La parmigiana di melanzane Marisa

La parmigiana di melanzane Marisa

Ingredienti
3 melanzane
farina
uova
olio di arachidi
olio extra vergine di oliva
uno spicchio d’ aglio
1 bottiglia di salsa di pomodoro
sale
basilico
200/250  gr di provola asciutta ( io la preferisco ma si può usare fior di latte mozzarella )
una manciata di parmigiano
una manciata di pecorino
basilico
tocchetti di burro

Preparazione
Tagliate le melanzane a fette non troppo sottili senza togliere la buccia, passatele nella farina poi nelle uova sbattute bene e friggetele in abbondante olio di arachidi e mettetele su carta per togliete l’ olio in eccesso. Mettete in una casseruola alta, olio evo uno spicchio d’ aglio tagliato molto piccolo (si scioglierà..e rilascerà tutto il suo sapore ) aggiungete pomodoro sale e basilico, fate cuocere per circa 20 minuti a fuoco medio
Prendete una teglia, mettete uno strato di salsa di pomodoro, uno di melanzane e salsa di pomodoro, coprire tutte le melanzane aggiungere provola asciutta (2 ore in frigo ) a fette non troppo spesse,  parmigiano e pecorino ,basilico fate un altro strato ancora  melanzane, salsa, provola e formaggio (io faccio 3/4 strati max) sull’ultimo mettete alcuni tocchetti di burro e infornate per circa 10 minuti forno temperatura massima fino a far formare una leggera crosticina

Pasta e lenticchie Momi Ela

129264073_10219424168575302_4480802428197667831_oPasta e lenticchie Momi Ela

Ingredienti
200 gr di pasta (meglio formato piccolo)a persona
300 gr di lenticchie a persona
1 gambo di sedano
1 carota
1 cipolla
aglio
uno spicchio
passata di pomodoro
lenticchie
Per il brodo o vegetale.
1 costa di sedano
1 cipolla
1 carota

Preparazione
Lavate e tagliate le verdure
Pelate e tagliate le cipolle
Preparare il brodo vegetale con con sedano cipolla e carota
In un tegame fate appassire, cipolla, carota e sedano a pezzettini con uno spicchio d’aglio, aggiungete, la  passata e, aggiungere il brodo non salato, appena bolle un po’,aggiungete le lenticchie, coprite e cuocete per 30 minuti,  aggiugete la pasta (prima di mettere la pasta salate, girate sempre e se c’è bisogno aggiungete altro brodo bollente, non deve essere brodosa e nemmeno asciutta) mentre  cuoce la pasta fate scaldare in un padellino con olio non friggere aglio e peperoncino che versate una volta impiattando, oppure solo un filo d’olio e  il brodo (non troppo brodo il giusto per cuocere la pasta)

 

 

Pasta al forno Marialaura

Pasta al forno Marialaura

Per mangiarci 2 volte,preparo il sugoIngredienti
80 gr a persona di pasta grossa,i rigatoni
Per il sugo
1 cipolla
4 litri di passata di pomodoro
sale
basilico
Per il condimento
2 scamorze
1 pezzo di mortadella
parmigiano grattugiato

Preparazione
Fate soffriggere la cipolla, versate  la passata di pomodoro ,sale,basilico e lasciate cuocere x mezz’ora.
Nel frattempo mettete l’acqua sul fuoco e quando bolle ci versate la pasta
Fate sobbollire per 5 minuti, poi scolate, prendete un tegame, versate un mestolo abbondante di salsa.
Nella pentola di cottura della pasta, mescolate la pasta,il sugo, le scamorze a cubetti,la  mortadella sfilettata grossolanamente, del parmigiano grattugiato e mescolate tutto, versate nella teglia da forno, coprite con sugo, parmigiano abbondante e mettete in forno statico già caldo per 30 minuti circa.una bontà

Pasquale Gazzillo del Vittoria Different di Casoria bartender di (Master) Class della squadra Fabbri 1905

Pasquale GazzilloPasquale Gazzillo del Vittoria Different di Casoria bartender di (Master) Class della squadra Fabbri 1905

La formazione carta vincente per la ripresa
I progetti di formazione di settore serviranno ad anticipare la ripresa

Dalla “Didattica a Distanza” alla “Didattica a Domicilio” su misura

Come si può formare un vero professionista pasticciere? Questa la domanda che si sono posti nell’azienda Fabbri 1905, la risposta è ovvia: la formazione. L’esperienza di chi da oltre un secolo produce e lavora ingredienti naturali, la conoscenza e la qualità produttiva di chi fornisce oltre 2.000 referenze a migliaia di gelatieri, pasticceri e bartender nel mondo. Fabbri Master Class è stata pensata per poter trasmettere tante sfumature di un mestiere bello e gratificante come quello del gelatiere, del pasticcere e del bartender. Ora la “Didattica a Distanza” si è trasformata in “Didattica a Domicilio”: DAD. L’iniziativa di Fabbri 1905 trasforma la sua formazione in Master Class “a domicilio” su misura del cliente. Il progetto Master Class “a casa tua” è partito ad ottobre 2020 e sono stati già realizzati 40 corsi in tutta Italia. Dalla Sardegna Fabbri Master Classalla Lombardia, dal Veneto all’Emilia, dal Lazio alla Campania. Gli insegnanti – Brand Ambassador Fabbri – coinvolti, tutti professionisti di alto profilo, hanno formato i colleghi sulle nuove tecniche e tendenze del mondo del dolce e del bere, come ad esempio: la pasticceria sottozero, le proposte invernali per il gelato, le monoporzioni, ma anche la caffetteria “miscelata”.
Se non è possibile andare a scuola allora è la scuola che viene da te: perché la formazione, specialmente in un momento di crisi, è l’arma più potente per immaginare una nuova ripartenza. Questa la filosofia di Fabbri 1905, che in tempo di distanziamento sociale e saracinesche abbassate ha deciso di avviare Master Class “a domicilio” per i professionisti del fuori casa, una delle categorie più colpite dall’emergenza.
Una visione che l’azienda bolognese porta avanti da vent’anni, quando per prima in Italia ha avviato una vera e propria scuola professionale per aiutare bartender, pasticceri e gelatieri ad acquisire nuovi strumenti e individuare le nuove tendenze del mercato. Un servizio che in tempo di Covid si trasforma ed evolve: non solo lezioni a domicilio, ma anche realizzate sulle esigenze del singolo professionista, sempre garantendo in maniera rigorosa il rispetto delle normative e della sicurezza.
Sulla caffetteria “miscelata” si è specializzato Pasquale Gazzillo, bartender del Vittoria Different di Casoria, cittadina dell’hinterland napoletano dove l’emergenza sanitaria non frena il suo entusiasmo: «usciremo dalla pandemia più forti di prima e capaci di offrire al cliente qualcosa in più», ha riferito Gazzillo. Del resto è questa la filosofia del suo bar, che vuole essere “Different” non solo nel nome: «il locale è nato distinguendosi dalla concorrenza grazie al suo laboratorio di pasticceria interno e al bistrot, che offre una scelta di vini e bollicine di alto livello. L’angolo cocktail era però un po’ trascurato». Poi l’incontro, in piena pandemia, tra il titolare del bar e Pasquale e la scelta di rendere “Different” anche il night bar, investendo in questo periodo in cui pochi imprenditori se la sentono di rischiare. Così entrano in menù i cocktail “giocosi”, con un’anima, che stupiscono e dialogano con il cliente. «Mi hanno insegnato che prima si beve con gli occhi e poi si deve cercare di comunicare, di lasciare un’emozione» asserisce saggiamente Gazzillo.
Un percorso di crescita che si interrompe quasi sul nascere: salgono i contagi e si deve chiudere alle ore 18, che per un cocktail bar equivale a non aprire affatto. «Un duro colpo che però, grazie all’incontro con Fabbri, può trasformarsi in una nuova opportunità». Pasquale, da 3 anni affezionato cliente dell’azienda bolognese, ho cambiato 15 bar «ma mai sognerei di cambiare fornitore» dice aprendo le porte del bancone al pluripremiato Brand Ambassador Vittorio Agosti, maestro della caffetteria italiana, che ha dichiarato: «Abbiamo scelto una Master Class incentrata sulla caffetteria per coinvolgere e formare quasi tutto il personale del bar. Il risultato è stato entusiasmante: il nostro cliente scoprirà presto che il caffè non è solo espresso. Può essere un cocktail, un ingrediente versatile con cui giocare con consistenze, colori e aromi capaci di stupire anche i più scettici».

Harry di Prisco

Dr. Harry di Prisco
Giornalista
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI
tel./fax: 0817690277
cell. 3355804462
email: harrydiprisco@libero.it

Premiati i vincitori di Napoli Coffee Challenge

Napoli-Coffee-ChallengePremiati i vincitori di Napoli Coffee Challenge

La seconda edizione del 2021 coinvolgerà bar e caffetterie dell’intera provincia di Napoli

Martedì scorso 15 dicembre presso la Camera di Commercio di Napoli si è tenuta la premiazione dei vincitori di “Napoli Coffee Challenge”, il progetto ideato da Mauro Illiano, founder di Napoli Coffee Experience e Renato Rocco, direttore de La Buona Tavola Magazine per valorizzare una delle eccellenze di Napoli: il caffè.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio da Comune di Napoli, Camera di Commercio di Napoli, AICAST, FIPE- Confcommercio e Confesercenti che hanno accolto con favore l’idea alla base del progetto: eleggere il migliore caffè di Napoli attraverso una scheda di degustazione appositamente creata e utilizzata per la valutazione da parte dei degustatori professionisti: Renato Rocco, Mauro Illiano e Maria Francesca Natale e dai giudici ospiti Paola Campana, Alessio Guido, Andrea Cremona e Fosca Tortorelli.
La cerimonia di premiazione è stata presentata dal padrone di casa Ciro Fiola che ha portato il saluto dell’Ente Camerale sottolineando l’importanza della formazione nel settore per la figura professionale del barista. A consegnare pergamene e targhe ai vincitori delle varie Municipalità e del podio la Consigliera con delega all’Autonomia per la Città e promotrice di “Scegli Napoli”, Flavia Sorrentino e l’Assessore al commercio del Comune di Napoli, Rosaria Galiero.

Soddisfatti per la riuscita della prima edizione della “Napoli Coffe Challenge” anche gli ideatori Renato Rocco e Mauro Illiano che hanno già dato appuntamento per la seconda edizione, che si terrà l’anno prossimo e che coinvolgerà questa volta bar e caffetterie dell’intera provincia di Napoli.

PODIO
1° classificato: Bar Mexico (Piazza Dante) – caffè Passalacqua
2° classificato: U Bar (Colli Aminei) – caffè Verré
3° classificato: Chalet Ciro 1952 (Stazione Centrale) – caffè Toraldo

PREMI SPECIALI

Miglior Servizio: Ke Kafé (Galleria Umberto I) – caffè Kremoso
Location più bella: Gran Caffè la Caffettiera (Piazza dei Martiri) – caffè Kimbo

CLASSIFICA DELLE MUNICIPALITÀ

Prima Municipalità: Gran Caffè La Caffettiera (Piazza dei Martiri)– caffè Kimbo
Seconda Municipalità: Bar Mexico (Piazza Dante) – caffè Passalacqua
Terza Municipalità: U Bar (Colli Aminei) – caffè Verré
Quarta Municipalità: Chalet Ciro 1952 (Stazione Centrale) – caffè Toraldo
Quinta Municipalità: Mexico Gran Caffè degli artisti (Via San Gennaro ad Antignano)– caffè Passalacqua
Sesta Municipalità: Bar Civico 910 (Via Argine) – caffè Lavazza
Settima Municipalità EX AEQUO: Gran Caffè Secondigliano (Via F.lli Rosselli)– Caffè Vergnano; Piccolo Chalet (Corso Secondigliano)– caffè Toraldo
Ottava Municipalità: Officina del Caffè (Via Santa Maria a Cubito) – caffè Kenon
Nona Municipalità: Caffè Liano (Via Cornelia dei Gracchi) – caffè Illy
Decima Municipalità: Bar San Domingo (Viale Campi Flegrei) – caffè Alcima

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Tagliatelle con salmone e radicchio Anna

Tagliatelle con salmone e radicchio Anna

Ingredienti
80 gr di tagliatelle a persona
200 gr di salmone affumicato
1  cipolla
burro
1 radicchio
vino bianco
a salsa di pomodoro
panna da cucina
sale
pepe

Preparazione
Soffriggete cipolla a pezzettini nel burro,poi aggiungete radicchio precedentemente lavato e tagliuzzato, una volta appassito il radicchio aggiungete salmone affumicato a pezzettini,sfumate il tutto con un po’di vino bianco e versate la salsa di pomodoro.. sale,pepe e dopo aver finito di cuocere la salsa ,aggiungete la panna da cucina, mescolare il tutto con le tagliatelle ed è pronto!

Orecchiette con i cavoli baresi AngeliKa

Orecchiette con i cavoli baresi AngeliKa

Ingredienti

1 cavolo
sale
80 gr di orecchiette fresche a persona
olio
aglio
peperoncino
1 pezzo di guanciale, o pancetta
pecorino romano
pepe
sugo

Preparazione
Nella pentola capiente, mettete il cavolo pulito e tagliato, nel acqua in ebollizione. Aggiungete il sale, dopo pochi minuti, aggiungete le Orecchiette fresche.

Nella padella capiente, preparate il soffritto olio ,aglio, peperoncino , guanciale, o pancetta tagliate a cubetti.
Quando saranno cotti pasta e cavolo, scollateli e saltateli con lo sfritto. Inpiattate e aggiungete buon pecorino romano, e pepe…
Potete aggiungete anche un p’o di sugo sopra.

Il meraviglioso colore della zucca che scalda l’autunno..

123057628_1014932689013433_7181386345967566532_o (1)Il meraviglioso colore della zucca che scalda l’autunno..

Natura oggi, messaggi che suggeriscono di “immergersi” nella natura con lo scopo di riportare importanti benefici alla mente, al fisico e alla spiritualità di ogni persona, un viaggio nella natura per staccare dalla vita frenetica della città, regalarsi una vacanza nella natura per recuperare la forza dell’elemento naturale sul nostro benessere, migliorando persino la salute cardiovascolare. Uno studio pubblicato nel 2012 sul Journal of Cardiology ha scoperto che nei pazienti anziani con ipertensione, dopo un soggiorno di qualche giorno nel verde della campagna ha portato ad una significativa riduzione della pressione sanguigna, associata a minori rischi di diabete di tipo 2 e malattie cardiache, Patrizia Pellegrini (2)soprattutto se confrontato con le persone che hanno trascorso lo stesso tempo in un contesto urbano.
Oggi parliamo della zucca…..La zucca è ricca di proprietà nutrizionali, è in grado di “riempire” un intero menù, dall’antipasto al dolce, poiché molte sono le sue “virtù” ed ogni piatto risulterà quindi gustoso e salutare. A cominciare dalla polpa che contiene diversi principi attivi in particolare modo carotenoidi, ma anche mucillagini e sostanze pectiche. Anche i semi hanno la loro importanza perché in essi è possibile trovare fitosteroli, olii grassi, melene e fitolecitina. Inoltre dai semi di zucca freschi pestati si estrae un olio scuro mentre, tostati e salati, vengono serviti come “stuzzichini” insieme all’aperitivo.
Ma non è solo questa la loro Ma non è solo questa la loro funzione positiva, infatti i semi della zucca sono anche in grado di alleviare le infiammazioni della pelle e di prevenire le disfunzioni delle vie urinarie. La polpa e il succo della zucca spesso vengono utilizzati come diuretici e gli specialisti consigliano di bere un bicchiere di succo la mattina a digiuno.
P A T R I Z I A P E L L E G R I N I
#Naturopata #BioterapeutaNUTRIZIONALE®
☎️ 3339995532

Sal De Riso presenta il suo panettone al Caffè Napoletano

testimonial-01Sal De Riso presenta il suo panettone al Caffè Napoletano

” E’ questo il mio mondo, la tavolozza dei sapori mediterranei che fa da bussola al mio quotidiano, nel rispetto della mia terra e di quello che generosamente dona” questa la filosofia del pasticciere Sal De Riso.
È il migliore panettone del 2019, quello di Sal De Riso, per Dissapore, tra i siti più cliccati dagli appassionati di cibo.
Per stilare la classifica dei 30 migliori panettoni artigianali, i redattori hanno assaggiato alla cieca campioni di panettoni eli hanno valutati utilizzando una scheda quali-quantitativa, contenente i descrittori utili per tracciare il profilo sensoriale dei panettoni.

È la new entry del ricco catalogo di specialità natalizie proposte da Sal De Riso, si tratta del Panettone al Caffè Napoletano.
Quella presentata per la festività 2020 è la versione numero 16 dei panettoni firmati dal Sal De Riso - Panettone 2020 Caffè napoletanovulcanico maestro pasticcere di Minori e si pone accanto, tra gli altri, al grande classico (e pluripremiato) il Milanese, farcito con bucce di arancia candita, uvetta sultanina australiana e cedro Diamante; agli intramontabili Panettone al Limoncello e al Mandorlato e, ancora, alle reinterpretazioni in chiave natalizie di alcune affermatissime specialità di De Riso, come il “Panettone Anna Ricotta e Pere” e il “CremDerì”.
Nel Panettone al Caffè Napoletano troviamo la consueta lievitazione condotta ad arte, con una farcitura di crema al caffè, arricchita con un liquore prodotto utilizzando sette spezie diverse, tra cui cannella, finocchietto, sandalo e cardamomo e una rifinitura con glassa e gocce di cioccolato fondente.
Tutti i panettoni firmati Sal De Riso sono presenti sullo shop online www.salderisoshop.com, dove è possibile acquistarli anche in eleganti coffret natalizi.
Naturalmente, le proposte artigianali di De Riso sono sempre disponibili in tutti i suoi punti vendita: prima fra tutte, la pasticceria Sal De Riso sul lungomare di Minori (089877941); la pasticceria Dolci Del Sole in via di S. Costanza 29/31 a Roma e il nuovissimo monomarca a Milano, nel bar Motta Milano 1928, nella centralissima Piazza del Duomo (con ingresso anche dalla Galleria Vittorio Emanuele II).
In Costa d’Amalfi tutto diventa simbolo: la terra ricca di agrumi, il mare con le più incredibili tonalità di blu e verde, le suggestive spiaggette, le piccole isole, gli agglomerati di casette bianche, rosa e gialle attorno a minuscoli porticcioli.

E’ dall’unicità di questi luoghi che Salvatore De Riso trae ispirazione per la propria “arte”. Piccola perla di questa costa è Minori, città natale di Salvatore De Riso. L’antica “Rheginna Minor” con la sue bellissime grotte dell’Annunziata, la Basilica e i resti straordinari della Villa Romana Marittima è stata meta di culture e civiltà diverse che vi hanno lasciato nel tempo tracce indelebili.
Tutto il mondo di Sal De Riso, la sua generosa Costiera Amalfitana, i suoi prodotti dorati dal sole e le persone speciali che lo circondano, raccontati in un nuovo sito ricco di contenuti, curiosità e novità. Un viaggio virtuale attraverso la storia di Salvatore e le sue creazioni per appagare amici, curiosi ed estimatori del “Pasticciere dell’anno 2010/2011”.

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Natale si avvicina.. è il momento di pensare ai regali di Agrinsalento

wagrinsalento-prodottiNatale si avvicina.. è il momento di pensare ai regali di Agrinsalento

Il gusto del Salento per augurare tanta buona salute
Regali golosi da essere stati scelti anche per farne bomboniere ? Perché no, morbidi e gustosi paté di verdure, conserve di cime di rape già pronte con cui poter condire le mitiche orecchiette pugliesi, orecchiette tradizionali e innovative come quelle alla curcuma e poi… i vini, come il primitivo di Manduria, 3 cuori, sempre più apprezzato dai sommelier e dagli intenditori italiani e internazionali!
A Natale possiamo mandare un pensiero agli amici e ai parenti, rimanendo comodamente seduti nelle nostre case e con un semplice click.
Basta infatti aprire il sito www.agrinsalento.it per fare un tour enogastronomico tra le prelibatezze biologiche del Salento, scegliere che cosa mettere nel carrello e ordinare la spedizione che arriverà direttamente nelle case dei nostri amici e parenti vicini e lontani.
wagrinsalento-succodimelagranaCe n’è per tutti i gusti e tutte le tasche. Dalle verdure del Salento sott’olio, ai tarallini e alle salse di pomodoro, e quella deliziosa gialla fatta con i pomodorini invernali.
E che dire dei succhi di melagrana? Sono senz’acqua e senza zucchero, naturali al cento per cento e hanno un forte potere anticancerogeno. Il succo è pastorizzato ed è conservato in pratiche bottigliette di vetro mono-dose. Andrebbe bevuto almeno uno al giorno per trarne benefici e quando viene regalato, è un modo per augurare concretamente ai nostri parenti e amici TANTA, TANTA BUONA SALUTE, un bene così prezioso. Oggi più che mai.

Per ordinare guardare il seguente video tutorial:
https://www.facebook.com/620441691475750/videos/731658124106608
Un gita nei campi di melograno si può vedere con questo video:
https://www.facebook.com/620441691475750/videos/352798579393777
Per maggiori informazioni:
www.agrinsalento.it – tel. 0832 18 32 016

Dr. Harry di Prisco
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Mulino Caputo sostiene con entusiasmo la campagna nazionale “Ama l’Italia, mangia la pizza, sorridi alla vita”

20190627_202059_resizedMulino Caputo sostiene con entusiasmo la campagna nazionale “Ama l’Italia, mangia la pizza, sorridi alla vita”

La pizza un alimento sano e una delle punte di diamante del Made in Italy apprezzata in tutto il Mondo

Mulino Caputo sostiene con entusiasmo la campagna nazionale, patrocinata da puntoITALY, a favore della ristorazione del Bel Paese, con lo scopo di promuovere uno dei prodotti simbolo della nostra cucina: la pizza. “Per noi che facciamo parte di questo mondo, e sono quasi 100 anni che seguiamo la filiera dalla semina in campo alla molitura del grano, è un atto dovuto agli artigiani e ai consumatori di uno dei piatti semplici e buoni della nostra tradizione, quale è la pizza” ha dichiarato l’Amministratore Delegato Antimo Caputo, che ha aggiunto: “L’eccellenza delle nostre farine è sempre stato un vero e proprio credo, messo in pratica attraverso la ricerca di qualità e genuinità. Una alta qualità degli ingredienti significa alta qualità dei prodotti finiti perché, come sosteniamo da sempre, se una pizza nasce buona, arriva buona. La pizza è un alimento sano, completo e di grande convivialità, rappresenta un valore aggiunto nelle nostre abitudini alimentari. Senza dimenticare che si tratta di una delle punte di diamante del Made in Italy, apprezzata in tutto il Mondo.”
Il claim della campagna fa riferimento, in maniera incisiva, al forte potenziale identitario ed “euforizzante” della pizza: “Ama l’Italia, mangia la pizza, sorridi alla vita”.

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Il Danubio compie un secolo ma non li dimostra !

foto danubioIl Danubio compie un secolo ma non li dimostra !

l Mulino Caputo a difesa delle tradizioni partenopee lancia un contest per la propria ricetta del Danubio
Parte da Napoli, e non poteva essere altrimenti, la celebrazione della ricorrenza di un dolce-rustico che compie 100 anni. L’idea è di Antimo Caputo, Ad del noto mulino di Napoli: «Abbiamo ideato un contest rivolto a chi ama cucinare e preparare bontà. Noi del Mulino Caputo siamo molto attenti alle nostre tradizioni e al lavoro degli artigiani che, da sempre, hanno profuso energie e idee per creare prodotti tipici. Quella del Danubio è la rivisitazione di una specialità d’oltralpe, diventata squisitamente napoletana e da qui diffusa in tutt’Italia, grazie alla tipica esuberanza della creatività partenopea» ha dichiarato Antimo Caputo. Quest’anno si è deciso di ricordare tutti assieme il Danubio, perché vantare cent’anni ininterrotti di apprezzamenti non è da tutti. Dolce o salato, il Danubio a Napoli è un’istituzione: non c’è festa, rinfresco o buffet che non lo preveda. Per celebrare il centenario, Mulino Caputo lancia un social contest rivolto a quanti siano appassionati di impasti, lievitazioni e arte bianca. Un contest ma anche un riconoscimento a quel pasticcere, Giovanni Scaturchio, calabrese di nascita, napoletano di adozione, che sposò una signora nativa di Salisburgo. Fu proprio lei a portare in dote la ricetta di un dolce boemo: il Buchteln, molto diffuso nella cucina austriaca e in quella ungherese. Così, quando Scaturchio aprì la sua pasticceria a Napoli nel 1920, lanciò le “Brioscine del Danubio”, con il tempo chiamate solo “Danubio”.
La storia della cucina napoletana è ricca di revisioni, riletture e reinterpretazioni di ricette arrivate, nel tempo, da tutte le parti del mondo. E il Danubio non fa eccezione: in città, accanto alla versione dolce, si sono imposti ripieni rustici, che prevedono la presenza di formaggio, salame e prosciutto, e che riscuotono grande apprezzamento.
Voi quale preferite? Quella dolce o quella salata? E qual è la vostra ricetta? Per partecipare al contest basterà pubblicare una foto della vostra versione del Danubio, degli ingredienti utilizzati e la relativa ricetta utilizzando l’hashtag #danubio100 e #mulinocaputo. Fino al 20 novembre sarete in primo piano sui canali social del Mulino di Napoli.

Dr. Harry di Prisco
Giornalista-GIST Gruppo Italiano Stampa Turistica
Ispettore On. Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo
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San Francesco Caracciolo patrono dei cuochi traccia il percorso fra cultura e gastronomia

Montebello_buonanotte_contemporanea_2San Francesco Caracciolo patrono dei cuochi traccia il percorso fra cultura e gastronomia
Successo del press tour tra Abruzzo e Molise per presentare la prima tappa del Cammino di San Francesco Caracciolo

Nella primavera del 1608, San Francesco Caracciolo (fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori – caracciolini) nato a Villa Santa Maria (Chieti) insieme al fratello Antonio, religioso teatino, si recò al Santuario di Loreto, nelle Marche, per pregare la Madonna cui era particolarmente devoto. Da qui egli ripartì per il ritorno a casa, passando per l’Abruzzo a salutare i suoi parenti e per il Molise, dove una piccola comunità di padri filippini in Agnone aveva fatto richiesta di essere ammessa nell’Ordine caracciolino. Ma ivi giunto alla fine di maggio, egli fu colto da febbre e mori il 4 giugno in odore di santità. Il suo corpo fu riportato dai confratelli a Napoli, culla dell’Ordine, mentre il cuore venne conservato in Agnone. Per la riconosciuta professionalità nell’arte culinaria dei cuochi di Villa Santa Maria, le cui origini si fanno risalire alla famiglia Caracciolo, dal 1996 San Francesco Caracciolo è patrono dei cuochi.
Oggi, il progetto “Cammino di San Francesco Caracciolo” – legandosi al fiorire del “Cammini d’Europa” e dei “Parchi e siti culturali ecclesiastici” – si propone di organizzare un percorso di spiritualità da Loreto a Napoli. E, grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi, il percorso diventa anche “di gusto”.
Le molte tappe dell’itinerario del Cammino di San Francesco Caracciolo, attraversando paesaggi e storie diverse, rendono sensibile chi le percorre alle necessità spirituali degli uomini di oggi, impegnano a riportare al recupero del silenzio interiore e al raccoglimento: fondamenta del carisma dell’Ordine che lo promuove.
Se i dati regionali e nazionali sullo spopolamento delle aree interne e dei piccoli Comuni raccontano una situazione allarmante per il controllo del territorio sotto il profilo ambientale e idrogeologico, quelli relativi alla qualità dell’aria e dell’ambiente sono invece fonte di speranza per una loro ripresa. La pandemia in corso, che agisce sulle vie respiratorie, si è dimostrata particolarmente aggressiva nei territori ad alta densità abitativa e industriale, laddove cioè la pessima qualità dell’aria ha reso i polmoni più vulnerabili al virus Covid19.
Lo sviluppo del turismo lento, lontano dai luoghi affollati e inquinati, costituisce una vera grande opportunità per agire in controtendenza ma richiede soluzioni innovative per consentire agli operatori economici di investire su questi territori. La situazione creatasi in Italia, come negli altri paesi d’Europa quali la Francia, sta determinando una opportunità favorevole in tal senso.

Ci siamo dunque chiesti: perché non fare di un progetto di turismo quale un “cammino” un progetto di nuovo sviluppo socio-economico per una rete di piccoli borghi di aree interne dell’Appennino, potendo fare leva su una storia intensa e vera, quella di San Francesco Caracciolo, su un tema di grande “appeal” quale la cucina, essendo San Francesco Caracciolo patrono dei cuochi, e su una realtà articolata quale quella caracciolina che può portare competenze ed esperienze per lo sviluppo dei piccoli borghi?
Il progetto si basa su un completo e articolato lavoro per consentire la fruizione da parte di singoli e gruppi, durante tutto l’anno, dell’itinerario da Loreto a Napoli (550km) che ripercorre l’ultimo viaggio di San Francesco Caracciolo.
Una delle azioni perseguite nel progetto consiste nell’individuazione di cuochi, ristoratori, produttori e negozianti di generi alimentari che si faranno portatori dei valori dei Caracciolini, figure formate per raggiungere, nella modalità più adeguata, il pubblico di turisti sostenendo così l’esperienza del turismo lento e diventando “punto di riferimento e di incontro” sia per i turisti/camminatori che per la popolazione locale in una modalità innovativa.
Di fatto, verrà affidato loro il compito cruciale della “Accoglienza diffusa”, con un’offerta di servizi e prodotti adatti a turisti/pellegrini e di sostegno per la popolazione locale, specialmente anziani e bambini, nonché una vetrina online di prodotti del territorio per la promozione degli stessi e l’acquisto durante e dopo l’esperienza del cammino.
Grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi, una formazione continua di eccellenza consentirà anche agli operatori di aree interne di acquisire conoscenze e competenze avanzate sui metodi tecnologicamente più innovativi utili per la ottimizzazione delle materie prime in termini di acquisto, impiego e conservazione così da portare benefici economici nella gestione dell’attività.
Il cammino di SFC valorizza e promuove il patrimonio culturale tangibile e intangibile di aree interne minori svantaggiate, favorendone la tutela e la conservazione oltre che valorizzandone le qualità in termini di salubrità ambientale. il cammino è una opportunità accessibile di crescita interiore della persona e delle comunità, di riappropriazione di tempo e di spazi personali e collettivi. Il cammino stimola e innova le comunità locali a scoprire i propri punti di forza, a mettere in comune le risorse per il raggiungimento di obiettivi condivisi.
La prima parte del Cammino di San Francesco Caracciolo è già attiva e parte da Montebello sul Sangro giungendo ad Agnone/Molise (cuore del Cammino di San Francesco, poiché proprio qui è morto il santo ed è conservato il cuore) passando per Montelapiano, Villa Santa Maria, Roio e Rosello.
Dal 13 ottobre, “compleanno” di San Francesco Caracciolo e giorno in cui è stato presentato il progetto presso la sede nazionale della Federazione Italiana Cuochi, è partita la campagna di fundraising #costruiamoinsiemeilcammino per poter portare avanti lo sviluppo del progetto.
Seguiranno nei mesi a venire le attivazioni di nuove sezioni del Cammino, le quali saranno sviluppate regione per regione.
Per maggiori informazioni:
sito web www.sanfrancescocaracciolo.it o scrivere all’indirizzo email info@camminodisanfrancescocaracciolo.com
Dr. Harry di Prisco
Giornalista-GIST Gruppo Italiano Stampa Turistica
Ispettore On. Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI
tel./fax: 0817690277
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Tonno in umido di nonna Elvira Tester Angi

IMG-20201022-WA0012Tonno in umido di nonna Elvira Tester Angi

Ingredienti
pomodoro concentrato
olio
un pizzico di sale
tonno 80 gr a persona
una manciata di capperi
aceto balsamico tradizionale (un cucchiaio a persona)

Preparazione
Diluite in padella pomodoro concentrato insieme a olio e un pizzico di sale. Amalgamate per un attimo sul fuoco, quindi aggiungere il tonno, una manciata di capperi e aceto balsamico tradizionale (un cucchiaio a persona) cuocete a fuoco bassissimo per 2 ore aggiungendo di tanto in tanto un goccio d’acqua ma senza mescolare; agitate spesso la padella per evitare che il tonno si attacchi al fondo . Patate lesse saranno un ottimo contorno.

L’aceto balsamico tradizionale vede oggi riconfermate   le sue antiche attribuzioni terapeutiche grazie al gran numero di sali minerali e zuccheri contenuti che ne fanno un ottimo integratore alimentare. Presente grandi proprietà corroboranti e qualora   miscelato con acqua, anche dissetanti . E un ottimo stimolante della digestione e spesso usato come digestivo a fine pasto . Con il vero suo trionfo però, nel ruolo di assoluto protagonista è nell’uso in tavola in cucina. L’unico vero precetto salve rare eccezioni sarebbe quello di usarlo crudo, aggiungendo all’ultimo momento per gustare al meglio e non disperdere il grande patrimonio di profumi e sapore che ci offre. Ciononostante la caratteristiche  più riconosciuta è quella di esaltare i profumi e i sapori dei piatti nei quali viene usato, e regolare così ai commensali esperienze uniche e  ripetibile, naturalmente sempre con aceto balsamico tradizionale di Modena. Sulla opportuna di autorizzare l ‘Affinato o extravecchio si può dire che  e’ preferenzialmente abbinato ai piatti piùv grassi ma non esiste una vera consuetudine la scelta può essere in base alle abitudini di qualità e al gusto personale .

La battaglia all’obesità

crediti Mariano MarcettiLa battaglia all’obesità

In Inghilterra basta sconti e pubblicità di cibo spazzatura

Nel mese di luglio è stata pubblicata la notizia sul Medical Journal che parla delle nuove misure nel Regno Unito per contenere l’obesità che affligge un numero di persone crescente, sin dai primi anni di vita. Promotore delle nuove misure anti “cibo spazzatura”  è il premier Boris Johnson, che dopo aver contratto il Covid-19 ha cambiato atteggiamento nei confronti dei pericoli causati dall’obesità.

28071286_589558504719569_2046827802030571120_o (1)Raccogliamo i commenti  di Patrizia Pellegrini, Naturopata e Bioterapeuta Nutrizionale® sul tema dell’articolo del Medical Journal.
Ho letto con molta attenzione la ricerca pubblicata sul British Medical Journal, e sono certa che obesità e Covid-19  interagiscono, l’obesità è un fattore a rischio per determinare complicazioni gravi, riducendo anche la funzione polmonare. Di questa situazione sarebbero responsabili le cattive  abitudini alimentari e le aziende dell’alimentazione e il loro bombardamento pubblicitario. La strategia del governo inglese è corretta, è urgente mettere in pausa gli sconti promozionali per favorire la ripartenza delle vendite delle aziende alimentari.

In Italia, nel mondo, il lockdown per il Covid ci ha lasciato – oltre alla paura –  tanti chili in più ma ci dovremmo sforzare di seguire uno stile alimentare più sano e guardare alla natura, stiamo entrando nel mese di ottobre  e forse è la stagione più bella per la verdura, gli alimenti “sani” dell’autunno per una dieta che riassume “le sane abitudini” dei nostri nonni,  in quanto una corretta alimentazione e una salutare attività fisica possono darci una mano, contribuendo a rendere la nostra mente più agile e brillante.
Guardiamoci intorno e osserviamo attentamente la natura e gli alimenti di questa stagione, gli spinaci, broccoli, verze, prodotti ricchi di sostanze alleate del nostro sistema immunitario, il cavolfiore ricco di sali di bromo che attivano il buonumore, stimolando la produzione della serotonina, che è considerato l’ormone del benessere.
Non dimentichiamoci dell’olio, ottobre è la sua stagione, alimento ricco di flavonoidi, elemento che non manca nelle nostre cucine considerato basilare nei nostri piatti, ma ricordiamo anche l’utilizzo di cereali, la limitazione ma non l’ eliminazione del consumo di carne, il consumo frequente di pesce e legumi e l’ assoluta indispensabilità di fibre sia provenienti dalla verdura e dalla frutta, in particolare gli agrumi. Oltre a queste abitudini Patrizia Pellegrini (2)si rende necessaria una costante attività fisica quasi giornaliera per chiudere il cerchio di un salutare stile di vita che ci allontana dalle malattie più diffuse del nostro tempo, camminare dovrebbe diventare una “sana abitudine”.

E’ stato rilevato da scienziati che il disturbo respiratorio del Covid colpisce particolarmente gli obesi ed è  fondamentale mantenere un corretto peso forma, non monitorato soltanto con la bilancia ma fondamentale è il “centimetro” , si la circonferenza ombelicale, per un individuo adulto con valori superiori a 94 cm evidenzia una obesità viscerale con “rischio moderato”, ma se i valori sono superiori a 102 cm il “rischio è accentuato”.
Fondamentale importanza assume quindi l’alimentazione sana e controllata, oltre al fatto, importantissimo, relativo alle persone che si apprestano a sottoporsi ad un intervento di addominoplastica e di protesi all’anca, in questi casi riveste un ruolo fondamentale la perdita di peso pre/intervento per ottenere un migliore risultato post operatorio.
L’obesità rappresenta una piaga e queste semplici regole dovrebbero essere adottate anche in Italia, iniziando proprio dall’infanzia e  dall’obesità infantile, è urgente dunque riaprire lo sport a tutti i livelli.
Il calcio professionistico è tornato in campo per evitare tracolli finanziari ma il Governo sta ancora temporeggiando sulla ripresa delle attività sportive a tutti i livelli, si rischia di creare nuovi problemi al sistema sanitario, problematiche che si ripercuoterebbero anche sull’economia.
E visto che uno dei deterrenti più considerati è quello economico, ricordiamo che prevenzione vuol dire anche risparmiare risorse. È ampiamente dimostrato, tra l’altro, che l’attività sportiva aiuti la persona anche dal punto di vista fisico e psico-fisico . Dunque è urgente la spinta  per la ripresa dello sport a tutti i livelli.
Riferimenti
Dottoressa Patrizia Pellegrini, Naturopata, Bioterapeuta Nutrizionale®
mail.patriziapellegrini@gmail.com- cell 3339995532
www.patriziapellegrini.com

crediti : Mariano Marcetti Foto
model: Claudia Licheri

I complimenti di Giosuè De Simone per l’elezione del consigliere Regionale di Europa Verde

provolone del monacoI complimenti di Giosuè De Simone per l’elezione del consigliere Regionale di Europa Verde
Francesco Emilio Borrelli alla presidenza della Commissione Agricoltura
Il presidente Giosuè De Simone presidente del Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco
Dop si complimenta per l’elezione del consigliere Regionale di Europa Verde Francesco
Emilio Borrelli alla presidenza della Commissione Agricoltura
«L’agricoltura della Regione Campania ha una marcia in più. Il Consorzio di Tutela del Provolone
del Monaco Dop accoglie con entusiasmo l’elezione del consigliere Regionale di Europa Verde
Francesco Emilio Borrelli alla presidenza della Commissione Agricoltura, Caccia, Pesca e Risorse
comunitarie e statali per lo sviluppo. Un atto che porterà sicuramente risultati e benefici all’intero
comparto della filiera agroalimentare» . Questo il commento espresso dal presidente del Consorzio
Giosuè De Simone.
« Il presidente Borrelli – continua De Simone – vanta una buona esperienza in questo settore. Non a
caso è stato eletto all’unanimità, altro fattore che conferma la grande fiducia riposta nelle sue
capacità ». Giosuè De Simone chiude ricordando che: « Anche nel periodo nel quale è stato
assessore all’agricoltura, ai parchi, alle aree protette e alla Protezione Civile dell’allora Provincia
di Napoli è stato molto vicino alle esigenze degli allevatori della penisola sorrentina e dei
produttori del Provolone del Monaco Dop che proprio negli anni dal 2004 al 2009 ha avuto
un’importante fase di crescita ».
Dr. Harry di Prisco
Giornalista
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI
tel./fax: 0817690277
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Aceto Venere nera

Screenshot_20201020-144413_WhatsAppL’aceto balsamico di Modena rappresenta una realtà unica al mondo, un prodotto alimentare pregiato completamente naturale che mantiene inalterate le sue caratteristiche di pregio e bontà al palato.
Ho ricevuto :
Aceto balsamico tradizionale di Modena DOP , condimento balsamico al vinagre De Jerez Dop condimento all’aceto balsamico di Modena IGP per frutta , dolce e formaggi , Balsamico extravecchio , Sacchetto con cioccolatini ripieni di aceto balsamico , 5 assaggi di balsamico vecchio Gocce di sapore , 5 assaggi di olio extravergine di oliva ottenuto a freddo Caroli .
In queste prossime settimane vi racconterò il mio viaggio esplorativo attraverso queste eccellenti referenze.
L ‘ aceto balsamico di Modena è tra i prodotti più apprezzati sia in Italia che all’estero
Un prodotto enogastronomico dal colore scuro brunastro , dalla buona densità e dal gusto agrodolce e ben equilibrato
Il nome dell’aceto balsamico è legato in maniera indissolubile al territorio di Modena, abitato sin da tempi antichi: già nel III secolo a.C., infatti, i coloni romani avevano scoperto ed apprezzato la fertilità della zona, dove crescevano uve zuccherine che erano le dirette antenate degli attuali vitigni di Lambrusco e Trebbiano. Non essendo adatte né all’invecchiamento né alla conservazione, gli antichi abitanti del Modenese dovettero ingegnarsi per trovare tecniche che potessero contribuire alla produzione vitivinicola, ed ebbero così l’idea di ricorrere alla bollitura del mosto, così da evitare le operazioni di fermentazione e vinificazione. Già Cicerone, Plinio e Virgilio (Georgiche) citarono il mosto cotto, subito messo a maturare all’interno di botti di legno dopo la bollitura.
La tecnica di maturazione poi è cambiata , perfezionandosi nei minimi dettagli, rendendo l’aceto modenese un prodotto particolarmente importante all’epoca del Ducato Estense. Aveva proprietà curative , utilizzato contro le piaghe della peste e contro l ‘emicrania .
Nel 2000 ottenne la denominazione D O P .

Alessandro Borghese e Enrico Schettino presentano la cucina del Sol Levante

!cid_5DD103D7-4F30-4F48-9286-644B42A6F301@stationAlessandro Borghese e Enrico Schettino presentano la cucina del Sol Levante

Enrico Schettino propone la cucina orientale strizzando un’occhio a quella italiana

Conto alla rovescia per gli appassionati di cucina giapponese: a partire da lunedì infatti, su Sky Uno e NOW TV tutti i giorni all’ora di pranzo, la sesta edizione di Alessandro Borghese Kitchen Sound ospiterà una nuova serie di puntate dedicate al mondo del Sol Levante.
Ospite d’eccezione dell’originalissimo cooking show a ritmo di musica dello chef più rock d’Italia, ideato e prodotto da Level 33 e AB Normal, sarà l’esperto Enrico Schettino, scelto perché ha saputo portare con successo in Italia la tradizione orientale, senza dimenticare i valori legati all’italianità.
Napoletano, amante dello sport e di uno stile di vita rigorosamente healthy, Enrico Schettino si è avvicinato al mondo del sushi poco più di dieci anni fa, quando quasi per scommessa ha aperto il suo primo Giappo nel cuore della city partenopea: una scelta coraggiosa premiata nel giro di pochi anni dalla crescita esponenziale di quella che è oggi Giappo Italia, un gruppo nazionale che vanta l’apertura di venti locali tra diretti e franchising, nonché la prima scuola professionale italiana per professionisti della cucina giapponese, in collaborazione con Gambero Rosso Academy.
Del resto, quella che sembrava una tendenza è ormai una consolidata abitudine alimentare degli italiani: «Il Gruppo Giappo Italia – spiega Schettino – oggi riceve tante richieste di apertura in franchising, e persino di più dopo il Covid : siamo passati dalle 50 l’anno alle 20 al mese, segno che chi investe sta cominciando a capire il valore di questa tradizione gastronomica che dopo il boom del sushi prosegue con il poke ed i panini di pesce, da me rivisitati nei bao burger».
Alessandro Borghese Kitchen Sound va in onda, dal lunedì al venerdì, all’ora di pranzo, su Sky Uno (canale 108, canale 455 del digitale terrestre), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e PC, anche in viaggio nei Paesi dell’Unione Europea, e in streaming su NOW TV. Le ricette della settimana sono raccolte in un menu completo, in onda il sabato. Una settimana dopo la messa in onda, è possibile infine trovare Alessandro Borghese Kitchen Sound nelle sezioni video de www.ilsole24ore.com, www.mixerplanet.com e RDS 100% Grandi Successi, che firma inoltre la playlist e accompagna i menu.

Dr. Harry di Prisco
Giornalista-GIST Gruppo Italiano Stampa Turistica
Ispettore On. Ministero dei Beni
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Una storia di famiglia “I Balzini ” nel cuore della Toscana

BOTTIGLIE 2020 NUOVE ETICHETTE (2)Una storia di famiglia “I Balzini ” nel cuore della Toscana

L’Azienda I Balzini è nata nel 1980 con l’impianto del primo vigneto da parte di Vincenzo D’Isanto, commercialista fiorentino, animato dal desiderio di produrre un vino che raccontasse una Toscana diversa. Dopo un’attenta analisi dei terreni, vennero individuati i vitigni ideali per esprimere al meglio la vocazione del territorio.
La passione di Vincenzo ha poi coinvolto la moglie Antonella, che nel 2005 ha abbandonato la propria attività professionale per dedicarsi completamente alla conduzione dell’Azienda, con l’aiuto adesso della figlia Diana.
L’Azienda si trova a Barberino Val d’Elsa, nel cuore della Toscana centrale, ai confini tra I Balzini - Diana su barrique (2)le province di Firenze e Siena, immersa in un territorio splendido, ricco di testimonianze storiche importanti, quali i reperti della città perduta, l’antica Semifonte, che all’epoca dei comuni ha avuto molta importanza. Assediata dai fiorentini, nel 1202 furono trucidati gli abitanti e rasa al suolo la città per cancellarne la memoria. Una piccola cappella che riproduce la cupola del Brunelleschi scala 1:8 commemora la strage.
I Balzini è un classico esempio di azienda agricola toscana sviluppata attorno all’antica casa colonica e nel territorio sono coltivati vigneti e oliveti. Il corpo centrale dei vigneti si trova di fronte alla casa di abitazione, mentre un altro appezzamento è situato a pochi chilometri di distanza. Un bosco e un laghetto completano la proprietà, donando un aspetto armonico e raccolto intorno alla tenuta, dalla quale si dominano alcuni tra i borghi più celebrati della Toscana. Il nome Balzini deriva da quello che nella regione Toscana viene dato alle piccole terrazze, le “piccole balze” appunto, sulle quali sono stati impiantati i vigneti.
Nati a circa un decennio di distanza uno dall’altro, ogni vino è stato profondamente pensato e voluto, sempre con l’intento di regalare ai consumatori un prodotto unico e irripetibile, che raccontasse maniere diverse di vivere e di interpretare il territorio toscano. I Balzini fa parte del Comitato Grandi Cru d’Italia, l’associazione nata nel 2005 per tutelare e sviluppare il prestigio delle aziende vitivinicole che da almeno 20 anni producono grandi vini con ratings ai massimi livelli.
I Balzini visione frontale (1)Come in Francia, dove la classificazione dei Grandi Cru fu fatta per legge nel 1855, per Cru Italiano si intende un vino prodotto sul suolo nazionale e ottenuto dalla vinificazione di uve autoctone italiane o internazionali, che sia stato insignito dei massimi riconoscimenti sulle pubblicazioni e le guide più autorevoli italiane ed estere.
I Balzini sono stati selezionati sulla scorta di rigidi criteri qualitativi, tenendo conto della loro storia e della tradizione nel settore vitivinicolo e per l’alto grado di affidabilità nel produrre vini di altissimo livello. I vini sono stati realizzati prima con i suggerimenti di Giulio Gambelli; adesso la parte enologica è affidata all’enologa Barbara Tamburini.
Il lavoro dell’enologa, Barbara Tamburini, che affianca la cultura e la passione vinicola della Famiglia, è straordinario.
Nasce, nel 2015, Il Merlot de “I Balzini Gold Label 2012”, forse la creatura prediletta de I Balzini Società Agricola, una scommessa studiata sul connubio tra internazionalità e frutto del territorio. Dopo un decennio di esperimenti, l’azienda I Balzini lancia sul mercato Gold Label, un merlot in purezza prodotto in 360 bordolesi e 250 magnum. La filosofia produttiva aziendale si caratterizza in vigna con una ridotta quantità di uva per pianta e con la maturazione fenolica delle uve stesse, in cantina con la cura dedicata alla vinificazione, all’uso oculato della barrique e al lungo affinamento in bottiglia.
Questa cura ha dato origine ad un Merlot in purezza, compatto alla vista e molto concentrato su quei profumi che ricordano il cassis, il rabarbaro e l’eucalipto. Bocca piena e rotonda, dominata da tratti salmastri e frutto scuro. Tannini nobili e lunghi. Vino longevo, adatto ai piatti della grande cucina. Con questo vino si è voluto creare un prodotto che fosse l’espressione “più profonda” del territorio. Un vino che si presenta come il più costoso d’Italia nella sua categoria
L’occasione dell’esordio è l’assaggio, in abbinamento con i piatti degli chef dell’Enoteca Pinchiorri, de’ I Balzini Gold Label 2012, con l’etichetta celebrativa in oro zecchino fuso direttamente sulla bottiglia da una vetreria di Montespertoli.
Viene istituito, nel 2014 da un’idea di Antonella D’Isanto, per sostenere i giovani Sommelier, data la loro importanza nella diffusione della cultura del vino e del corretto abbinamento a tavola con il cibo. La Borsa di Studio I Balzini.
Un omaggio ai trent’anni di iscrizione all’AIS di Firenze, di Vincenzo D’Isanto, la “Borsa di Studio I Balzini” un progetto nato in un’ottica formativa, ovvero con la finalità di contribuire nella definizione di giovani sommelier capaci di trasmettere e diffondere una cultura del vino. Una giuria composta da una delegazione di sommelier dell’AIS di Firenze e presieduta da Vincenzo D’Isanto, il fondatore dell’azienda I Balzini nonché l’ispiratore del premio, dove i partecipanti sostengono un test sulla viticoltura toscana e un blind tasting (l’obiettivo è riconoscere il vino de “I Balzini” fra tre vini disposti dinanzi a loro e successivamente il turno dell’ancor più complicato esame orale e di una degustazione tecnica/sensoriale) terminando con l’assegnazione al vincitore della somma necessaria per l’iscrizione al corso di terzo livello promosso da AIS.
Nel mese di ottobre 2020, alla selezione del Merano WineFestival, all’Azienda I Balzini sono state riconosciute 3 Medaglie d’oro da The Wine Hunter Award, il premio di eccellenza ed alta qualità assegnato annualmente a prodotti vitivinicoli e culinari, ai distillati ed alle birre, premio che viene attribuito a prodotti nazionali ed internazionali che, a seguito di una attenta valutazione, raggiungono un punteggio minimo di 90 punti su 100, e garantisce al consumatore finale la qualità superiore del prodotto.
Una storia di Famiglia, quella dei D’Isanto, bellissima, Vincenzo, Antonella e Diana, in una location fatata dove i lunghi tramonti sui vigneti sono una delle immagini più belle che si possano ammirare, dove la loro passione e rispetto del territorio ricorda la frase di Robert Louis Balfour Stevenson “Il vino è poesia imbottigliata.”

I Balzini Società Agricola s.r.l.
Località Pastine, 19
50021 Barberino Val D’elsa FI

Dado fatto in casa di Alexia

Dado fatto in casa di Alexia

Ingredienti
3  carote
3 coste di sedano e due
2  cipolle
sale

Preaparazione
Lavate e tagliate la verdura carote,sedan, tagliate le cipolle, fate soffriggere tutto e aggiungete acqua e un bel cucchiaio di sale, frullate e mettete a raffreddare su un piano , facendo uno strato alto un centimetro, tagliate a cubetti e mettere in freezer