Chef si nasce non si diventa …intervista ad Achille Pirillo – Cristina

achille.pngExecutive Chef del Ristorante Cavolo Nero Bistrot – Firenze

Incontriamo il giovane Achille Pirillo, executive chef del ristorante Cavolo Nero Bistrot, locale amato dai Fiorentini modaioli che hanno seguito con entusiasmo il trasferimento del locale dall’Oltrarno fiorentino alla zona prettamente glamour, accanto agli storici bastioni della  Fortezza da Basso, location strettamente legata alle Fiere, convegni ed eventi di Pitti Immagine; il locale, casual-chic raffinato, impostato sui toni soft del bianco e crema, oltre a teneri verdi, si affaccia su una corte giardino, piena di piante, lanterne, orci  e profumi di campagna, piante di rosmarino e salvia, citronella, mentuccia, basilico, pepolino, un insolito cuore verde nel pieno centro della città.
piatto.jpgFedele al motto che chef si nasce e non si diventa, Achille Pirillo crea un sua cucina piena di inventiva, ricordi di famiglia, le sue origini siciliane, esperienze che gli hanno  affinato una tecnica, escursioni e stage che hanno alimentato la sua curiosità, gente nuova, abitudini e modi, ospitalità diverse, viaggi per dare un senso al suo mestiere.

Chef si nasce o si diventa?
– A mio parere Chef si nasce e si migliora con l’esperienza, dopo una lunga gavetta. Ma l’anima dello chef è dentro di te. Sin da bambino per me è stato così;

Da dove viene l’ispirazione?
– I prodotti del mare e della terra che acquistiamo giornalmente destano in me curiosità, inventiva e ispirazione per creare nuovi piatti.

Hai fatto stages all’estero? E come è considerata la cucina italiana all’estero?
– Londra, Francoforte e Stoccolma, sono i luoghi dei miei stages all’estero. Qui e non solo qui la cucina italiana è un esempio per gli Chef, in generale. In Inghilterra, Germania e Svezia i ns. Chef sono acclamati, amati come divi di Hollywood;

La cucina è gioco individuale o di squadra?
– In cucina è sempre un gioco di squadra, mai il singolo può mettersi in gioco da solo ma i propri collaboratori devono essere all’altezza di ogni situazione. Lo Chef che guida la brigata funge a volte da supervisore;

Cucina di tradizione – cucina innovativa: quanto pesa la tradizione?

– Per la buona riuscita di un menù la tradizione ha il suo punto di forza. Cerco la cucina innovativa ma senza esagerare non dimenticando quanto i ns. grandi Chef ci hanno tramandato. Non sempre un piatto innovativo, bello da vedersi, può risultare buono come gusto;

Parlami di un piatto dell’infanzia, le emozioni nel ricordo
– La classica Insalata di polpo, pescato nel mare della mia città siciliana, in compagnia del mio nonno materno, condito con olio, sale e pepe nero, in aggiunta a semplici patate lessate e prezzemolo dell’orto di casa ..…emozioni indimenticabili, mare straordinariamente azzurro, casa mia, sole a picco…..la mia infanzia ;

Chi è stato il tuo ispiratore, chi ti ha fatto amare la cucina?
– Nonna Tina, ristotatrice dagli anni 40 e fino al 1967, sempre nella mia città natia, col suo Ristorante ” La Stella Marinarara”.  La sua lunga esperienza, i suoi racconti, le sue ricette, i suoi piatti sono stati la spinta ad osservare un mondo nuovo sul quale mi sono affacciato, prendendo la decisione che questo era il mio mondo;

Le tue prime esperienze, i primi piatti
– Negli Hotel/Ristoranti che con la mia famiglia abbiamo avuto e gestito a Montecatini Terme, con piatti semplici della Cucina Mediterranea. Negli ultimi anni come Chef al Cavolo Nero Bistrot.

Una cucina ricercata con piatti propri, non dimenticando le mie origini siciliane e un occhio di riguardo alla Città che mi ospita e che ci ha adottati;

Un ingrediente che non ami?
– Non amo le carni grasse, sono per una cucina leggera, olio d’oliva, niente tagli ai sapori;

E un ingrediente che non può mai mancare?
– Essendo siciliano il pomodorino di Pachino è l’ingrediente che non può mancare nei miei piatti, sia cotti che crudi;

Importanza della famiglia
– La famiglia è la base della mia vita di uomo e di Chef. Un ricordo tenero e dolcissimo per la mia nonna materna, artefice dell’amore che mi ha trasmesso per la buona tavola;

Secondo te in quale direzione sta andando la cucina italiana?
– La Cucina Italiana si è sviluppata attraverso secoli di cambiamenti politico-sociali ed è arrivata ad avere grandi riconoscimenti mondiali; la nostra è la cucina numero 1 nel mondo, vedi i riconoscimenti che abbiamo negli USA, in Cina, in Russia, tutto dovuto alla classe che lavora nel mondo dell’ospitalità, ma anche ai prodotti, nostro peculiare tesoro, il basilico, la pasta, l’aceto balsamico, i ceci e i fagioli, il pesce freschissimo, il pane……

La crisi in Italia: in questo momento la ristorazione sta soffrendo? Il bien vivre è in crisi?
– In tono più basso anche la Ristorazione ha risentito della crisi, ma il piacere del Buon Cibo e del Bere Bene, alla fine, crisi passata, rimarranno sempre come premio di chi sa ben ricevere;

Il Turismo enogastronomico, i Frantoi e Cantine aperti, le Spa, il gusto che incontra l’arte e la natura, l’olio, antichi frantoi, visita di castelli, i borghi riscoperti, gli agriturismi:
potrebbe essere lo spirito country una risposta alla crisi della ristorazione media?
– Penso che lo spirito country possa essere una valida risposta alla momentanea crisi che la media ristorazione sta attraversando: è in definitiva un modo diverso di accoglienza con un appeal particolare, l’aggiunta della nostra bella e unica Italia da visitare;

La tua posizione verso i giovani chef, ci sono dei talenti in Italia da tenere d’occhio?
– Sicuramente la Cucina Italiana ha, ogni anno, nuovi Chef che sono e diventeranno il ns. fiore all’occhiello;

E’ un momento di grande enfasi per la cucina, programmi, scuole, corsi, TV, …..ci aspetta una generazione di “addetti ai lavori” molto più professionale della vostra?
– Potebbe…ma non è detto.
– E’ chiaro che, in questo momento, la cultura del buon cibo e del buon bere “va di moda” , e osserviamo articoli, trasmissioni, rubriche dedicate alla cucina, che suscitano enorme interesse; ma la cosa è produttiva, per far conoscere il nostro italian cooking, i nostri prodotti, tutto quello che è naturale e genuino e che ruota sulle nostre tavole; e allora, ben venga anche la cultura “dell’accoglienza” nella quale noi italiani siamo maestri nel mondo.

Il personaggio che hai incontrato professionalmente e che ti ha colpito maggiormente
Mi ha colpito molto un personaggio anomalo, nel mondo, sia dell’arte che del food…una artista fiorentina Elisabetta Rogai, pittrice di grande talento che ha inventata una nuova tecnica per dipingere, la Wine Art, cioè quella di dipingere con il vino, raggiungendo effetti unici.
Gli eno-capolavori di Elisabetta Rogai, quadri wine -made sono realizzati su normali tele ma esclusivamente con vini rossi e bianchi, tranne il primo tratto di carboncino per delineare le figure. Nessuna aggiunta di colore o altri componenti sintetici: solo vino al 100%, che, proprio perché naturale, invecchia sulla tela riproducendo esattamente l’evoluzione del vino che ha luogo dentro una bottiglia.

Sono felice nel seguirla nei suoi spostamenti nel mondo e  vedere che è ospite nelle più grandi Gallerie, partecipando a mostre dove riscuote grande successo: anche lei è una artista/artigiana prestata alla divulgazione del talento italiano nel mondo.

RICETTA D’AUTORE

Paccheri di  ricotta con gamberi grigliati su crema di peperoni rossi”
 
Per 4 persone:
40 paccheri di gragnano
20 gamberoni
2 peperoni rossi

Preparazione
Cuocete i paccheri e scolateli al dente. lasciateli raffreddare per 10 minuti. nel frattempo condite e speziate la ricotta con sale e maggiorana q.b.
Riempite i paccheri con la ricotta e metteteli da parte.
lessate i peperoni, scolateli, lasciando da parte un po’ di acqua di cottura. frullateli. mettete i paccheri in forno e i gamberoni sulla griglia per 10 minuti.
passati i 10 minuti con l’aiuto di una spatola adagiate orrizzontalmente i paccheri sistemate i gamberoni a corona sopra i paccheri e la crema di peperoni alle estremità del piatto.
irrorate con olio e aggiungete un po’ di battuto di prezzemolo.

Ristorante Cavolo Nero Bistrot
Via Guelfa, 100
Firenze

L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino – Suggerita da Cristina

L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988, è oggi tra i sodalizi più attivi e vivaci nel panorama dell’enogastronomia e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile.

Il logo di questa Associazione è un simbolo entrato nel cuore di molte donne in Italia, che hanno saputo proporre, con la loro operosità, una diversa chiave di lettura di un mondo tipicamente maschile.
Le donne parlano di vino mescolando dettagli tecnici a quel pizzico di brio e colore che grande peso gioca nella comunicazione di oggi.

     
Il 2013 coincide con il 25° compleanno dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. 
Queste due giovani donne, dallo sguardo fiero e deciso, i cui capelli simili a chicchi d’uva si intersecano fra di loro per mostrare l’unità  di intenti e di ideali, sono riuscite a raggiungere i 25 anni di attività.
 
Le donne parlano di vino mescolando dettagli tecnici a quel pizzico di brio e colore che grande peso gioca nella comunicazione di oggi.
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988, è oggi tra i sodalizi più attivi e vivaci nel panorama dell’enogastronomia e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile.
 

La primavera del valdobbiadene DOCG Perlage D’Autore – Cristina

285353_528078553903512_1876077677_n.jpg26 marzo 2013

Col San Martino – Mostra Valdobbiadene DOCG – 26 marzo 2013 ore 20.30

La conoscenza da parte del consumatore è un passaggio essenziale finalizzato a favorire la penetrazione sul mercato di un determinato prodotto.
Questo step è quanto mai importante in ambito enogastronomico dove, a fronte di prodotti di assoluta eccellenza, non corrisponde un’adeguata conoscenza da parte del consumatore che quindi non è in grado di distinguere prodotti di diversa qualità, e accettare le differenze di prezzo. Alla secolare tradizione produttiva di un determinato cibo o vino non sempre corrisponde una reale consapevolezza delle caratteristiche e del valore qualitativo e culturale dello stesso da parte della popolazione locale.

383446_458886880822680_1075878723_n.jpgEcco quindi nascere, proprio partendo dal cuore della sua zona di produzione, l’idea di realizzare, nell’ambito della Primavera del Prosecco Superiore – Mostra del Valdobbiadene DOCG di Col San Martino, una serata tecnico – divulgativa di approfondimento sulla storia, le tecniche produttive e le caratteristiche gusto – olfattive delle diverse tipologie di questo importantissimo vino Italiano.

La serata, condotta dal sommelier/degustatore AUGUSTO GENTILLI, direttore editoriale del portale di cultura enogastronomica World Wine Passion (www.worldwinepassion.it – www.worldwinepassion.com), affronterà inizialmente i più importanti aspetti inerenti il territorio, i vitigni, le tecniche di produzione e le diverse denominazioni e tipologie del prosecco. La serata continuerà con la degustazione alla cieca di tutte le tipologie di Valdobbiadene Prosecco Docg prodotte a Col San Martino.

Vini in degustazione:
1. Secco
2. Amabile
3. Frizzante Rifermentato in bottiglia
4. VALDOBBIADENE DOCG Spumante brut
5. VALDOBBIADENE DOCG Spumante Extra Dry
6. VALDOBBIADENE DOCG Spumante Rive di Col San Martino
7. Passito

Seguirà una degustazione di pesce con preparazioni a cura del Gruppo Ristorazione Tipica Caorlotta, il tutto abbinato ad un banco d’assaggio di tutti i vini di Col San Martino presenti alla Mostra, ad allietare la serata saranno le note Jazz dell’orchestra Blueberry Trio di Rovigo. La serata è rivolta ad appassionati, ristoratori, enotecari, degustatori, sommelier. L’evento si terrà martedi 26 marzo ore 20.30 presso gli storici locali della Mostra del Valdobbiadene DOCG a Col San Martino.
E’ previsto, nei 20 giorni dell’evento, l’arrivo di 20 mila visitatori.
Cristina Vanuzzi
PressOffices comunicazione

Finger food innovativi con Chiara Maci – Ufficio stampa di Congusto

Chiara Maci ©Nicola De Luigi.JPGGiovedì 18 aprile 2013

Un corso dedicato interamente al finger food, in compagnia della grande personalità di Chiara Maci! Piatti moderni e stilosi, ma soprattutto insoliti e innovativi, utilizzando in maniera fantasiosa ingredienti semplici e genuini, caratteristica di questa spumeggiante food blogger. Dai miniburger speziati ai tartufini di ricotta dolci e salati, tante idee per questo cibo monoporzione, con un occhio alla presentazione e al design ovviamente!

Chiara Maci, food blogger di grande personalità, dinamica e curiosa, attualmente gestisce insieme alla sorella l’ormai famoso blog Sorelle in pentola,  volto noto del programma Cuochi e fiamme in onda su La7, sommelier e consulente per le aziende. Molto competente, ma anche molto umile, porterà in Congusto la passione, l’estro e le emozioni, bilanciando la sua genuinità e semplicità con un pizzico di creatività.

Congusto è il salotto della “cultura contemporanea culinaria”. La nuova sede milanese del  network  di scuole di cucina più glamour d’Italia è sita nel cuore della città meneghina. Delizie, curiosità e laboratori di gusto  hanno come cornice una location di charme, contraddistinta da un’atmosfera ricercata e toni ovattati.  Il nuovo spazio Congusto di Via Giovan Battista Nazari 3 nasce dalle esigenze di un’azienda in continua crescita, che intende soddisfare le aspettative di un pubblico variegato di appassionati e professionisti offrendo loro il meglio del settore e garantendo un polo formativo dotato di aule e laboratori confortevoli, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, senza mai rinunciare a quel tocco di raffinatezza tipica del mondo Congusto.  CONGUSTO MILANO- VIA GIOVAN BATTISTA NAZARI 3, 20129 MILANO-TEL. 02897858 www.congusto.it – info@congusto.it

L’Amarone – Cristina

AmaroneBottega750 .jpgL’Amarone è una delle massime rappresentazioni enologiche. È un vino corposo, di grande carattere, capace di trasmettere al palato sensazioni calde, sensuali e appaganti.
Ha origine dalla storica Valpolicella, una vallata particolarmente vocata alla crescita di uve di qualità, che si trova circa 20 km a nord della città di Verona, non lontana dal lago di Garda. La presenza della vite in questa zona risale all’epoca preistorica, ma furono i Romani tra i primi a valorizzare e promuovere un vino armonioso di cui parlano gli storici dell’epoca.
Per la produzione dell’Amarone, che ha conseguito la Docg a partire dalla vendemmia 2010, è previsto dal disciplinare l’utilizzo in differenti percentuali di uve Corvina Veronese, Corvinone e Rondinella. L’uvaggio può essere completato da altri vitigni a bacca rossa non aromatici, ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona (fino ad un massimo del 15% con un limite del 10% per ogni singolo vitigno) e, per un totale del 10%, da altri vitigni a bacca rossa, classificati autoctoni italiani ammessi alla coltivazione per la provincia di Verona.
La caratteristica principale che contraddistingue l’Amarone, ha origine dalle particolari tecniche di vinificazione. Le uve vengono vendemmiate nelle prime due settimane del mese di ottobre e poi adagiate delicatamente sui graticci in un unico strato per consentire all’aria di circolare meglio. La vinificazione vera e propria invece inizia solo a gennaio inoltrato. Segue l’affinamento che prevede un riposo in piccole botti di rovere per un periodo non inferiore ai due anni. Solo allora l’Amarone può, a pieno titolo, essere immesso sul mercato.

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega srl – Tel. 0438 40680

Ristorante Relais Cà del Poggio dove il prosecco incontra il mare

clip_image002.jpgC’è il Prosecco. E c’è il mare. Il Ristorante Relais Ca’ del Poggio  a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, coniuga alla perfezione le due anime della famiglia Stocco. Quella marinara, che ha portato Fortunato e la moglie Maria Stella ad affrontare una qualificata esperienza a Bibione, dove il ristorante degli Stocco era considerato tra i migliori della località balneare. E quella collinare, interpretata dai figli Alberto e Marco, che hanno fatto propria la tradizione familiare, rivisitandola con un tocco di modernità ed eleganza. Il Ristorante Relais Ca’ del Poggio è aperto a San Pietro di Feletto, lungo la Strada del Vino del Bianco, dal 18 ottobre 1994, e da allora incontra il crescente favore di una clientela raffinata ed esigente. Se il panorama sui colli del Prosecco che si ammira dalle sale del Ristorante Relais Ca’ del Poggio va dritto al cuore, il palato degli ospiti della famiglia Stocco è deliziato da una cucina marinara che, grazie alla creatività degli chef Marco Stocco e Vincenzo Vairo, si è ormai imposta all’attenzione dei più severi gourmet. Molto conosciuto nell’ambiente sportivo (in via dei Pascoli, unica salita certificata in Italia, ribattezzata Muro di Ca’ del Poggio, sono transitati, nel 2009, il Giro d’Italia del Centenario e, nel 2010, il Campionato Italiano Professionisti), il Ristorante Relais Ca’ del Poggio dispone di circa 80 coperti inseriti in un ambiente elegante e al tempo stesso familiare, in cui Alberto Stocco e i suoi collaboratori fanno sentire gli ospiti come a casa loro. Prossima l’apertura dell’annesso Hotel Villa del Poggio, una struttura dotata di ogni confort che s’integrerà alla perfezione con l’ospitalità offerta da Ca’ del Poggio, trasformando questo affascinante angolo della Marca Trevigiana – a 60 km da Venezia – in una specie di paradiso per una clientela che ama immergersi nell’atmosfera rilassata ed elegante delle colline del Prosecco.

 

RISTORANTE RELAIS

CA’ DEL POGGIO

Ufficio stampa

Mob. 338 2103931

press@cadelpoggio.it

www.cadelpoggio.it

Brandimarte Wine Collection un pezzo di storia di un talento artigianale italiano dell’ Oltrarno fiorentino – Cristina

foto brandi.jpgFreddo, lunare, gelido, ma anche vivo e sensibile, caldo, affascinante, la mano lo scalda e lo tempera, con gli occhi si culla e si esalta ma in mano si anima e vive…….è l’argento del Brandi.

 “..l’argento è da vivere, cucinare nell’argento, gustare la fragranza di un buon vino in un bicchiere d’argento può diventare un esperienza unica da non perdere…”

Oggi i figli Stefano e Giada ricordano il loro grande babbo nel portare avanti il messaggio del padre, messaggio comune a noi amici, ai quali ha lasciato un ricordo di fantasia, arte e artigianalità, genio e generosità, gli occhi infantili e birboni, gli leggevi persino lo stupore per essere diventato un grande maestro.

Decanter.jpgIn questi giorni che i figli hanno creato la linea Brandimarte Wine Collection   , mi sono venuti in mente, come flash back, ricordi passati, personaggi, Geo e Lalla, Beppe, Mara e Giancarlo, Nino e Giovanna, Silvano ed Elena, e gli amici che non ci sono più, amici cari del Brandi, cene con i suoi argenti, usati e buttati sulle fratine lunghe metri, a contenerci tutti, a capotavola con il suo colbacco che portava “per tutte le stagioni”. Il Brandi, che quando comprò un televisore lo rimandò brontolando perché “non c’erano film western!!!”

….il tuo è blu e ha una luce speciale….mi diceva compiaciuto, perché apprezzava e riscopriva gli oggetti del suo lavoro nelle case degli altri.

Grande Brandi, che, anticipando le moderne tendenze, ha insegnato il mestiere ai carcerati fiorentini con un accordo particolare con le Istituzioni per il loro reinserimento: entrò nel dolente mondo delle carceri, fatto di dolore e sfiducia del futuro, per insegnare un mestiere, creare posti di lavoro, dare una speranza al futuro di uomini, ritornati liberi.

Nasce diladdarno la sua “bottega”, una azienda che ben presto arriverà a dare lavoro ad un centinaio di operai artigiani; qui l’atmosfera è d’altri tempi, gli abitanti che si conoscono tutti e si chiamano per nome; Il fornaio, l’edicolante, la bottega del restauro, il doratore, il ciabattino che risuola le scarpe, l’ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questo piccolo borgo. La città sembra lontana, qui siamo in Oltrarno, la parte meno conosciuta di Firenze dal turismo del mordi e fuggi, ma amata dai fiorentini in quanto non meno glamour, fatta da botteghe e fondi, tra un bociare che è quasi un leit motive affascinante, un base musicale al tran tran cittadino, “le botteghe” dei maestri d’arte dei mestieri dimenticati, tramandati, nozioni apprese da padre al figlio, locali e magazzini appartati, discreti, quasi nascosti.
La filosofia del Brandi, dell’uso dell’argento,  è stata semplice e innovativa: abbandonare il ruolo degli oggetti d’argento che avevano un uso esclusivamente ornamentale per portarli alla quotidianità, ma non per esibirli come ricchezza o status simbol, ma una produzione di oggettistica da mettere in tavola, usarla in maniera naturale, pentole e coperchi, ceste, mezzine e romaioli, le vecchie brocche  del latte, piatti e bicchieri, copiati dalla natura e dalla campagna che amava, la terra come tema ispiratore, con le sue spighe di grano, le ulive e le viti, ceselli di frutta, novello Cellini, fra tradizione e contemporaneità.
Il suo essere anfitrione nella fattoria “Il Milione” sul poggio di Giogoli, non lontano dalla Certosa, sempre circondato da un mondo di affetti e di ammirazione, un ironico e ospitale padrone di casa.

Oggi i fratelli  Brandimarte, Giada e Stefano, che sono cresciuti con gli insegnamenti morali e artistici del padre, e hanno portato l’azienda ad essere conosciuta in tutto il mondo, presentano una linea di bicchieri da tavola,  la Brandimarte Wine Collection, una collezione creata per esaltare i profumi del vino, un’esperienza straordinaria, in quanto questo metallo ha proprietà uniche nella capacità di valorizzare il gusto e i sapori del vino più importante.
Decanter dalle forme raccolte per favorire l’ossigenazione del vino e conservare intatti limpidezza e sapori, bicchieri da vino realizzati con il prezioso aiuto di professionisti enologi, nel pieno rispetto del rapporto volumetrico-ossigenativo, ed esaltando la sottile percezione dell’argento.

Alcune opere di Brandimarte

•    Riproduzione in argento dell’anfora di Baratti, consegnata al Presidente della Repubblica Italiana On. Francesco Cossiga (1997)

•    Candelieri giganti (2 metri) e tavoli in malachite, lapislazzuli e argento per emiri e principi arabi.

•    Candelieri a 9 fiamme conservati presso il Museo di Antropologia di Gerusalemme

•    Calici destinati al Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Firenze.

•    Trofei in argento destinati alla Premiazione del Motomondiale

•    Riproduzione in argento di zanne di elefante e teste di bufalo arredano tutti gli show room dello stilista fiorentino Stefano Ricci nel mondo (Hong Kong, Mosca, New York, Montecarlo, Costa Smeralda)

Di Giada Guscelli Brandimarte
L’argento è un potente antibiotico naturale usato per migliaia di anni.
Le proprietà mediche dell’argento erano già conosciute ai tempi dell’antica Grecia. Si era notato che nelle famiglie in cui si mangiava utilizzando utensili in argento ci si ammalava meno e le infezioni erano rare.

Questa conoscenza si è tramandata tra Re, Imperatori, Zar, Sultani, tra I loro familiari e tra I membri di corte. Si mangiava su piatti in argento, si utilizzavano posate in argento, il cibo veniva conservato in contenitori d’argento e, nel tempo, delle piccole quantità d’argento si mescolavano ai cibi.
Così si è osservato che dopo una o due generazioni, I benefici dell’argento rendevano praticamente immuni a qualsiasi malattia infettiva. Questi lignaggi reali venivano chiamati “Sangue Blu” per la caratteristica tinta bluastra del loro sangue dovuta alle tracce minime di argento puro.
Firenze, ricordo del Brandi di Cristina Landini Vannuzzi

Caramelle del buongustaio – Maria De Candia

caramelle.jpgIngredienti
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
formaggio pecorino
speck a fettine
1 uovo
funghetti champignon sott’olio
prosciutto cotto a fettine non molto sottili
Per l’insalata russa:
giardiniera
patate
piselli
olio
maionese

Preparazione
Per prima cosa preparate l’insalata russa.
Lessate le patate (a dadini piccoli) e i piselli; sgocciolate la giardiniera dall’aceto, passatela velocemente sotto l’acqua e lasciatela sgocciolare bene. quindi tagliatela a pezzetti. Amalgamate con le patate, i piselli, unfilo di olio e la maionese.
Tagliate a metà le fettine di prosciutto, ponetevi al centro una cucchiaiata di insalata russa, arrotolate e fermate con uno stuzzicadenti a cui avrete
precedentemente infilato un funghetto.
Ricavate dalla pasta sfoglia 9 o 12 quadrati (a seconda della grandezza che volete dare alla “caramelle”), ponetevi al centro un pezzetto di formaggio pecorino avvolto nello speck e chiudete la pasta dandole la forma a caramella; spennellate con l’uovo sbattuto e infornate a 190° per 25 minuti circa.
Disponete le caramelle e gli involtini nel piatto da portata e servite.

Cucina regionale: la Campania con Viviana Varese Ufficio stampa di Congusto

viviana varese.jpgLunedì 8 aprile 2013

Non solo pizza e pastiera… La Campania in tavola è molto di più! Un corso dedicato alla territorialità di questa regione verace, attraverso le esperte mani di una chef stellata come Viviana Varese. Chi meglio di lei, campana di origini, potrà accompagnarvi alla scoperta di piatti come pane e patate all’amalfitana, o le melanzane al cioccolato? Ovviamente sempre con il suo tocco di creatività ed estro da chef, che non guasta mai.

Viviana Varese, solare e creativa chef, gestisce uno dei ristoranti migliori in circolazione a Milano, Alice, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della stella Michelin lo scorso anno. Con le sue esperte mani, guiderà gli ospiti del corso nella realizzazione di “menù stellari”, della tradizione e son solo, in particolare provenienti dal mare. Da pochissimi mesi la chef ha infatti anche pubblicato un libro di ricette dal titolo Alice e le meraviglie del pesce. Dal mercato alla tavola in quaranta ricette con Giunti editore.
 
 

Congusto è il salotto della “cultura contemporanea culinaria”. La nuova sede milanese del  network  di scuole di cucina più glamour d’Italia è sita nel cuore della città meneghina. Delizie, curiosità e laboratori di gusto  hanno come cornice una location di charme, contraddistinta da un’atmosfera ricercata e toni ovattati.  Il nuovo spazio Congusto di Via Giovan Battista Nazari 3 nasce dalle esigenze di un’azienda in continua crescita, che intende soddisfare le aspettative di un pubblico variegato di appassionati e professionisti offrendo loro il meglio del settore e garantendo un polo formativo dotato di aule e laboratori confortevoli, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, senza mai rinunciare a quel tocco di raffinatezza tipica del mondo Congusto.  CONGUSTO MILANO- VIA GIOVAN BATTISTA NAZARI 3, 20129 MILANO-TEL. 02897858 www.congusto.it – info@congusto.it

Food styling e decorazione del piatto con Roberta Deiana – Ufficio stampa di Congusto

Roberta DeinaFood_styling_e_d_50b625e4df2ea.jpgSabato 23 febbraio 2013

Un corso per scoprire come rendere più belli e fascinosi i nostri piatti. Roberta Deiana, food stylist professionista – autrice del libro Food Styling. Trucchi e e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno – ci guiderà alla scoperta degli accorgimenti e delle tecniche per creare piatti bellissimi in maniera semplice ed efficace!

Roberta Deiana, food stylist di successo, ha messo in pratica l’arte della presentazione del piatto, aprendo un blog semiserio che svela tutti i segreti della bellezza in tavola, Confessions of a food stylist. Autrice di ricette per diverse riviste e case editrici nazionali, è anche autrice di svariati libri, tra cui l’ultimo, uscito a settembre 2012, Food Styling – Trucchi e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno con Gribaudo. Torna nelle aule di Congusto per svelare come creare piatti straordinari ogni giorno in un corso di food styling e decorazione del piatto.


Congusto è il salotto della “cultura contemporanea culinaria”. La nuova sede milanese del  network  di scuole di cucina più glamour d’Italia è sita nel cuore della città meneghina. Delizie, curiosità e laboratori di gusto  hanno come cornice una location di charme, contraddistinta da un’atmosfera ricercata e toni ovattati.  Il nuovo spazio Congusto di Via Giovan Battista Nazari 3 nasce dalle esigenze di un’azienda in continua crescita, che intende soddisfare le aspettative di un pubblico variegato di appassionati e professionisti offrendo loro il meglio del settore e garantendo un polo formativo dotato di aule e laboratori confortevoli, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, senza mai rinunciare a quel tocco di raffinatezza tipica del mondo Congusto.  CONGUSTO MILANO- VIA GIOVAN BATTISTA NAZARI 3, 20129 MILANO-TEL. 02897858 www.congusto.it – info@congusto.it

Viviana Varese

viviana varese.jpgViviana Varese, solare e creativa chef, gestisce uno dei ristoranti migliori in circolazione a Milano, Alice, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della stella Michelin lo scorso anno. Con le sue esperte mani, guiderà gli ospiti del corso nella realizzazione di “menù stellari”, della tradizione e son solo, in particolare provenienti dal mare. Da pochissimi mesi la chef ha infatti anche pubblicato un libro di ricette dal titolo Alice e le meraviglie del pesce. Dal mercato alla tavola in quaranta ricette con Giunti editore.

Carpenè Malvolti lusinghiere performances nel 2012 – Ufficio stampa Carpenè Malvolti

Le bollicine Made Italy premiate dalle nuove modalità di consumo

Venti milioni di euro di fatturato, 5,4 milioni di bottiglie prodotte e trend con il segno più per Carpenè Malvolti. La storica azienda spumantistica di Conegliano, ha chiuso il 2012 con un bilancio lusinghiero su tutti i fronti: +8% di incremento in Italia e addirittura +11% nelle vendite all’estero, ovvero oltre 50 paesi dove si concentra il 55% dei volumi prodotti. Nonostante la congiuntura economica e la relativa contrazione dei consumi di beni soprattutto voluttuari, cresce dunque sia sul mercato interno che su quello estero, l’affezione a questo prodotto di qualità eccellente, simbolo di una convivialità informale e non impegnativa, che si presta ad essere consumato ad ogni ora e in qualunque situazione nell’arco della giornata.

“Un trend che rispecchia pienamente l’andamento generale del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG: +12,6% in volume e +10,2% in valore – ha commentato il Global Sales & Marketing Director di Carpenè Malvolti Domenico Scimone – a riprova del crescente apprezzamento del prodotto sulle varie aree,  da quelle più tradizionali come Germania, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Austria, Canada, Giappone a quelle in via di espansione come il mercato sudamericano fino a quelle emergenti come la Russia, l’area asiatica e oceanica. Tale aumento è dovuto al continuo e crescente apprezzamento a questo vino da parte del consumatore nazionale ed internazionale, dell’alta qualità del Prosecco Superiore e anche a una revisione delle modalità di consumo che ha eletto il Prosecco vero e proprio “Italian Lifestyle Symbol” da servire in ogni occasione e non più soltanto in prossimità delle festività o di particolari ricorrenze”.

Sdoganata ormai da tempo quindi nell’immaginario collettivo la riserva a consumare vini spumanti solo in particolari occasioni, al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG si sono avvicinati nuovi target di consumatori – in particolare i giovani – che gli riconoscono un appeal molto easy, gioviale e allo stesso tempo raffinato eleggendolo il principe referente dell’happy hour – e le donne, sempre più coinvolte e protagoniste nelle scelte tipologiche del vino e delle relative occasioni di consumo, conquistate dalla fresca beva e dalla finezza del perlage oltre che dal suadente e delicato bouquet di aromi fruttati e floreali.

Un exploit che ha riguardato soprattutto i mercati internazionali, dove l’approccio con il prodotto Prosecco è cambiato soprattutto negli ultimi anni e dove si sono registrati gli incrementi maggiori. Tuttavia, i risultati di questo significativo sviluppo non sono certamente ascrivibili ad un effetto “moda dei consumi”, bensì ad un fenomeno dalla significativa portata – 240 milioni le bottiglie vendute nel mondo tra DOCG e DOC – che tenderà a consolidarsi e svilupparsi ulteriormente nel tempo. Lo testimonia il fatto che, nella fattispecie del Prosecco Superiore DOCG – di cui la Carpenè Malvolti è tra i principali protagonisti e ambasciatori –  la produzione totale, oggi di circa 69 milioni di bottiglie, ha fatto registrare una crescita del 74% negli ultimi dieci anni.

 
Le lusinghiere performance di Carpenè Malvolti nel 2012, sono state accompagnate inoltre da una soddisfacente “vendemmia” di premi che hanno arricchito il già pingue palmares della casa spumantistica di Conegliano: ben 32 infatti i riconoscimenti che giurie di esperti, assaggiatori e winelovers sia italiani che internazionali, hanno conferito alle bollicine dello storico marchio nell’anno che si è concluso da poco, e a cui va aggiunta la prestigiosa partecipazione – tra i vini selezionati come top ten dell’enologia italiana – degli spumanti Carpenè Malvolti in veste di fornitore ufficiale di Casa Italia alle Olimpiadi di Londra, e con cui gli atleti azzurri medagliati hanno festeggiato i loro successi sul podio. Per il futuro Carpenè Malvolti ha in atto il progetto strategico di innovazione condotto dall’ingresso ufficiale al timone dell’azienda di Famiglia, della quinta generazione dei Carpenè, Rosanna, prima donna candidata a guidare questa realtà che ha fatto la storia del Prosecco e che si avvicina a raggiungere il traguardo dei 150 anni di attività. A lei, la regia per proiettare la Carpenè Malvolti in un nuovo modo di comunicare, andando a intepretare le nuove modalità di consumo e i gusti delle nuove generazioni oltre che dei nuovi mercati su cui le bollicine italiane stanno trovando ampi consensi.
 
 
Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Tel 335 6130800 Email marzia.morganti@gmail.com

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Mille infranti – Maria de Candia

MILLE INFRANTI.jpgE’ un tipo di pasta fresca tipico molfettese e si cuoce direttamente nel brodo di carne.

Ingredienti
500 gr di semola
5 uova
prezzemolo
sale
Parmigiano grattugiato

Preparazione
Fate la fontana con la semola, sgusciatevi dentro le uova, aggiungete un pizzico di sale fino, un cucchiaio di Parmigiano grattugiato e del prezzemolo tritato finissimo. Amalgamate il tutto e lavorate l’impasto finchè non sarà divenuto liscio. A questo punto tirate la pasta in una sfoglia sottile (io uso la macchina per la pasta), lasciatela asciugare (non troppo)su un canovaccio e spezzettatela con le dita. Lasciatela asciugare finchè si sarà indurita e cuocete nel brodo di carne.

Calzone Molfettese – Maria de Candia

CALZONE MOLFETTESE.jpgUna ricetta tipica della Quaresima a Molfetta...

Ingredienti
Per l’impasto
1 kg di farina
1 cucchiaio di sale fino
1 lievito di birra
Acqua tiepida

Per il ripieno
1kg di cipolle (sponsali)
1 cavolfiore piccolo
olio
prezzemolo
qualche pomodoro rosso
1 kg di naselli
100 g di olive snocciolate
7/8 fettine di mortadella 

Preparazione
Pulite e lavate le cipolle, tagliatele a piccoli pezzi e mettetele in una pentola ; aggiungete un po’ di olio, pomodoro, prezzemolo, la parte morbida del cavolfiore, sale e lasciate cuocere a fuoco basso.
Questa operazione potete anticiparla al giorno prima, conservando la cipolla cotta in frigo.
Preparate la pasta versando sulla spianatoia la farina, il sale e il lievito sbriciolato. Aggiungete l’acqua tiepida per impastare e lavorate l’impasto finchè non risulterà liscio. Lasciate lievitare per 60/90 minuti; poi dividete l’impasto a metà (una parte leggermente più grossa dell’altra perché deve fare la fondo e da parete), oliate una teglia da foro e ponetevi sopra la parte più grande dell’impasto, facendola aderire anche al bordo .
Rivestite con metà della mortadella.
Stendetevi sopra la cipolla preparata e livellatela.
Adagiate su questa i pezzi di nasello che nel frattempo avrete lessato e poi spinato; spargete le olive; con un cucchiaio distribuite l’uovo sbattuto e infine coprite con la restante mortadella.
Coprite il tutto con la restante pasta, facendo attenzione a sigillare bene i bordi.
Forate la pasta con la forchetta in modo che, cuocendo, non si gonfi.
Spennellate un po’ di olio, un pizzico di sale fino e infornate a 200° per circa un’ora.

Jutty Ranx ospiti della Terrazza Aperol – Ufficio stampa Aperol

Invito_Terrazza Aperol_21.02.2013(1).jpgGiovedì 21 febbraio 2013

Il nuovo singolo “I see you” per la Aperol Spritz Life milanese

Milano, 20 febbraio 2013-  E’ Terrazza Aperol, nel cuore di Milano, ad ospitare il primo live italiano di Jutty Ranx, il duo che sta conquistando le classifiche musicali con il nuovo singolo “I see you”. L’appuntamento è per giovedì 21 febbraio a partire dalle 19.00. Sarà Aperol Spritz ad accompagnare l’anteprima europea di questo giovane gruppo nato lo scorso anno a Los Angeles.

Una location esclusiva per un evento unico che prevede l’esibizione dell’insolita coppia, composta dall’enigmatico cantante e front man Justin Taylor, le cui origini sono metà jamaicane, metà neo zelandesi e il produttore polistrumentista finlandese Jaakko Manninen, già noto come DJ e mente dei “Beats and Style”, prodotti dalla Surya Musica.
Sarà il sound dei Jutty Ranx, una fusione dance, pop americano e ritmi caraibici, ad animare Terrazza Aperol il prossimo giovedì. La serata prevede una’esibizione live, in pieno spirito Aperol Spritz e a seguire un dj set del gruppo. Si alternerà poi ai piatti Pete Dow, dj resident di Terrazza Aperol. 

Per info e prenotazioni:
Terrazza Aperol
Piazza Duomo angolo Galleria Vittorio Emanuele  – Piano 2
+39 02 86331959
info@terrazzaaperol.it
www.terrazzaaperol.it

Il Gruppo Autogrill è il primo operatore al mondo nei servizi di ristorazione e retail per chi viaggia. Presente in 35 paesi con circa 62.800 collaboratori, gestisce più di 5.300 punti vendita in oltre 1.200 location e opera prevalentemente all’interno di aeroporti, autostrade e stazioni ferroviarie, con presenze selettive nelle città, nei centri commerciali, nei poli fieristici e nei siti culturali. Il Gruppo è attivo nei due settori del Food & Beverage e del Travel Retail & Duty-Free, attraverso un portafoglio di oltre 350 marchi globali e locali che gestisce direttamente o in licenza, da Starbucks a Burger King a ristoranti con Celebrity Chef quali Todd English negli Stati Uniti. Il Gruppo è inoltre presente all’interno di circa 50 location prestigiose legate al mondo della cultura: musei, siti archeologici e università. Da Madrid (Palacio Real) a Parigi (Carrousel du Louvre e Giardini di Versailles), da New York (Empire State Building) a Torino (Museo del Cinema alla Mole Antonelliana). www.autogrill.com
Il Gruppo Campari è una delle realtà più importanti nel settore del beverage a livello globale. E’ presente in 190 paesi nel mondo con leadership nei mercati italiano e brasiliano e posizioni di primo piano negli USA e in Europa continentale. Il Gruppo vanta un portafoglio ricco e articolato su tre segmenti: spirit, wine e soft drink. Nel segmento spirit spiccano brand di grande notorietà internazionale come Campari, SKYY Vodka e Wild Turkey e marchi leader in mercati locali tra cui Aperol, Cabo Wabo, CampariSoda, Cynar, Glen Grant, Ouzo 12, X-Rated, Zedda Piras e i brasiliani Dreher, Old Eight e Drury’s. Nel segmento wine si distinguono oltre a Cinzano, noto a livello internazionale, i brand regionali Liebfraumilch, Mondoro, Odessa, Riccadonna, Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod. Infine, nei soft drink, campeggiano per il mercato italiano Crodino e Lemonsoda, con la relativa estensione di gamma. Il Gruppo impiega oltre 2.000 persone e le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana. www.camparigroup.com

http://www.aperolspritz.it/
http://www.autogrill.com/

Gruppo Autogrill                                                                        

Rosalba Benedetto Tel.  +39 02 4826.3209                                         

rosalba.benedetto@autogrill.net
Antonella Pinto Tel.  +39 02 4826.3499                                         

antonella.pinto@autogrill.net    Davide Campari Milano SpA – Italia
Paola Baravalle Tel. +39 02 6225.1
paola.baravalle@campari.com
Marianna Lovagnini – Tel  +39 02 85457040
m.lovagnini@dandp.it

Un trittico tutto al femminile. Da Congusto Viviana Varese, Chiara Maci e Roberta Deiana

cornice per sito MACI2.jpgFino al 18 aprile 2013

La bella stagione da Congusto porterà una ventata di freschezza e novità! Arriveranno infatti i corsi tenuti dalla chef Viviana Varese, dalla food blogger Chiara Maci e dalla food stylist Roberta Deiana.

Tutte e tre grandi personalità, per quanto molto diverse, giovani e con una cosa in comune: aver trasformato una passione in professione. Congusto ha scelto loro per stare al passo con i tempi, ma anche per dare spazio ai nuovi talenti della cucina. Le diverse tematiche vanno ad impreziosire il piatto e ad esplorare la territorialità del nostro Bel Paese.
viviana varese.jpgViviana Varese, solare e creativa chef, gestisce uno dei ristoranti migliori in circolazione a Milano, Alice, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della stella Michelin lo scorso anno. Con le sue esperte mani, guiderà gli ospiti del corso nella realizzazione di “menù stellari”, della tradizione e son solo, in particolare provenienti dal mare. Da pochissimi mesi la chef ha infatti anche pubblicato un libro di ricette dal titolo Alice e le meraviglie del pesce. Dal mercato alla tavola in quaranta ricette con Giunti editore.

 

Chiara Maci ©Nicola De Luigi.JPGChiara Maci, food blogger di grande personalità, dinamica e curiosa, attualmente gestisce insieme alla sorella l’ormai famoso blog Sorelle in pentola,  volto noto del programma Cuochi e fiamme in onda su La7, sommelier e consulente per le aziende. Molto competente, ma anche molto umile, porterà in Congusto la passione, l’estro e le emozioni, bilanciando la sua genuinità e semplicità con un pizzico di creatività.

Roberta Deiana, food stylist di successo, ha messo in pratica l’arte della presentazione del piatto, aprendo un blog semiserio che svela tutti i segreti della bellezza in tavola, Confessions of a food stylist. Autrice di ricette per diverse riviste e case editrici nazionali, è anche autrice di svariati libri, tra cui l’ultimo, uscito a settembre 2012, Food Styling – Trucchi e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno con Gribaudo. Torna nelle aule di Congusto per svelare come creare piatti straordinari ogni giorno in un corso di food styling e decorazione del piatto.
 
Insomma, dRoberta DeinaFood_styling_e_d_50b625e4df2ea.jpgegli appuntamenti imperdibili tutti “in rosa” con queste grandi professioniste e personalità. Tre donne che in modi diversi sono riuscite a farsi largo nel mondo prevalentemente maschile della ristorazione e dell’enogastronomia.

…Ce n’è per tutti i gusti!

 

I corsi attualmente in programmazione sono :

 

Sabato 23 febbraio h 11 – “Food styling e decorazione del piatto” con Roberta Deiana

 

Mercoledì 20 marzo h 19 – “Cheese cake and co.” con Chiara Maci

 

Lunedì 25 marzo h 19 – “Pesce povero… Piatti ricchi” con Viviana Varese

 
Lunedì 8 aprile h 19 – “Cucina regionale: la Campania” con Viviana Varese

 
Giovedì 18 aprile h 19 – “Finger food innovativi” con Chiara Maci

Sabato 23 febbraio h 11 – “Food styling e decorazione del piatto” con Roberta Deiana

Un corso per scoprire come rendere più belli e fascinosi i nostri piatti. Roberta Deiana, food stylist professionista – autrice del libro Food Styling. Trucchi e e segreti per creare piatti straordinari ogni giorno – ci guiderà alla scoperta degli accorgimenti e delle tecniche per creare piatti bellissimi in maniera semplice ed efficace!

 

Mercoledì 20 marzo h 19 – “Cheese cake and co.” con Chiara Maci

Un corso dedicato ai classici dolci golosi americani: cheese cake e non solo. Chiara Maci ci propone questi ricchi dessert a modo suo, con un tocco di genuinità e di creatività, a cui ci ha abituato. Troveremo sia la  cheese cake basic che la versione con zafferano e fichi, ma anche l’altro classico americano, i chocolate brownies, passando per dei pancake alla ricotta e dei cupcake bianchi e al cacao in tre varianti.

 

Lunedì 25 marzo h 19 – “Pesce povero… Piatti ricchi” con Viviana Varese

La solare e genuina chef del rinomato ristorante Alice di Milano, Viviana Varese, guiderà gli ospiti del corso nella realizzazione di “ricette stellari” a base di pesce cosiddetto “povero”. Alici, sarde e sgombro verranno cucinati davanti ai vostri occhi dalle sue mani esperte e trasformati in veri piatti gourmet, con il tocco di creatività che contraddistingue ogni portata firmata da questa grande chef. Alice e le meraviglie del pesce… da Congusto!

 

Lunedì 8 aprile h 19 – “Cucina regionale: la Campania” con Viviana Varese

Non solo pizza e pastiera… La Campania in tavola è molto di più! Un corso dedicato alla territorialità di questa regione verace, attraverso le esperte mani di una chef stellata come Viviana Varese. Chi meglio di lei, campana di origini, potrà accompagnarvi alla scoperta di piatti come pane e patate all’amalfitana, o le melanzane al cioccolato? Ovviamente sempre con il suo tocco di creatività ed estro da chef, che non guasta mai.

 

Giovedì 18 aprile h 19 – “Finger food innovativi” con Chiara Maci

Un corso dedicato interamente al finger food, in compagnia della grande personalità di Chiara Maci! Piatti moderni e stilosi, ma soprattutto insoliti e innovativi, utilizzando in maniera fantasiosa ingredienti semplici e genuini, caratteristica di questa spumeggiante food blogger. Dai miniburger speziati ai tartufini di ricotta dolci e salati, tante idee per questo cibo monoporzione, con un occhio alla presentazione e al design ovviamente!

Congusto è il salotto della “cultura contemporanea culinaria”. La nuova sede milanese del  network  di scuole di cucina più glamour d’Italia è sita nel cuore della città meneghina. Delizie, curiosità e laboratori di gusto  hanno come cornice una location di charme, contraddistinta da un’atmosfera ricercata e toni ovattati.  Il nuovo spazio Congusto di Via Giovan Battista Nazari 3 nasce dalle esigenze di un’azienda in continua crescita, che intende soddisfare le aspettative di un pubblico variegato di appassionati e professionisti offrendo loro il meglio del settore e garantendo un polo formativo dotato di aule e laboratori confortevoli, accoglienti e tecnologicamente attrezzati, senza mai rinunciare a quel tocco di raffinatezza tipica del mondo Congusto.  CONGUSTO MILANO- VIA GIOVAN BATTISTA NAZARI 3, 20129 MILANO-TEL. 02897858 www.congusto.it – info@congusto.it

Un pomeriggio con il biscotto e il vermouth di Prato da tutto esaurito – Ufficio Stampa Comune di Prato

La sala gremita al museo del tessuto_2.JPGUna sala gremita ha assistito ieri pomeriggio all’evento al Museo del Tessuto

Ancora un successo di pubblico per la rassegna dedicata alla cucina vintage del territorio. Un abbraccio della città alle sue tradizioni in tavola che hanno conquistato grandi e piccini

Non c’è due senza tre: grande successo di pubblico ieri per il terzo appuntamento dedicato alla cucina vintage pratese che si è tenuto al Museo del Tessuto, promosso e organizzato dall’Assessorato alle Attività Produttive del Comune di Prato in collaborazione con le associazioni di categoria. Dopo il grande consenso riscosso dai primi due appuntamenti – quello sul sedano alla pratese e quello dedicato alla Pesca di Prato – anche l’evento “Biscotti di Prato e Vermouth Bianco di Prato: i sapori della convivialità” ha visto la sala gremita in ogni ordine di posti. L’omaggio a quello che da più di un secolo è considerato un simbolo della città al pari di un monumento, ovvero quel biscotto con le mandorle fatto con una semplice ricetta a base di farina, uova e mandorle che tutto il mondo conosce e apprezza, si è celebrato alla presenza tra gli altri, dei pasticceri del Consorzio Pasticceri Pratesi e del Consorzio di Valorizzazione del Biscotto di Prato.
 

“Il successo di oggi, come per gli altri appuntamenti – ha sottolineato l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Prato Roberto Caverni – è la dimostrazione di come i pratesi amino la propria città e le proprie tradizioni. Hanno risposto in modo eccellente al nostro invito a celebrare la cucina del territorio, a scoprire come e quanto importante sia conoscerne la storia per comprendere la nostra cultura gastronomica e questo ci da la spinta giusta per continuare sulla strada della valorizzazione delle eccellenze. E’ stata un’esperienza che, visto il successo riscontrato, abbiamo intenzione di riproporre anche in futuro – termina – intanto stiamo preparando un altro gustoso evento, stavolta dedicato al pane di Prato”.

Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Prato Roberto Caverni e della curatrice e conservatrice del Museo del Tessuto Daniela Degl’Innocenti, la storica dell’arte Nadia Bastogi ha mostrato ai presenti alcuni esempi di come il biscotto abbia trovato già secoli fa una sua collocazione anche nella pittura, mentre una breve storia del biscotto è stata raccontata dallo storico esperto di gastronomia del territorio Umberto Mannucci, insignito del titolo onorifico di Cavaliere del Biscotto di Prato per l’impegno profuso nella riscoperta e valorizzazione della tradizione dolciaria pratese.Una parentesi storica che ha fatto da ouverture alla parte più “golosa” dell’incontro, ovvero il racconto di Realmo Cavalieri sul Vinsanto e la presentazione del Vermouth di Prato da parte di Fabio Goti dell’Opificio Alla Gusteria Nunquam – unico produttore a Prato di Vermouth Bianco secondo la ricetta originale del 1750 – prima di passare il microfono alla voce del biscotto di Prato per eccellenza, Elisabetta Pandolfini del Biscottificio Antonio Mattei. Intervallata da momenti di intrattenimento, la serata si è conclusa con il presidente del Consorzio Pasticceri Pratesi e Vice Presidente del Consorzio di Valorizzazione dei Biscotti di Prato Massimo Peruzzi, che ha invitato tutti i presenti all’assaggio di biscotti di Prato e Vermouth, offerti rispettivamente dal Consorzio di Valorizzazione dei Biscotti di Prato e dall’Opificio Alla Gusteria Nunquam.

 

A cura di Marte Comunicazione snc

Ufficio Stampa in collaborazione con Ufficio Stampa Comune di Prato           

Tel 335 6130800 – 320 6434045

Cioccolateria e pralineria con Gianluca Fusto

18 e 19 febbraio 2013

Durante questo corso il docente Gianluca Fusto, tratterà obiettivi e contenuti di base per poter confezionare e realizzare una gamma varia di cioccolatini, oltre a dare una prima infarinatura sui concetti chimico/fisici di base e lo studio degli ingredienti basici per il confezionamento di praline.

OBBIETTIVI:

Imparare ed applicare i principi di base delle miscele per ottenere delle strutture perfette e regolari
Produzioni di varie tipologie di ricette di praline con consistenze diverse (liquide, semiliquide, densa, anidra, fresca e da quadro)
Utilizzo di frutta, spezie all’interno dell’universo della cioccolateria (infusioni a caldo, a freddo, nelle materie grasse con oli essenziali)
Scoprire l’universo della degustazione ed il rispetto di essa
Iniziazione al temperaggio attraverso la ricopertura meccanica

http://www.sgscuola.com/?p=2469

Iscrivetevi! Gianluca Fusto Maurizio Pasticcerialartigiana Pasquale Schettino Il Cioccolato Bar-Pasticceria Gelateria-Cioccolateria Canitto Panna E Cioccolato Pavia Cioccolato Vero Modena Gocce Di Cioccolato Pane E Cioccolata Pasquale Sapia
Lampone, Mandorle eAnice!

Le ricette “A due” di Mayonnaise Kraft, per un San Valentino speciale – Ufficio stampa Kraft

image004.pngFebbraio, si sa, è il mese più romantico dell’anno per via della speciale ricorrenza di San Valentino. Quale occasione migliore per organizzare una cenetta a due con la propria dolce metà?
Mayonnaise Kraft vi presenta qualche romantico suggerimento per cominciare con il giusto “mood” la serata e prendere il vostro partner per la gola…
Ecco quindi i Cuori di sfoglia con carciofi e i Bignè al prosciutto cotto e Mayonnaise, entrambe realizzate con la preziosa complicità di Mayonnaise Kraft che saprà aggiungere quel tocco in più per sedurre ogni palato.
Sono ricette deliziose, ideali non solo per San Valentino ma per qualsiasi pranzo o cena di coppia, per ritagliarsi dei momenti speciali da passare in due e, perché no, anche cucinando insieme divertendosi!

cuore sfoglia nuovo kraft III (1 di 1) (2).jpgCuori di sfoglia con insalata di carciofi

Tempo di preparazione: 30 minuti
Difficoltà: facile
257Kcal a porzione

Ingredienti per 2 persone
75 gr di pasta sfoglia
1 carciofo
20 grammi di Mayonnaise Vaso
1/2 cucchiaino di olio
1/2 uovo per spennellare
limone
 sale e pepe

Preparazione
Ritagliate la pasta sfoglia ricavando due cuori. Spennellate i contorni con acqua fredda e, con i ritagli della pasta avanzata, ricoprite i bordi con dell’altra pasta sfoglia, come a formare un cornicione. Sbattete l’uovo e spennellate i cornicioni dei due cuori. Bucherellate la parte interna con una forchetta. Scaldate il forno a 200 gradi ed infornate per 7 minuti. Lasciate raffreddare la sfoglia mentre preparate l’insalata di carciofi. Pulite il carciofo: togliete il gambo, le punte e le foglie più spesse, ricavando il cuore del carciofo. Tagliate in due e, con un coltellino, togliete la barbetta. Una volta pulito il carciofo, mettetelo in acqua e limone in modo che non annerisca. Tagliate il carciofo a fette sottili, conditelo con olio e Mayonnaise Kraft e farcite i cuori di sfoglia.

bignà crema cotto kraft (1 di 1) (2).jpgBignè al prosciutto cotto e Mayonnaise Kraft

Tempo di preparazione: 1 ora
Difficoltà: media
150Kcal a porzione

Ingredienti per 2 persone
25 gr di burro
50 gr di acqua
40 gr di farina
1 uovo
un pizzico sale
150 gr di prosciutto
60 gr di Mayonnaise Kraft

Preparazione
Mettete sul fuoco l’acqua con il burro. Quando la miscela inizia a bollire, togliete dal fuoco e aggiungete la farina ed il sale. Rimettete sul fuoco e mescolate finché l’impasto non si stacca dalle pareti.  Aggiungete un uovo e mescolate finché non sia perfettamente amalgamato. Ripetete lo stesso con il secondo uovo. Fate intiepidire leggermente e mettete il composto in una sac à poche (o un cucchiaio). Rivestite la teglia con carta da forno e versate delle palline di impasto grandi come una noce. Con il dorso di un cucchiaio bagnato schiacciate leggermente i bignè in modo da togliere l’eventuale punta. Infornate a 200 gradi per 25 minuti. Per il ripieno tritate il prosciutto, mescolatelo con Mayonnaise Kraft e farcite i bignè tagliati a metà.