Penne con salsiccia e pomodoro dello chef Jacopo Matteini alla maniera dell’Officina Ferrucci

penne-salsiccia-pomodoro-seccoPenne con salsiccia e pomodoro dello chef Jacopo Matteini alla maniera dell’Officina Ferrucci

Ricetta per 2 persone
Ingredienti
150 gr di salsiccia
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Pepe nero
50 ml di vino bianco secco
200 gr di passata di pomodoro
Sale qb
200 gr di penne

Preparazione
In una padella mettere un cucchiaio d’olio e far rosolare a fiamma bassa lo scalogno tritato molto finemente.
Quando si sarà uniformemente dorato unire la salsiccia spellata e sgranata, alzare la fiamma e farle prendere colore unendo una macinata di pepe.
Bagnare con il vino e lasciarlo evaporare
Aggiungere il pomodoro
Far cuocere per 30 minuti coperto.
Lessare la pasta in abbondante acqua salata
Mescolare la pasta scolata a fiamma vivace nella padella del condimento per qualche minuto, girando di frequente.
Servire immediatamente

Abbinamento vino: Villa Pillo Merlot San’Adele Toscana IGT 2012

Officina Ferrucci Bar Pasticceria
Piazza Ferrucci/ Via Giampaolo Orsini, 125, Firenze
Telefono:055 687788

Gamberi croccanti al mais su duchesse di Patate all’Origano di Motta San Giovanni

mosaicoMosaico
Gamberi croccanti al mais
su duchesse di Patate all’Origano
di Motta San Giovanni
Involtini Spatola nuda
Bacon Aspromontano e Scamorza Silana
Carpaccio di Spada con zeste
di Limone, Arancia e Bergamotto

Ingredienti per4 persone

8 Mazzancolle del Mediterraneo
2 pz patata Bellina Aspromontana
Farina di Grano Iurmano q.b.
Farina di mais q.b.
Sale e pepe q.b.
Timo fresco q.b.
150 gr di filetti di Spatola
15 gr di Scamorza Silana
8 fette di Bacon Aspromontano
Aglio
Prezzemolo
Rucola
7 vaporiOlio Extravergine d’oliva Aspromontano
4 fette di Pesce Spada tagliato sottile
1Limone di Favazzina
1 Arancia di Villa San Giuseppe
1 Bergamotto di Reggio Calabria
Aceto
Zucchero q.b.

Per i Gamberi croccanti
Lessate le patate e passatele al tritacarne. Lavorate il composto con olio extra vergine di oliva e origano di Motta San Giovanni.
Con un sacco a poche formate in una teglia da forno delle duchesse  ed infornate a 170° per 6 minuti.
Preparate una pastella, passando al setaccio la farina di grano Iurmano di Bova, l’acqua frizzante fino a renderla consistente. Regolate di sale e pepe. Conservate in fresco.
Pulite le mazzancolle prestando attenzione a non rompere il codino e tirate via il filo  intestinale.
Passate nella pastella le mazzancolle e panarle nella farina di mais.
Friggete in olio extravergine d’oliva aspromontano le mazzancolle panate e appoggiatele sulle duchesse con il codino all’insù.
Dopo aver sfilettato la spatola per eliminare la pelle, preparate un condimento all’olio extra vergine di oliva aspromontano aromatizzandolo con aglio e prezzemolo col quale insaporire i filetti di spatola. Ponete al centro di ogni filetto un tocchetto di Scamorza Silana e avvolgete il tutto con il baconaspromontano.
Cucinate in forno preriscaldato a 165° per 5 minuti e servite su un letto di rucola fresca.
Adagiate in un piatto le fette di carpaccio; spremete gli agrumi ed equibratene il sapore. Versate sulle fette di spada il precedente preparato, sale, pepe,prezzemolo e lasciare riposare per 24 ore.

crediti ph Stefano Mileto

Polpo alla piastra su vellutata di fagiolini – Ristorante Acquasalata

Polpo alla piastra su vellutata di fagiolini

Ingredienti
800 gr di Polpo da circa
500 gr fagiolini verdi un mazzo di basilico
olio extra vergine di oliva q.b.

Per il pesto leggero
un mazzetto di basilico
50 g di pinoli
sale qb
olio qb

Procedimento
Cuocete il polpo per 40-50 minuti in acqua non salata.
Bollite i fagiolini in acqua salata per 10-15 minuti, scolateli e raffreddateli in acqua e ghiaccio.
Scolateli, prendetene una parte e frullateli con basilico, sale e olio per ottenetene una crema.
Prendete il polpo, tagliate i tentacoli in 2/3 pezzi, conditeli con olio e sale e cuocete sulla piastra entrambi i lati fino a completa caramellizzazione. Nel frattempo preparate il pesto leggero: nel bicchiere del mixer mettere pinoli, basilico olio e sale e frullate fino ad ottenete una leggera emulsione.

Impiattamento:
Stendete la crema di fagiolini con un tarocco a pettine. Adagiateci i fagiolini rimasti conditi con olio e sale, disponete il polpo sopra i fagiolini e completate con il pesto leggero.

Ristorante Acquasalata
Via Antonio Fratti 62/66
55049 Viareggio (Lu)
Tel. 0584 581991
www.acquasalataristorante.it

Baccalà cotto a vapore,sfaldato, marinato in olio su gambero rosso crudo e chips di patate

foto ricetta BACCALA'Baccalà cotto a vapore,sfaldato, marinato in olio su gambero rosso crudo e chips di patate  Ricetta d’autore  Davide Odore Excutive chef de Il Castello di Guarene nelle Langhe e Roero

Ingredienti per 4 persone
4 Tranci di Baccalà da 60 gr l’uno
100 gr di Baccala
1 Burrata di Bufala
2 Patate
1 Patata per chips
8 Gamberi rossi
Olio Extravergine di oliva
Spicchio d’aglio
Basilico
Pepe
Prezzemolo
Prendete i quattro tranci di baccalà, condirli con olio extravergine e cuoceteli a vapore a 68°c per circa 8 minuti.
Sfaldate i quattro tranci di baccalà e fateli marinare in un emulsione di olio, aglio, basilico e pepe.
Pelate le 2 patate, lessatele e schiacchiatele facendole mantecare con olio extra vergine di oliva.
CHEF DAVIDE ODORE_1Il restante baccalà da 100 gr fatelo cuocere nel latte. A seguire scolatelo, tritatelo ed aggiungetelo alle patate mantecate fino a creare una purea…
Pelate la patata per le chip. Tagliatela finemente e friggete in olio.

Decorazione del piatto
Adagiate su ogni piatto piano una cucchiaiata di burrata di bufala e due gamberi marinati in olio al prezzemolo.
Disponetee 3 cucchiaiate di purea di baccalà tritato con patate lessate mantecati in olio, intorno disponete i gamberi rossi crudi attorno e le falde dei quattro baccalá cotti a vapore.
Decorate con le chips di patate.

Crediti photo by Sara Biondi NewsEventiComo PR

Davide Odore, classe 1982, chef piemontese molto apprezzato.
Chef patrone del rinomato ristorante IO E LUNA a Guarene. Da un mese guida la cucina del prestigioso Castello di Guarene, un Luxury Spa Hotel a Guarene, nelle Langhe e Roero.
Il suo ristorante IO E LUNA è stato premiato come miglior ristorante 2013 sulla guida Critica e Golosa di Paolo Massobrio e presente sulle più importanti guide italiane.
Davide Odore è stato nominato “Miglior Chef emergente del 2013“.

Cubo di provola dolce croccante “Panata, dorata e informata”in spiedino di perle di mela infuse alla riduzione al Lambrusco e pepe jamaica con gelato di bucce Kanzi®.Chef Simone Rugiati

Kanzi_SpiedinoCubo di provola dolce croccante “Panata, dorata e informata”in spiedino di perle di mela infuse alla riduzione al Lambrusco e pepe jamaica con gelato di bucce Kanzi®.Chef Simone Rugiati

Ingredienti (20 crocchette)
3 mele Kanzi®
5 fette spesse 1 cm di provola dolce
4 uova
100 gr circa di farina
200 gr di panko
1/2 l di Lambrusco
1 cucchiaio raso di zucchero
Pepe jamaica
Sale
Olio evo

Per la salsa:
40 gr di zucchero bianco
1 cucchiaio raso di cannella
250 ml di acqua

Preparazione

Tagliate la provola a fette e poi a quadrati; passateli nella farina, uova sbattute,farina,uova e panko. Mettete a bollire 500 ml di Lambrusco con un cucchiaio raso di zucchero e una bacca di pepe jamaica, fate ridurre a fuoco basso fino a 1/5. Ricavate delle perle di mela Kanzi® con uno scavino e passatele nella riduzione di Lambrusco, formate gli spiedini alternando le perle con i cubi fritti e se necessario finiti al forno.
A piacere completate con una salsa ottenuta riducendo gli scarti delle mele compresi di bucce con odori a piacere, frullata e passata (a freddo si addenserà grazie alla pectina contenuta naturalmente).

Ufficio stampa Kanzi Italia

Rotoli di Grano Saraceno, con Pesce Spada di Bagnara, Melanzana fritta e Gambero del Mediterraneo

Rotoli di Grano Saraceno,con Pesce Spada, Melanzana fritta e Gambero del MediterraneoRotoli di Grano Saraceno, con Pesce Spada di Bagnara, Melanzana fritta e Gambero del Mediterraneo
Ricetta Dello chef Filippo Cogliandro
Ingredienti per 6 persone
480 gr Pesce Spada di Bagnara
6 Gamberoni del Mediterraneo
300 gr gambero rosso dello Ionio
300 gr melanzana viola a cubetti regolari
480 gr pasta fresca in sfoglia
30 gr cipolla rossa di Tropea
80 ml vino Bianco Greco Calabrese
Sale, pepe e Olio Extravergine di olive Aspromontane q.b.

Preparazione
Rosolate la cipolla di Tropea tritata in olio evo, aggiungete il pesce spada di Bagnara tagliato a cubetti ed i gamberi rossi a dadini, sfumate con il Greco calabrese, aggiungete i gamberoni sgusciati ed a cottura ultimata aggiungete i cubetti di Melanzana viola fritti in olio evo.
Regolate di sale e pepe.
In abbondante acqua leggermente salata cuocete le sfoglie di pasta fresca, stendetele e arrotolatele con una parte del condimento di pesce spada.
Posizionate i rotoli in un piatto caldo e versate sopra il condimento rimasto. Posizionate il Gamberone e servite con un filo di Olio Extravergine d’oliva Aspromontano.

Cristina

Involtini di Spatola nuda, Bacon Aspromontano e Caciocavallo di Ciminà La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro che

Involtini di Spatola nuda, Bacon Aspromontano e Caciocavallo di Ciminà foto 7Involtini di Spatola nuda, Bacon Aspromontano e Caciocavallo di Ciminà La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef
Ingredienti per 6 persone
1 Spatola da kg 1,5
200 gr di Caciocavallo di Ciminà
18 fette di Bacon Aspromontano
Pangrattato
Aglio
Prezzemolo
Rucola
Olio Extravergine d’oliva Aspromontano
Sale q.b.
Preparazione
Dopo aver tranciato la spatola a pezzi di 12-13 cm sfilettare per eliminare la lisca e la pelle, ricavandone i filetti. Preparate un trito di pangrattato secco aromatizzandolo con aglio e prezzemolo col quale andrete ad insaporire i filetti di spatola. Ponete al centro di ogni filetto un tocchetto di Caciocavallo di Ciminà e avvolgete il tutto con il Bacon Aspromontano.
Cucinate in forno preriscaldato a 180° per 5 minuti e servite su un letto di rucola fresca.

Seppie marinate al profumo di Bergamotto Mela Verde di Bova, tempura di Mazzancolla Mediterranea al Mais su mousse di Frescolatte Podolico

okSeppie marinate al profumo di Bergamotto fotoSeppie marinate al profumo di Bergamotto Mela Verde di Bova, tempura di Mazzancolla Mediterranea al Mais su mousse di Frescolatte Podolico
La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef
Ingredienti per 6 persone
3 Seppie da 150 gr
18 Mazzancolle Mediterraneo
3 Mela verde di Bova
Condimento di Olio extravergine d’Oliva e Bergamotto Reggino Kouvala
200 ml di acqua frizzante
Farina di Grano Iurmano q.b.
Farina di mais q.b.
Sale e pepe q.b.
400 gr di Frescolatte Podolico
Timo fresco q.b.
Preparazione
Lavorate il Frescolatte Podolico con le foglioline di Timo fresco, conservate in frigorifero.
Preparate una pastella, passando al setaccio la farina di Grano Iurmano di Bova,  dell’acqua
frizzante fino a renderla consistente. Regolate di sale e pepe. Conservate in fresco.
Pulite le seppie ed eliminate il velo che le ricopre; tagliatele a julienne molto sottili e marinatele con un filo di Condimento di Olio extravergine d’Oliva e Bergamotto Reggino
Kouvala, un pizzico di sale ed una macinata di pepe. Ricavate dalla Mela verde di Bova 18 dischi sottili ed arrotondateli con un coppa pasta di Ø 7-8 cm; con le altre mele, ricavate dei dischi più spessi e realizzate una brunoise, aggiungetela alle seppie, regolate di sale e completate con l’olio.
Pulite le Mazzancolle prestando attenzione a non rompere il codino e tirate via il filo intestinale
Passate nella pastella i gamberi e panateli nella farina di mais.

Composizione del piatto
Ponete al centro del piatto il coppa pasta, inserite dentro una prima fetta di Mela arrotondata, una parte del composto di Seppie e Mela, un altro disco di Mela, ancora dell’altro composto e chiudete con il terzo disco di Mela. Una leggera pressione con le dita compatterà il vostro preparato.
Con un sacco a poche formate nel piatto tre corone a triangolo con il Frescolatte Podolico
aromatizzato al Timo. Friggete in olio Extravergine d’Oliva Aspromontano le Mazzancolle
panate e poneteli sulle corone con il codino all’insù.

Ossobuco in umido chef Alberto Bernardoni

Ossobuco in umido di Alberto Bernardoni

A tavola di Alberto Bernardoni al TUMITURBI quando si ha voglia di una ricetta fiorentina….
La ricetta dell’ossobuco in umido è semplice e gustosa. Il piatto è ideale da portare in tavola quando fuori fa freddo e si ha voglia di qualcosa di caldo e saporito. L’ossobuco è una carne molto utilizzata nella cucina milanese, dove viene servito anche come accompagno al risotto allo zafferano.
Ingredienti
550 gr. ossibuchi di manzo
2 cucchiai di soffritto misto a cubetti (sedano, carota e cipolla)
Farina bianca q.b.
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 bicchiere di acqua freddo
2 foglie di alloro
1 spicchio di aglio
Sale q.b.
Pepe q.b.
4 cucchiai di olio extra vergine
1 bicchiere di vino bianco secco
Preparazione:
Lavare ed asciugare la carne, tagliare con le forbici in alcuni punti la pellicina nervosa esterna degli ossibuchi in modo che durante la cottura non si arriccino. Quindi passarli bene nella farina bianca da entrambi i lati. Versare l’olio extravergine di oliva nella pentola a pressione e lasciarlo scaldare leggermente. Aggiungere, poi, lo spicchio d’aglio e il misto per soffritti e lasciarlo appassire per un paio di minuti. A questo punto unire la carne e farla insaporire e colorire da entrambi i lati, mantenendo la fiamma medio bassa. Condire con il sale e il pepe, aggiungere le foglie di alloro e il prezzemolo tritato. Infine bagnare con il vino bianco secco e lasciare insaporire da entrambi i lati girando la carne. Versare il bicchiere di acqua fredda, chiudere la pentola ed alzare la fiamma. Quando la pentola sibila, abbassare la fiamma e calcolare 30 minuti di cottura. Al termine della cottura, spegnere il fuoco e far sfiatare la pentola in modo da far uscire tutto il vapore. Trasferire gli ossibuchi sul piatto di portata e coprirli con il loro fondo di cottura.

TUMITURBI
A Firenze le nuove emozioni di Alberto Bernardoni
In effetti, Alberto Bernardoni, dovunque vada e si metta ai fornelli, suscita curiosità e la gente capisce il suo vero talento, sia in Italia che negli Usa, dovunque Alberto fa fare alle persone un vero e proprio viaggio tra vini e sapori del territorio toscano, i sapori provenienti dalla nostra bella Italia.
I suoi piatti racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, così come l’aroma della terra e l’effervescenza delle acque, sia lacustri che marine. Il tutto unito ed esaltato dall’ormai capacità e sicurezza tecnica, al fine far fare al palato un percorso gustativo dovuto all’eccellenza. Ogni sua portata, ogni piatto, ogni fantasia culinaria rappresenta, quindi, un piccolo capolavoro, perché si tratta di talento, o arte, quella di Bernardoni, vagabondo di lusso, per lui è adatta la canzone di Gianna Nannini, “Ragazzo ……non pianti mai bandiera” , sempre in giro per il mondo, pieno di riconoscimenti ricevuti nel corso della sua lunga carriera.
Infatti, parte da Firenze, ragazzo, a partire dagli anni ’80, quando giovanissimo si è trovato con tutta la sua famiglia alla guida di un ristorante considerato tra i tre migliori di Firenze, Ganino, dove ha letteralmente fatto scuola, proponendo una visione avanguardistica, tanto nella preparazione quanto nella presentazione dei suoi piatti, inserendosi così tra la schiera di coraggiosi innovatori che ha aperto le porte alla concezione di cucina come arte, e tutto, su tavole francescane, carta gialla, piatti contadini e tanta simpatia!!!!!
Sempre in Toscana, la sua terra d’origine, gestisce poi “Il Bambino”, il “Parione”, il “Moscacieca”, inaugura “il Francescano”, dove ha continuato per anni a stupire con le sue sperimentazioni, abbinando l’innovazione e la fantasia con i grandi classici della cucina nostrana, con una particolare attenzione verso la selezione delle materie prime, i prodotti e gli ingredienti tipici del suo territorio.
Da circa sei mesi il grande passo, nella strada più amata dai fiorentini, Via dei Georgofili, zona Via Por Santa Maria, Uffizi, inaugura, con il valido aiuto della compagna Carlotta e la sua mamma Stefania (la sua quasi suocera) apre “TuMiTurbi”, enoteca con cucina, tutta un armonia di colore e sapori, pomodori e trecce d’aglio attaccate ai ferri, ceste di funghi, fiori, salse e marmellate, una corte piena di fiori, piante e candele, che si fa portavoce di un genere di cucina che definisce del territorio, ossia focalizzata sul prodotto fiorentino e toscano ,e sicuramente vincente su ogni genere di contaminazione o moda internazionale.
Un piatto, secondo Bernardoni, deve quindi suscitare emozioni, mangiandolo: i suoi piatti racchiudono infatti il sole del Mediterraneo, l’aroma della terra e i profumi dei suoi prodotti, ogni sua portata rappresenta, quindi, un piccolo capolavoro.
L’INTERVISTA AD ALBERTO BERNARDONI:
Come hai iniziato a fare lo chef? Diciamo a fare il Ristoratore
Io mi sono fatto da solo. Ho cominciato giovanissimo, con tutta la famiglia, da Ganino, in quei giorni il locale più IN di firenze, venivano tutti, i giocatori della Fiore, Giancarlo Antognoni, i più importanti imprenditori di firenze, Prato, Santa Croce, amici indimenticabili che, molti, non ci sono più…..ho abituato il cliente vip a mangiare sulla tavola senza tovaglia, sulla carta gialla, fette alte 3 dita di mortadella, tartufi a kili…….e da Ganino è iniziato il mio primo viaggio. E poi, volendo realizzare un sogno, non mi sono mai più fermato.

Quali ‘ingredienti’ ti hanno permesso di farcela?
Dedizione, sacrifico, sregolatezza, passione, emotività. Ma non sono ancora all’apice, io, nel mio lavoro, metto il cuore, la mente e la creatività.

Qual è la caratteristica principale del tuo carattere?

La  passione e la cura in quello che faccio.

Il  tuo piatto preferito?

Lascio dirlo agli altri, ma, dato che sono fiorentino, tutti i piatti tipici, la pappa al pomodoro, la ribollita, il peposo, gli ossi buchi, il tiramisù….
l’ingrediente che usi di più in cucina?

Tutti quelli che trovo la mattina quando vado ai mercati a fare la spesa, sono loro che determinano la mia cucina!

Quando non sei ai fornelli qual è la tua attività preferita?
Stare a casa con la mia Carlotta e poi, in ferie, viaggiare e conoscere altri paesi, altre cucine, altre usanze.

Il tuo rapporto con l’arte e la tua forma d’arte preferita?

Ho la fortuna di avere una amica particolare, l’artista fiorentina Elisabetta Rogai, l’artista che ha inventato EnoArte, dipingere con il vino, che quest’anno è stata prescelta, a livello internazionale, dalla giunta Comunale di Siena per dipingere, anche con il vino del territorio senese, il Drappellone dell’Assunta del Palio di Siena. Mi ha promesso una sua opera dipinta al vino che farà bella mostra a Tu Mi Turbi.

Se fossi un quadro o un’opera d’arte quale saresti?

Una natura morta di Arcimboldo
Se fossi un film…?

Colazione da Tiffany con l’indimenticabile Audrey Kepburn
Tu fossi una canzone?
La vita è bella, dal film di Benigni
Qual è lo chef che ammiri di più?
Siro Maccioni, un vanto dell’Italia
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Che “Tu Mi Turbi”, la mia ultima creatura, come l’abbiamo chiamata, enoteca con cucina, sia finalmente il mio punto di arrivo e di partenza insieme a Carlotta e Stefania
Hai mai usato la cucina come arma di seduzione?
Sicuramente, la cucina è un discorso aperto fra il cliente e me, è convincere, sedurre, fare compagnia, dare ricordi, emozioni, è seduzione!
Il tuo motto?
Come diceva Rossella O’Hara, domani è un altro giorno…..

Uffico stampa: Cristina Vannuzzi
Tumiturbi
Ristorante/bar
Trattoria

Via Lambertesca 22 r
50123 Florence Via Lambertesca 22 r
Tel: 055219162

 

Rotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero Mediterraneo e fritto di Melanzana La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef

okRotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero_Mediterraneo e fritto di Melanzana (2)Rotoli di Pasta fresca, Pesce Spada di Bagnara, Gambero Mediterraneo e fritto di Melanzana La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef
Ingredienti per 6 persone
480 gr Pesce Spada di Bagnara
6 Gamberoni del Mediterraneo
300 gr gambero rosso dello Ionio
300 gr melanzana viola a cubetti regolari
480 gr pasta fresca in sfoglia
30 gr cipolla rossa di Tropea
80 ml vino Bianco Greco Calabrese
Sale, pepe e Olio Extravergine di olive Aspromontane q.b.

Preparazione
Rosolate la cipolla di Tropea tritata in olio evo, aggiungete il pesce spada di
Bagnara tagliato a cubetti ed i gamberi rossi a dadini, sfumate con il Greco
calabrese, aggiungete i gamberoni sgusciati ed a cottura ultimata aggiungete i
cubetti di Melanzana viola fritti in olio evo.
Regolate di sale e pepe.
In abbondante acqua leggermente salata cuocete le sfoglie di pasta fresca,
stendetele e arrotolatele con una parte del condimento di pesce spada.
Posizionate i rotoli in un piatto caldo e versate sopra il condimento rimasto.
Posizionate il Gamberone e servite con un filo di Olio Extravergine d’oliva
Aspromontano

Apple Martini Gelee con astice marinato, insalata di mela Kanzi® e schiuma di limone kaffir Chef Simone Rugiati

Kanzi_AppleMartiniApple Martini Gelee con astice marinato, insalata di mela Kanzi® e schiuma di limone kaffir Chef Simone Rugiati

Ingredienti (4 persone):
2 mele Kanzi®
1 astice
1 gr agar agar
1 dl latte di mandorle
1 grattata limoni kaffir
1 cucchiano di lecitina di soia
1 lime
1 arancia
1 stecca lemon grass
olio evo
Sale

Preparazione:
Preparate la Apple Martini a proprio gusto con l’utilizzo del succo a freddo delle mele Kanzi®. Aggiungete al succo l’agar agar sciolta in un po’ di acqua, mettete nelle coppe Martini, coprite con pellicola e fate raffreddare in frigorifero fino a che si indurisce. Cuocete gli astici a vapore per 7/8 min circa, estrarre la polpa e lasciatela in infusione in olio aromatizzato con scorza di lime, arance e lemon grass tenendolo tiepido. Per preparare la schiuma di limoni kaffir intiepidite il latte di mandorle, aggiungete i limoni grattugiati, la lecitina di soia e frullare utilizzando un frullatore a immersione. Ponete un medaglione di astice sulla gelatina, finire con julienne di mela Kanzi® condita con poco olio di marinatura dell’astice e coprite con la schiuma al kaffir.

Ufficio stampa Kanzi Italia
c/o Fruitecom srl

Carnaroli di Sibari con Pescatrice, brunoise di zucchine, crema di Zucca gialla eTartufo silano. Ricetta d’autore di Filippo Cogliandro

Carnaroli_di_Sibari_con_Pescatrice ridotta

Carnaroli di Sibari con Pescatrice, brunoise di zucchine, crema di Zucca gialla eTartufo  silano. Ricetta d’autore di Filippo Cogliandro

Ingredienti per 4 persone
320 gr Riso Carnaroli di Sibari
600 gr coda di Pescatrice
150 gr Zucchina
200 gr Zucca  gialla
20gr Tartufo silano
1 Cipolla dorata
Olio Evo cultivar geracese Capogreco
Sale e pepe qb

Preparazione
Per la crema di zucca gialla
Rosolate la cipolla dorata con un filo di olio evo ed aggiungete la zucca gialla cubettata, cuocete fino alla sua completa cottura e regolate di sale e pepe. Passate il preparato al mixer e rendetela consistente al punto di poterla lavorare con un sac a poche.
Preparate una brunoise di zucchina e dopo averla leggermente brunata in padella con olio  evo, aggiungete una parte della cipolla precedentemente tritata.
Dopo aver cubettato la coda di pescatrice ad uno spessore di mezzo centimetro versatela  nella padella, regolate di sale e pepe e tostate il riso.
Aggiungete il brodo di pescatrice  precedentemente preparato fino al completamento della cottura. Mantecate con olio evo.
Composizione del piatto
Distribuite in parti uguali il risotto preparato dando la forma desiderata, create
sopra di esso una spirale con la crema di zucca gialla e distribuite sopra il tartufo a lamelle.
Completate il  piatto con un filo di olio evo geracese
“Crediti Ph. Stefano Mileto”
Abbinamento cibo/vino di Francesco Rando, sommelier e direttore di sala de L’A Accademia di Reggio Calabria

Abbiniamo un Pecorello o Greco di Rogliano, vitigno a bacca bianca autoctono che da vini molto profumati e morbidi. In purezza ricorda i fiori di campo, la mela verde, e ovviamente gli agrumi.
In bocca ha un attacco fresco, sapido e persistente. La vicinanza del mare e della brezza marina aggiungono una nota salmastra. Si contrappone alla tendenza dolce del riso bilanciando il rimanente gusto del piatto. (BARONE’- CANTINA MAGNA GRECIA- Spezzano della Sila (CS)

 

La seduzione in cucina con la melaKanzi® e Simone Rugiati

Kanzi_MillefoglieLa seduzione in cucina con la melaKanzi® e Simone Rugiati
Le ricette dello chef per sedurre la vita: il goloso frutto coltivato nel cuore dell’Alto Adige si sposa con astice, salmone e provola dolce

Bolzano, 19 maggio 2016 – Apple Martini con astice, millefoglie con tartare di salmone e guacamole, spiedini di mela e cubetti di provola: la seduzione in cucina con la mela Kanzi® ha tante facce. Le ha esplorate Simone Rugiati, affascinante chef noto grazie a trasmissioni come La prova del cuoco e Cuochi e fiamme che ha condotto un appassionante showcooking dedicato ai vincitori del concorso “Seduci la vita e vinci con Kanzi®”.

La mela nata da un incrocio tra le varietà classiche Gala e Braeburn e commercializzata in Italia dai Consorzi altoatesini VOG e VI.P, ha saputo conquistare lo chef grazie alle sue caratteristiche: “Kanzi è una mela perfetta per cucinare – ha commentato Rugiati – grazie al suo bilanciamento tra dolcezza e acidità, che si accompagna a una polpa soda e croccante, in grado di dare struttura ai piatti. Per questo, io la trovo particolarmente adatta per insalate, antipasti e finger food. L’altra caratteristica che mi ha sorpreso è la sua succosità, sarebbe perfetta nei bar e nei locali che offrono centrifugati di frutta”.

E allora spazio alle ricette: tre deliziose portate che rappresentano in pieno il motto “Seduce Life!”, l’invito di Kanzi® a vivere la vita con energia positiva e trasformare ogni possibile occasione in un momento di puro piacere.

Kanzi_AppleMartiniAPPLE MARTINI GELEE
con astice marinato, insalata di mela Kanzi® e schiuma di limone kaffir.

Ingredienti (4 persone):
2 mele Kanzi®
1 astice
1 gr agar agar
1 dl latte di mandorle
1 grattata limoni kaffir
1 cucchiano di lecitina di soia
1 lime
1 arancia
1 stecca lemon grass
olio evo
Sale

Preparazione:
Preparare la Apple Martini a proprio gusto con l’utilizzo del succo a freddo delle mele Kanzi®. Aggiungere al succo l’agar agar sciolta in un po’ di acqua, mettere nelle coppe Martini, coprire con pellicola e far raffreddare in frigorifero fino a che si indurisce. Cuocere gli astici a vapore per 7/8 min circa, estrarre la polpa e lasciarla in infusione in olio aromatizzato con scorza di lime, arance e lemon grass tenendolo tiepido. Per preparare la schiuma di limoni kaffir intiepidire il latte di mandorle, aggiungere i limoni grattugiati, la Kanzi_Spiedinolecitina di soia e frullare utilizzando un frullatore a immersione. Porre un medaglione di astice sulla gelatina, finire con julienne di mela Kanzi® condita con poco olio di marinatura dell’astice e coprire con la schiuma al kaffir.

MILLEFOGLIE DI MELA KANZI®
con tartare di salmone, insalata croccante, guacamole e yogurt.

Ingredienti (4 persone):
2 mele Kanzi®
200 gr filetto di salmone
1/4 di cespo di Insalata iceberg
1/2 avocado maturo
1 lime
1 pomodoro ramato rosso
80 gr yogurt magro
Olio evo
Sale
Pepe

Preparazione:
Tagliare il salmone a coltello a cubetti piccoli, condire con sale, pepe e succo di mela Kanzi®. Tagliare l’insalata iceberg finemente, unire dei cubetti di mela Kanzi® quindi condirla con un pizzico di sale e un goccio di olio evo. Preparare la guacamole pelando gli avocadi maturi, schiacciarli con una forchetta, condirli con sale, pepe e succo di lime, tabasco verde e cioncassé di pomodoro rosso. Aggiungere allo yogurt un pizzico di sale e un goccio di olio evo, tagliare le mele con la affettatrice a fette sottili e formare la millefoglie alternando gli strati con la mela Kanzi®, salmone, insalata, guacamole e yogurt.

CUBO DI PROVOLA DOLCE CROCCANTE “PANATA, DORATA E INFORNATA”
in spiedino di perle di mela infuse alla riduzione al Lambrusco e pepe jamaica con gelato di bucce Kanzi®.

Ingredienti (20 crocchette)
3 mele Kanzi®
5 fette spesse 1 cm di provola dolce
4 uova
100 gr circa di farina
200 gr di panko
1/2 l di Lambrusco
1 cucchiaio raso di zucchero
Pepe jamaica
Sale
Olio evo

Per la salsa:
40 gr di zucchero bianco
1 cucchiaio raso di cannella
250 ml di acqua

Tagliare la provola a fette e poi a quadrati; passarli nella farina, uova sbattute,farina,uova e panko. Mettere a bollire 500 ml di Lambrusco con un cucchiaio raso di zucchero e una bacca di pepe jamaica, far ridurre a fuoco basso fino a 1/5. Ricavare delle perle di mela Kanzi® con uno scavino e passarle nella riduzione di Lambrusco, formare gli spiedini alternando le perle con i cubi fritti e se necessario finiti al forno.
A piacere completare con una salsa ottenuta riducendo gli scarti delle mele compresi di bucce con odori a piacere, frullata e passata (a freddo si addenserà grazie alla pectina contenuta naturalmente).

Ufficio stampa Kanzi Italia
c/o Fruitecom srl

Scaloppa di Pesce San Pietro con cipolla rossa di Tropea al greco calabrese dello Chef Filippo Cogliandro

Scaloppa di Pesce San Pietro con cipolla rossa di Tropea al greco calabrese dello Chef Filippo Cogliandro

Difficoltà : media
Ingredienti per 4 persone
kg 1,2 per 4 filetti spinati e spellati di orata dello Ionio
4 code di gamberi rossi
cipolla rossa di Tropea
farina bianca
1 bicchiero di Greco Bianco secco
Olio extravergine d’oliva Aspromontano
Sale
Pepe
Preparazione
Panate leggermente i filetti di Orata nella farina.
In una padella antiaderente versate l’olio extravergine e la cipolla rossa di Tropea tagliata a julienne.
Dopo aver rosolato la cipolla ponete nella padella i filetti di orata ed i gamberoni e regolate di sale e pepe. Sfumate con il vino greco e cucinate per pochi minuti a fuoco basso.
Posizionate nel piatto i filetti ed adagiate sopra la coda di gambero. Completate il piatto con i sughi di cottura ed un filo di olio extravergine.

Abbiniamo un Pecorello o Greco di Rogliano, vitigno a bacca bianca autoctono che da vini molto profumati e morbidi. In purezza ricorda i fiori di campo, la mela verde, e ovviamente gli agrumi.

In bocca ha un attacco fresco, sapido e persistente. La vicinanza del mare e della brezza marina aggiungono una nota salmastra. Si contrappone alla tendenza dolce del Pesce San Pietro, bilanciando il rimanente gusto del piatto. (BARONE’- CANTINA MAGNA GRECIA- Spezzano della Sila (CS)

Scaloppa di Pesce San Pietro, Cipolla Rossa di Tropea, Gamberone Mediterraneo e Greco Calabrese La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef

3okScaloppa di Pesce San Pietro, cipolla rossa di Tropea,_Gamberone Mediterraneo e Greco calabrese fotoScaloppa di Pesce San Pietro, Cipolla Rossa di Tropea, Gamberone Mediterraneo e Greco Calabrese La Cena della Legalità a Pescara di Filippo Cogliandro chef
Ingredienti per 4 persone
4 filetti di Pesce San Pietro
4 Gamberoni Mediterraneo
1 cipolla rossa di Tropea
1 bicchiere di Greco Calabrese
farina iurmana
Olio extravergine Aspromontano
Sale
Pepe
Preparazione
Panate leggermente i filetti di San Pietro con la farina iurmana. In una padella antiaderente versate l’olio extravergine e la cipolla rossa di Tropea tagliata a rondelle. Adagiate su di essa i filetti di pesce ed i gamberoni e regolate di sale e pepe. Sfumate con il vino greco e cucinate per pochi minuti a fuoco basso.
Posizionate nel piatto i filetti ed adagiate sopra la coda di gamberone. Completate il piatto con i sughi di cottura ed un filo di olio extravergine

Ossobuco in umido Trattoria da Bule

Al Bargino, a tavola di BULE quando si ha voglia di una ricetta fiorentina….
La ricetta dell’ossobuco in umido è semplice e gustosa. Il piatto è ideale da portare in tavola quando fuori fa freddo e si ha voglia di qualcosa di caldo e saporito. L’ossobuco è una carne molto utilizzata nella cucina milanese, dove viene servito anche come accompagno al risotto allo zafferano.
Ingredienti
550 gr. ossibuchi di manzo
2 cucchiai di soffritto misto a cubetti (sedano, carota e cipolla)
Farina bianca q.b.
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 bicchiere di acqua freddo
2 foglie di alloro
1 spicchio di aglio
Sale q.b.
Pepe q.b.
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 bicchiere di vino bianco secco
Preparazione:
Lavare ed asciugare la carne, tagliare con le forbici in alcuni punti la pellicina nervosa esterna degli ossibuchi in modo che durante la cottura non si arriccino. Quindi passarli bene nella farina bianca da entrambi i lati. Versare l’olio extravergine di oliva nella pentola a pressione e lasciarlo scaldare leggermente. Aggiungere, poi, lo spicchio d’aglio e il misto per soffritti e lasciarlo appassire per un paio di minuti. A questo punto unire la carne e farla insaporire e colorire da entrambi i lati, mantenendo la fiamma medio bassa. Condire con il sale e il pepe, aggiungere le foglie di alloro e il prezzemolo tritato. Infine bagnare con il vino bianco secco e lasciare insaporire da entrambi i lati girando la carne. Versare il bicchiere di acqua fredda, chiudere la pentola ed alzare la fiamma. Quando la pentola sibila, abbassare la fiamma e calcolare 30 minuti di cottura. Al termine della cottura, spegnere il fuoco e far sfiatare la pentola in modo da far uscire tutto il vapore. Trasferire gli ossibuchi sul piatto di portata e coprirli con il loro fondo di cottura.
Trattoria DA BULE
Bargino – Firenze

Scaloppa di Orata con cipolla rossa di Tropea al greco calabrese chef Cogliandro Filippo de L’Accademia Ristorante Gourmet

Scaloppa di Orata con cipolla rossa di tropea al greco calabresScaloppa di Orata con cipolla rossa di Tropea al greco calabrese chef Cogliandro Filippo de L’Accademia Ristorante Gourmet

Ingredienti
kg 1,2 per 4 filetti spinati e spellati di orata
4 code di gamberoni
cipolla rossa di Tropea
farina bianca
vino bianco
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe

Preparazione
Panate leggermente i filetti di Orata nella farina.
In una padella antiaderente versate l’olio extravergine e la cipolla rossa di Tropea tagliata a julienne.
Dopo aver rosolato la cipolla ponete nella padella i filetti di orata ed i gamberoni e regolate di sale e pepe. Sfumate con il vino greco e cucinate per pochi minuti a fuoco basso.
Posizionate nel piatto i filetti ed adagiate sopra la coda di gamberone. Completate il piatto con i sughi di cottura ed un filo di olio extravergine.

L’Accademia Ristorante Gourmet di Cogliandro Filipp
Lungomare Cicerone – Lazzaro,
Motta San Giovanni (RC)
tel.: 0965714132

Inviata da Cristina

Scaloppa di Orata con cipolla rossa di Tropea al greco calabrese Ricetta d’autore di Filippo Cogliandro

Scaloppa di Orata con cipolla rossa di tropea al greco calabres

Scaloppa di Orata con cipolla rossa di Tropea al greco calabreseRicetta d’autore di Filippo Cogliandro

Ingredienti
kg 1,2 per 4 filetti spinati e spellati di orata
4 code di gamberoni
cipolla rossa di Tropea
farina bianca
vino bianco
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe

Preparazione
Panate leggermente i filetti di Orata nella farina.
In una padella antiaderente versate l’olio extravergine e la cipolla rossa di Tropea tagliata a julienne.
Dopo aver rosolato la cipolla ponete nella padella i filetti di orata ed i gamberoni e regolate di sale e pepe. Sfumate con il vino greco e cucinate per pochi minuti a fuoco basso.
Posizionate nel piatto i filetti ed adagiate sopra la coda di gamberone. Completate il piatto con i sughi di cottura ed un filo di olio extravergine.

Filippo Cogliandro chef
L’Accademia Gourmet
Via Largo Cristoforo Colombo 6
89125 Reggio Calabria

 

 

Da Bule Ricetta d’autore ll Peposo….nato all’Impruneta dai tempi del Brunelleschi …..alle nostre tavole

Da Bule Ricetta d’autore ll Peposo….nato all’Impruneta dai tempi del Brunelleschi …..alle nostre tavole

L’Impruneta, paesino tra Firenze e Siena, accanto a San Casciano e al Bargino, pieno di luce, di olivi e di verde, è famoso per la produzione del cotto, una terracotta toscana, rossiccia, famosa in tutto il mondo, cha ha lastricato mille e mille palazzi, chiese, piazzali; in questo luogo dalla terra rossa è legata la nascita di un piatto della tradizione toscana: il peposo

Il peposo è un piatto a base di carne, cotta …in forno a fuoco moderato (proprio come si fa per la terracotta) con pochi condimenti ed un quantitativo a dir poco generoso di pepe, da cui deriva il nome. Il peposo è, quindi, la tipica esemplificazione della cucina toscana: ingredienti ottimi, cotture semplici, condimenti giusti per esaltare e non coprire il gusto di questa cucina che potrebbe sembrare essenziale ma che invece è ricca e ricercata nella scelta delle materie prime e nel totale rispetto della loro natura nel cucinarli
Ma anche la terracotta ha avuto un ruolo nella creazione di questo semplice e gustosissimo piatto; infatti, sono stati proprio i fornacini (gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci) che hanno creato il peposo: in un angolo della fornace, là dove non avrebbe dato fastidio al loro lavoro, mettevano un tegame di coccio con tutti gli ingredienti affogati nel vino; dopo circa cinque ore il piatto era pronto.
Ma la creazione di questo piatto è legata, tra la storia e la leggenda, anche alla costruzione della cupola della Cattedrale di Santa Maria in Fiore, il Duomo di Firenze: si narra infatti che, al tempo del Brunelleschi, i fornacini addetti alla cottura dei mattoni facessero largo uso di questa pietanza.
Evidentemente il pasto, il pepe ed il vino contribuirono ad ottimizzare il lavoro degli operai esaltando la bellezza dell’opera del Brunelleschi…

Il piatto, come già sottolineato, è semplice, il gusto è fortissimo. Gli ingredienti pochissimi e del territorio, scelti con cura: la carne è del muscolo, normalmente utilizzato per lo spezzatino, meglio se spezzatino di chianina; il vino è quello del territorio, un Chianti che con la sua struttura supporta ed esalta la carne che, cuocendo immersa nel vino, ne assorbe l’aroma e diviene morbida, mentre il vino al contempo smorza il gusto forte della carne. Aglio, pepe e aromi, a completare, devono ovviamente essere di qualità

La chianina non ha bisogno di grandi presentazioni: si tratta di un bovino di taglia molto grande tipico della Val di Chiana che dà carni ottime, molto magre e saporite (è la razza da cui si ricava il taglio della bistecca alla fiorentina).

Infine il Chianti, il vino che più rappresenta la Toscana.
Il Chianti D.O.C.G. è prodotto nei territori delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, territori che si presentano con caratteristiche colline a grandi terrazze con vallate attraversate da fiumi, quindi un prodotto del territorio che sposa bene il peposo non solo durante la cottura ma anche come accompagnamento in tavola

La lista degli ingredienti è essenziale, pochi i prodotti, semplicissimo il metodo di cottura, eppure il peposo ha diverse versioni, un gioco di aromi e spezie, la quantità del pepe, il vino, sono tante le versioni, da paese a paese…..

Ricetta d’autore de
DA BULE AL BARGINO
Ingredienti (per 4 persone)

1 kg di muscolo di chianina
1 litro di Chianti rosso
1 cucchiaio di pepe nero macinato
5 spicchi d’aglio (vestito…come si dice a Firenze)
8 fette di pane toscano
un mazzetto di salvia e rosmarino
sale qb
Preparazione:
Disporre il muscolo tagliato a dadi non troppo piccoli in una pentola di coccio, aggiungere gli spicchi d’aglio senza levare la camicia, il sale, il mazzetto di odori e il pepe. Coprire con il vino e far cuocere a calore moderato, in forno (circa 150°C) o sul fornello, fino a che la carne non risulti estremamente morbida, avendo cura di coprire il recipiente.
Occorreranno almeno 4 ore di cottura lenta, a fuoco basso.
Tostare le fette di pane, in forno o sulla griglia, disporle in un piatto e versarci sopra il peposo.
Servire ben caldo

Felicetti all’Acquasalata

Felicetti all’Acquasalata
Ricetta d’autore di Giovanna Annunziata Ghilarducci executive chef

Ingredienti:
Spaghetti Felicetti Monograno
Scampetti
gamberi biondi
calamaretti e seppioline
aglio
peperoncino
olio extra vergine di oliva

Preparazione
Scaldate l’aglio e il peperoncino in olio extra vergine di oliva. Aggiungete per prime le seppioline tagliate finemente. Dopo qualche minuto sfumate con vino bianco.
Aggiungete il resto del pesce e gli spaghetti Felicetti Monograno. Fate arrivare a cottura mescolando e aggiungendo brodo di pesce fino a cottura al dente.
Mantecate con un filo d’olio extra vergine di oliva e un pizzico di prezzemolo tritato.

Ristorante Acquasalata
Via Antonio Fratti 62/66
55049 Viareggio (Lu)
Tel. 0584 581991
www.acquasalataristorante.it

Press: Cristina Vannuzzi Landini