Durante l’incontro, show cooking dello chef Edoardo Craviari dello storico Ristorante La Porchetta, con presentazione del piatto Mangiacinema 2016.
Sabato 1 ottobre serata d’onore con un grande personaggio della cultura italiana: Elio Pandolfi, che ha da poco festeggiato 90 anni, riceverà il Premio Mangiacinema per la sua straordinaria carriera tra teatro, musica, televisione, cinema, doppiaggio. La serata “Le mille storie del cinema di Elio Pandolfi”, presentata da Steve Della Casa, conduttore di “Hollywood Party” su Radio3, si chiuderà con la proiezione del film su Pandolfi “A qualcuno piacerà! Storia e storie di Elio Pandolfi”, presentato dai registi Caterina Taricano e Claudio De Pasqualis.

LA CITTÀ IN FESTA
Mangiacinema 2016 avrà un ricchissimo programma (che verrà comunicato a metà settembre) con oltre trenta eventi (da gustare tutti fino in fondo), nove proiezioni, venti incontri, trenta degustazioni, tanti show cooking, laboratori del gusto, visite guidate, una mostra, una cena di gala solidale dell’Alberghiero “Magnaghi” con Andy Luotto, Daniele Persegani e Edaordo Craviari, due anteprime e due eventi extra a Parma e a Cantù.
www.mangiacinema.it

Contatti:
Ufficio stampa – Tel. 347.6961251
info@mangiacinema.it

 

Cesenatico capitale del vino

Cesenatico capitale del vino

Esclusive degustazioni guidate al Festival della Cucina Italiana insieme a 6 protagonisti del panorama enologico nazionale e internazionale:

Luca Gardini, Andrea Grignaffini, Marco Tonelli, Roberto Gardini, Alessandro Rossi, Fabio Giavedoni

Cesenatico – Dallo Champagne al meglio delle bollicine italiane, passando per il Pignoletto e i vini naturali, con approdo alla viticultura eroica, il Barolo, il Brunello di Montalcino e tante altre proposte enoiche. Sono le esclusive degustazioni di grandi vini condotte da sei grandi “palati” nazionali e internazionali, che fanno di Cesenatico per tre giorni (23-25 settembre) la capitale del vino. L’occasione è la sedicesima edizione del Festival della Cucina Italiana, uno degli appuntamenti enogastronomici più rilevanti d’Italia, insieme ai protagonisti della cultura del cibo e del vino.

Nei giorni del Festival, ospitate nel Museo della Marineria, sono previste quattordici degustazioni guidate sui grandi vini, con excursus sugli abbinamenti vino-sigaro, il gin e un originale derby del sauvignon Italia-Francia. Rivolte ad appassionati, curiosi, intenditori e degustatori, con linguaggio semplice raccontano un pezzo di storia dell’enologia italiana e mondiale.

Questi i protagonisti delle degustazioni.

Luca Gardini, miglior sommelier del mondo WSA 2010, formatosi alla scuola di Giorgio Pinchiorri, dal 2005 al 2011 è stato direttore del Ristorante Cracco di Milano. Ideatore del BIWA e del Pop Wine è considerato uno degli opinion leader più importanti al mondo. Collabora inoltre con Wine Searcher, di recente ha ricevuto il riconoscimento ‘Profeta in patria’ al Romagna Wine Festival.

Andrea Grignaffini, gastronomo e giornalista, è membro della direzione esecutiva della Guida Ristoranti dell’Espresso. È componente del comitato tecnico scientifico dei corsi sul vino di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, docente all’Università di Parma al corso di Laurea in Scienze Gastronomiche, e di Metodologia della degustazione presso l’Università San Raffaele di Milano. Ha preso parte a numerosi programmi tv come La Prova del Cuoco, MasterChef, Cuochi e fiamme.

Marco Tonelli, è membro della giuria del Best Italian Wine Awards (BIWA) importante premio nazionale che incorona i migliori 50 vini dell’intera produzione nazionale. Giornalista, da molti anni scrive di enogastronomia su alcuni quotidiani (Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera) e riviste di settore.

Roberto Gardini, sommelier professionista, docente nei corsi AIS Italia Estero, docente ALMA nei Master e corsi superiori di ristorazione. È stato miglior sommelier italiano 1993, miglior sommelier Ruinart Italia 1995, terzo classificato nel concorso europeo 1996, miglior degustatore 1998 nel concorso mondiale Vienna.

Alessandro Rossi, wine manager, appassionato e intenditore di vino, vanta numerose pubblicazioni all’interno del mondo del vino e del cibo. È ideatore del premio “Dire Fare Sognare”, riservato ai protagonisti della cultura enogastronomica dell’Emilia Romagna, e del format audio “Deep Red Stories”.

Fabio Giavedoni, è curatore insieme a Giancarlo Gariglio di Slow Wine, guida alle aziende e ai vini d’Italia fondata nel 2010 per Slow Food Editore. Numerose le pubblicazioni in ambito Slow Food, tra le quali, la “Guida ai Vitigni d’Italia” (2005) e “Vino” con Nicola Perullo (2010).

L’elenco completo delle degustazioni: www.festivaldellacucinaitaliana.it Ufficio Stampa PrimaPagina

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