Spremitura a freddo dell’olio novello

Spremitura a freddo dell’olio novello

Sabato 14 e Domenica 15 Novembre

L’Acetaia Boni propone la Spremitura a freddo dell’olio novello  in collaborazione con l’Az. Agricola Pelagrilli di Monteleone d’Orvieto (TR). Degustazione di bruschette calde con olio novello, vin brulé e gnocco fritto. Acetaia aperta per visite e degustazione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Per maggiori informazioni visita il sito all’indirizzo:
http://www.visitcastelvetro.it/prodotti_tipici/aceto_balsamico/boni_romano.htm
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Valorizzazione Integrata Territorio Ambiente
Piazza Roma, 5 – 41014 Castelvetro di Modena (MO)
Tel. +39 059 758880
Email: info@visitcastelvetro.it
Web: www.visitcastelvetro.it

Terre di vite

logo-terre-di-viteTerre di vite
Sabato 7 e Domenica 8 Novembre

Arte, cultura, idee, persone: Terre di vite torna a casa, in Emilia, per continuare a raccontare che il vino non è mai soltanto vino. Conferenze, esposizioni artistiche, degustazioni guidate e banchi d’assaggio all’interno delle sale del Castello di Levizzano Rangone.

Per maggiori informazioni visita il sito all’indirizzo:
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C’era una volta…il castello di Verrazzano

Cantina_05 (1)C’era una volta…il castello di Verrazzano

C’era una volta…….vedo occhioni sgranati e bocche infantili aperte, sorpresi, incuriositi a ragione, perché non è facile trovare un castello che risale al decimo secolo capace di mantenere intatto il fascino della sua storia, evidenziata da un attento e continuo restauro, oggi reinterpretata in chiave moderna.
Tra bellezza e natura la passione disegna i sogni, quelli di Luigi Cappellini che ha saputo dare una nuova anima e incredibile bellezza a questo straordinario luogo. Non si può che cedere alle emozioni che portano alla poesia vivendo le immagini variegate che la natura offre in questo posto, immagini sospese nel tempo, disegnate dal passare delle stagioni, il verde che muta, i colori che cambiano, i profumi che fanno un concerto, appagante, unico.
Della famiglia Cappellini io ho conosciuto il primo proprietario del castello, Luigi Cappellini, che lo acquistò nel 1958, era il padre dell’attuale proprietario, Gigi per gli amici, un turbine di simpatia, ironico, divertente, fiorentino…e con questo si dice tutto!
E oggi ritrovo Luigi, il figlio, e osservo compiaciuta l’imprenditore, pieno di entusiasmo e Cantina_04 (1)talento per ricomporre un nuovo rinascimento, una proposta nella riscoperta della sua Toscana, della natura unica e ancora incontaminata dei luoghi, lontano dai ritmi della città, dove il primo attore, armonioso, imponente e pieno di storia, diventa il Castello di Verrazzano, testimone di un nuovo turismo, la strada per conservare un patrimonio storico di grandissimo valore mantenendo l’equilibrio tra la tutela del posto e la necessità di renderlo vivo e fruibile al turista, evidenziandone le peculiarità, come il vino e l’olio.
Come dice Luigi Cappellini percorrendo le sue vigne….L’atmosfera in vigna è unica, un grappolo d’uva è un capolavoro della natura, è fatto da tanti cerchi,  piccole sfere. In Giapponese la parola cerchio è tradotta in ensō, e significa illuminazione, forza, universo. E’ il momento in cui la mente si libera dando sfogo alla creatività che è anche una mia caratteristica. In 220 ettari di terra, di cui 52 adibiti a vigneto, noi riusciamo a produrre 250 mila bottiglie di vino l’anno e il vino è per noi il punto fermo dell’Azienda, invece per il turismo io viaggio molto, specialmente in America dove abbiamo legami strettissimi. La sa Verrazzano_Interni_01 (2)la storia del castello? qui è nato Giovanni da Verrazzano, e da qui è partito per la sua importante scoperta dell’America, insieme a Cristoforo Colombo. Fu proprio Verrazzano che scoprì la baia di New York e al ponte, costruito e  inaugurato nel 1964, gli hanno dedicato il nome e dove sono incastonate 4 pietre del castello nel quale, a sua volta, sono incastonate 3 grosse pietre del ponte stesso, usate per la sua costruzione, un gentleman agreement di riconoscenza e ringraziamento.
Io volo sempre a New York, dove il ponte, il più italiano dei ponti, ha compiuto 50 anni fra mille festeggiamenti, e sono invitato proprio come testimone di Verrazzano, il capitano di ventura che amava il mare e le vele per andare a conoscere nuove terre e nuovi popoli, Castello_di_Verrazzano_03 (1)che, tra l’altro, ha dato anche il nome al castello, infatti Verrazzano viene da verro, terra dei cinghiali, i verri, terra dei capobranco, infatti abbiamo chiusi in un recinto una ventina di cinghiali, tra le serre e le vasche di fiori, gli orci e la fontana zampillante, una presenza emblematica in un mare di verde.
Fattoria Castello di Verrazzano
Via Citille, 32° Località Greti
50022 Greve in Chianti – Fi
www.verrazzano.com

Da Bule al Bargino

1024px-BarginoDa Bule al Bargino
Un puledrino, svelto e agile, scattante, una massa di riccioli neri, gli occhi a scoprire il mondo, troppo grande per uno scricciolo d’uomo, in paese lo chiamavano Bule, la sua allegria contagiosa e il suo muoversi rapido, un puledrino di razza che correva da una parte all’altra , tra le stradine strette e i casolari, la sua grande libertà era il mare di verde che circonda Bargino, il paesino delizioso vicino a Firenze, nel cuore del Chianti Classico.
E il nome Bule è rimasto, il cavallino dalla criniera al vento corre sempre, impaziente, cresciuto in famiglia, tra profumi e sapori di un tempo, mantenendo lo spirito di vivere in una atmosfera semplice, di campagna come si dice con rimpianto, conoscere il profumo del pane, i sapori indimenticabili delle marmellate fatte in casa, il latte…il caffellatte di una volta,  imparare i ritmi delle stagioni, il blog blog della pentola di coccio dei fagioli che sobbolle lenta, in un angolo del camino, tutto scandito dalle risate infantili del giovane puledrino; ormai in paese tutti lo chiamano Bule, persino la moglie Sara, ed il ragazzo cresce….e, nel 1996,  nasce “Da Bule”, creato da Daniele Cestelli – il suo vero nome – appena maggiorenne e la sua nonna Gina.
All’ingresso ti accoglie una montagna di legna, ciocchi di olivo tagliato che anticipa grigliate e un forno capace, e poi una grande sala, tavoli in legno, tovaglie a quadretti bianchi e rossi, è già il passaporto per l’allegria, la cucina a vista dove si celebrano ogni giorno le storie di un tempo, le ricette antiche, semplici, della nonna Gina, il ricordo dei piatti, riportati sulla tavola, giorno dopo giorno, per fare riaffiorare i sapori di un tempo.
Oggi Daniele Cestelli, ormai Bule, è un bel giovane, e ha sempre la testa piena di riccioli neri, quasi una criniera, è coadiuvato dalla moglie Sara, in sala accolgono come si fa in campagna, va incontro al cliente con un sorriso per tutti, un discorso ininterrotto fra paesani, ci si conosce tutti e i fatti di uno sono fatti di tutti, la sua cucina non è innovazione ma ricordo, non è ricerca ma nostalgia, non studia piatti nuovi, ricette che sorprendono ma cerca di recuperare i sapori antichi, la semplicità che diventa stile ed eleganza, fatta da pecorini e  salumi della zona, offre i fegatelli con i fagioli al fiasco, il baccalà con le cipolle, esalta la sua carne alla brace, con la bistecca alla fiorentina, la rosticciana, la scamerita, le salsiccie e i fegatelli di maiale, e per i buongustai ancora piccione, galletto, agnello, le schidionate di arrosti, il peposo, che nasce poco lontano, all’Impruneta, creato dai fornacini impegnati alla copertura del tetto del Duomo di Firenze con i coppi di cotto, usa la carne della zona, e poi la bontà dei dolci fatti in casa, gusti completamente diversi da quelli acquistati, dove ritrovi il lievito, la cannella, le uova razzolate poco più in là ed ecco i tiramisù, le crostate, la crema pasticcera, i biscottini tuffati nel passito…e Bule compie il miracolo, ti riporta ad essere bambino, e, attraverso il cibo, magicamente, riaffiorano i ricordi e le nostalgie di mondi perduti.
Forse ripensa alle sue corse, da ragazzino, dove tutto era più facile, abbandonarsi in un mare verde d’erba e di campi dei dolci panorami toscani, l’argento degli olivi, la nonna Gina, il calore unico e importante per un bambino di crescere con un nonno, a Bargino, il  piccolo borgo ai piedi del Castello di Bibbione da una parte e il Castello di Pergolato dall’altra, i giochi dei ragazzi sul fiume Pesa e le gare a chi pescava il pesce più grosso nel lago del Mulinvecchio, vicino al cipresso secolare che domina l’incrocio al centro del paese.
Corri Bule, puledrino pieno di sogni….la nonna Gina sarebbe fiera.
Press: Cristina Vannuzzi Landini

TRATTORIA RISTORANTE DA BULE snc –
Str. reg. Cassia 90/I – 50026 – Bargino – San Casciano In Val Di Pesa (FI)
Tel: 055 8249489 | Cell: 338 1940183 |
E-mail: trattoriabule@gmail.com – info@trattoriadabule.it

Da Bule Ricetta d’autore ll Peposo….nato all’Impruneta dai tempi del Brunelleschi …..alle nostre tavole

Da Bule Ricetta d’autore ll Peposo….nato all’Impruneta dai tempi del Brunelleschi …..alle nostre tavole

L’Impruneta, paesino tra Firenze e Siena, accanto a San Casciano e al Bargino, pieno di luce, di olivi e di verde, è famoso per la produzione del cotto, una terracotta toscana, rossiccia, famosa in tutto il mondo, cha ha lastricato mille e mille palazzi, chiese, piazzali; in questo luogo dalla terra rossa è legata la nascita di un piatto della tradizione toscana: il peposo

Il peposo è un piatto a base di carne, cotta …in forno a fuoco moderato (proprio come si fa per la terracotta) con pochi condimenti ed un quantitativo a dir poco generoso di pepe, da cui deriva il nome. Il peposo è, quindi, la tipica esemplificazione della cucina toscana: ingredienti ottimi, cotture semplici, condimenti giusti per esaltare e non coprire il gusto di questa cucina che potrebbe sembrare essenziale ma che invece è ricca e ricercata nella scelta delle materie prime e nel totale rispetto della loro natura nel cucinarli
Ma anche la terracotta ha avuto un ruolo nella creazione di questo semplice e gustosissimo piatto; infatti, sono stati proprio i fornacini (gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci) che hanno creato il peposo: in un angolo della fornace, là dove non avrebbe dato fastidio al loro lavoro, mettevano un tegame di coccio con tutti gli ingredienti affogati nel vino; dopo circa cinque ore il piatto era pronto.
Ma la creazione di questo piatto è legata, tra la storia e la leggenda, anche alla costruzione della cupola della Cattedrale di Santa Maria in Fiore, il Duomo di Firenze: si narra infatti che, al tempo del Brunelleschi, i fornacini addetti alla cottura dei mattoni facessero largo uso di questa pietanza.
Evidentemente il pasto, il pepe ed il vino contribuirono ad ottimizzare il lavoro degli operai esaltando la bellezza dell’opera del Brunelleschi…

Il piatto, come già sottolineato, è semplice, il gusto è fortissimo. Gli ingredienti pochissimi e del territorio, scelti con cura: la carne è del muscolo, normalmente utilizzato per lo spezzatino, meglio se spezzatino di chianina; il vino è quello del territorio, un Chianti che con la sua struttura supporta ed esalta la carne che, cuocendo immersa nel vino, ne assorbe l’aroma e diviene morbida, mentre il vino al contempo smorza il gusto forte della carne. Aglio, pepe e aromi, a completare, devono ovviamente essere di qualità

La chianina non ha bisogno di grandi presentazioni: si tratta di un bovino di taglia molto grande tipico della Val di Chiana che dà carni ottime, molto magre e saporite (è la razza da cui si ricava il taglio della bistecca alla fiorentina).

Infine il Chianti, il vino che più rappresenta la Toscana.
Il Chianti D.O.C.G. è prodotto nei territori delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, territori che si presentano con caratteristiche colline a grandi terrazze con vallate attraversate da fiumi, quindi un prodotto del territorio che sposa bene il peposo non solo durante la cottura ma anche come accompagnamento in tavola

La lista degli ingredienti è essenziale, pochi i prodotti, semplicissimo il metodo di cottura, eppure il peposo ha diverse versioni, un gioco di aromi e spezie, la quantità del pepe, il vino, sono tante le versioni, da paese a paese…..

Ricetta d’autore de
DA BULE AL BARGINO
Ingredienti (per 4 persone)

1 kg di muscolo di chianina
1 litro di Chianti rosso
1 cucchiaio di pepe nero macinato
5 spicchi d’aglio (vestito…come si dice a Firenze)
8 fette di pane toscano
un mazzetto di salvia e rosmarino
sale qb
Preparazione:
Disporre il muscolo tagliato a dadi non troppo piccoli in una pentola di coccio, aggiungere gli spicchi d’aglio senza levare la camicia, il sale, il mazzetto di odori e il pepe. Coprire con il vino e far cuocere a calore moderato, in forno (circa 150°C) o sul fornello, fino a che la carne non risulti estremamente morbida, avendo cura di coprire il recipiente.
Occorreranno almeno 4 ore di cottura lenta, a fuoco basso.
Tostare le fette di pane, in forno o sulla griglia, disporle in un piatto e versarci sopra il peposo.
Servire ben caldo

Un invito alla scoperta del prezioso tubero a Savigno (Bo)

12105735_10207795874925678_8884516147630762633_nTre week end per vivere il tartufo

Un invito alla scoperta del prezioso tubero a Savigno (Bo)
31 ottobre 1 novembre – 7 e 8 novembre – 14 e 15 novembre

Ultime giornate di sole, l’autunno e i suoi mille colori, le declinazioni della natura che si mostra nel suo eterno racconto,  profumi di fiori e sottobosco,  colori  che diventano sempre più intensi con il passare del tempo per poi dolcemente svanire, le foglie che cadono,  lentamente, una stagione che passa, lieve e poi il sottile fascino della bruma, la nebbia leggera, l’abbaiare festoso dei cani ed infine il tartufo, pregiato e profumato, unico e raro, il re tartufo!!!!
A Savigno il  festival internazionale del tartufo bianco pregiato è giunto alla trentaduesima edizione, e quest’anno si rinnova, duplicando la durata della kermesse e offrendo un ricco programma di iniziative.
Igles corelliDal 31 ottobre 1 novembre – 7 e 8 novembre – 14 e 15 novembre 2015  Savigno si animerà con numerose offerte sia gastronomiche che culturali, ideate e promosse dalla ProLoco in collaborazione con le Associazioni locali, Ascom e partners commerciali e con il patrocinio del Comune di Valsamoggia.
Anche quest’anno sarà possibile gustare il menù dello chef stellato Igles Corelli a base, ovviamente, di tartufo, e assaggiare i piatti presentati dai ristoratori locali, che daranno il meglio per declinare il tartufo bianco in tutte le sue versioni.
Saranno presenti inoltre numerosi punti di street food con specialità tradizionali. La grossa novità che caratterizza questa trentaduesima edizione è l’apertura della mostra mercato del tartufo bianco pregiato, dei prodotti delle botteghe locali e delle attività ristorative anche nelle giornate di sabato.
Sabato 7 novembre si terrà una Cena di Beneficenza al tartufo con lo chef Igles Corelli e gli umoristi ZAP&IDA, il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica FFC Le domeniche si arricchiranno dell’esposizione e vendita del Mercatino del Vecchio e dell’Antico, Riuso, Arte e Ingegno e del  Mercato delle Cose Buone.
L’Associazione Tartufai metterà a disposizione i suoi esperti per condurre i visitatori nella tartufaia “Le Vigne” alla ricerca del tartufo, intratterrà i proprietari di cani con l’iniziativa  “Anche il mio cane va a tartufo” e organizzerà la Gara Nazionale di Ricerca per cani da tartufo. Dall’arte della buona tavola all’arte figurativa: Savigno ricorderà, con un’imponente mostra, Gino Pellegrini, artista e scenografo recentemente scomparso, che a lungo ha collaborato con i grandi registi italiani e di Hollywood ma che era sentimentalmente legato al nostro territorio, tanto da donare alcune opere alla cittadinanza.
A ricordare Gino Pellegrini Eros Drusiani, che dialogherà con Ivano Marescotti, Vito e Silvano Monti. Gli umoristi ZAP&IDA intratterranno il pubblico con diverse performances, vignette disegnate al momento e calembour… al tartufo. Sarà inoltre presente il micologo Nicola Sitta, che curerà una mostra micologica.
http://www.tartufosavigno.com/
Ufficio stampa Laura Rangoni – 347/5843392  – laura.rangoni@gmail.com

Marco Ferradini e Enzo Gentile a Mangia come scrivi

f1f81fc7-981e-4ead-949a-9ec6afb79385Marco Ferradini e Enzo Gentile a Mangia come scrivi
Giovedì 12 novembre “La grande canzone d’autore italiana” al Ristorante Il Garibaldi di Cantù

CANTÙ (Como) – Mangia come scrivi torna ad occuparsi di musica. Lo farà, grazie a Marco Ferradini e Enzo Gentile, che saranno protagonisti giovedì 12 novembre, al Ristorante Il Garibaldi di Cantù (Como), della serata “La grande canzone d’autore italiana”.

I PROTAGONISTI
Il cantautore di Teorema, originario di Como, che ha da poco pubblicato i singoli Due be9315ef-71ed-4b33-94a9-ce4aeb96d484splendidi papà (in duetto con Gianni Bella) e Attimi, ricorderà l’indimenticato amico e artista Herbert Pagani, al quale aveva dedicato, nel 2012, il doppio cd La mia generazione (con la partecipazione, tra i tanti, di artisti come Eugenio Finardi, Alberto Fortis, Fabio Concato, Moni Ovadia, Ron). Il critico musicale milanese presenterà il suo ultimo libro Lontani dagli occhi – Vita, sorte e miracoli di artisti esemplari (Laurana), nel quale ripercorre la vita di Pagani, Fred Buscaglione, Piero Ciampi, Sergio Endrigo e Nino Ferrer, straordinari “poeti” uniti da un destino di chiaroscuri.
A tavola, seduti con il pubblico, tra un piatto e l’altro intratterranno i commensali, “guidati” dal direttore artistico Gianluigi Negri.

IL MENU
La serata prevede, come sempre a Mangia come scrivi, quattro portate e tre/quattro vini selezionati. Tra i piatti da non perdere del menu musicale, un antipasto con quello che e7f2c765-7c47-4d67-bca1-6010aa19effb“Gambero Rosso” ha definito il miglior prosciutto cotto italiano (il Branchi ’60) ed un primo con uno speciale ragù di maiale nero. L’inizio della cena è fissato alle 20.30. Info e prenotazioni: 031 704915.

LA SERA SUCCESSIVA
Venerdì 13 novembre Mangia come scrivi sarà a Parma, all’Antica Tenuta Santa Teresa. Protagonisti della serata “Talenti da Bancarella” saranno la vincitrice 2015 Sara Rattaro e i finalisti Simona Sparaco e Paolo Roversi.

Il menu musicale

CANTU’ (Como)
Ristorante Il Garibaldi (piazza Garibaldi)
Inizio serata: ore 20.30
Info e prenotazioni: 031 704915

GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE
La grande canzone d’autore italiana
OSPITI: Marco Ferradini e Enzo Gentile

Contatti:
info@mangiacomescrivi.it  Tel. 347 6961251

Nuovo tris d’assi a Mangia come scrivi: Rattaro, Sparaco e Roversi

25e2db43-4e88-49cf-be9d-23af8e7acbf1Nuovo tris d’assi a Mangia come scrivi: Rattaro, Sparaco e Roversi
Venerdì 13 novembre all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma la vincitrice e due dei finalisti del Bancarella 2015

PARMA – Giovani e premiati: la vincitrice del Bancarella 2015 e due dei vincitori del Premio Selezione Bancarella 2015. Tre autori talentuosi, tra i più amati dai lettori, per una serata unica e irripetibile. Sono la genovese Sara Rattaro, la romana Simona Sparaco e il mantovano (milanese d’adozione) Paolo Roversi i protagonisti della cena di Mangia come scrivi “Talenti da Bancarella”, in programma venerdì 13 novembre all’Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.

I LIBRI
Le autrici di Niente è come te (Garzanti) e Se chiudo gli occhi (Giunti), con lo scrittore di Solo il tempo di morire (Marsilio), “giocheranno” secondo la formula della rassegna ideata e condotta dal giornalista Gianluigi Negri: tra una portata e l’altra, la Rattaro presenterà e leggerà la Sparaco, la Sparaco presenterà e leggerà Roversi, Roversi presenterà e 1792a770-9bb2-4980-bde4-9560d5af5e87leggerà la Rattaro.

IL MENU
Per omaggiare gli autori, gli chef della Tenuta interpreteranno ricette della cucina mantovana, genovese e romana, senza dimenticare uno dei cavalli di battaglia della cucina parmigiana, come la rivisitazione della classica e saporita punta di vitello al forno. Ad accompagnare il tutto, i grandi vini selezionati da “Il Bere Alto” di Claudio Ricci.
Per  informazioni sul ricchissimo menu e prenotazioni: 0521 462578.

054df828-5cf1-47d3-a665-58f0df5d9681IL SUCCESSIVO MANGIA COME SCRIVI A PARMA
Il prossimo appuntamento emiliano della rassegna si terrà venerdì 4 dicembre. I protagonisti della serata “Ritorno al Mondo piccolo” – che sarà dedicata alla figlia di Giovannino Guareschi, Carlotta, recentemente scomparsa – sono Guido Conti, Alessandro Gnocchi, Egidio Bandini e l’artista Roberto Meli.

Pregusta il menu

PARMA
Antica Tenuta Santa Teresa
(strada per Beneceto, 26)
Inizio serata: ore 21.00
Info e prenotazioni: 0521 462578
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GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE
Talenti da Bancarella
OSPITI: Sara Rattaro, Simona Sparaco, Paolo Roversi

Contatti:
info@mangiacomescrivi.it  Tel. 347 6961251

Fiera del Prodotto Naturale Biologico – Ferrara

Fiera del Prodotto Naturale Biologico – Ferrara

Da febbraio a novembre 2015

Prodotti biologici del territorio
Mercatini
La seconda domenica di ogni mese (eccetto luglio, agosto, dicembre e gennaio).

Ferrara – Piazza Trento Trieste

Date

8 febbraio 2015
8 marzo 2015
12 aprile 2015
10 maggio 2015
14 giugno 2015
13 settembre 2015
11 ottobre 2015
8 novembre 2015

Dalle 9.00 alle 19.30.