Arrosto di Pesce Spada dello Stretto, Mazzancolle Mediterranee al Pistacchio, ai Sesami ed al Riso soffiato e Lampone Chef Filippo Cogliandro

pesce spadapiccolaArrosto di Pesce Spada dello Stretto, Mazzancolle Mediterranee al Pistacchio, ai Sesami ed al Riso soffiato e Lampone Chef  Filippo Cogliandro

Si cucina con le mani ma si pensa con il cuore

Nel cuore di Filippo Cogliandro c’è la sua terra e il suo obiettivo e’ quello di contribuire a dare alla Calabria un’identità gastronomica ben definita, attraverso la valorizzazione delle realtà locali, creando profonde sinergie fra i prodotti del suo territorio, i produttori di vino e naturalmente l’agricoltura.

Ingredienti per 4 persone:
1 kg di Pesce Spada tagliato a fette da 250 gr
12 Mazzancolle Mediterranee
Polvere di Pistacchio q.b.
Sesami sgusciati q.b.
Polvere di Riso soffiato e Lampone q.b.
olio extravergine di Oliva Aspromontano
sale e pepe q.b.

Preparazione
Dividete ogni fetta di Pesce Spada  in tre parti uguali.
Sgusciate le Mazzancolle lasciando attaccata la testa ed il codino. Aprite con un coltello il dorso delle Mazzancolle prestando attenzione a non dividere la polpa.
Lasciate insaporire le Mazzancolle ed i tranci di Pesce Spada in un condimento di olio evo, sale, pepe.
Spolverate sopra le Mazzancolle la polvere di Pistacchio, i Sesami e la polvere di Riso soffiato e Lampone. Inumidite con un filo di olio e cucinate in forno a 160° per 10 minuti.
Su una piastra rigata arrostite i tranci di Pesce Spada
Regolate di sale e completate con un filo di olio Extravergine d’oliva Aspromontano.
Ricetta d’autore di Filippo Cogliandro
Chef patron de L’Accademia
www.laccademia.it

 

 

“I Sapori della Tuscia” – Viaggio Enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di Paese” il libro di Antonio Castello

Copertina Sapori della Tuscia

“I Sapori della Tuscia” – Viaggio Enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di Paese” il libro di Antonio Castello
Una Guida per turisti golosi e curiosi un viaggio enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di Paese che si svolgono in provincia di Viterbo, tante le curiosità: l’origine degli strozzapreti e dei caciocavalli

“Consultare la guida sarà come partire per un viaggio che vi porterà a scoprire le eccellenze agroalimentari di un territorio abitato da millenni da vari popoli come gli Etruschi, ricca di prodotti certificati e riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali” così Vincenzo Peparello Presidente DMO Expo Tuscia illustra l’ultimo libro del giornalista e scrittore Antonio Castello: “I Sapori della Tuscia – Viaggio Enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di Paese”, ufficialmente presentato a Viterbo, nel corso del Salone dell’Enogastronomia Laziale “Assaggi”. Un viaggio enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di paese che si svolgono in provincia di Viterbo, una vera Guida indispensabile per turisti golosi e curiosi che vogliono “trascorrere una vacanza in una delle regioni più belle ed esclusive d’Italia – continua Peparello – per conoscere le sue specialità, i suoi oli, i suoi vini pregiati ed esclusivi diventando straordinari ambasciatori o semplici amanti di cose buone”. Come ogni regione d’Italia, anche la Tuscia, che regione non è se non intesa come parte di una vasta zona del Lazio, ha i suoi prodotti tipici che si distinguono per particolarità, gusto e preparazione. Antonio Castello prima di iniziare a scrivere la guida si è posto la domanda di quale potesse essere il filo conduttore per descrivere i prodotti e i piatti che caratterizzano il territorio. La risposta che ne è scaturita è stata “parlare di prodotti tipici indicando dove questi si possono degustare, ovvero in occasione delle Sagre e delle Feste che caratterizzano il calendario degli eventi folcloristici di tutte le località della Provincia”, ha precisato Castello. Notevole poi il lavoro di scelta fra le manifestazioni più significative dato il grande numero di eventi. Nel volume ne sono riportate circa centocinquanta, passando in rassegna tutti i 60 paesi della Provincia di Viterbo; basti pensare che, in base ad una recente statistica dell’unione nazionale delle pro loco, nel nostro paese le sagre di qualità sono 20.000. Andare ad una sagra consente di fare un’esperienza con la famiglia e gli amici in un contesto di allegria e spensieratezza, andando alla scoperta di quei prodotti e quei piatti della gastronomia locale che sarebbe anche difficile trovare. Queste manifestazioni devono essere programmate per promuovere un prodotto direttamente correlato alla cultura e alle tradizioni del territorio e non solo per motivi economici, devono quindi essere innanzitutto “autentiche”. La differenza fra sagra e festa popolare si fonda sul contesto religioso: le sagre erano innanzitutto dei momenti di comunione tra uomini e sacro in cui si celebra un santo patrono e da cui deriva il termine sagrato delle chiese. Le feste popolari hanno carattere locale e cadenza annuale e si svolgono in un paese per celebrare un avvenimento. Il volume è colmo di curiosità di ogni genere, per fare un esempio, la sagra degli strozzapreti, che si tiene a Soriano nel Cimino a fine giugno, trae il nome dal fatto che la località era frequentata da molti preti a seguito della dominazione dello Stato Pontificio, essi erano soliti imporre tasse e costumi molto rigidi. Gli ecclesiastici erano particolarmente ghiotti di un tipo di pasta a quadrettini, il popolino in romanesco scherzosamente augurava loro di strozzarsi per l’ingordigia. Singolare poi il nome di caciocavallo, sembra derivare dall’uso di appendere le forme fresche di pasta, legate a coppie, a cavallo di una trave per farle essiccare. Il nuovo volume di Antonio Castello si va ad aggiungere alle altre numerose pubblicazioni dell’Autore tra le quali figura una interessante trilogia sul folclore italiano: “Almanacco dei Giorni di Festa” (editore Vallardi), sulle feste religiose in Italia; “Viaggio nel Tempo” (Rievocazioni Storiche) e “Maschere e Coriandoli” (Carnevali d’Italia), quest’ultime pubblicate entrambe dall’editore Ceccarelli di Acquapendente. “I Sapori della Tuscia”, invece, passa in rassegna i prodotti tipici e la gastronomia di una provincia, il Viterbese, elevando le Sagre e le Feste a protagoniste indiscusse di un certo modo di gustare i veri sapori e profumi della gastronomia locale. Tuttavia, nella convinzione che una Sagra, oltre che a promuovere un prodotto o un piatto, non possa essere avulsa dalla storia e dalle particolarità del luogo nel quale si svolge, l’Autore non si limita a descrivere le manifestazioni che i Comuni, le Associazioni e le Pro-loco promuovono nel corso dell’anno, ma fornisce anche, per ogni singola località, informazioni sulle attività economiche prevalenti, sulla gastronomia, sulla storia del luogo e sulle sue principali attrattive turistiche, nella convinzione che il turismo enogastronomico rappresenti oggi non solo e soltanto un “turismo di piacere gustativo”. L’Autore, profondo conoscitore di queste realtà, essendosi cimentato in passato in analoghe esperienze (“Sapori e piaceri d’Italia” Editrice Sallustiana e “Guida alle Sagre Enogastronomiche del Lazio” edito dall’ARSIAL e dalla Regione Lazio), ritiene che il valore autentico di una Sagra enogastronomica non debba mai perdere di vista tre elementi essenziali: il luogo, con tutte le sue potenzialità; la storia dell’uomo che lo abita e la tradizione del prodotto che si celebra. Rispetto alle sue precedenti pubblicazioni però, in questa Guida, l’Autore restringe l’ambito geografico: non più un paese (l’Italia), non più una regione (il Lazio), ma solo una parte di quest’ultima, la Tuscia, che si identifica oggi con la provincia di Viterbo, una delle poche che può ancora vantare una vocazione prevalentemente agricola. Dagli oli ai vini, dai formaggi all’ortofrutta, dalle carni ai prodotti da forno, l’Autore, attraverso le Sagre e le Feste che ivi si svolgono, presenta le punte di diamante della produzione agricola del territorio. Eccellenze sempre più riconosciute a livello nazionale, una ricchezza che continua a crescere in qualità e valore. Nel momento in cui il turismo enogastronomico contribuisce a sviluppare un importante business, questa Guida si pone come elemento imprescindibile per quanti nel corso dell’anno visitano questo incantevole e affascinante angolo d’Italia, nel quale l’uomo è protagonista della sua storia e dove i sapori sono quelli naturali che solo una agricoltura di qualità sa esprimere. Cosa ci si aspetta di trovare, in definitiva, nella Guida “I Sapori della Tuscia. Viaggio enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di paese” ? tutte le più importanti Sagre Enogastronomiche della Provincia di Viterbo, divise per comuni; le coltivazioni e le attività agroalimentari prevalenti; i prodotti tipici; molte curiosità per viaggiare attraverso il folclore e le tradizioni della Tuscia e allora…che il viaggio abbia inizio e che la strada ci faccia battere il cuore!
www.antiquaresedizioni.it

Dr. Harry di Prisco
Giornalista Vice delegato Gruppo Centro Sud e Isole
GIST – Gruppo Italiano Stampa Turistica
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI
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Preziosi consigli di Patrizia Pellegrini L’ANANAS da Josephine Baker alla nostra tavola

dieta-dellananas-come-funziona-quanti-chili-si-perdono-e-menu-di-esempioPreziosi consigli di Patrizia Pellegrini L’ANANAS da Josephine Baker alla nostra tavola

Negli anni ‘30 scendeva da una scala, la “scandalosa” per quei tempi Josephine Baker, seminuda con un elmo di ananas, cantando La Petite Tonkinoise, dal Ghetto Nero a Star di Parigi, agente segreto al servizio della Francia, facendo conoscere l’ananas, che le acconciava la testa, e che oggi riscopriamo nell’omaggio a cura di Vincenzo Mollica.
Si deve a Cristoforo Colombo la diffusione dell’ananas in Europa, dopo una delle sue spedizioni in Sud America. Ritenuto fin da subito ‘stravagante’, e per questo scelto per i banchetti più sontuosi, oggi questo frutto esotico si trova tutto l’anno in tutti i supermercati e si apprezza non solo il suo sapore dolce ma anche per una vasta gamma di benefici che riguardano la salute.
In estrema sintesi, infatti, l’ananas riduce il rischio di obesità, diabete e malattie patrizia pellegrini naturopatacardiache ed è utile come antinfiammatorio.
L’ “Ananaz” in portoghese, a sua volta preso da “Nana” usato dai popoli indigeni del Sud America, ma trova la sua vera collocazione nelle Hawaii verso la fine 800′ grazie agli esploratori spagnoli e diventando l’emblema di questa isola paradisiaca.
L’ananas è costituito dal 85% di acqua, fonte di proprietà benefiche per il nostro corpo e la nostra salute, in particolare di vitamine A, gruppo B e C, contiene sali minerali come potassio, ferro, zinco, magnesio e calcio.
Inoltre, questo delizioso frutto tropicale contiene beta-carotene, aminoacidi essenziali ed è ricco di bromelina per curare infiammazioni, favorire la digestione, accelera il metabolismo ed ha effetti diuretici.

Proprietà antinfiammatorie
Josephine Baker di Hugo PrattL’ananas è l’unica fonte alimentare della bromelina, un enzima proteolitico con proprietà antinfiammatorie. La bromelina, infatti, attiva la produzione di sostanze che non solo contrastano il dolore ma riducono anche il gonfiore in quanto contengono elementi chimici che impediscono la coagulazione del sangue. Quest’enzima, inoltre, contribuisce a ripulire le cellule danneggiate.
Agente antitumorale
Alcuni studi hanno dimostrato che la bromelina è in grado di agire contro il cancro. In particolare, essa può lavorare all’unisono con la chemioterapia così da contrastare la crescita delle cellule tumorali. L’ananas, inoltre, contiene il beta-carotene, che può proteggere dal tumore alla prostata e al colon.
I benefici per il cuore
La vitamina C, contenuta nel succo d’ananas, può aiutare a proteggere dalle malattie cardiache. Un certo numeri di studi – come nel caso di una ricerca finlandese o di un’altra cinese – ha dimostrato che una maggiore assunzione di vitamina C provoca una diminuzione del rischio di malattie coronariche. Inoltre il rischio di malattie cardiache si riduce con una dieta ricca di fibre.
Prevenzione della cataratta
La vitamina C svolge un ruolo cruciale nella protezione della vista grazie alle sue proprietà antiossidanti. Una dieta ricca in vitamina C potrebbe rallentare del 33% il rischio di progressione di questa malattia, causa principale di cecità a livello mondiale.
Pressione sanguigna
L’introduzione di questo frutto tropicale nella dieta di un iperteso può aiutare ad abbassare i rischi connessi a questa patologia. L’apporto di potassio aiuta a regolare la pressione arteriosa, per cui si consiglia di introdurre alimenti ricchi di questo sale minerale. Tra la frutta fresca più ricca di potassio, troviamo sicuramente la banana e l’ananas.
Facilita la digestione
L’ananas, grazie al buon contenuto di fibre e di acqua, aiuta a prevenire la stitichezza e promuove la regolarità e la salute del tratto digestivo.
I vantaggi per la pelle
Vitamine e antiossidanti contenuti nell’ananas sono utili per combattere i pericolosi danni della pelle causati dal sole e dall’inquinamento, per ridurre le rughe e migliorare la struttura generale della pelle. La vitamina C, inoltre, svolge un ruolo fondamentale nella formazione del collagene.
Patrizia Pellegrini, Naturopata, Bioterapeuta Nutrizionale® ODG Calabria
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Calici&Spicchi racconta una storia d’amore fra il vino e la pizza

Calici & SpicchiCalici&Spicchi racconta una storia d’amore fra il vino e la pizza

Questa è una storia di separati in casa: il Vino era stato relegato in una buia e polverosa cantina con la scusa che così “diventava più buono !” mentre la padrona di casa, la Pizza dal cuore rosso fuoco del pomodoro, faceva faville nella sala con i suoi colori sgargianti e cambiando di continuo abito. Capirete che in una tale situazione il tradimento con la bionda e affascinante Birra dall’animo freddo e dal gusto nordico era inevitabile! cosa doveva fare la Pizza, si mise in coppia e il resto è storia dei nostri giorni. I giovani, orrore solo a dirsi, preferirono poi far accoppiare la Pizza alla Coca Cola per una moda che ci giunge dagli States. Fortunatamente per noi è arrivata la giornalista e scrittrice Antonella Amodio che, a seguito di una lunga e dettagliata ricerca, ha messo le cose a posto. Antonella ha trovato gli abbinamenti giusti per i due coniugi, per troppo tempo separati. «Dal mio libro si può sperimentare l’abbinamento vino-pizza conoscendo le regole fondamentali del matrimonio e diffondere la cultura degli abbinamenti – commenta Antonella – il vino storicamente è sempre stato associato alla pizza fin dall’antichità. A Pompei recentemente è stato ritrovato un affresco che raffigura un vassoio con una coppa di vino e una focaccia, l’antesignana della nostra pizza. Già nel 1975 fu fatto un esperimento di abbinamento con la pizza attraverso un vino della cantina Perrazzo di Ischia raffigurante sull’etichetta la maschera Pulcinella». Antonella Amodio è nata e vive a Caserta, giornalista, sommelier e appassionata di cucina con un’esperienza trentennale nel settore enogastronomico. Per lungo tempo si è trasferita a Montalcino per collaborare come manager con Franco Biondi Santi. Ha curato varie guide specializzate di vino e food e cura una rubrica per Wine&Food Blog di Luciano Pignataro. Come abbiamo visto l’amante della Pizza è la Birra, per sfatare questo falso mito nei giorni scorsi è stato presentato il libro di Antonella Amodio Calici&Spicchi edito da Malvarosa presso il ristorante napoletano Fonderì Pizza Glamour di Via Caravaggio. L’evento è stato organizzato da La Buona Tavola Magazine, un giornale che sa e parla di buono diretto da Renato Rocco il quale, nel La Mia Marinara (1)presentare il volume, ha evidenziato come la nostra produzione campana di vini sia stata sacrificata a vantaggio dei vini italici del nord. « Antonella Amodio ha lavorato nel settore dei vini per molti anni, chi meglio di lei poteva scrivere questo libro che coglie degli aspetti inediti citando 101 pizzaioli, la vera carica dei centouno» ha evidenziato il giornalista Rocco. Antonella ha poi dichiarato che non è stato facile mettere insieme tante ricette, fra i vari modi di proporre gli abbinamenti suggerisce quello cromatico, come usava fare la mamma: con una pizza rossa andrà servito un vino rosso, un metodo veloce ed efficace. Il libro è dedicato ai vini campani per smentire che il vino della nostra regione non è all’altezza di quelli delle altre regioni del nord Italia, occorre pertanto valorizzare la nostra produzione vinicola. Per Antonella l’abbinamento più difficile è stato individuare il vino adatto alla pizza con i carciofi, mentre l’abbinamento della pizza con la Nutella con i vini dolci è stato quello più divertente. Conclude Antonella «Sono cresciuta in un mondo contadino dove i miei nonni avevano a tavola sempre un bicchiere colmo di vino». Alla pizza la “La Mia Marinara” di Carmine Pellone è stato abbinato la Falanghina del Sannio Taburno della cantina La Fortezza dal profumo di cedro, albicocca e frutti della passione, che trova corrispondenza al gusto, nelle note saline e di retrogusto di agrumi. Equilibrata, ampia nell’espressione del vitigno e con un ottimo corpo. Aggiunge Valeria Avara, la sommelier dell’AIS Napoli di Fonderì Gourmet: «Questo vino si abbina perfettamente alla pizza di Pellone “La Mia Marinara” poiché accompagna l’acidità del pomodorino giallo e la dolcezza di quello rosso creando un perfetto equilibrio, esaltando la sapidità e allungando la persistenza». La Scuola Medica Salernitana citava “Vina bibant homines, animantia cetera fontes” in risposta alla domanda “se il vino faccia bene o male”, troppo scontata in una località come il Taburno, terra del vino il quale ha sempre accompagnato la storia umana dagli albori della coltivazione, l’uomo si è sempre posto tale domanda, il vino, se preso con moderazione non nuoce di certo apportando benefici sul nostro organismo, in particolar modo al cuore e al cervello. Il libro “Calici&Spicchi” di Antonella Amodio, con la prefazione di Luciano Pignataro, verrà presentato in varie location campane, nonché al Vinitaly di Verona presso il Padiglione Campania, durante gli incontri sarà possibile ritirare una copia del volume e partecipare a degustazioni di vino e pizza, un’occasione imperdibile per sperimentare l’abbinamento. Il locale Fonderì Gourmet, aperto nel 2021, non è la solita pizzeria, ci tiene a sottolineare Maria Rosaria Cocozza, responsabile di sala: « Già dal primo impatto si può vedere che le luci e i colori degli arredi tendono ad un abbinamento alle portate con topping altrettanto colorati come anche gli impasti delle farine. La tipologia del locale è quella di proporre alla nostra clientela accostamenti di sapori che possono rivelarsi “esperienze” e sorprendere quelle che sono le aspettative dando la possibilità di provare varie consistenze di impasti di pizze. Il menù è stato elaborato su questa linea – continua la Cocozza – avendo avuto anche la collaborazione di chef esterni stellati con i quali abbiamo anche realizzato delle serate a quattro mani. Prossimamente apriremo a Mergellina un nuovo locale che si chiamerà Fonderì Experience per soddisfare i clienti che chiedono di provare più sapori con impasti diversi». E’ seguito poi un percorso degustativo di pizze con diverse tipologie di impasto, ognuna abbinata ad una diversa tipologia di vino. Questo il menù degustazione della serata. Starter con una frittatina di pasta impanata alla gricia, con crema di pecorino e guanciale, un entrée sormontato da una tartare di gamberi. L’Antipasto è stato accompagnato da un Soave classico di Pieropan del 2023, 85% di Garganica e 15% di Trebbiano di Soave. La prima pizza, presente nel libro di Antonella, è “La Mia Marinara” di Carmine Pellone, maestro lievitista e pizzaiolo del locale, che così ha presentato la sua creazione: « La pizza è una marinara rivisitata dove l’unico ingrediente che associa la classica marinara è l’origano di montagna, per il resto si tratta di una fusion che vede i pomodorini gialli e rossi, conservati al naturale in acqua di mare, che danno il gusto marittimo, all’uscita dal forno aggiungo alla pizza piccoli spicchi di aringa affumicata e alici di Cetara condendo con maionese di alici e olio EVO, in questo modo la dolcezza dei pomodorini va a compensare il salato dell’aringa e delle alici». La seconda pizza è in pala, la “Pomodoro Bruciato”: pomodoro bruciato, bufala fresca, riduzione di basilico e pomodori secchi. Accompagnata stavolta da un rosso, un Piedirosso dei Campi Flegrei del 2023 Sette vulcani di Salvatore Martusciello. La terza pizza è una classica napoletana, la “Giallo al salame”: salame di cinghiale, vellutata di datterini gialli, provola affumicata, pepe couvée, basilico e olio EVO. Ad accompagnarla un Teroldego, vino delle Dolomiti, cantine Toradori, annata 2022. Sono seguiti i mini bun ai multi cereali “Mortadella rivisitata”, con mortadella Favola, zeste di lime, fonduta di provola affumicata, pesto di pistacchio di Bronte e polvere di cioccolato fondente, è stato abbinato il vino Levis della cantina veneta Bellenda, 100% vitigno Glera. Per dessert il cornetto di pasta sfoglia con ricotta di cestino e scaglie di cioccolato fondente accompagnato da un passito El Aziz della cantina Fina Terre Siciliane, da uve grillo. Potremmo dire che la pizza tradizionale, come noi la conosciamo, andrà sempre di più ad affiancarsi alle nuove creazioni con impasti e topping diversi.
Dr. Harry di Prisco
Giornalista Vice delegato Gruppo Centro Sud e Isole
GIST – Gruppo Italiano Stampa Turistica
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80122 NAPOLI
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Risotto con gamberi e melone mantecato al gorgonzola – Chef Gabriele Ferron – Suggerito da Cristina

Notte degli Aromi_Risotto gamberi melone e gorgonzola 008.jpgRisotto con gamberi e melone mantecato al gorgonzola – Chef Gabriele Ferron – Suggerito da Cristina

Ingredienti per il fumetto

gusci di gambero
1 cipolla vino bianco secco
2 carote alloro
3 coste di sedano prezzemolo
sale olio extravergine di oliva

Ingredienti per il risotto
320 gr riso Carnaroli1 costa di sedano7 dl fumetto di pesce1 spicchio d’aglio200 gr code di gambero da sgusciare1 foglia di alloro100 gr formaggio gorgonzola1 bicchiere di vino bianco secco2 meloni piccoli maturi½ bicchiere vin santo2 scalogni 50 g olio extravergine di oliva2 carote
Notte degli Aromi_Risotto gamberi melone e gorgonzola 011.jpgPreparazione

Preparazione del fumetto . Lavate e sgusciate i gamberi. Ponete in una pentola la metà della cipolla, la carota, il sedano tagliati grossolanamente e imbiondite il tutto con 20 g di olio extravergine di oliva. Aggiungete la foglia di alloro, i gusci delle code di gambero, rosolate e spruzzate il vino bianco, aggiungete 1 litro d’acqua circa, sale q.b. e fate bollire per circa 45 minuti.Preparazione risotto. Tagliate a metà i meloni e svuotateli. Mettete quindi la polpa tagliata a dadini a macerare con il vin santo, e conservate i 4 mezzi meloni svuotati per utilizzarli come piatto di portata.In una casseruola tostate il riso con 20 g di olio extravergine di oliva. Aggiungete tutto il fumetto bollente e mescolate delicatamente.Coprite la pentola e lasciate cuocere con la fiamma regolata al minimo.In una padella imbiondite lo scalogno tritato con olio extravergine di oliva, aggiungete il melone, insaporite con sale e pepe e fate cuocere per pochi minuti.In un’altra padella con olio extravergine di oliva imbiondite l’aglio in camicia schiacciato, spadellate le code di gambero con una spruzzata di vino bianco, insaporite con sale e pepe, e lasciate cuocere per qualche minuto.Ultimata la cottura del riso, spegnete la fiamma, aggiungete il melone, il gorgonzola a pezzetti e i gamberi. Infine mantecate delicatamente e servite il risotto nei mezzi meloni decorati con un rametto di prezzemolo.

Le sfumature del calamaro – Devis Pinto Chef Ristorante Cuore e Gusto

calamaroLe sfumature del calamaro

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Ricetta d’autore di Devis Pinto Chef Ristorante Cuore e Gusto

Ingredienti
2 calamari di media grandezza
100 gr di ceci secchi
bisque di crostacei
rosmarino un ciuffo
1 scalogno
2 patate
5-6 pomodorini datterino
8 fettine finissime di guanciale
pepe verde vanigliato q.b.
sale q.b.
olio extra vergine di oliva

Preparazione
La prima cosa, vanno tenuti a mollo una nottata i ceci in acqua abbondante, successivamente scolateli ed in  una casseruola fate un soffritto con olio extra vergine di oliva, scalogno, pomodorini datterino, patate, un pizzico di peperoncino, rosmarino e far rosolate il tutto.
Inserire i ceci e fate soffriggere ulteriormente, aggiungete la bisque (gia precedentemente preparata, usate la bisque per far si che  la vellutata di ceci alla fine avrà già assimilato il sapore del mare e sposerà benissimo il calamaro ) e portate a cottura i ceci…
Inserite i ceci all’interno di un robot da cucina e frullare il tutto con bisque e olio extra vergine di oliva,  fino ad ottenere una vellutata liscia, tenete da parte qualche cece intero per decorazione.
Successivamente passare tutto allo chonoix e tenete da parte… Per l’olio al gambero rosso usate parte del carapace del crostaceo che solitamente viene gettata, inserite in un robot da cucina insieme ad un olio extra vergine di oliva  buono  portate il tutto a 55 gradi per 15 minuti, successivamente passate tutto sul passino a maglie strette e lasciate decantare senza toccare il composto, otterrete una quantità piccolissima ma quello sarà un olio essenziale al gambero rosso..
Prendete il calamaro  privandolo delle interiora, apritelo a metà, fate delle incisioni prima in verticale poi in obbligo per creare un reticolare a rombo che servirà a non far ripiegare su stesso il calamaro.. Tagliate il guanciale finissimo e mettetelo da parte… In un’ antiaderente scaldate l’olio extra vergine di oliva , quando sarà calda mettete il calamaro dalla parte dell’incisioni e scottatelo in entrambi i lati, cosa importante non prolungate cottura per evitare che possa rimanere duro… In un cappello del prete largo inserite sotto la vellutata di ceci sopra il calamaro  e nella stessa padella scottiate appena il guanciale in modo da farlo diventare trasparente e lo adagerete sul calamaro, mettete qualche cece intero sparso tra il calamaro e la vellutata, un pizzico di pepe verde un goccio di olio al calamaro, germogli di ravanello…

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Ristorante Cuore e Gusto
Via Codigoro 30 – 06/52378038
Roma, zona Vitinia
Testo: Cristina Vannuzzi
Crediti ph: Stefano Mileto
www.ilfotografodeglichef.it

Centrifuga A.C.E. Dottoressa Antonia Griffo

Centrifuga A.C.E. Dottoressa Antonia Griffo

ACE è una gradevole bevanda al succo di arancia, limone e carota, con l’aggiunta di preziosi elementi antiossidanti, quali il ß-carotene, la vitamina C e la vitamina E, che aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi proteggendo l’organismo contro il processo di invecchiamento cellulare

Ingredienti
4 carote
2 arance
1 limone

Preparazione
Sbucciate le arance e i limoni e pelare le carote.
Azionate la centrifuga ed inserite la frutta… poi inserite 100g di cubetti di ghiaccio et oilà

Dott.ssa Antonia Griffo
Biologa Nutrizionista
per contatti: antoniagri@hotmail.it.

Caponata di Scorfano Ricetta d’autore di Massimo Landi

caponata di scorfanoCaponata di Scorfano Ricetta d’autore di Massimo Landi
Trattoria Tre Stelle Forte dei Marmi

Ingredienti
scorfano
verdure

Preparazione
Sfilettate le scorfano, separare i filetti dalla testa e coda, preparate una bisque con le teste e la spina dello scorfano, (lasciandone qualcuna per decorare il piatto), fate attenzione alla bisque che deve essere molto liquida all’inizio.
Appassite le verdure in padella, separatamente, tenendo presente che ogni verdura ha i suoi tempi di cottura, e portatele a fine cottura aggiungendo la bisque di scorfano.
Saltate i tocchetti di polpa di scorfano aggiungete le verdure, salate e impiattare con il coppapasta, ed infine ritirate la bisque fino a farla diventare crema.
Condite il tutto mettendo la testa e coda del pesce come decorazione.

Tagliatelle in fiore chef Cristina Todaro

image (7)Tagliatelle in fiore chef Cristina Todaro
Una ricetta gourmet della chef Cristina Todaro

Ingredienti per 2 persone:
200g di tagliatelle fatte in casa
20 fiori di zucca freschi
Per la maionese di pistillo
Pistilli di 10 fiori di zucca (togliendoli dalla quantita’ totale)
Olio evo
Sale q.b.
Per la fonduta di zucchine
2 zucchine (utilizzando solo la parte verde)
Olio evo q.b.
Un Cucchiaio di pecorino
15ml di latte ed acqua
Per impiattamento
Fiori crudi a piacere
5 mandorle sbriciolate

Preparazione
Scaldare latte ed acqua e mescolarci dentro il pecorino per fare una fonduta; pelare le zucchine e spadellare la parte verde con olio evo ed aglio, eliminandolo alla fine e frullare tutto unendo la fonduta di pecorino. Prendere i pistilli unire olio e poco sale e con frullatore ad immersione creare una specie di maionese.
Lessare le tagliatelle; nel frattempo tagliare a listelli i fiori di zucca utilizzando tutto (lasciandone per l’impiattamento) e spadellare velocemente con olio e aglio. Scolare la pasta direttamente in padella amalgamando con i fiori.
Nell’impiattamento utilizzare a piacere la maionese di pistilli e alla base delle tagliatelle adagiare un po’ di fonduta di zucchine

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Penne con salsiccia e pomodoro dello chef Jacopo Matteini alla maniera dell’Officina Ferrucci

penne-salsiccia-pomodoro-seccoPenne con salsiccia e pomodoro dello chef Jacopo Matteini alla maniera dell’Officina Ferrucci

Ricetta per 2 persone
Ingredienti
150 gr di salsiccia
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Pepe nero
50 ml di vino bianco secco
200 gr di passata di pomodoro
Sale qb
200 gr di penne

Preparazione
In una padella mettere un cucchiaio d’olio e far rosolare a fiamma bassa lo scalogno tritato molto finemente.
Quando si sarà uniformemente dorato unire la salsiccia spellata e sgranata, alzare la fiamma e farle prendere colore unendo una macinata di pepe.
Bagnare con il vino e lasciarlo evaporare
Aggiungere il pomodoro
Far cuocere per 30 minuti coperto.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata
Mescolare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente.
Servire immediatamente

Abbinamento vino: Villa Pillo Merlot San’Adele Toscana IGT 2012

Officina Ferrucci Bar Pasticceria
Piazza Ferrucci/ Via Giampaolo Orsini, 125, Firenze
Telefono:055 687788

Dalla Sicilia a Firenze, i colori e i ricordi di Achille Pirillo

1Dalla Sicilia a Firenze, i colori e i ricordi di Achille Pirillo

Incontriamo il giovane chef, Achille Pirillo, executive chef del ristorante Cavolo Nero Bistrot, locale amato dai Fiorentini nella zona più glamour di Firenze, accanto ai cinquecenteschi bastioni del Polo fieristico della  Fortezza da Basso, location strettamente legata alle Fiere, convegni ed eventi di Pitti Immagine; il grande “Mastio”, opera di Giuliano da Sangallo, si erge potente ed austero proprio accanto al locale, che di contrasto, con il suo casual-chic raffinato, è impostato sui toni soft del bianco e crema, e si affaccia su una corte giardino, piena di verde, lanterne arabe, orci  e profumi toscani, piante di rosmarino e salvia, citronella, mentuccia, basilico, pepolino, un insolito cuore verde nel pieno cento della città.
Fedele al motto che chef si nasce e non si diventa, il giovane chef crea un sua cucina piena di inventiva, ricordi di famiglia, le sue origini siciliane, esperienze che gli hanno  affinato una tecnica, viaggi e stage che hanno alimentato la sua curiosità, gente nuova, abitudini e modi, ospitalità diverse, viaggi per dare un senso al suo mestiere.

 

Seppie marinate al profumo di bergamotto
Seppie marinate al profumo di Bergamotto con Mela Verde di Bova e Tempura al granturco di Gambero Rosso su mousse di FrescolatteIngredienti
Un branzino di 600 gr
1 mela verde. Granny Smith
olio aromatizzato al bergamotto
sale q.b.
Per la crema di ricotta
250 gr di ricotta e aggiungere
50 cl di panna liquida
sale q.b.
Per la pastella
100 gr di farina
80 cl di acqua

Preparazione
Tagliate a cubetti la mela unite il branzino già  sfilettato e fatto a cubetti, aggiungete olio aromatizzato al bergamotto e sale q.b.
Preparate la crema  porendete la ricotta e aggiungete la panna liquida e sale q.b. poi montate con la frusta elettrica.
Pulite 2 gamberoni e immergeteli nella pastella  creata con 100 gr di farina e 80 cl di acqua, successivamente friggerli.
Impiattate come da foto ricordandovi di tagliare 3 fette sottili di mela.

Ricetta d’autore di Achille Pirillo
Executive chef della trattoria
Cavolo Nero Bistrot Firenze, Via Guelfa, 100

Segnalato da CrisTINA

Sandwich di Polipo torchiato in pastella di farina di Ceci con farcitura di Spinaci al frescolatte podolico e Pomodoro al condimento semplice Chef Filippo Cogliandro

SandwichpiccolaSandwich di Polipo torchiato in pastella di farina di Ceci con farcitura di Spinaci al frescolatte podolico e Pomodoro al condimento semplice Filippo Cogliandro

Si cucina con le mani ma si pensa con il cuore

Nel cuore di Filippo Cogliandro c’è la sua terra e il suo obiettivo e’ quello di contribuire a dare alla Calabria un’identità gastronomica ben definita, attraverso la valorizzazione delle realtà locali, creando profonde sinergie fra i prodotti del suo territorio, i produttori di vino e naturalmente l’agricoltura.

Crediti ph: Stefano Mileto

Ingredienti
1 Polpo verace da 1 Kg circa
300 gr di Spinaci foglia larga
2  pomodori a grappolo
50 gr di fresco latte
Farina di Ceci
Acqua gassata
olio extravergine di Oliva Aspromontano
sale e pepe q.b.

Preparazione
Preparazione del Polpo torchiato
Cuocete il Polpo in forno a vapore a 100° per 40 minuti. A cottura ultimata eliminate la pelle in eccesso.
Pressate il polipo in un torchio di acciaio inox e fate riposare, avendo cura di stringere sempre più il torchio per 24 ore, in frigorifero.
Ricavate 8 fette di Polpo torchiato dello spessore di 5 mm.
Tenete in fresco.
Tagliate a spicchio i pomodori a grappolo; aggiungete sale e olio evo.
Ammorbidite gli Spinaci in padella con un filo di olio e un pizzico di sale, aggiungete il frescolatte e mescolate.Preparate una pastella con acqua gassata e farina di Ceci dove
immergere le fette di Polipo torchiato e friggete in olio caldo
Presentazione
Posizionare al centro del piatto la prima fetta di polipo torchiato, a seguire gli spinaci cremosi, alcuni spicchi di pomodoro e coprire con la seconda fetta di polipo.
Servite immediatamente.

Spaghetti alla chitarra con asparagi e calamari Chef Andrea Candito‘O Munaciello Firenze

1Spaghetti alla chitarra con asparagi e calamari Chef  Andrea Candito‘O Munaciello Firenze

Ricetta d’autore Di Andrea Candito‘  O Munaciello Firenze e Miami
Ingredienti per 8 persone

Per la pasta
360 gr tuorlo d uovo
250 gr farina00
25 0gr farina di semola
Acqua q.b.

Per i sugo
2 mazzi asparagi
400 g Calamari puliti
3 scalogni
2 spicchi di aglio
Prezzemolo q.b.
Sale q.b.
Peperoncino q.b.
Pepe q.b.
Olio q.b.

Preparazione
Preparazione della pasta
Incorporare entrambe le farine al tuorlo aggiungendo l acqua a piccole dosi, impastate sino a che il composto non risulterà liscio, lasciate riposare nella pellicola alimentare per almeno un ora in frigo. Successivamente stendete la pasta di un altezza di mezzo centimetro e passate alla chitarra e lasciate seccare per qualche minuto.

Preparazione del sugo
In una casseruola mettere olio evo a scaldate, aggiungete uno spicchio d aglio e tre scalogni tritati fate rosolare e aggiungete gli asparagi tagliati a matita, lasciate cuocere una ventina di minuti aggiungendo brodo vegetale.
In una padella a parte rosolate uno spicchio d’ aglio del peperoncino e del prezzemolo nell’olio evo aggiungetevi i calamari tagliati a listarelle fate rosolare e sfumate con del vino bianco dopo di che aggiungeteli ai calamari e terminate la cottura.
Scaldate dell’ acqua salata, calate gli spaghetti alla chitarra una volta venuti a galla terminate la cottura nel sugo di asparagi e calamari.

Impiattatela facendo un nido e decorate con un pomodorino confit

‘O Munaciello Miami
6425 Biscayne Boulevard
Miami
O Munaciello Firenze e Miami
Firenze – Via Maffia, 31
Press: Cristina Vannuzzi

Rotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero Mediterraneo e fritto di Melanzana La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef

okRotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero_Mediterraneo e fritto di Melanzana (2)Rotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero Mediterraneo e fritto di Melanzana La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef
Ingredienti per 6 persone
480 gr Pesce Spada di Bagnara
6 Gamberoni del Mediterraneo
300 gr gambero rosso dello Ionio
300 gr melanzana viola a cubetti regolari
480 gr pasta fresca in sfoglia
30 gr cipolla rossa di Tropea
80 ml vino Bianco Greco Calabrese
Sale, pepe e Olio Extravergine di olive Aspromontane q.b.

Preparazione
Rosolate la cipolla di Tropea tritata in olio evo, aggiungete il pesce spada di
Bagnara tagliato a cubetti ed i gamberi rossi a dadini, sfumate con il Greco
calabrese, aggiungete i gamberoni sgusciati ed a cottura ultimata aggiungete i
cubetti di Melanzana viola fritti in olio evo.
Regolate di sale e pepe.
In abbondante acqua leggermente salata cuocete le sfoglie di pasta fresca,
stendetele e arrotolatele con una parte del condimento di pesce spada.
Posizionate i rotoli in un piatto caldo e versate sopra il condimento rimasto.
Posizionate il Gamberone e servite con un filo di Olio Extravergine d’oliva
Aspromontano

Crostata di pere e ricotta Margherita

204344_197270726976210_2031851_oCrostata di pere e ricotta Margherita

Per la pasta
150 gr di farina
75 gr di burro
25 gr di farina di mandorle

Per la farcitura
2 pere abate morbide
100 gr di zucchero
500 gr di ricotta
4 tuorli d’ uovo
1/2 stecca di vaniglia
2 cucchiai di miele

Preparazione
Lavorate la farina con il burro freddo tagliato a dadini. Aggiungete la farina di mandorle. Continuate a lavorare ed aggiungete un po’ di acqua fredda fino ad ottenere un impasto sodo. Stendete con il mattarello e rivestite lo stampo.
Coprite con uno strato di alluminio e mettere in frigo per 30 minuti.Trascorso il tempo riempite la base con fagioli secchi e cuocere a 190°per 15 minuti. Quindi togliere i fagioli e l’alluminio e cuocete per altri 5 minuti. Nel frattempo in una casseruola mettete le pere sbucciate e tagliate spesse ,600 ml di acqua e metà dello zucchero e portare a bollore. Cuocete a fuoco medio per 10 minuti, scolate e fate raffreddare. Lavorate la ricotta setacciata con i tuorli i semi della stecca di vaniglia fino ad ottenere una crema, unite lo zucchero restante e il miele. Mescolate con cura, distribuite la crema sulla crostata e infornare nuovamente per 30 minuti.Sfornate e lasciate raffreddare la crostata. Prima di servire decorare con le pere decorare con le stecche di vaniglia e con 1 cucchiaio di miele.

Guarda le altre ricette di Margherita

Tortiglioni in crema di senape chef Alessandro Chef

134532408_10224285611678982_6485105465336780475_oTortiglioni in crema di senape chef Alessandro Chef

Semplice veloce e sfizioso

Ingredienti
80 gr di Tortiglioni a persona
1 confezione di panna
parmigiano reggiano invecchiato 60 mesi
senape

Preparazione
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata.
In padella unite parmigiano, senape e panna
Scolate la pasta e conditela

Spaghetti ai frutti di mare Chef Alberto Bernardoni Trattoria Tu Mi Turbi

Spaghetti ai frutti di mare

Spaghetti ai frutti di mare

Spaghetti ai frutti di mare Chef Alberto Bernardoni Trattoria Tu Mi Turbi

Classico primo piatto al Tu Mi Turbi, elaborato  da Chef Alberto Bernardoni dove gli spaghetti ai frutti di mare rappresentano un primo gustoso  che racchiude in se tutto il profumo dei molluschi e dei crostacei, il mare in città……

Persone: 4
Tempo: 20 m
Ingredienti

400 gr Pasta – spaghetti
200 gr canestrelli
200 gr cozze
200 gr vongole
200 gr gamberi
2 spicchi aglio
2 pomodori
1 mazzetto prezzemolo
2 cucchiai olio di oliva extravergine
q.b.peperoncino
q.b. Sale
q.b. Pepe

Preparazione
Prepariamo gli spaghetti ai frutti di mare
Scottate i gamberi e sgusciateli, scaldate i frutti di mare in un tegame senza acqua, fateli aprire e poi togliete i molluschi dai gusci.
Mettete in una teglia l’olio di oliva extravergine con un trito di aglio molti fine, fate scaldare e poi unite i frutti di mare. Mescolate, abbassate la fiamma e unite i gamberi,il pomodori tagliati a pezzi molto piccoli, un trito di prezzemolo, un pizzico di peperoncino, sale e pepe a piacere. Cuocete a fuoco basso per circa 20 minuti.
Lessate gli spaghetti al dente, scolateli e metteteli nella teglia con i frutti di mare, fate saltare un minuto per ben amalgamare e servite su un piatto da portata.

Risotto di mare all’Australiana Davide Rosati Executive chef ristorante Pescerosso

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Risotto di mare all’Australiana Davide Rosati Executive chef ristorante Pescerosso

Diciamo pure che questo è uno dei mie piatti preferiti che ho imparato appunto in Australia.
Mi piace molto perche’ un ingrediente della ricetta si basa su uno dei miei prodotti preferiti,che è
appunto l’avocado.
Questo meraviglioso frutto lega molto bene il nostro risotto rilasciando un sapore fantastico che si abbina molto bene al nostro piatto.
La cosa però più importante è che il frutto sia maturo al punto giusto cioè morbido da poter essere tagliato con un cucchiaio.

Ingredienti
avocado (maturo)
cipolla
aglio
olio extravergine d’oliva
pomodori cilegini
calamari
gamberoni
cozze
vongole
scampi
scalogno
prezzemolo

Preparazione
In una pentola fate soffriggere dello scalogno e aggiungete tutte le teste dei gamberetti che precedentemente avrete pulito; sfumate con del brandy e una volta evaporato l’alcool aggiungete acqua fredda fino a coprire bene tutte le teste. Portate molto lentamente a cottura e eliminate gradualmente tutta la schiuma che si è formata durante la cottura.
Lasciate solo alcuni gamberi e tutti gli scampi (dove avrete precedentemente inciso a metà la coda) e mettete in una padella con olio scalogno aglio fate soffriggere per qualche secondo e poi sfumate con del buon brandy (“se fossi stato a Sydney avrei detto del buon rum australiano”).
A questo punto prendete un’altra padella partendo da sempre una base di aglio olio e scalogno e mettete cozze vongole una volta che si saranno aperte tolgliete e aggiungete il riso, tostate bene in questa salsa oleosa che si è creata, aggiungete del fumetto che avrete preparato prima. Mandate il riso a metà cottura e poi aggiungete calamari gamberetti e scampi qualche minuto prima della cottura, aggiungete cozze e vongole, alla fine un secondo prima di servire, unite l’avocado tagliato a striscioline e i pomodorini ciliegia
Lasciate riposare circa mezzo minuto fuori dai fornelli e poi servite con i gamberoni e gli scapi interi sopra con qualche spicchio di avocado.

Ristorante Pesce Rosso
Piazza della Repubblica 11-12R
50123 Firenze
Tel +39 055 2776364
www.ristorantepescerosso.it
info@ristorantepescerosso.it

 

La tartare alla Moda di Greve di Paolo LandiniChef e patron de La Bottega del Moro- Suggerita da Cristina

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La tartare alla Moda di Greve di Paolo LandiniChef e patron de La Bottega del Moro

Ingredienti per persona

carne magrissima di primissima scelta (no filetto) 200 grammi
cipolle rosse 1 cucchiaio da minestra
prezzemolo macinato 1 cucchiaio da dolce
capperi 1 cucchiaio da dolce
rhum 1 cucchiaio da minestra
maionese fatta in casa 2 cucchiai da minestra
pasta di acciughe “Balena” 1 cucchiaio da caffè
olio extra vergine di oliva 1 cucchiaio da minestra
sale,pepe,tabasco a gusto.

Preparazione
Tritate la carne e mettetela in una grande ciotola.
Fate un battuto abbastanza grossolano della cipolla, del prezzemolo e dei capperi.
Mettete nella ciotola, insieme alla carne, il battuto, la maionese, il rhum, la pasta di acciughe e l’olio.
Con una forchetta impastare bene tutti gli ingredienti e salate, pepate al gusto.
Sempre al gusto aggiungete il Tabasco per il piccante.

Impiattate con le fantasie personali, aggiungendo delle fette sottili di pane di campagna abbrustolito nel forno a legna, come si usa dalle nostre parti.

La Bottega del Moro
Piazza Trieste, 14 r
50022 Greve in Chianti Firenze
Tel 055 853753
bottegadelmoro@virgilio.it

 

Baccalà cotto a vapore,sfaldato, marinato in olio su gambero rosso crudo e chips di patate

foto ricetta BACCALA'Baccalà cotto a vapore,sfaldato, marinato in olio su gambero rosso crudo e chips di patate  Ricetta d’autore  Davide Odore Excutive chef de Il Castello di Guarene nelle Langhe e Roero

Ingredienti per 4 persone
4 Tranci di Baccalà da 60 gr l’uno
100 gr di Baccala
1 Burrata di Bufala
2 Patate
1 Patata per chips
8 Gamberi rossi
Olio Extravergine di oliva
Spicchio d’aglio
Basilico
Pepe
Prezzemolo
Prendete i quattro tranci di baccalà, condirli con olio extravergine e cuoceteli a vapore a 68°c per circa 8 minuti.
Sfaldate i quattro tranci di baccalà e fateli marinare in un emulsione di olio, aglio, basilico e pepe.
Pelate le 2 patate, lessatele e schiacchiatele facendole mantecare con olio extra vergine di oliva.
CHEF DAVIDE ODORE_1Il restante baccalà da 100 gr fatelo cuocere nel latte. A seguire scolatelo, tritatelo ed aggiungetelo alle patate mantecate fino a creare una purea…
Pelate la patata per le chip. Tagliatela finemente e friggete in olio.

Decorazione del piatto
Adagiate su ogni piatto piano una cucchiaiata di burrata di bufala e due gamberi marinati in olio al prezzemolo.
Disponetee 3 cucchiaiate di purea di baccalà tritato con patate lessate mantecati in olio, intorno disponete i gamberi rossi crudi attorno e le falde dei quattro baccalá cotti a vapore.
Decorate con le chips di patate.

Crediti photo by Sara Biondi NewsEventiComo PR

Davide Odore, classe 1982, chef piemontese molto apprezzato.
Chef patrone del rinomato ristorante IO E LUNA a Guarene. Da un mese guida la cucina del prestigioso Castello di Guarene, un Luxury Spa Hotel a Guarene, nelle Langhe e Roero.
Il suo ristorante IO E LUNA è stato premiato come miglior ristorante 2013 sulla guida Critica e Golosa di Paolo Massobrio e presente sulle più importanti guide italiane.
Davide Odore è stato nominato “Miglior Chef emergente del 2013“.